29 agosto 2009

ESPA (PD): Scuola sarda, la battaglia necessaria. il fallimento conclamato della riforma Gelmini porta disoccupazione in tutta Italia Necessario con urgenza allargare gli ammortizzatori sociali ai precari della scuola.

ESPA (PD): Scuola sarda, la battaglia necessaria. Il fallimento conclamato della riforma Gelmini porta disoccupazione in Sardegna e tutta Italia.
Necessario con urgenza allargare gli ammortizzatori sociali ai precari della scuola, lavoratori dell'industria della conoscenza.
Rilanciamo la vertenza in Consiglio Regionale e nella prossima finanziaria.
Si mobilitino i consigli comunali e provinciali sardi in difesa delle loro scuole del territorio.


Le notizie di oggi che vedono precari che hanno insegnato da anni ritrovarsi improvvisamente senza lavoro, spesso marito e moglie contemporaneamente, purtroppo ci danno ragione, avevamo chiesto per tempo il 17 luglio (leggi qui) al Consiglio regionale e alla Giunta regionale l'apertura di una vertenza con il governo nazionale per difendere la scuola in Sardegna, per salvaguardare le sue specificità, ma avevano pensato di bocciare irresponsabilmente la nostra proposta come ordine di scuderia per difendere i ministri di Roma e ratificare un accordo inapplicabile con la Gelmini...
Eravamo rimasti stupefatti  dalle dichiarazioni del Ministro Gelmini sulla scuola in Sardegna e sull'assunzione di precari del luglio scorso. Prima con la sua disastrosa riforma crea 2200 licenziamenti in Sardegna, povertà e apprensione nelle famiglie , chiude classi ed aule nei paesi di montagna e nelle zone urbane delle città a più rischio di emarginazione, taglia posti di sostegno contro i diritti degli alunni con disabilità e delle loro famiglie e poi aveva annunciato trionfante che venivano riassunti 2000 precari vittime della sua riforma. E tutto questo con fondi della Sardegna, senza mettere un soldo come oramai è abituale da parte del governo Berlusconi. Ovviamente non è successo nulla. E' la cronaca di oggi, non il parere dell'opposizione in consiglio regionale.

Non capiamo la posizione dell'assessore Baire: aspetta ancora? appalta il governo del suo assessorato alla Gelmini, allo Stato? Il protocollo di intesa da lei firmato in quei giorni (contestato fortemente da tutti i sindacati)  sarà scarsamente applicabile e al di fuori delle procedure obiettive e trasparenti previste dai percorsi di assunzione del personale della scuola. Inoltre sappiamo tutti che la riforma Gelmini crea circa 2200 posti a rischio nel precariato storico della Sardegna (1600 docenti e 600 circa personale non docente). Come è stranoto il costo lordo medio mensile delle assunzioni è pari a circa 2000 euro al mese lordi ed è facile capire che il reale fabbisogno è di poco più di 50 milioni di euro, e non i 20 milioni sbandierati dalla Gelmini e dalla Baire, sottratti comunque ai fondi già destinati dalla regione alla scuola sarda. In ogni caso mettono in conto almeno 1000 disoccupati, un danno gravissimo.

Ma la battaglia sulla scuola non si deve fermare: in Consiglio Regionale riproporremo la vertenza scuola e chiediamo con urgenza, come ha laconicamente proposto addirittura il presidente della Regione Lombardia Formigoni che ha visto improvvisamente per colpa della riforma Gelmini  migliaia di docenti senza lavoro, l'allargamento urgente degli ammortizzatori sociali ai precari della scuola.
E le comunità locali, i sindaci, i Consiglieri comunali e provinciali di tutta la Sardegna iniziano a farsi sentire preparando nelle loro aule atti amministrativi che facciano sentire direttamente la voce dei loro territori. In difesa di una Istituzione che in tempo di crisi non può essere che rafforzata, incentivata in presenza e qualità, per permettere ai nostri figli di essere pronti e preparati quando ci sarà la ripresa e non essere sorpassati in competenze e preparazione dai loro coetanei di tutto il mondo.

Perchè non dobbiamo dimenticare che la saggezza sociale dei nostri padri, dei nostri nonni, pastori, agricoltori, pur di farci avere un futuro migliore, hanno da sempre lottato per avere più Scuola, per l'istruzione delle nuove generazioni, per la loro emancipazione da povertà e sottosviluppo.


Marco Espa, consigliere regionale




26 agosto 2009

Legge 162 e assegni di cura, Marco Espa (PD): l'amore non si paga

Assegni di cura: Il decreto regionale assessoriale 31 del 30 luglio scorso che stabilisce i criteri per destinare, tramite i Comuni, 4 milioni di euro alle famiglie che assistono e curano disabili è nullo, va rifatto e prima è necessario per legge il parere della commissione Consiliare Sanità e politiche sociali.


I sindacati e le associazioni delle persone con disabilità facciano sentire la loro voce e chiedano di essere auditi esprimendo la loro posizione nel merito.



La norma della finanziaria 2009 è stata sostituita dall'emendamento bipartisan al collegato alla finanziaria dell'agosto 2009 (primi firmatari Marco Espa e Franco Meloni, L.R. 3/2009 art 7 comma 9 leggi qui) approvato con voti unanimi dall'aula due giorni prima dell'emissione del decreto assessoriale.


Le direttive dell'assessorato non vanno quindi per ora prese in considerazione, l'assessore Liori dovrà fare un nuovo decreto da inviare alla Settima commissione sanità e politiche sociali del Consiglio Regionale. Ed è li, se i sindacati e le associazioni di familiari e di persone con disabilità vorranno, potranno istituzionalmente dire la loro per regolamentare la materia secondo le maggiori necessità delle persone con grave disabilità.

L'obiettivo del Consiglio regionale rimane quello di fornire maggiori servizi alle situazioni più estreme, più gravi.

Inoltre esiste uno scontro tra due visioni sostanziali trasversali al Consiglio Regionale: C'è chi come Marco Espa, genitore e Vicepresidente della Commissione regonale Sanità, gran parte dell'opposizione ma anche larghe parti della maggioranza  non vogliono, in continuità con il sistema in vigore in Sardegna fin dal 2000, che l'assegno di cura, gli interventi si limitino a mere erogazioni monetarie in favore delle persone con disabilità o delle loro famiglie senza avere servizi corrispettivi.

"I soldi – dichiara Marco Espa - fanno piacere a tutti (per quello ci sono già le pensioni di invalidità) ma in Sardegna abbiamo adottato un modello diverso, più responsabile e di qualità. Fin dall'anno 2000 il successo degli interventi sulla disabilità grave in Sardegna (riconosciuto in tutt'Italia, leggi qui e qui - oltre 20000 progetti finanziati nell'anno 2008 che hanno portato più di 8000 posti di lavoro) è dovuto alla personalizzazione e alla coprogettazione tra ente locale famiglie e persone con disabilità dei servizi ricevuti, personalizzati perchè la stessa persona con disabilità e la sua famiglia ha il potere  uscendo dalla logica della mera elargizione assistenzialistica, di scegliere e revocare l'operatore addetto all'assistenza su basi qualitative : l'amore non si paga, i soldi arrivano solo a rimborso di servizi reali regolarmente fatturati. Questa, ricordo, non è una legge contro la povertà ma è una legge per i diritti umani e la qualità della vita delle persone in situazioni più gravi. Non vogliamo che qualcuno incassi i contributi regionali e poi per necessità o volontà, ci si limiti a comprare la tv al plasma nuova o un pezzo dell'auto ,mentre la qualità della vità della persona disabile e della sua famiglia rimane invariata.


Noi opposizione inoltre abbiamo lamentato che i 4 milioni di euro destinati alle situazioni con maggiore carico familiare a causa dello stato di gravità fossero reperiti sempre dal fondo già destinato alle persone con disabilità, cioè si da alle famiglie togliendo ad altre famiglie. Ci volevano risorse aggiuntive. Lo chiederemo nella prossima finanziaria.


La Cisl ha inotre ragione a dire che non possiamo persare che l'intervento sia rivolto solo a persone in povertà conclamata: ricordo come il 13 maggio 2009 il Tar di Cagliari ha emesso una sospensiva di una famiglia con reddito superiore ai limiti ribadando il principio che in base al decreto legislativo 130 del 2000 (solo nei casi di disabilità grave certificata ai sensi dell'art 3 comma 3 della legge 104) va considerato sempre ed esclusivamente il reddito della persona con disabilità e non della sua famiglia. Questo per ribadire che si tratta di un intervento per la persona e i suoi diritti, non contro la povertà: quando si vuole favorire l'industria dell'auto si favorisce la rottamazione delle auto senza chiedere il reddito di chi usufruirà il contributo statale, a maggior ragione se si vuole sostenere la famiglia in situazione di gravità, come avviene per la sanità in generale, l'intervento deve essere disponibile per tutti, come fino ad oggi è successo in Sardegna.

C'è da dire che la vecchia norma oramai non più efficace (per la quale ricordo abbiamo votato contro in legge finanziaria) non era chiara e in particolare non era precisata quale era la platea dei possibili beneficiari. Prima di una seria riforma migliorativa del settore è obbligatorio consultare le associazioni delle persone con disabilità e le loro organizzazioni e attivare la procedura per la costituzione della Consulta regionale per la disabilità"



18 agosto 2009

La Nuova Sardegna: Poetto, sette anni di silenzio, Marco Espa "Ora il ripascimento controllato"

Il Comune tace, l’opposizione: «Rimediamo ai danni»
Il ripascimento è stato realizzato senza il rispetto del capitolato d’appalto
Espa: "Iniziare una nuova fase col controllo della città"

di Roberto Paracchini, oggi 18 agosto 2009

CAGLIARI. «Ora si dovrà creare un parco-Poetto», propone Marco Espa, consigliere comunale e regionale del Pd nel commentare la decisione della Corte dei conti di far pagare politici e tecnici per i danni causati dal ripascimento al Poetto.
«Si tratta anche di una sentenza che chiarise i limiti della separatezza tra tecnici e politici - afferma Ninni Depau (capo gruppo del Pd in consiglio comunale) - e questo è importante perchè spesso gli amministratori si trincerano dietro i primi, mentre anche loro, plaudendo a certi interventi o non intervenendo per bloccarli, si fanno complici. E il Comune continua a tacere».
L’ex presidente della Provincia di Cagliari Sandro Balletto e l’allora assessore Renzo Zirone (Lavori pubblici), più tredici tra esperti, biologi e collaboratori (che avevano rassicurato l’organismo politico sull’efficacia del ripascimento), dovranno versare la somma di 4 milioni e 784mila euro, di cui 797mila per i danni all’immagine della Provincia.
Secondo la sentenza della sezione giurisdizionale della Corte dei conti, pur con funzioni diverse, politici e tecnici hanno violato il capitolato d’appalto del ripascimento. E Balletto e Zirone «risultano pienamente coinvolti nella vicenda in quanto hanno consapevolmente tollerato e infine omesso di impedire» che il tutto arrivasse «all’esito disastroso che ne è derivato». I lavori sono stati infatti eseguiti, si legge nel dispositivo, «in difformità totale dal progetto e dagli atti contrattuali» con materiali «assolutamente scadenti».
L’intervento di ripascimento era stato eseguito in 15 giorni dalla draga Antigoon che aveva riversato sulla battigia 370mila metri cubi di sabbia. I danni sanzionati riguardano la granulometria, maggiore, e le caratteristiche mineralogiche, diverse. A tutti gli imputati ora resta l’appello alla Corte di Roma.
«Credo che a questo punto - continua Espa - si dovrebbe fare un discorso d’area: creare il parco del Poetto con una sua autorità. Poi cercare risorse, anche europee che permettano di riprendere con un cantiere sperimentale. Ma tutto deve esere fatto col coinvolgimento e la partecipazione dei cittadidni. A settembre il Poetto deve ritornare all’attenzione dell’agenda politica». Secondo Massimo Zedda (consigliere comunale e ragionale per La Sinistra) bisognerebbe «reinserire, come era previsto inizialmente, il Poetto nal parco Molentargius, saline (ipotesi poi stralciata). Inoltre occorre vedere la sistemazione del Poetto in modo unitario e con una concertazione tra Cagliari e Quartu». Per Radhauan Ben Amara (consigliere comunale e regionale dei Comunisti italiani) «manca la contaminazione con le altre esperienze del Mediterraneo». Ma soprattutto «non viene considerato per niente il territorio - prosegue - e si agisce nel disprezzo della polis e dei cittadini che, invece, dovrebbero essere sempre coinvolti».

15 agosto 2009

Marco Espa «Le gabbie salariali sono un'assurdità, serve la ribellione»

dall'Unione Sarda 13 agosto
Politici sardi compatti: una proposta che spaccherebbe l'Italia
Il fronte politico sardo si muove compatto contro la proposta avanzata dalla Lega sui redditi collegati alle realtà regionali.
Berlusconi frena, ma la Lega rilancia («le retribuzioni vanno collegate al potere d'acquisto nelle diverse realtà») e le gabbie salariali accendono il dibattito anche in Sardegna. Si alza un muro bipartisan davanti all'offensiva del Carroccio «perché l'Isola subirebbe svantaggi pericolosissimi». Il senatore del Pdl Mariano Delogu evita l'affondo diretto ma la cautela va in una direzione precisa: «Qualunque soluzione si trovi, certo è che non si può immaginare un Italia dove chi lavora di là guadagni più di chi lavora di qua». L'argomento lavoro e costo della vita «è anche assai complicato» e le statistiche «vanno interpretate con un'attenzione particolare».
«SERVE LA RIBELLIONE» Dal Pd, Marco Espa parla di «sudditanza» da parte delle forze alleate della Lega «che deve finire al più presto». Il consigliere regionale chiede la «ribellione» dei rappresentanti del centrodestra «che parta dalla Sardegna», perché poi «saranno loro a dover rendere conto delle gabbie salariali ai lavoratori». Il giudizio sull'iniziativa del Carroccio è categorico: «È una vergogna assurda, i problemi economici non si risolvono in questo modo».
PROBLEMA LAVORO Per il consigliere regionale della Sinistra Massimo Zedda «i problemi del Paese non sono certo le gabbie salariali». Prima «c'è il precariato dilagante, c'è la mancanza di certezza sul lavoro. Tantissimi italiani, e soprattutto tantissimi sardi, hanno difficoltà a finire il mese» E la Lega avrebbe pronto «il passo successivo» per portare avanti il proprio disegno: «Si perderebbe la contrattazione collettiva, con i lavoratori sempre meno tutelati, sia economicamente che sul fronte della sicurezza». D'altronde, «il disegno del Carroccio è chiarissimo: la creazione di un solco sempre più ampio tra Nord e Sud».
VERTENZE DIMENTICATE Paolo Fadda, deputato del Pd, ha una sua idea sulle gabbie salariali: «È una provocazione della Lega. Vuole bloccare l'attenzione che il Governo sta rivolgendo verso il Sud». Ma il Carroccio «sottovaluta il livello di guardia raggiunto dal Mezzogiorno e i problemi di ordine sociale che scoppieranno in autunno». Il parlamentare del centrosinistra si sofferma poi su un particolare «che già dice tanto della disparità di trattamento» tra Nord e Sud: «La stampa nazionale ha seguito passo passo la vertenza Innse di Milano», mentre «il dramma della chimica e delle altre fabbriche sarde passa quasi inosservato a livello nazionale». Anche il coordinatore regionale dei Riformatori Michele Cossa sceglie la stessa linea: «Il risalto dato alle vicende dell'azienda milanese è notevolissimo. E c'erano in gioco soltanto quarantanove posti di lavoro». In Sardegna «le storie di questo tipo sono all'ordine del giorno ma Oltretirreno interessa poco». L'esempio: «Ora c'è il dramma Ineos film, con cento posti di lavoro in bilico. Chi ne parla?». Il consigliere regionale del centrodestra non nasconde la sua preoccupazione sulle gabbie salariali: «Non credo che quella della Lega sia soltanto una battuta». La realtà è che «ci troviamo davanti a una proposta assurda che provocherebbe danni gravissimi alla realtà più deboli come la Sardegna».

«UN'ASSURDITÀ» Il presidente della commissione Lavoro del Consiglio regionale Nicola Rassu (Pdl) parla di «assurdità», di «boutade estiva», che non può andare da nessuna parte: «Dal punto di vista sociale ci troveremmo davanti a un provvedimento di chiaro stampo razzistico», mentre «sotto il profilo economico non si trarrebbe alcun genere di vantaggio». Secondo il rappresentante del centrodestra «una strada di questo tipo spaccherebbe l'Italia in due una volta per tutte».
(g.z.)

13/08/2009

11 agosto 2009

Marco Espa: la newsletter dell' 11 agosto 2009

Ciao a tutti!
Prima delle vacanze estive, un breve aggiornamento e un po' di rendiconto di quello che sto facendo in Consiglio Regionale e per darvi conto di altre notizie sulla mia attività politica e sociale, oltre a presentarvi Francesca Barracciu quale mia candidata alla segreteria regionale del PD che oggi ha presentato la sua candidatura con una conferenza stampa a Cagliari.

Iniziamo dalla legge appena approvata (cd. collegato alla finanziaria,
puoi leggerla cliccando qui).
Il mio voto e il mio giudizio è molto negativo. Non solo per aver legiferato per cambiare con un subemendamento i dirigenti della Sanità sarda (con Mario Bruno e gli altri consiglieri della commissione Sanità la verità sui conti), in un momento nel quale andavano affrontati secondo me solo pochi argomenti ma con decisione per tentare di dare risposte reali alla crisi che colpisce la Sardegna.

La maggioranza ha voluto approvare un testo omnibus, dove ad esempio è stato deciso di dimezzare la tassa per i cacciatori, riducendola da 50 a 25 euro all'anno (!), con un danno per le casse regionali di più di un milione di euro. Un'altra norma da me contestata è stata la sanatoria per coloro che svolgono la professione di Educatore professionale senza avere il titolo di studio. Ancora nessuna risposta per il trasporto e l'assistenza all'educazione degli studenti con disabilità (
puoi leggere qui il mio emendamento) o per i giovani sardi del Servizio Civile (emendamento) che hanno subito un durissimo taglio di fondi dal governo nazionale che ha ridotto la possibilità per 500 giovani sardi di dedicare un anno della loro vita al servizio dei più deboli o degli Enti Locali. Abbiamo poi condotto una forte battaglia per la difesa della scuola sarda contro la riforma Gelmini (emendamento), in un momento di crisi nel quale dobbiamo investire nella conoscenza e nell'istruzione per rendere i nostri giovani serenamente competitivi nei confronti dei loro coetanei di tutto il mondo.

Ma ci sono buone notizie, comunque: ovviamente non potevo e potevamo non lavorare sulle parti positive che danno risposte concrete ai bisogni dei sardi.
Su questo approvato
il mio emendamento che da' nuove regole per gli alluvionati di tutta la Sardegna in materia di rendicontazione dei rimborsi: c'era il rischio che per mancanza di risorse le famiglie dovessero restituire parte dei contributi ricevuti.
Su questo argomento è stata istituita la Direzione generale della Protezione civile sarda, che finalmente coordinerà tutti gli interventi in caso di disastro ambientale, con un
mio emendamento che ha coinciso con analogo della Giunta regionale e che è stato approvato all'unanimità.
Approvato anche il mio
emendamento identico a quello dei colleghi dei Riformatori per evitare che la legge 162 (che finanzia progetti personalizzati per le persone con disabilità grave) potesse diventare una legge che distribuisse denaro a pioggia senza la necessità di documentare le spese per i servizi ottenuti.



Primarie del PD
Infine qualche notizia sulla competizione democratica che il PD (ricordo, unico partito in Italia) si accinge ad effettuare con la partecipazione di chiunque, anche dei non iscritti, per la scelta dei propri massimi dirigenti, ovvero i segretari nazionali e regionali.
Certo, solo pochi anni fa era impensabile che i segretari del maggior partito d'opposizione venisse
scelto non dai soliti noti, nel segreto di qualche salotto riservato, ma attraverso una consultazione popolare. Le primarie, proposte da Prodi, un valore da salvaguardare. Che sia una competizione sui temi vicini alle persone, una competizione tra alleati, non una rissa! Lavorerò per questo.

Io sostengo Francesca Barracciu: vi invito a visitare
il suo sito dove potete leggere la sua idea di partito, la sua/nostra mozione. Ne riparleremo a breve con maggiori dettagli.
A livello nazionale sono con Dario Franceschini:
lo trovi qui e qui

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Notizie dalla redazione marcoespa.it

Leggi tutta la cronaca della discussione in aula del Consiglio Regionale sulla mozione Scuola che ha presentato Marco Espa insieme a tutta l'opposizione. Guarda i video dell'intervento di Marco

Rassegna Stampa

Scuola. La battaglia necessaria. Leggi l'articolo

Pubblica istruzione. Opposizione alla carica dopo la bocciatura della mozione Espa Leggi l'articolo


Alluvione. Approvato nel collegato alla Finanziaria l'emedamento sui rimborsi di cui Marco Espa è il primo firmatario. Leggi l'articolo

Pirri: strade pericolose e incompiute. Interrogazione di Marco Espa al Sindaco di Cagliari

Difendiamo la Scuola anche nella città di Cagliari:
leggi l'Ordine del giorno presentato da Marco e da tutto il centrosinistra cagliaritano 

Marco Espa firma l'appello di SOS Sanità della CGIL nazionale: 
leggi il documento, vedi chi ha aderito e
se vuoi firma anche tu

Un documento dagli Stati Uniti, per non dimenticare e dire no al razzismo strisciante:
Quando i clandestini eravamo noi

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6 agosto 2009

ESPA (PD): Alluvione 2008 e collegato Finanziaria, ora finalmente le famiglie potranno rendicontare esclusivamente il contributo ottenuto.


Cagliari 6 agosto 2009 - dalla Redazione

Approvato in via definitiva ieri il collegato alla finanziaria 2009 che ha visto, all'interno del suo articolato, un importante emendamento con primo firmatario Marco Espa (e approvato dalla giunta prima a dall'intero Consiglio Regionale poi) che prevede per gli alluvionati di tutti gli 80 comuni della Sardegna (da Capoterra a Segariu, da Cagliari a Monserrato) proprietari di prima casa danneggiata la possibilità di rimborsare esclusivamente la parte di contributo regionale concesso e non più il 100% dei danni subiti e periziati. In pratica chi riceve per esempio 25 mila euro di contributo deve presentare fatture giustificative solo per tale importo che è pari al 70 % delle danni periziati, senza dover rendicontare fino al 100% con risorse proprie spesso mancanti, ovvero ben 10 mila euro in più. Il resto dei lavori potrà essere fatto in economia.

“Il mio giudizio politico generale sul collegato alla finanziaria è molto negativo ma per le popolazioni colpite dall'alluvione ci sono novità.
E' una buona notizia - dichiara Marco Espa - ho voluto rimediare ad un problema che stava per pericolosamente investire molte famiglie che non avevano più risorse per finire i lavori per la loro prima casa (non quindi seconde case) e ottenere il saldo dei contributi concessi. Davanti ai danni per decine di migliaia di euro, molte famiglie rischiavano non solo di non ottenere tutto il contributo assegnato ma rischiavano pure di dover restituire parte dei finanziamenti. Ora invece potranno fare lavori fino alla quota di contributo concesso e avere la certezza di ottenere il saldo rendicontando fino a quella quota. Il resto dei lavori - prosegue Espa - si potranno fare con più calma, in economia."

Clicca qui per vedere il testo dell'emedamento Espa approvato, ora diventato legge (art. 9 comma 22)

"Continuo a chiedere che la Regione, che sta procedendo nei pagamenti, rinforzi anche provvisoriamente la task force degli impiegati e funzionari addetti al controllo e alla liquidazione delle pratiche e che ad agosto si lavori nelle liquidazioni dei contributi: alcune famiglie senza le anticipazioni previste dalla legge non hanno ancora potuto iniziare i lavori e l'autunno si riavvicina"

"Su questo - prosegue Espa - l'ulteriore urgenza è la messa in sicurezza del Rio san Girolamo con gli abitanti che vedono riavvicinarsi l'autunno con paura, senza che grandi lavori siano stati avviati. Il Consiglio Regionale deve legiferare al più presto sul progetto di legge da me presentato insieme all'ex assessore all'urbanistica Gianvalerio Sanna e a Porcu sulla definitiva messa in sicurezza del bacino del rio san Girolamo, che interessa la sicurezza di 10mila persone che non possono ovviamente essere delocalizzate. “(se vuoi leggere il disegno di legge clicca qui) " Il progetto di legge prevede interventi straordinari per 40 milioni di euro."

Altri due emendamenti strategici in materia ambientale, uno della Giunta Regionale praticamente identico a quello che ha visto sempre Marco Espa come primo firmatario e poi unificato con un emendamento orale in Aula, è stato approvato durante i lavori in Consiglio Regionale: la costituzione della direzione generale della Protezione Civile, ancora mancante in Regione. "Finalmente, dopo l'esperienza che abbiamo avuto durante l'alluvione, da diversi mesi chiedevamo che tutti i poteri in caso di disastro ambientale fossero coordinati e organizzati da un unica autorità regionale. La giunta regionale ha presentato un emendamento analogo al nostro e abbiamo votato favorevolmente unitariamente la costituzione della direzione, con poteri simili a quelli straordinari che ha Bertolaso a livello nazionale"

Ecco il testo approvato(art.11 comma 6)
6. Presso la Presidenza della Regione è istituita la Direzione generale della protezione civile della Regione Sardegna la quale esercita le funzioni che il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della L. 15 marzo 1997, n. 59), articolo 108, comma 1, lettera a), punti 1, 2, 3, 4, 6 e 7, conferisce alle regioni e quelle di cui alla legge regionale n. 9 del 2006, articolo 69, e coordina le attività di protezione civile delle strutture della Regione, delle province, dei comuni e delle associazioni di volontariato. Il presidente svolge le proprie funzioni anche mediante delega all'Assessore della difesa dell'ambiente. Alla Direzione sono trasferiti il personale, le risorse finanziarie e i mezzi allocati nel Corpo forestale strumentali alle funzioni di cui ai precedenti punti.




Marco Espa

Consigliere Regionale della Sardegna

PD - Partito Democratico