30 dicembre 2009

Scuola, ESPA: ora la Gelmini sta iniziando a pagare i danni fatti agli alunni con disabilità sardi e alle loro famiglie

Comunicato stampa

ESPA (PD): Il TAR condanna la Gelmini al risarcimento del danno nei confronti degli alunni sardi con disabilità. Subito un Fondo Regionale di assistenza legale a loro sostegno. L'assessore Baire si schieri apertamente senza se e senza ma a difesa dei bambini sardi con disabilità, contro la riforma Gelmini, non possono essere solo i tribunali ad intervenire.

 

E' notizia di oggi che il TAR LAZIO – dando ragione ai ricorsi dell'Avv. Riccardo Caboni  - ha riconosciuto il diritto di tre bambini con disabilità delle scuole elementari sarde ad ottenere non solo l'aumento delle ore illegittimamente tagliate ma anche il risarcimento del danno subito per l'inadeguato numero di ore di sostegno che è stato illegittimamente attribuito, nonostante la sua effettiva esigenza certificata.

          Il giudice amministrativo, infatti, non solo ha restituito in via d'urgenza l'insegnante di sostegno agli alunni aventi diritto ma addirittura ha condannato il Ministero a risarcire i danni per il periodo di illegittima riduzione delle ore spettanti.
 
Per la prima volta in Italia, inoltre, è stato riconosciuto il danno esistenziale anche ai genitori. Infatti il ministero è stato condannato ad un risarcimento di 4000 euro per ciascuno, oltre al pagamento delle spese processuali.
 
"I tribunali continuano a dar ragione alle famiglie sarde e di tutt'Italia- dichiara Marco Espa, consigliere regionale primo firmatario dell'ODG per la sospensione degli effetti della Riforma Gelmini in Sardegna - complimenti all'avvocato e alle famiglie per questa vittoria, fatta con loro grandi sacrifici, che apre una strada per tutti. Ora intervenga anche la Corte dei conti per colpire chi, ministro o funzionari ministeriali, hanno sbagliato e chiedere la restituzione dei soldi che lo Stato deve giustamente versare come indennizzo alla famiglie a causa di questa sciagurata riforma. Continuo a chiedere che l'assessore Baire si schieri apertamente senza se e senza ma a sostegno degli alunni con disabilità che combattono (ed è assurdo, pazzesco, che i bambini con disabilità sardi siano costretti a questo)  per il loro diritto all'istruzione che è un diritto alla vita. Annulli con un provvedimento unilaterale l'accordo stato regione da lei sottoscritto, blocchiamo gli effetti della riforma Gelmini in Sardegna.
Da parte nostra presenteremo nel prossimo collegato alla finanziaria in discussione in consiglio regionale un emendamento per la costituzione di un fondo regionale per l'assistenza legale alle famiglie. I ricorsi al Tar costano, molte famiglie non possono permettersi i ricorsi, e se la giustizia deve essere giusta  i diritti vanno sostenuti, in attesa che la famigerata riforma venga abbandonata"



29 dicembre 2009

Discorsi attorno la povertà

Un interessantissimo articolo di Aide Esu pubblicato su www.sardegnademocratica.it .
Leggilo cliccando qui  e qui sotto vedi il mio commento al dibattito apertosi sul sito.

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Discorsi intorno alla poverà, di Aide Esu
contributo di Marco Espa

24/12/2009 11:21
Le riflessioni di Aide (che condivido fortemente per la "filosofia pratica" che sottointende, in particolare i tre capisaldi citati all'inizio dell'articolo, che sono e rimangono la via maestra per tutte le politiche di inclusione che vogliono partire da non discriminazione e pari opportunità, rispetto dei diritti umani) mi fanno venire in mente tanti discorsi che hanno attraversato la politica del centrosinistra in questi ultimi anni. Sarò un po' prolisso ma qui c'è spazio...e mi discosto un pò dal suo ambito.
Parto dalla mia esperienza personale, non ne posso fare a meno, il privato è pubblico... come nel '68! Ho deciso di impegnarmi in politica attiva, nei partiti per dire meglio, quando nel 1999 ad un convegno su questioni intorno alla disabilità ho sentito un consigliere regionale dire ad un gruppo di persone con disabilità " Questo te lo fatto avere io, la carrozzella te lo data io, il terapista te lo fatto avere io, a te ti mando in istituto io ecc. ecc." Un'umiliazione che era chiaramente l'humus di un sistemo consolidato di potere. La rabbia e lo scandalo per me era così irrefrenabile che ho dovuto sfogarlo ... nell'impegno istituzionale!

Dico questo perchè venivo da una lunga esperienza associativa, un movimento democratico regionale e nazionale, di persone con gravi disabilità e loro familiari che della propria pelle volevano decidere il loro futuro, sentivano forte l'esigenza un processo di autodeterminazione contro ogni forma di pietismo, assistenzialismo, commiserazione. Volevamo partire dal riconoscimento dei diritti, dal voler uscire da una situazione di esclusione sociale per abbattere gli stereotipi e combattere le forme di stigmatizzazione. Ci piaceva condividere, le responsabilità, non essere oggetti di attenzione da parte di alcuno, coprogettare i nostri percorsi. Avere pari opportunità, poter avere individualmente e collettivamente la possibilità di essere una risorsa, trasformare le politiche che ci riguardavano da assistenzialistiche a caratterizzate per il rispetto dei diritti umani di ciascuno e di tutti. Abbiamo promosso e messo in campo, facendo arrabbiare chi ci voleva rinchiusi negli istituti, alimentando il solito florido business sulle persone rinchiuse, tutta la questione dei progetti personalizzati coprogettati con gli enti locali, dove per la prima volta un intervento sociale di sostegno deve essere cofirmato dall'Istituzione e dall'utente, pena la sua nullità.

Ecco, di tutte queste cose che cito non per vanagloria ma ? per permettermi di dire che ancora qualcuno delle grandi menti del centrosinistra isolano mi si rivolge come " sei il ******** della sinistra, bravo, ti "occupi" dei disabili, senti conosco uno che ha un figlio con problemi, non è che me lo fai ricoverare da qualche parte che è meglio per tutti? " In questi ultimi anni, su queste cose, molte cose sono cambiate in meglio. In particolare in Sardegna rispetto all'Italia. Ma ancora, quando si parla di sociale, ognuno è autorizzato a dire quello che vuole, siamo fintamente tutti esperti perche in realtà non ci interessa, abbiamo subbapaltato, di queste cose se ne occupa lui, non vogliamo entrarci tranne quando si tratta di riscuotere il conto elettorale, non distinguiamo il diritto di una persona pur in difficoltà di vivere il suo territorio, la sua comunità con la possibilità di chiuderlo in una struttura. E lasciamo spazio all'assistenzialsmo di maniera.

In consiglio regionale, durante l'ultima finanziaria, si contavano sulle dita gli interventi riguardanti le politiche del lavoro piuttosto che quelli sul risanamento dei conti, tutti molto precisi e scientificamente inoppugnabili, ma quando iniziavamo a parlare sul merito delle politiche sociali, tutti divengono esperti, ognuno dice quello che vuole, strumenti di analisi non ne utilizza nessuno, si confondono politiche per il sostegno alle persone e alle famiglie con le misure assistenzialistiche per i senza reddito, pietà, carità, ma insomma (la maggioranza ci dice) non abbiamo i soldi per poter coprire i problemi di tutti i casi pietosi che vengono manifestati... il sociale uguale casi pietosi o buon cuore.

Per questo, pensando a casa mia, alle proposte che devono venire dal centrosinistra, la nostra visione non può che essere "sociale", civile. Anche quando parliamo di situazioni estreme, di povertà come di esclusione sociale, dobbiamo sempre partire dai bisogni coniugati con i diritti dei cittadini, non dagli interessi economici o politici di qualcuno, non con il senso di fastidio che Aide ha ricordato vedendo gesti di stizza contro persone in stato di povertà.

Sociale non è una parolaccia. Ancora oggi esistono in Sardegna nel centrosinistra i salotti buoni dove poche persone credono di determinare ciò che è "cool" per le strategie future di sviluppo per la Sardegna? Qualcuno crede che parlare di sociale significa occuparsi di servizi sociali. E' il grande errore in cui cadiamo spesso come centrosinistra. Una mia amica ex deputato della sinistra storica al parlamento mi ha ricordato ancora: mi dicevano che devo lasciar perdere il sociale, non importa a nessuno, non andrai da nessuna parte. Permane ancora questa mentalità? Abbiamo un'arma di riscatto potentissima e non la sfruttiamo.Credo che sociale e sviluppo vanno coniugati assieme. La Sardegna è allo sbando per quanto riguarda la coesione sociale e ha paura del futuro. Le persone sono più sole, le relazioni diminuiscono, l'emergenza apre strade all'arrangiarsi e alla disperazione di chi poi segue il politico del "ci penzu deu".

Credo che la visione sociale dello sviluppo e dell'economia parte innanzitutto dal rafforzamento e dall'aumento della qualità delle relazioni tra i cittadini e con la loro amministrazione. Solo un esempio: gli anziani si sentono sicuri non se vedono aumentare il numero dei vigilantes sul territorio ma se sanno di poter contare su diritti di cittadinanza che assicurano la presenza capillare di negozi e servizi sul territorio o su un comune che piuttosto che proporre in caso di non autosufficienza lo sradicamento in un istituto garantisce il suo intervento nella propria casa. Senza strumenti reali di partecipazione sociale dei cittadini non si potrà mai più fare un Piano Urbanistico ambientale, un Bilancio comunale, un Piano sociale, un parcheggio, il ripascimento del Poetto (che infatti è stato un disastro).

Questa è la visione di una "Sardegna Sociale", la cui priorità è la costruzione di una società più coesa, più forte ed equilibrata in tutti i campi. Una coesione che genera il capitale sociale requisito indispensabile per far crescere la comunità e creare le condizioni anche per la competitività e lo sviluppo del sistema economico regionale e urbano. E poi, per dare cittadinanza a tutti, chiamiamola la prima opera sociale...cambiare la macchina amministrativa, rivoluzionarla. Basta con la politica de "is amigus", da tutte le parti. Penso al comune di Cagliari, dove la cultura amministrativa è totalmente permeata dal ruolo politico dei dirigenti, un non senso sia politico che amministrativo. Altro che separazione delle funzioni. (tra parentesi Cagliari è un tema che deve essere prioritario nell'agenda politica dell'intero centrosinistra sardo, se non affrontiamo pubblicamente i perchè del nostro mancato radicamento in città non cambieremo stabilmente le sorti della Sardegna).

Ci dobbiamo rendere conto che la rivoluzione deve coinvolgere e formare una vera e nuova classe dirigente pubblica, moderna, che, oltre che della legalità, della relazione e della resa del conto faccia il senso stesso della sua professionalità. La rivoluzione procede orizzontalmente.

20 dicembre 2009

L’aiuto ai disabili? «Pagheranno i Comuni»

DOMENICA, 20 DICEMBRE 2009 Pagina 9 - la Nuova Sardegna
Il Pd: «A rischio i programmi di assistenza per le persone non autosufficienti»

CAGLIARI. «Il Fondo regionale per la non autosufficienza non è in grado di soddisfare la domanda e occorrono altri 24 milioni di euro, oltre a quelli previsti in Finanziaria». Il Pd ribadisce la sua posizione sul Fondo per la disabilità.
La denuncia è stata fatta dai consiglieri del Pd, Mario Bruno, Marco Espa e Pier Luigi Caria. «La mancata copertura nella Finanziaria di tutti i programmi personalizzati di assistenza in famiglia delle persone con grave disabilità la pagheranno in prima persona i Comuni, già alle prese con le ristrettezze di bilancio e incaricati di erogare i contributi», sostiene Marco Espa. Il Pd stima in almeno settemila il numero di coloro che vedranno respinta la domanda. Nel disegno di legge collegato alla manovra 2010, l’opposizione ribadirà la richiesta di aumentare i fondi di almeno 24 milioni di euro. In alternativa, ma sarebbe una soluzione pur sempre limitativa, il rischio è che per ogni paziente vengano ridotte le ore di lavoro degli operatori che sono circa 12.000. I tre consiglieri del gruppo pd, Bruno, Espa e Caria, hanno sollecitato, infine, un controllo serrato sulle modalità con cui operano le commissioni che certificano gli stati di grave disabilità, a dimostrazione che qualcosa, benchè non sia provata, non sembri funzionare per il verso giusto: «Devono essere serie e molto severe». Un’altra proposta riguarda l’estensione della durata dei programmi di assistenza, da uno a due anni, che - ha concluso Marco Espa - sono un modello tutto sardo già imitato altrove.
R. R.

18 dicembre 2009

Finanziaria 2010 e i tagli ai progetti personalizzati: il Pd chiede altri 24 milioni per copertura del Fondo per le disabilità grave


Cagliari, 18 dicembre 2009 - Il Fondo regionale per la non autosufficienza non è in grado di soddisfare la domanda e occorrono altri 24 milioni di euro oltre a quelli previsti in Finanziaria. La denuncia è dei consiglieri del Pd Mario Bruno, Marco Espa e Pier Luigi Caria, che nel corso di una conferenza stampa hanno ricordato come nel corso della discussione in Aula un apposito emendamento delle opposizioni è stato rigettato. “Ma lo riproporremo quando discuteremo il collegato alla Finanziaria”, ha già preannunciato Marco Espa.
Come ha ricordato Mario Bruno, introducendo la conferenza stampa, i piani personalizzati per l’assistenza dei portatori di handicap gravi erano stati uno dei pilastri dell’azione della precedente maggioranza. Oggi non si stanziano fondi sufficienti per l’intero fabbisogno: rischiano di restare senza assistenza 9 mila non autosufficienti, con tutte le consguenze sulle famiglie e sui Comuni in quanto i finanziamenti vengono assegnati ad essi.
Marco Espa ha ricordato che la legge 162 è stata una legge-gioiello a favore delle famiglie che hanno a loro carico persone con disabilità gravi. Una legge oltretutto, ha aggiunto Espa, che ha consentito anche l’emersione di tanto lavoro nero, perchè i piani di assistenza necessitano di personale qualificato. “Non deve esistere –ha detto Espa- che qualche persona che ha bisogno possa restare fuori dai piani di assistenza”. Di sicuro non ci arrendiamo, ha proseguito e in occasione del “Collegato” riproporremo l’emendamento.
Con strumenti così importanti –ha detto Pier Luigi Caria- servono risposte celeri, e le politiche sociali sono importantissime. Per questo preoccupa la razionalizzazione della spesa se questa limita i piani di assistenza e di fatto ostacola il programma del “ritorno a casa” di migliaia di non autosufficienti. “Oggi la copertura finanziaria non c’è e daremo battaglia”.
(lp)Ufficio Stampa Consiglio Regionale -

POL:FINANZIARIA 2009-12-18 11:00
FINANZIARIA: PD,COMUNI SUBIRANNO INCOMPLETO AIUTO A DISABILI
CAGLIARI
(ANSA) - CAGLIARI, 18 DIC - La mancata copertura in finanziaria di
tutti i programmi personalizzati di assistenza in famiglia delle
persone con grave disabilità la pagheranno in prima persona i
Comuni, già alle prese con le ristrettezze di bilancio e incaricati
di erogare i contributi. E' la convinzione del consigliere regionale
del Pd, Marco Espa.
Espa stima in almeno 7000 il numero di coloro che vedranno respinta
la domanda. Nel ddl collegato alla Manovra 2010, l'opposizione
ribadirà la richiesta di aumentare i fondi di almeno 24 milioni di
euro. In alternativa, ma sarebbe una soluzione pur sempre
limitativa, il rischio è che per ogni paziente vengano ridotte le
ore di lavoro degli operatori che sono circa 12.000. Espa, insieme
col capogruppo Mario Bruno e al consigliere Pier Luigi Caria,
chiedono, inoltre, un controllo serrato su come operano le
commissioni che certificano gli stati di grave disabilità, a
dimostrazione che qualcosa, benché non sia provata, non sembri
funzionare per il verso giusto: "Devono essere serie e molto
severe". Un'altra proposta riguarda l'estensione della durata dei
programmi di assistenza, da uno a due anni, che, si ribadisce, sono
un modello tutto sardo già imitato altrove. (ANSA).

(AGI) - Cagliari, 18 dic. - Sono iniziati poco prima delle 11, con il giuramento del nuovo assessore regionale all'Industria, Sandro Angioni, i lavori del Consiglio regionale. All'ordine del giorno le dichiarazioni - con successivo dibattito - del presidente della Giunta, Ugo Cappellacci, sul trasferimento dei fondi Fas per la Sassari-Olbia. Prima della seduta i consiglieri Pd, Mario Bruno, Marco Espa e Pierluigi Caria, hanno denunciato ancora una volta il taglio all'assistenza a circa 9.000 disabili sardi, che hanno presentato domanda per i piani personalizzati. "E' vero", ha detto Bruno, "che la finanziaria ha aggiunto fondi, ma questi non coprono le domande di assistenza. Riproporremo in sede di collegato gli emendamenti che ci sono stati bocciati nel corso della manovra finanziaria". Espa ha chiarito che si tratta di "difendere un diritto, la legge 162 e' un patrimonio di tutti e una conquista delle famiglie, che ha permesso di regolarizzare decine di migliaia di lavoratori che operano nell'assistenza. Tenere una persona disabile in famiglia puo' costare 14 mila euro all'anno; esser costretti a ricoverarla in una Rsa costa fino a 4.000 euro al mese. Rischiamo, tra l'altro, di caricare ulteriori costi sui comuni". Espa ha quindi elencato le proposte del Pd: "Sicuramente nel collegato chiederemo un inserimento di 24 milioni, per coprire anche le richieste di chi ora e' tagliato fuori dall'assistenza. Vogliamo, poi, che i piani siano finanziati per biennio e non annualmente, che la Regione ne monitori l'attuazione, che ci sia un controllo delle commissioni, velocita' nella spesa e il coinvolgimento della commissione consultiva prevista dalla legge. Infine, chiediamo che si faccia la Conferenza regionale delle disabilita'". Una verifica puntuale "sui tempi di risposta alle persone"e' stata sollecitata anche da Pierluigi Caria, che ha puntato l'attenzione sulla situazione all'interno dell'assessorato alla Sanita'. "Il cambio di direzione generale delle Politiche sociali", ha detto l'esponente del Pd, "non ha certo favorito il lavoro sul sociale. Quanto al risparmio della spesa, su cui l'assessore La Spisa ha impostato la finanziaria, non si vuol capire che finanziare di piu' l'assistenza nel sociale consente di risparmiare nel sanitario". (AGI) Cli/Rob

CONSIGLIO REGIONALE: CONFERENZA STAMPA PD PER SOSTEGNO PERSONE CON DISABILITA'

(AGI) - Cagliari, 18 dic. - Sono iniziati poco prima delle 11, con il giuramento del nuovo assessore regionale all'Industria, Sandro Angioni, i lavori del Consiglio regionale. All'ordine del giorno le dichiarazioni - con successivo dibattito - del presidente della Giunta, Ugo Cappellacci, sul trasferimento dei fondi Fas per la Sassari-Olbia. Prima della seduta i consiglieri Pd, Mario Bruno, Marco Espa e Pierluigi Caria, hanno denunciato ancora una volta il taglio all'assistenza a circa 9.000 disabili sardi, che hanno presentato domanda per i piani personalizzati. "E' vero", ha detto Bruno, "che la finanziaria ha aggiunto fondi, ma questi non coprono le domande di assistenza. Riproporremo in sede di collegato gli emendamenti che ci sono stati bocciati nel corso della manovra finanziaria". Espa ha chiarito che si tratta di "difendere un diritto, la legge 162 e' un patrimonio di tutti e una conquista delle famiglie, che ha permesso di regolarizzare decine di migliaia di lavoratori che operano nell'assistenza. Tenere una persona disabile in famiglia puo' costare 14 mila euro all'anno; esser costretti a ricoverarla in una Rsa costa fino a 4.000 euro al mese. Rischiamo, tra l'altro, di caricare ulteriori costi sui comuni". Espa ha quindi elencato le proposte del Pd: "Sicuramente nel collegato chiederemo un inserimento di 24 milioni, per coprire anche le richieste di chi ora e' tagliato fuori dall'assistenza. Vogliamo, poi, che i piani siano finanziati per biennio e non annualmente, che la Regione ne monitori l'attuazione, che ci sia un controllo delle commissioni, velocita' nella spesa e il coinvolgimento della commissione consultiva prevista dalla legge. Infine, chiediamo che si faccia la Conferenza regionale delle disabilita'". Una verifica puntuale "sui tempi di risposta alle persone"e' stata sollecitata anche da Pierluigi Caria, che ha puntato l'attenzione sulla situazione all'interno dell'assessorato alla Sanita'. "Il cambio di direzione generale delle Politiche sociali", ha detto l'esponente del Pd, "non ha certo favorito il lavoro sul sociale. Quanto al risparmio della spesa, su cui l'assessore La Spisa ha impostato la finanziaria, non si vuol capire che finanziare di piu' l'assistenza nel sociale consente di risparmiare nel sanitario". (AGI) Cli/Rob

10 dicembre 2009

FINANZIARIA: ESPA (PD), A RISCHIO ASSISTENZA A 9.000 PERSONE CON DISABILITA'

Cagliari, Consiglio Regionale, 10 dic. - Il Pd, insieme a tutte le forze politiche del centrosinistra, ha presentato due emendamenti all'articolo 4 (interventi a favore delle politiche sociali e per l'occupazione) del testo di legge finanziaria per incrementare il fondo regionale per la non autosufficienza e per stanziare mezzo milione di euro per finanziare percorsi formativi per assistenti da impiegare nell'assistenza domiciliare per i malati di sla. "Circa 9.000 persone non autosufficienti, per la prima volta negli ultimi dieci anni, rischiano di rimanere senza la copertura economica per i piani di assistenza personalizzati", spiega il consigliere del Pd, Marco Espa. "Quest'anno sono state presentate oltre 28.000 richieste di finanziamento dei piani personalizzati, ma ci sono i fondi soltanto per 20.000. Le altre rischiano di rimanere senza assistenza. Stimiamo che oltre 600 persone fra queste si trovino in condizioni di grave disabilita. In alternativa tutti coloro che hanno da anni ottenuto il finanziamento dei progetti personalizzati, potrebbero subire tagli addirittura del 40% ai loro progetti in corso e ciò è fortemente assurdo e discriminatorio, in una Regione dove si trovano subito i soldi (centinaia di milioni) per ripianare i deficit per tutte le aziende sanitarie private e pubbliche '". L'emendamento, in particolare, stanzia 74,5 milioni per finanziare i programmi personalizzati a favore di persone con grave disabilita' e intende dotare di 174,3 milioni di euro il fondo per la non autosufficienza. Analogo emendamento era stato presentato in Commissione bilancio dal Presidente della Commissione Sanità Contu (UDC) ma la Giunta aveva espresso parere negativo. Dopo una accesa discussione in aula gli emendamenti sono stati bocciati dalla maggioranza di centrodestra.
L'altro emendamento, invece, risponde a una delle richieste avanzate dai malati di Sla sardi, anche attraverso la protesta di Salvatore Usala, componente della commissione regionale sulla sla, che il mese scorso aveva anche fatto lo sciopero della fame assieme ad altri malati. (AG) Rob

18 novembre 2009

Espa (Pd): difendiamo il Microcitemico e il suo prezioso lavoro di eccellenza

L'appello dello scienziato Antonio Cao che, con responsabile preoccupazione, raccomanda alla politica di non rovinare la storia di eccellenza dell'ospedale Microcitemico di Cagliari viene fatta propria dal vicepresidente della Commissione Sanità e consigliere regionale Marco Espa (PD).
"Non condivido l'idea che per razionalizzare si metta a rischio un'esperienza di cura e ricerca riconosciuta in ambito internazionale rappresentata dal presidio dell'ospedale Microcitemico di Cagliari. Lo dico stando dalla parte non solo degli scienziati che lì ci lavorano, ma anche da quella della voce dei malati che hanno ottenuto grandi benefici in questi anni di attività.
Penso alla grande preoccupazione dei talassemici per il loro futuro, le persone colpite da malattie rare, così come penso alle vibrate proteste dei genitori dei bambini leucemici che temono per il futuro dei propri figli.
Ricordo che la Legge di Riforma approvata in Consiglio Regionale è stata voluta con un emendamento senza nessuna preventiva discussione dell'organo consiliare preposto: la Commissione Sanità.
Per questo è doveroso prima di qualunque piano di accorpamento tra il Microcitemico e il Brotzu sentire gli operatori professionali, gli scienziati, e in particolar modo, i pazienti, i loro familiari e le loro associazioni.
Non si potrà spazzare per esigenze di razionalizzazione una pagina così importante della storia della sanità sarda di grande crescita e miglioramento.
Queste e altre domande farò al commissario dell'Azienda Brotzu in audizione domani in commissione al Consiglio Regionale.

17 novembre 2009

Il Betile, il Maxxi e Zaha Hadid. Come Cagliari ha perso la grande occasione.


Habemus MAXXI, cosi scrive entusiasticamente nei giorni scorsi "il Giornale" di Vittorio Feltri nel decantare "l'emozione senza pari" nel percorrere l'interno dell'ultima realizzazione di uno dei più grandi architetti contemporanei viventi, il premio Pritzker Zaha Hadid. Il MAXXI di Roma, lo straordinario museo dell'arte contemporanea che sarà aperto al pubblico a marzo del 2010. Ma gli attuali amministratori capitolini, sindaco, assessori, rigorosamente di centrodestra, non si sono persi l'occasione di fare una entusiastica preapertura solo per la stampa, plaudendo coralmente insieme al ministro Bondi all'ultimo capolavoro dell'iraniana che renderà ancora più bella la città eterna. Poco giustamente gli importa che il progetto proviene da amministrazioni comunali e nazionali del centrosinistra che li hanno preceduti. Si godono, e fanno bene, la bellezza delle cose che valgono, che rimangono nel tempo. A Cagliari invece, molti dei nostri amministratori del centrodestra comunali e regionali, in Regione e in Comune ci sono andati giù duro contro la straniera usurpatrice per il Museo del Betile, fino ad affossarlo insieme al master plan per Sant'Elia da 220 milioni di euro e 1200 posti di lavoro, gia firmato da Soru e il sindaco che poi fece marcia indietro, tutti presi nella indecorosa propaganda elettorale antisoriana, senza guardare la bellezza delle cose. "Vogliamo gli ingegneri sardi, volete stuprare il paesaggio di Cagliari con l'ecomostro del Betile di una improbabile archistar", ci hanno detto. Ditelo ora a Bondi, Alemanno, Feltri. Il Betile poteva essere il riscatto di Sant'Elia, il primo passo verso l'integrazione della zona più emarginata di Cagliari. Pensiamo per esempio a Bilbao, una città che dopo una fase di declino legato alla crisi delle sua economia industriale, ha ricostruito una propria vocazione e un percorso di crescita e di nuova immagine internazionale. Non c'è dubbio che il rilancio di Bilbao abbia trovato una rappresentazione, a livello locale e internazionale, nell'immagine del museo Guggenheim realizzato da Frank Gehry, una delle architetture contemporanee più note in tutto il mondo. Una grande opera architettonica – e un sapiente marketing urbano – hanno riscattato Bilbao dal rischio di marginalizzazione e declino. Invece a Cagliari, dopo aver scempiato il Poetto con il ripascimento, pensavano a fare propaganda, non al benessere dei cittadini. Una grande occasione di sviluppo per Cagliari e per la Sardegna persa vergognosamente. Complimenti, ne siete gli unici responsabili.






per

14 novembre 2009

E’ INAUDITO, il processo breve....ed altre storie

condivido totalmente e sottoscrivo quest'articolo di Letizia de Torre, e quindi... lo pubblico!

Marco Espa

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Vi è una reale urgenza di ridare dignità al sistema giudiziario italiano, ricostruendo la piena fiducia nel terzo pilastro del nostro Stato democratico, anche attraverso 'la ragionevole durata' (Art. 111 della Costituzione) e la certezza dei procedimenti. Ma è scellerato pensare di farlo con una legge retroattiva che ha finalità privata. E' inaudito che un Paese sia tenuto in scacco dai processi giudiziari del suo premier. E' inaudito che un Parlamento sia costretto ad occuparsi di un disegno di legge che ha conseguenze nefaste per tanti cittadini e per il sistema della giustizia. E' inaudito che come società civile non riusciamo a reagire come si deve: tanto questa si manifesta come una legge per il popolo che ci imbarazza scoprire l'ennesima distorsione del diritto. Qualcuno alza la voce, a dire il vero, basti pensare all'appello di febbraio lanciato da Libertà e Giustizia e alla marea di iniziative sui blog. Ma non basta. Il nodo è politico: altro che reintrodurre l'immunità! è scandaloso solo pensarlo. In questo tempo di decadenza della politica (da 'fine Impero'… e quello romano non ha fatto una gran fine, occupato com'era tra orge e tradimenti), "noi abbiamo semplicemente perso la politica, perché le istituzioni e la politica sono state occupate dagli affari e dagli interessi privati. E quindi è il privato che ha sostituito il pubblico". Sono parole del procuratore di Palermo Ingroia che va oltre, sostenendo che è in corso un processo di "mafiosizzazione": "lo vediamo, lo vediamo ogni giorno e quello che più ci preoccupa è quello che ha fatto sì che non solo degli interessi privati hanno invaso le istituzioni spazzando via la politica nel senso più nobile del termine e ha fatto sì che anche interessi squisitamente criminali sono entrati e hanno invaso anche le istituzioni….Credo che non sia tempo di neutralità. Credo che sia tempo di schierarsi dalla parte della Verità e della Giustizia" (leggi tutto). E la politica sana (che non è poca ed è anch'essa contagiosa) non può che scegliere una posizione eroica, non solo di estrema trasparenza, ma di convinta testimonianza. A noi che facciamo politica è richiesto, in altre parole, non solo di rispettarla la legge, ma di 'incarnarla' la legge, di essere 'legge viva', di dare il senso a tutti della necessità della verità; e della giustizia. Non è una questione di morale: è una scelta tra la vita o la morte di un popolo. Sento così quando sono seduta in Parlamento, ma vorrei sapere che cosa sentite voi.

di Letizia de Torre, deputato al Parlamento


8 novembre 2009

Tutti mobilitati per l’autistico

Genio senza interprete. Nuovi impegni della scuola, della Provincia,
dell'Asl e della Regione
Avviato a soluzione in Gallura il caso dello studente disabile
PIER GIORGIO PINNA - DOMENICA, 08 NOVEMBRE 2009 Pagina 6 - La Nuova Sardegna
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 OLBIA. Tutti mobilitati per l'assistenza al ragazzo autistico.
Scuola, Provincia, Regione, operatori privati scendono in campo.
L'obiettivo è aiutare L., lo studente disabile che frequenta la prima
in un istituto della Gallura e che in 3ª media è stato promosso con
ottimi voti. Come fare? Estendendo il sostegno in classe per più ore
al giorno, con un assistente-interprete capace di assicurare le
comunicazioni tra i docenti e l'alunno. Manca una decisione, ma
all'indomani dell'allarme lanciato dai genitori e dall'associazione
Abc si va verso soluzioni definitive.
 Il preside dell'istituto frequentato da L. intanto chiarisce che
l'interesse da parte della scuola è stato forte sin dal primo giorno
di lezioni. Da subito, puntualizza, è stata «resa disponibile la
figura dell'insegnante di sostegno nella misura massima possibile: 18
ore settimanali, con un rapporto 1/1». «Per facilitare l'adattamento
nel nuovo gruppo, su delega della Provincia, si è fatto un contratto
con un'assistente "esperta" di comunicazione facilitata, per 6 ore
settimanali - prosegue - La mamma dello studente ha poi avuto
molteplici colloqui individuali con me, con i singoli insegnanti e con
il docente di sostegno, tutti finalizzati a consolidare i rapporti
scuola-famiglia improntati a correttezza e fiducia reciproche».
 Il capo d'istituto ricorda come lo studente, «per problemi legati al
suo stato di salute», frequenti «le lezioni per circa due ore e mezza
al giorno trovando sempre accoglienza e assistenza concrete». «La
mamma aspetta fuori dalla scuola o fa altro non per aiutare i docenti
(gli insegnanti hanno richiesto il suo intervento una sola volta, per
un particolare stato d'agitazione di L.), ma per evitare più viaggi
dal domicilio alla sede scolastica e viceversa», osserva quindi il
preside replicando alla madre, che considera invece la sua presenza
assolutamente necessaria in questa fase d'insufficiente assistenza. Il
preside ricorda come il tempo di osservazione delle potenzialità duri
di norma due mesi e «deve concretizzarsi in un "Profilo dinamico
funzionale" per la definizione del "Piano educativo personalizzato"».
«Ma in questo caso manca, purtroppo, la figura specialistica fornita
dall'Asl che, sino a oggi, non ha ancora dato risposta alle tante
richieste della scuola», spiega ancora il preside. «Il nostro istituto
ha sempre avuto con gli studenti disabili e le famiglie rapporti di
massima collaborazione e fiducia reciproca, fondati sulla solidarietà
per l'integrazione effettiva - è la conclusione - E così sarà anche in
questo caso». Sull'intera questione giovedì c'è stata una riunione del
consiglio di classe e durante l'incontro la madre del genio autistico
ha potuto esporre quali sono le effettive esigenze del figli.
 Sulla vicenda ha presentato un'interrogazione in consiglio regionale
Marco Espa. «Dove sono finiti i 5 milioni previsti in Finanziaria per
l'aiuto ai disabili nelle scuole sarde?», chiede l'esponente pd, primo
firmatario del documento, sottoscritto dai consiglieri Giuseppe Cuccu,
Pierluigi Caria, Mario Bruno, Valerio Meloni, Gavino Manca. «Dopo i
tagli agli insegnanti di sostegno fatti dal ministro Gelmini ci manca
solo l'insufficienza dell'apporto degli assistenti alla
comunicazione», affermano Espa e i colleghi. Spiegando come sia «un
diritto previsto dalla Legge 104, non una gentile concessione»,
affrontare il percorso di studi con queste integrazioni.
 La mamma di L. ha intanto fatto domanda per rendere più efficiente
l'area-studio domestica del figlio, con sintetizzatori vocali e altri
apparati idonei, per un letto con doghe particolari e per migliorare
l'autonomia gestionale in casa. L'Asl Gallurese ha già fatto un
sopralluogo e le verifiche. «Dal momento che il progetto è stato
finanziato, dobbiamo adesso attendere semplicemente che la pratica
vada a buon fine - ha aggiunto la donna - Per il resto aspettiamo solo
che le ore dell'assistente scolastica vengano integrate».
 La storia di L. rimbalza intanto a Roma. Sostenendo che Mariastella
Gelmini non crea parità di condizioni per tutti a scuola, due tra le
più grosse federazioni che fanno parte della Consulta ministeriale
dell'Osservatorio per l'integrazione, la Fish e la Fand, minacciano di
abbandonare quest'organismo. Soprattutto se non ci saranno tra breve
risposte su questo e altri casi.

5 novembre 2009

L'assistenza alla comunicazione è un diritto e non una gentile concessione

da Superando.it
 
Eppure in Sardegna - nonostante la Legge Finanziaria Regionale abbia previsto fondi specifici - le ore di questa forma di assistenza garantita per legge agli studenti con disabilità, sono assai poche e provocano "situazioni limite" come quella di Tempio, da noi segnalata nei giorni scorsi, con la madre di un ragazzo autistico costretta a rimanere seduta tutto il giorno sui gradini della scuola, per poter spiegare all'occorrenza cosa il figlio vuole comunicare. Su tali problemi è stata presentata un'interrogazione in Consiglio Regionale all'assessore alla Pubblica Istruzione

«Il genio autistico senza interprete». «Manca l'assistente, a Lorenzo è negato il diritto allo studio». Sono solo due dei titoli apparsi sui giornali e riferiti al caso del ragazzo con autismo di Tempio, in Sardegna, la cui madre è costretta a rimanere seduta tutto il giorno sui gradini della scuola per poter spiegare all'occorrenza cosa il ragazzo vuole comunicare, a causa dell'insufficiente assistenza scolastica (solo sei ore), pure prevista dalle leggi.
Sulla vicenda - segnalata nei giorni scorsi dall'ABC Sardegna (Associazione Bambini Cerebrolesi) e ripresa dal nostro sito con l'articolo intitolato Quando la scuola non è per tutti (lo si può leggere cliccando qui) -  è stata depositata un'interrogazione in Consiglio Regionale Sardo (primo firmatario Marco Espa, insieme ai colleghi Giuseppe Cuccu, Pierluigi Caria, Mario Bruno, Valerio Meloni e Gavino Manca), ove in particolare si chiede conto all'assessore regionale alla Pubblica Istruzione Maria Lucia Baire che fine abbiano fatto i 5 milioni di euro previsti dalla Legge Regionale Finanziaria per il 2009 (Legge Regionale 1/09, articolo 3, comma 18), proprio per integrare i fondi necessari in questi casi (il testo integrale dell'interrogazione è disponibile cliccando qui).

«Dopo i tagli agli insegnanti di sostegno del ministro Gelmini - dichiara il consigliere regionale Marco Espa - ci manca ora solo l'insufficienza degli assistenti alla comunicazione! Ricordiamo però che questo è un diritto degli studenti previsto dalla Legge 104/92 e non una gentile concessione».
«È molto bello - continua Espa - ed è una conquista democratica e inclusiva della scuola sarda e italiana, che mentre trent'anni fa nessuno studente con grave disabilità superava le scuole medie, oggi anche nella nostra Regione centinaia di studenti affrontano il percorso delle superiori, molti dei quali con esiti positivi e alcuni, poi, con percorsi universitari importanti. Mentre quindi le scuole elementari e medie, finanziate dai Comuni tramite la Regione, sono storicamente abbastanza ben organizzate, mancano in particolare alle Province - che sono tenute ad assolvere alle funzioni per le scuole superiori - i fondi necessari per far fronte ai diritti dei nostri alunni sardi con disabilità grave. Infatti, conosciamo bene il caso del ragazzo della Gallura, ma la situazione è generalizzata in tutta la Sardegna, con segnalazioni da Sassari, Cagliari, Medio Campidano e dalle altre Province sarde. La Regione ha dunque il dovere di deliberare in materia perchè i fondi ci sono già, previsti dal nostro emendamento alla Finanziaria Regionale per il 2009, che mette in campo ben 5 milioni di euro da distribuire con Delibera di Giunta Regionale agli Enti Locali a integrazione dei fondi ordinari». E tuttavia la Delibera citata da Espa non si vede ancora e così gli studenti con disabilità - in particolare delle scuole superiori - sono costretti ad avere un servizio di cinque o sei ore alla settimana, assolutamente insufficienti come dimostrato nel caso di Tempio.
«Ne servirebbero almeno diciotto, di ore», conclude Espa, «e in ogni caso abbiamo già pensato a un ulteriore emendamento in proposito, sulla prossima Finanziaria Regionale per il 2010, per stanziare risorse adeguate ai diritti degli alunni con disabilità sardi». (S.B.)

Alla vicenda di Tempio citata nel presente articolo avevamo dedicato nei giorni scorsi il testo intitolato Quando la scuola non è per tutti, disponibile cliccando qui. Suggeriamo poi anche la lettura del testo intitolato L'assistente all'autonomia e alla comunicazione: adempimenti e funzioni, disponibile cliccando qui.
Ultimo aggiornamento (giovedì 05 novembre 2009 13:12)

Marco Espa: L'assistenza alla comunicazione è un diritto e non una gentile concessione

4 novembre 2009

DISABILI: INTERROGAZIONE PD, SUBITO DELIBERA REGIONE PER FONDI (AGI)

DISABILI: INTERROGAZIONE PD, SUBITO DELIBERA REGIONE PER FONDI
(AGI) - Cagliari, 4 nov. - Sei consiglieri regionali del Pd hanno presentato un'interrogazione alla Giunta sul caso del ragazzo autistico di Tempio Pausania, al quale non e' garantita adeguata assistenza a scuola per consentirgli di frequentare il primo anno delle superiori. La madre ha riferito di essere costretta a restare fuori dall'istituto per poter spiegare, quando necessario, agli insegnanti cosa suo figlio voglia comunicare. Il caso e' stato reso pubblico stamane dal quotidiano "La Nuova Sardegna". "Conosciamo bene il caso del ragazzo della Gallura", spiega il primo firmatario, Marco Espa. "Abbiamo segnalazioni da Sassari, Cagliari, Medio Campidano e da tutte le province sarde. la Regione ha il dovere di deliberare in materia, perche' i fondi ci sono gia', previsti nel nostro emendamento alla finanziaria 2009 che stanzia cinque milioni di euro da distribuire con delibera della giunta regionale agli enti locali a integrazione dei fondi ordinari". L'interrogazione e' firmata anche da Giuseppe Cuccu, Pierluigi Caria, Mario Bruno, Valerio Meloni e Gavino Manca. "Ma la delibera non si vede ancora", protesta l'esponente del Pd, preannunciando un emendamento alla prossima finanziaria per stanziare risorse adeguate a garantire i diritti degli alunni disabili. "Gli studenti con disabilita', in particolare delle scuole superiori, sono costretti ad avere un servizio di cinque o sei ore la settimana, assolutamente insufficienti, come dimostrato nel caso di Tempio, mentre ne servirebbero almeno 18".(AGI) Red-

approfondisci qui il caso http://www.abcsardegna.org/62_121_news_456.php

o qui http://www.superando.it/content/view/5192/116/









24 ottobre 2009

Gelmini sconfitta davanti al Tar ...

La Nuova Sardegna del 24-10-2009

Gelmini sconfitta davanti al Tar ...

Per ogni studente disabile un singolo docente di sostegno. Soddisfatti i genitori, le dirigenti dell'Associazione per la difesa dei bambini cerebrolesi e il consigliere regionale Marco Espa (Pd)

SASSARI. Handicap a scuola: prima vittoria degli studenti disabili e dei loro genitori nella battaglia di fronte al Tar di Cagliari. Sconfitta Mariastella Gelmini. In via sospensiva il Tribunale amministrativo ha bloccato i provvedimenti che escludevano l'assistenza in un rapporto 1 a 1 tra alunno e insegnante di sostegno. Disposizioni ministeriali avevano infatti minato questo diritto all'aiuto diretto e individuale in parecchi casi. E, per quanto riguarda i ricorsi, in 6 situazioni: ad Alghero, Decimo, Carbonia, Selargius, Quartu, Villasalto.
Ora l'idoneità del sostegno dovrà venire ripristinata. Nel frattempo le famiglie discriminate sono pronte a chiedere «un risarcimento dei danni esistenziali». Ma i giudici decideranno nel merito solo in aprile. Per il 4 novembre l'Abc, Associazione per la difesa dei bambini cerobrolesi, è stata intanto convocata a Roma: incontro con la Consulta ministeriale proprio su questi temi.
Soddisfazione per le decisioni del Tar viene espressa dalle dirigenti dell'Abc Sardegna Francesca Palmas e Luisanna Loddo, oltre che dall'avvocato che segue la causa, Giuseppe Andreozzi.
«L'importante successo conseguito» è inoltre messo in rilievo dal consigliere regionale del Pd Marco Espa: «Si ritorna a uno stato di legalità nei confronti degli alunni più bistrattati dallo Stato, a cui si voleva togliere anche il diritto all'istruzione e all'integrazione».
L'ultima clamorosa polemica sull'assistenza negata ai portatori di handicap aveva riguardato un caso differente, poi preso in esame dall'Ufficio scolastico regionale: a Villacidro 6 studenti disabili in una sola classe formata in tutto da 23 iscritti e 5 in un'altra. (pgp)


Argomenti correlati: Scuola 

Se vuoi leggere l'articolo originale clicca qui:
http://pressin.comune.venezia.it/leggi.php?idarticolo=20269

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Press-IN è un'iniziativa del
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23 ottobre 2009

La newsletter di Marco Espa - Speciale Primarie 2009 - Manifestazione di chiusura domani sabato 24 ottobre Fiera Cagliari



 
Ciao a tutte e a tutti!

mentre giunge la bella notizia del TAR di Cagliari che ha dato ragione a 6 bambini con disabilità sardi ai quali era stato dimezzato il sostegno per puri calcoli ragionieristici voluti dalla riforma Gelmini (leggi la notizia cliccando qui) , ci apprestiamo a partecipare all'evento democratico della scelta del segretario nazionale e regionale del PD, tramite le primarie. Il PD è l'unico partito in Europa che sceglie la sua classe dirigente attraverso un voto popolare, e non con le solite scelte riservate a pochi intimi all'interno dei partiti. Questa newsletter è dedicata sopratutto agli elettori e simpatizzanti del PD, anche non iscritti, che sono chiamati a partecipare liberamente al voto domenica 25 ottobre in tutti i comuni italiani. Con gli altri mi scuso anticipatamente.Troverete anche tutte le informazioni su dove e come si vota.

Io sostengo Francesca Barracciu e Dario Franceschini

Ho deciso di sostenere Francesca Barracciu (insieme a tanti come Renato Soru, Mario Bruno, Antonello Soro, Chicco Porcu, Rita Corda, Roberto Murru ed altri) quale candidata alla Segreteria regionale del PD e Dario Franceschini sul livello nazionale. Credo di essere garantito da loro sul tasso di continuo rinnovamento che i partiti devono avere per non diventare autoreferenziali. Ho spiegato domenica scorsa la mia posizione all' Hotel Mediterraneo e se volete potete vedere il video di due minuti con le mie motivazioni cliccando qui

Votare è semplice: sono candidato come capolista per la Barracciu nella circoscrizione di Cagliari 2. Quindi se volete votare Francesca e me nella scheda rosa che vi verrà consegnata ai seggi sbarrate la lista "Scegli il futuro" (vedi immagine sotto), un solo segno, non si esprimono preferenze.


 
 


La lista "Scegli il futuro" è presente in tutta la Sardegna. Votiamola.

Vi verrà consegnata anche una scheda azzurra, per l'elezione del candidato segretario nazionale. Io voterò così
 
 





Riassumendo:
ti verranno consegnate due schede al seggio, una rosa e una azzurra. Se abiti nei comuni di BURCEI, CAGLIARI, MARACALAGONIS, MONSERRATO, QUARTUCCIU, QUARTU S. E., SINNAI, VILLASIMIUS il facsimile della scheda rosa per l'elezione di Francesca Barracciu (con Chiara Cortese, Roberto Murru e Luca Clemente) lo trovi cliccando qui
Per votare Dario Franceschini (con Renato Soru capolista)negli stessi comuni trovi il facsimile della scheda azzurra cliccando qui

Se abiti in qualunque altro comune della provincia di Cagliari e in tutti i comuni della provincia di Carbonia Iglesias
vedi il fac simile della scheda di voto per Francesca Barracciu e Marco Espa, insieme a Rita Corda,  Veronica Pinna, Dolores Leori, cliccando qui
Per votare Dario Franceschini negli stessi comuni facsimile cliccando qui

Dove si vota: per sapere dove è situato il seggio più vicino a casa tua puoi chiamare il numero di telefono 848.88.88.00 (uno scatto), o cliccando qui. Si vota dalle ore 7 alle ore 20 di domenica 25 ottobre. Bisogna portarsi appresso la tessera elettorale e un documento di identità.
Possono votare anche i ragazzi dai 16 anni in poi, gli stranieri comunitari ed extracomunitari con permesso di soggiorno.
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La manifestazione di chiusura di Francesca Barracciu, domani sabato 24 ottobre alle ore 18, Palazzo dei Congressi Fiera campionaria, Cagliari. E' anche una festa, non manchiamo!
 
 









Superando.it -TAR di Cagliari: contano le effettive esigenze

22 ottobre 2009

Comunicato stampa: ESPA (PD): SCUOLA, OGGI il TAR di Cagliari "bacchetta" la Gelmini - Sei alunni con disabilità sardi vincono il primo round contro il Ministero

ESPA (PD): SCUOLA, il TAR di Cagliari "bacchetta" la Gelmini - sei alunni con disabilità sardi vincono il primo round contro il Ministero

Cagliari, 22 ottobre 2009 - Importante successo di sei famiglie sarde di alunni con disabilità della Sardegna.
Il Tar di Cagliari ha emesso ieri ben sei ordinanze cautelative contro il Ministero dell'Istruzione, con responsabile il Ministro Mariastella Gelmini, accogliendo i loro ricorsi aventi come oggetto il taglio delle ore degli insegnanti di sostegno stabiliti in base all'attuazione della riforma.
Si tratta di sei bambini con disabilità delle scuole di Decimomannu, Carbonia, Selargius, Quartu S.Elena, Villasalto e di una scuola Media di Alghero, difesi dall'avvocato Giuseppe Andreozzi e sostenuti dall'ABC Sardegna - che hanno vinto la prima battaglia per il riconoscimento del rapporto 1 a 1 delll'insegnante di sostegno, ridotto invece a causa della riforma che impone il rapporto medio di 1 insegnante ogno 2 studenti, a prescindere dalla diagnosi che lo staff medico fa individualmente per ogni bambini.
Si ritorna - dichiara Marco Espa che in Consiglio Regionale è stato il primo firmatario della mozione contro l'applicazione della riforma Gelmini in Sardegna - in uno stato di legalità nei confronti degli alunni più bistrattati dallo Stato ai quali si vuole togliere anche il diritto all'istruzione e all'integrazione, gli alunni con disabilità. Bravissime le loro famiglie e chi li ha sostenuti.
La battaglia non finisce qui, riportiamo l'argomento nel Consiglio Regionale di via Roma, l'assessore regionale Baire tenga conto dei pronunciamenti dei tribunali e non si faccia ordinare da Roma le linee di attuazione di una riforma che fa acqua chiaramente da tutte le parti. Difenda gli alunni con disabilità sardi, anche quelli che non hanno i soldi e la forza di ricorrere ai TAR,  evitando che le famiglie, già duramente impegnate nella loro vita, si debbano sobbarcare centinaia di ricorsi e di giudizi che, seppur potenziamente vincenti, sono un forte carico emotivo e psicologico che non mi sembra degno di una nazione civile caricare sulle famiglie che difendono i diritti dei loro bambini con disabilità.
Nel merito nelle ordinanze del Tar di Cagliari si accoglie il principio del rispetto individuale dei diritti degli alunni e delle sue condizioni personali che non possono essere legate a meri calcoli ragioneristici come voluto dalla riforma Gelmini. Ora il Ministero, in attesa della sentenza definitiva prevista per il prossimo anno,  sarà costretto a rivedere le sue decisioni ed a integrare subito, con l'assunzione di nuovi insegnanti, il sostegno per i bambini vincitori delle cause contro il Ministro.

Nell'ordinanza del TAR di Cagliari, depositata ieri in Segreteria e pubblicata oggi, si legga:

" ...considerato

a) che ad un primo sommario esame che l'art. 2, comma 413, della legge 24/12/2007 n. 244 - nello stabilire un rapporto medio nazionale fra insegnanti di sostegno e alunni diversamente abili – non escluda attente valutazioni caso per caso, al fine di assicurare pieno soddisfacimento delle "effettive esigenze rilevate" (cfr Cons. Stato VI Sez., ord. 24/2/2009 n°1037);

b) che, nel caso di specie, le esigenze in questione risultino adeguatamente specificate nella documentazione medica in atti, a cui debbono prioritariamente ispirarsi i provvedimenti in materia di sostegno scolastico;

P.Q.M.

Accoglie la proposta domanda cautelare ai fini del riesame del provvedimento impugnato, in termini conformi ai principi specificati in motivazione......"



17 ottobre 2009

Incontro con Dario Franceschini e Francesca Barracciu, domani domenica a Cagliari ore 17




 
 
Ciao a tutti!

E' tempo di primarie, è molto bello sapere che il PD è l'unico grande partito europeo che sceglie la propria classe dirigente tramite un suffragio aperto non solo agli iscritti ma anche agli elettori e ai simpatizzanti non iscritti.

Domani Domenica 18 ottobre dalle ore 17 fino alle ore 19,30 all'Hotel Mediterraneo di Cagliari in viale Colombo siamo invitati ad un incontro con Dario Franceschini e Francesca Barracciu, candidati alla segreteria del Partito Democratico, in Italia come in Sardegna. Insieme a me Renato Soru, Antonello Soro, Chicco Porcu, Mario Bruno, Rita Corda, Chiara Cortese, Roberto Murru, Veronica Pinna, Dolores Leori, Luca Clemente, Stefania Spiga e tutti coloro che hanno deciso di mettere la loro faccia per supportarli in questa nuova avventura democratica.

Io li sostengo e sono candidato per loro nel collegio Cagliari 2, ma di questi particolari e varie informazioni su dove e come votare in una prossima email. Prime informazioni su http://www.partitodemocratico.it/primarie09/

Vi aspetto domani per presentarvi Francesca e Franceschini!

Ciao Marco Espa

www.marcoespa.it
Marco Espa Blog






14 ottobre 2009

Comunicato stampa: ESPA (PD): Alluvione Capoterra, bene i 35 milioni di euro, ora in aula il progetto di legge per la messa in sicurezza


  ESPA (PD): Alluvione Capoterra, bene i 35 milioni di euro stanziati, ora subito in aula il nostro progetto di legge per la messa in sicurezza.
Perchè Capoterra non diventi una nuova Messina

Ieri la Giunta regionale ha deliberato fondi tutti per la messa in sicurezza del Rio San Girolamo per più di 35 milioni di euro.
Una dichiarazione di Marco Espa, consigliere regionale del Partito Democratico residente nei territori colpiti dall'alluvione nell'ottobre del 2008

con preghiera di pubblicazione
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Bene  i 35 milioni di euro stanziati dalla Giunta regionale per la messa in sicurezza del territorio di Capoterra, in particolare proprio del bacino idrografico del rio San Girolamo.
E' l'esito - ricorda Marco Espa - in grandissima parte della ripartizione dei fondi presenti nel bilancio regionale aumentati dagli emendamenti proposti dal PD alla finanziaria regionale del 2009, con me primo firmatario, e dalla Giunta e votati all'unanimità dall'aula, cosi come la nostra proposta di effettuare i lavori 24 ore su 24, votato sempre dall'aula nella legge suddetta.

Ora il Commissario straordinario per l'alluvione deve esercitare i suoi poteri procedendo con la massima urgenza all'inizio dei lavori, tutti i giorni vediamo nel nostro territorio che basta una minima pioggia per mettere in crisi le nostre zone cosi duramente colpite un anno fa, mettendo paura ai suoi abitanti. Noi continuamo a chiedere la proroga del suo incarico, in scadenza, da parte del governo nazionale per almeno un altro anno.

Contemporaneamente il Consiglio regionale dia il via alle procedure per esaminare il nostro progetto di legge, PL N. 6 - ESPA - SANNA Gian Valerio e più - Interventi strutturali per la messa in sicurezza dell'area interessata dagli eventi alluvionali nel Comune di Capoterra, che vogliamo diventi unanime, per completare le opere. I 10mila abitanti del territorio ancora a rischio esondazione, tutti cittadini con regolari licenze, vittime anch'essi della spregiudicata politica urbanistica lottizzatoria del tempo, ne hanno diritto: non vogliamo che Capoterra diventi una nuova Messina, dove dopo solo due anni si è ripetuto un intervento catastrofico in mancanza di interventi di messa in sicurezza. In Sardegna sembra possiamo evitarlo, se saremo capaci e veloci, dispiace constatare che giustamente il governo Berlusconi vuole stanziare 1 miliardo di euro per Messina mentre per la nostra Sardegna per il disastro 2008 solo 6 miseri milioni di euro. Non possiamo sicuramente ringraziare.

PROPOSTA DI LEGGE N. 6

presentata dai Consiglieri regionali

ESPA - SANNA Gian Valerio - PORCU

il 2 aprile 2009

Interventi strutturali per la messa in sicurezza dell'area interessata dagli eventi alluvionali nel Comune di Capoterra



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RELAZIONE DEI PROPONENTI

La presente proposta di legge intende colmare un vuoto normativo in materia di urgenti interventi strutturali per la messa in sicurezza delle aree interessate agli eventi alluvionali nel Comune di Capoterra.

In questo momento, dopo l'immediata azione pubblica di ristoro dei danni subiti dai privati, bonifica e primo ripristino delle aree interessate, rimane estremamente urgente la definitiva messa in sicurezza del bacino idreogeologico del Rio San Girolamo onde poter dare nuova serenità, oggi mancante, alla popolazione del territorio a rischio che si può stimare intorno alle 20.000 persone.

Capoterra è un territorio che, in particolare negli ultimi 50 anni, ha visto fenomeni di vasta antropizzazione: ricordiamo un solo dato significativo, la superficie occupata dall'edificato interno del bacino del Rio San Girolamo è passata da 10,29 ettari del 1960 a 278,22 del 2006 con un aumento di più del 2.500 per cento in così pochi anni.

Oggi si manifesta la necessità di dare seguito con estrema urgenza, sulla base degli studi nel frattempo portati avanti dalle strutture della Regione e in corso di realizzazione, a tutti quegli interventi di messa in sicurezza di lungo periodo, di sistemazione idraulica ed idrogeologica dell'area che resta, sotto il profilo generale, ancora vulnerabile ed a rischio. Manca, peraltro, un piano di protezione civile in grado di riportare le popolazioni insediate a livelli accettabili di qualità della vita in rapporto al rischio.

L'articolo 2 prevede a tal fine la redazione di un Piano straordinario di interventi infrastrutturali in grado di risolvere in via definitiva, e per le condizioni oggettive dei luoghi, le condizioni di rischio mediante la previsione di opere idrauliche, urbanistiche ed architettoniche adeguate. In particolare, per ridare sicurezza e serenità alla vita quotidiana della popolazione sono previsti, al comma 3 dell'articolo 2, interventi di informazione costante, attraverso tecnologie che prevedano l'uso della messaggistica istantanea (sms) e tutti i sistemi atti a tenere aggiornati i cittadini dell'evoluzione degli eventi climatici considerati a rischio.

L'articolo 3 prevede, infine, una dotazione finanziaria straordinaria al Comune di Capoterra per il ripristino ambientale, le opere viarie ed i servizi generali necessari alla ricostruzione urbanistica degli insediamenti investiti dall'alluvione e densamente abitati, comprese le infrastrutture dei condomini delle località colpite, danneggiate non solo dall'alluvione, ma anche dall'uso necessario dei mezzi pesanti di soccorso. Propone inoltre la costituzione del "Parco fluviale San Girolamo" al fine di ridare vivibilità al territorio e agli di una zona così duramente colpita.

Le procedure previste nella presente proposta di legge sono in gran parte in capo al commissario delegato per l'alluvione e vengono approvate dall'Autorità di bacino regionale.

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TESTO DEL PROPONENTE

 

Art. 1
Finalità e oggetto della legge

1. La Regione Sardegna, per far fronte all'evento eccezionale del 22 ottobre 2008 che ha interessato il territorio di Capoterra, predispone un Piano straordinario di interventi, nelle aree ricadenti nel bacino idrografico del Rio San Girolamo, in cui sono ricompresi interventi di messa in sicurezza, sistemazione e riassetto idrogeologico ed interventi di edilizia residenziale per le abitazioni da delocalizzare. Predispone, altresì, un piano di protezione civile per l'intero territorio del Comune di Capoterra, che individua le modalità di allarme ed evacuazione della popolazione nei casi di situazioni di emergenza.

 

Art. 2
Natura degli interventi

1. Il Piano straordinario di interventi predisposto dal Commissario delegato per l'alluvione sulla base degli studi già a disposizione dell'Amministrazione regionale e di quelli in via di acquisizione, avviati dopo l'evento del 22 ottobre 2008, è approvato dal Comitato istituzionale dell'Autorità di bacino unico regionale e prevede gli interventi in deroga alle norme vigenti.

2. Il Piano straordinario individua gli interventi di riassetto idrogeologico e le abitazioni ricadenti in aree a rischio per cui si rende necessaria l'eventuale delocalizzazione. Gli interventi di riassetto idrogeologico ricompresi nel Piano sono approvati e realizzati con procedure di urgenza. Per la delocalizzazione delle abitazioni la Regione, anche attraverso il recupero di risorse finanziarie nazionali e comunitarie, si fa carico del 100 per cento degli oneri incidenti sui privati.

3. Il Servizio di Protezione Civile entro un mese dalla entrata in vigore della presente legge predispone il Piano di protezione civile per il Comune di Capoterra che è approvato dalla Giunta regionale. Il Piano deve prevedere, individuando forme di coordinamento tra i livelli istituzionali preposti alla protezione civile, le modalità:
a) di informazione, prevenzione e formazione della popolazione;
b) di allarme anche attraverso l'utilizzo di tecnologie avanzate comprensive di adeguati sistemi di messaggistica istantanea e di allertamento;
c) di intervento per l'evacuazione preventiva della popolazione in caso di previsione di situazioni di emergenza, in particolare legate a eventi meteorologici e idrogeologici di rilevante problematicità.

 

Art. 3
Contributo straordinario al Comune di Capoterra - Costituzione del Parco fluviale San Girolamo

1. Al Comune di Capoterra è concesso un contributo straordinario di euro 10.000.000 per le opere di ripristino ambientale, della viabilità e infrastrutturali site nel territorio comunale anche all'interno delle pertinenze comuni condominiali private delle località e frazioni di Frutti d'oro, Rio San Girolamo e Poggio dei Pini e per promuovere e costituire il "Parco fluviale San Girolamo", anche attraverso modalità partecipative di coinvolgimento diretto della popolazione e delle associazioni di cittadini e del territorio formalmente costituite.

 

Art. 4
Norma finanziaria

1. Le spese previste per l'attuazione della presente legge sono valutate in euro 40.000.000 per l'anno 2009.

2. Alla relativa spesa iscritta nel bilancio della Regione per l'anno 2009 si fa fronte con quota parte delle entrate proprie della Regione di cui al titolo III dello Statuto speciale per la Sardegna.

 

Art. 5
Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna.

 









13 ottobre 2009

Partecipo al convegno su TESTAMENTO BIOLOGICO sabato 17 ottobre 2009 - Cagliari - Invito

Convegno "TESTAMENTO BIOLOGICO"
Sabato 17 Ottobre 2009 Sala Monica ( 16.00 - 19.30) Hotel Caesar Cagliari
aperto al pubblico

Oreganizzato da AIMOS - AAROI all'interno de 10° CONGRESSO REGIONALE DI ANESTESIA E RIANIMAZIONE


Presidente:   Dott. Paolo Castaldi - Presidente AIMOS

Moderatori: On. Marco Espa - Vice Presidente Commissione Sanità del Consiglio Regionale

                       Dott. Demetrio Vidili - Vice Presidente AAROI EMAC Sardegna

 

ore 15.20       Apertura dei lavori e saluti delle autorità

                       On. Antonello Liori Assessore dell'Igiene e Sanità e Assistenza Sociale Regione Autonoma della Sardegna

 

ore 15.30       Tutela della libertà personale e della salute degli incapaci

                       Prof. Carlo Pilia - Docente Università degli Studi di Cagliari

 

ore 16.00        Il testamento biologico

                        Sen. Ignazio Marino - Senato della Repubblica Italiana, Roma

 

ore 16.30        Diritto alla buona morte o ad una vita di qualità?

                        On. Marcoo Espa - Vice Presidente Commissione Sanità del Consiglio Regionale

 

ore 17.00       Il pensiero dell'Aisla

                       Dott. Mario Melazzini - Presidente Nazionale AISLA

 

ore 17.30       Il documento della Fnomceo

                      Dott. Luigi Arru - Presidente Ordine dei Medici di Nuoro

 

ore 18.00      Il pensiero teologico

                      Padre Prof. Giacomo Rossi - Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna

 

ore 18.30      Il pensiero delle nostre società scientifiche

                      Dott. Paolo Castaldi - Direttore Rianimazione P.O. Marino Asl Cagliari

 

ore 19.00 Discussione

ore 19.45 Chiusura dei lavori

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http://www.stelnet.com/sla

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Con una giornata dedicata all'approfondimento della malattia neuromuscolare, Duchenne e SLA, sugli aspetti scientifici ma anche organizzativi, lungo l'integrazione ospedale-territorio e sanità-sociale, si aprirà il 10* Congresso di Anestesia e Rianimazione a Cagliari presso il Caesar's Hotel, il giorno 15 ottobre 2009. Il 17 sera giornata sul testamento biologico

L'evento accreditato per anestesisti, fisiatri, pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, neurologi, infermieri vedrà la partecipazione di esperti nazionali e dei migliori centri regionali, rappresentanti delle associazioni Parent Project e Aisla.

Il tema verrà affrontato in tre sessioni che impegneranno il mattino ed il pomeriggio ed in una lunch session per le esercitazioni sulla tosse assistita. Si metteranno a fuoco le novità nel campo della diagnosi e cura, le problematiche nell'assistenza quotidiana, l'organizzazione regionale di assistenza domiciliare, i piani personalizzati.

3 ottobre 2009

Comunicato stampa: ESPA (PD): Alluvione, che Capoterra non diventi la nuova Messina: ci vuole subito la legge SALVA case


ESPA (PD) - Alluvione, che Capoterra non diventi la nuova Messina: ci vuole subito in Consiglio la discussione della legge per la messa in sicurezza del territorio, la legge SALVA case
Non fateci dire (sulla nostra pelle) ve l'avevamo detto. Non sia mai.

Mentre in Consiglio Regionale prosegue la discussione sul piano casa, la drammatica alluvione su Messina a distanza da soli 2 anni dalla precedente (300 mm di pioggia in due ore, a Capoterra 400mm in tre ore nel 2008) hanno fatto capire come i fenomeni metereologici straordinari possono ripetersi a breve distanza di anni
Capoterra non vuole essere la nuova Messina

con preghiera di pubblicazione
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"La drammatica alluvione di Messina - dichiara Marco Espa - ci fa capire come i fenomeni metereologici possono ripetersi a brevissima durata di tempo. L'appello del Capo dello Stato Napolitano chiede che si facciano subito le opere di messa in sicurezza idrogeologica del territorio, non certo spese faraoniche per opere di dubbia utilità come il ponte di Messina.
Ecco lo Stato, il Governo non si deve dimenticare dell'alluvione in Sardegna del 2008. Il governo ha stanziato SOLO 6 milioni di euro fino ad oggi. Nulla per la messa in sicurezza.
 A Capoterra siamo a rischio come a Messina: 10 mila persone sono a rischio nel bacino di Rio San Girolamo, possono essere direttamente colpite. Non fateci dire (sulla nostra pelle, di noi abitanti del territorio) ve l'avevamo detto, non sia mai!

E' piovuto relativamente poco e il nostro territorio è andato nei giorni scorsi nuovamente in crisi: Frutti d'oro, su Loi, su Spantu, Rio san Girolamo. Mentre in Consiglio regionale si discute del piano casa (che nulla dice sul dissesto irogeologico), Capoterra ha bisogno di discutere di una legge SALVA case, per salvare le case di chi le ha già, e la vita dei 10 mila residenti da possibili nuove alluvioni.

Urge  la discussione del nostro progetto di legge (che vogliamo sia firmato unitariamente da tutto il Consiglio) tutto relativo non a contributi ma alla definitiva messa in sicurezza del territorio, presentato ad aprile e che ancora giace in Consiglio regionale. E' urgente discuterlo, la gente ha paura, sa che non ci sono risorse per la messa in sicurezza definitiva del territorio. L'unico strumento è l'urgente discussione del progetto di legge che prevede stanziamenti per 40 milioni di euro e che sarà sicuramente provvidenziale per finanziare lo studio per la sicurezza del territorio che presto sarà consegnato agli organi regionali.
Serve inoltre che ci sia la proroga dei poteri al commissario straordinario per l'alluvione, attualmente Ugo Cappellacci, in corso di scadenza per almeno un altro anno"

Qui sotto il progetto di legge, l'unico giacente in Consiglio, pronta ad essere discussa e votata

PROPOSTA DI LEGGE N. 6

presentata dai Consiglieri regionali

ESPA - SANNA Gian Valerio - PORCU

il 2 aprile 2009

Interventi strutturali per la messa in sicurezza dell'area interessata dagli eventi alluvionali nel Comune di Capoterra



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RELAZIONE DEI PROPONENTI

La presente proposta di legge intende colmare un vuoto normativo in materia di urgenti interventi strutturali per la messa in sicurezza delle aree interessate agli eventi alluvionali nel Comune di Capoterra.

In questo momento, dopo l'immediata azione pubblica di ristoro dei danni subiti dai privati, bonifica e primo ripristino delle aree interessate, rimane estremamente urgente la definitiva messa in sicurezza del bacino idreogeologico del Rio San Girolamo onde poter dare nuova serenità, oggi mancante, alla popolazione del territorio a rischio che si può stimare intorno alle 20.000 persone.

Capoterra è un territorio che, in particolare negli ultimi 50 anni, ha visto fenomeni di vasta antropizzazione: ricordiamo un solo dato significativo, la superficie occupata dall'edificato interno del bacino del Rio San Girolamo è passata da 10,29 ettari del 1960 a 278,22 del 2006 con un aumento di più del 2.500 per cento in così pochi anni.

Oggi si manifesta la necessità di dare seguito con estrema urgenza, sulla base degli studi nel frattempo portati avanti dalle strutture della Regione e in corso di realizzazione, a tutti quegli interventi di messa in sicurezza di lungo periodo, di sistemazione idraulica ed idrogeologica dell'area che resta, sotto il profilo generale, ancora vulnerabile ed a rischio. Manca, peraltro, un piano di protezione civile in grado di riportare le popolazioni insediate a livelli accettabili di qualità della vita in rapporto al rischio.

L'articolo 2 prevede a tal fine la redazione di un Piano straordinario di interventi infrastrutturali in grado di risolvere in via definitiva, e per le condizioni oggettive dei luoghi, le condizioni di rischio mediante la previsione di opere idrauliche, urbanistiche ed architettoniche adeguate. In particolare, per ridare sicurezza e serenità alla vita quotidiana della popolazione sono previsti, al comma 3 dell'articolo 2, interventi di informazione costante, attraverso tecnologie che prevedano l'uso della messaggistica istantanea (sms) e tutti i sistemi atti a tenere aggiornati i cittadini dell'evoluzione degli eventi climatici considerati a rischio.

L'articolo 3 prevede, infine, una dotazione finanziaria straordinaria al Comune di Capoterra per il ripristino ambientale, le opere viarie ed i servizi generali necessari alla ricostruzione urbanistica degli insediamenti investiti dall'alluvione e densamente abitati, comprese le infrastrutture dei condomini delle località colpite, danneggiate non solo dall'alluvione, ma anche dall'uso necessario dei mezzi pesanti di soccorso. Propone inoltre la costituzione del "Parco fluviale San Girolamo" al fine di ridare vivibilità al territorio e agli di una zona così duramente colpita.

Le procedure previste nella presente proposta di legge sono in gran parte in capo al commissario delegato per l'alluvione e vengono approvate dall'Autorità di bacino regionale.

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TESTO DEL PROPONENTE

 

Art. 1
Finalità e oggetto della legge

1. La Regione Sardegna, per far fronte all'evento eccezionale del 22 ottobre 2008 che ha interessato il territorio di Capoterra, predispone un Piano straordinario di interventi, nelle aree ricadenti nel bacino idrografico del Rio San Girolamo, in cui sono ricompresi interventi di messa in sicurezza, sistemazione e riassetto idrogeologico ed interventi di edilizia residenziale per le abitazioni da delocalizzare. Predispone, altresì, un piano di protezione civile per l'intero territorio del Comune di Capoterra, che individua le modalità di allarme ed evacuazione della popolazione nei casi di situazioni di emergenza.

 

Art. 2
Natura degli interventi

1. Il Piano straordinario di interventi predisposto dal Commissario delegato per l'alluvione sulla base degli studi già a disposizione dell'Amministrazione regionale e di quelli in via di acquisizione, avviati dopo l'evento del 22 ottobre 2008, è approvato dal Comitato istituzionale dell'Autorità di bacino unico regionale e prevede gli interventi in deroga alle norme vigenti.

2. Il Piano straordinario individua gli interventi di riassetto idrogeologico e le abitazioni ricadenti in aree a rischio per cui si rende necessaria l'eventuale delocalizzazione. Gli interventi di riassetto idrogeologico ricompresi nel Piano sono approvati e realizzati con procedure di urgenza. Per la delocalizzazione delle abitazioni la Regione, anche attraverso il recupero di risorse finanziarie nazionali e comunitarie, si fa carico del 100 per cento degli oneri incidenti sui privati.

3. Il Servizio di Protezione Civile entro un mese dalla entrata in vigore della presente legge predispone il Piano di protezione civile per il Comune di Capoterra che è approvato dalla Giunta regionale. Il Piano deve prevedere, individuando forme di coordinamento tra i livelli istituzionali preposti alla protezione civile, le modalità:
a) di informazione, prevenzione e formazione della popolazione;
b) di allarme anche attraverso l'utilizzo di tecnologie avanzate comprensive di adeguati sistemi di messaggistica istantanea e di allertamento;
c) di intervento per l'evacuazione preventiva della popolazione in caso di previsione di situazioni di emergenza, in particolare legate a eventi meteorologici e idrogeologici di rilevante problematicità.

 

Art. 3
Contributo straordinario al Comune di Capoterra - Costituzione del Parco fluviale San Girolamo

1. Al Comune di Capoterra è concesso un contributo straordinario di euro 10.000.000 per le opere di ripristino ambientale, della viabilità e infrastrutturali site nel territorio comunale anche all'interno delle pertinenze comuni condominiali private delle località e frazioni di Frutti d'oro, Rio San Girolamo e Poggio dei Pini e per promuovere e costituire il "Parco fluviale San Girolamo", anche attraverso modalità partecipative di coinvolgimento diretto della popolazione e delle associazioni di cittadini e del territorio formalmente costituite.

 

Art. 4
Norma finanziaria

1. Le spese previste per l'attuazione della presente legge sono valutate in euro 40.000.000 per l'anno 2009.

2. Alla relativa spesa iscritta nel bilancio della Regione per l'anno 2009 si fa fronte con quota parte delle entrate proprie della Regione di cui al titolo III dello Statuto speciale per la Sardegna.

 

Art. 5
Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna.

 









AGI - ESPA (PD), SUBITO LEGGE SALVACASE IN AULA - ALLUVIONE CHE CAPOTERRA NON SIA UNA NUOVA MESSINA

(AGI) - Cagliari, 3 ott. - "Non si deve dimenticare dell'alluvione in Sardegna del 2008. Il governo ha stanziato solo 6 milioni di euro fino ad oggi. Nulla per la messa in sicurezza. A Capoterra siamo a rischio come a Messina: 10 mila persone sono a rischio nel bacino di Rio San Girolamo, possono essere direttamente colpite. Non fateci dire (sulla nostra pelle, di noi abitanti del territorio) ve l'avevamo detto". Il consigliere regionale del Pd Marco Espa sollecita la discussione in Aula della proposta di legge di sei articoli presentato nell'aprile scorso per stanziare 40 milioni di euro per la messa in sicurezza dell'area del Cagliaritano attorno a Capoterra colpita dall'alluvione dell'ottobre 2008. A Messina, dove ancora si contano i morti, sono caduti 300 millimetri di pioggia in due ore - sottolinea Espa, direttamente colpito dall'evento calamitoso e primo firmatario della proposta di legge, assieme ai colleghi Gian Valerio Sanna e Chicco Porcu - mentre a Capoterra l'anno scorso ne sono arrivati 400 in tre ore. "Finora e' piovuto relativamente poco e il nostro territorio e' andato nei giorni scorsi nuovamente in crisi: Frutti d'oro, su Loi, Su Spantu, Rio San Girolamo", prosegue l'esponente dell'opposizione. "Mentre in Consiglio regionale si discute del piano casa (che nulla dice sul dissesto idrogeologico), Capoterra ha bisogno di discutere di una legge salvacase, per salvare le case di chi le ha gia' e la vita dei 10 mila residenti da possibili nuove alluvioni. Urge la discussione del nostro progetto di legge (che vogliamo sia firmato unitariamente da tutto il Consiglio) tutto relativo non a contributi ma alla definitiva messa in sicurezza del territorio, presentato ad aprile e che ancora giace in Consiglio regionale. La gente ha paura, sa che non ci sono risorse per la messa in sicurezza definitiva del territorio". "Serve inoltre", conclude Espa, "che ci sia la proroga dei poteri al commissario straordinario per l'alluvione, attualmente Ugo Cappellacci, in corso di scadenza per almeno un altro anno". (AGI) Red-