20 dicembre 2011

COMUNICATO STAMPA ESPA, BARRACCIU (PD): mancano i fondi per completare la casa per la salute di Senorbì

Un forte richiamo alla Giunta regionale perché attui uno degli
obiettivi principali della riforma del sistema sanitario ovvero la
deospedalizzazione attraverso la realizzazione di case della salute
che meglio riescono a soddisfare i bisogni dei pazienti nellacomunità
di origine, è pervenuto stamane  dai Consiglieri regionali del PD
Marco Espa e Francesca Barracciu per mezzo di una interrogazione
sull'inadeguatezza del finanziamento previsto per la realizzazione
della Casa della salute di Senorbì.

Nel documento indirizzato al Presidente della regione e all'Assessore
alla Sanità si evidenzia come inspiegabilmente nelle prime
deliberazioni di questo governo regionale sia stata rimodulata la
distribuzione delle risorse derivanti dal POR/FESR 2007/2013,
cancellando del tutto l'intervento per larealizzazione della Casa
della Salute di Senorbì che  solo a seguito delle denunce del Partito
Democratico e le pressioni delle rappresentanze istituzionali e
politiche del territorio è stato in parte  ripristinato per la quota
di 600 mila euro.

" E' evidente – hanno spiegato i Consiglieri Espa e Barracciu – che
tale somma è insufficiente per realizzare una struttura che è centrale
per il territorio della Trexenta e che rappresenta la localizzazione
ideale per servire adeguatamente i servizi sanitari ad un bacino di
utenza di circa 30 mila abitanti. E' quindi pertinente il nostro
richiamo alla Giunta regionale affinchè provveda con urgenza a
reperire le ulteriori risorse,  circa 400 mila euro, perché si
realizzi senza ulteriori ritardi quanto è fondamentale per il
soddisfacimento di un servizio necessario e che deve essere adeguato".

Cagliari 20 Dicembre 2011



Segue testo integrale dell'interrogazione





INTERROGAZIONE URGENTE Marco Espa, Francesca Barracciu, con richiesta
di risposta scritta, sull'inadeguatezza del finanziamento per la Casa
della Salute di Senorbì

***************

I sottoscritti Consiglieri Regionali

Premesso che

l'Azienda sanitaria (ASL) n°8 di Cagliari eroga da diversi anni
prestazioni di assistenza sanitaria decentrata attraverso il
poliambulatorio di Senorbìche svolge e garantisce, attraverso questa
sede ospedaliera, a tutti i comuni della Trexenta un'azione
decongestionante grazie ad una efficace opera di intercettazione delle
necessità dei pazienti.

Considerato che

la riforma del Sistema sanitario regionale prevede, tra i suoi
obiettivi principali, la deospedalizzazione e l'aumento della
disponibilità dei servizi socio sanitari a favore degli anziani anche
attraverso la realizzazione di case della salute che meglio riescono a
soddisfare i bisogni dei pazienti nella loro comunità di origine.

Considerato che

con deliberazione n. 32/10 del 4.6.2008, era stato deciso di
utilizzare le risorse del POR FESR 2007/2013 per la predisposizione
del Programma regionale "Case della Salute" e che quel programma era
stato confermato dall'attuale Amministrazione regionale con 4
successive deliberazioni n. 26/7 del 24.5.2011; n. 33/47 del
10.8.2011; n. 39/58 del 23.9.2011 e n. 42/3 del 20.10.2011

Considerato che

nelle prime deliberazioni di questa Amministrazione regionale
inspiegabilmente, dietro proposta dell'Assessore regionale dell'igiene
e sanità e dell'assistenza sociale, ha rimodulato la distribuzione
delle risorse derivanti dal POR FESR 2007/2013 (deliberazione 24
maggio 2011, n. 26/27) cancellando l'intervento di realizzazione della
Casa della Salute di Senorbì e che solo nell'ultima deliberazione di
ottobre, a seguito della nostra interrogazione n. 663/A del 12.8.2011,
delle denuncie del circolo del partito democratico di Senorbì e su
pressione delle rappresentanze istituzionali e politiche del
territorio che hanno spinto il presidente Cappellacci ad assumere un
impegno formale a ripristinare il finanziamento, la Giunta ha
stanziato 600 mila euro per la Casa della salute di Senorbì.

Considerato che

la struttura di Senorbì è centrale per il territorio della Trexenta e
costituisce la localizzazione ideale per servire adeguatamente i
servizi sanitari a un bacino d'utenza di circa 30 mila abitanti e per
questo nel progetto originario era stato previsto il potenziamento dei
servizi esistenti nella struttura, con l'apertura di un centro dialisi
e l'ampliamento del servizio di radiologia.

 Considerato che

lo stanziamento di 600 mila euro appare del tutto insufficiente a
raggiungere l'obiettivo e che per raggiungere gli obiettivi previsti
sarebbero necessari almeno altri 400 mila euro


Chiedono

di interrogare il Presidente della Giunta Regionale e l'Assessore
regionale Assessore dell'Igiene e Sanità e Assistenza Sociale per
sapere:

- se non ritenga necessario rimodulare il finanziamento già previsto
per la Casa della Salute di Senorbì, alla luce dell'analisi dei
servizi socio-sanitari dei quali necessita il distretto dei comuni
della Trexenta affinché venga tutelato il diritto alla salute dei
cittadini del territorio attraverso la realizzazione di una struttura
sanitaria fondamentale per il soddisfacimento di un servizio adeguato
con un bacino di utenza di circa 29.000 abitanti.

Cagliari, 20 dicembre 2011

Borse di studio Ersu, ritardo nei pagamenti, interrogazione Espa, Bruno, Cuccu, Pietro Cocco, Sechi, Salis

Borse di studio, interrogazione Marco Espa (Pd) e più sull'inottemperanza dell'Ersu dovuta al ritardo dei contributi da parte dell'assessorato alla Pubblica Istruzione 

 

Cagliari, 19 dicembre 2011 - Il ritardo dell'assessorato regionale alla Pubblica Istruzione nel trasferimento dei contributi all'Ersu di Cagliari e la conseguente inottemperanza dell'Ente nell'erogazione delle borse di studio agli studenti universitari, hanno spinto il vice capogruppo del Pd Marco Espa a presentare un'interrogazione urgente al presidente della Regione Ugo Cappellacci e all'assessore alla Pubblica Istruzione Sergio Milia.

In particolare nell'interrogazione, firmata da tutti i consiglieri di minoranza della commissione Cultura (Mario Bruno, Giuseppe Cuccu, e Carlo Sechi) dal consigliere Pietro Cocco e dal capogruppo dell'Idv Adriano Salis, si sottolinea il grave disagio cui vanno incontro gli studenti assegnatari di una borsa di studio che non potranno beneficiare dell'intero importo della prima rata semestrale nei tempi previsti dal bando (31 dicembre 2011). L'Ersu ha infatti motivato la propria inadempienza con la deficitaria situazione di cassa che deriva dal mancato trasferimento, nei tempi previsti, delle competenze dovute dalla Regione.

"Il gravissimo ritardo nell'erogazione dei trasferimenti ordinari all'Ersu di Cagliari è ormai una prassi consolidata", scrivono i firmatari dell'interrogazione, ricordando che lo scorso anno "tale prassi ha impedito all'Ersu di far fronte alle spese di funzionamento obbligatorie costringendolo a ricorrere a un'anticipazione bancaria che ha comportato oneri finanziari". Tale anticipazione fu anche oggetto di una raccomandazione da parte dell'assessore alla Programmazione Giorgio La Spisa, volta a richiamare una maggiore attenzione dell'assessorato all'Istruzione verso una valutazione preliminare delle reali esigenze di cassa dei destinatari dei trasferimenti.

Nell'interrogazione i consiglieri, oltre a domandare quali ragioni abbiano indotto l'assessorato a reiterare tali comportamenti nei confronti dell'Ersu,  chiedono quali interventi correttivi la giunta intenda porre in essere con urgenza per consentire all'Ente l'erogazione dei contributi per le borse di studio entro i tempi previsti dal bando. (MP)


il testo dell'interrogazione qui


http://marcoespa.blogspot.com/2011/12/la-regione-non-paga-ersu-ritarda-borse.html


19 dicembre 2011

La Regione non paga, Ersu ritarda borse di studio - INTERROGAZIONE URGENTE Espa, Bruno, Cuccu, Cocco Pietro, Salis, Sechi con richiesta di risposta scritta, sull’inottemperanza dell’Ersu di Cagliari - dovuta al ritardo dei trasferimenti ordinari da p

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

QUATTORDICESIMA LEGISLATURA
 
INTERROGAZIONE URGENTE Espa, Bruno, Cuccu, Cocco Pietro, Salis, Sechi  con richiesta di risposta scritta, sull'inottemperanza dell'Ersu di Cagliari - dovuta al ritardo dei trasferimenti ordinari da parte dell'Assessorato della Pubblica Istruzione - circa il pagamento delle Borse di studio nelle modalità previste dal "Bando di concorso per l'attribuzione di borse di studio e di posti alloggio anno Accademico 2011/2012"
 

I sottoscritti,

 

premesso che

l'Ersu (Ente regionale per il diritto allo studio universitario) di Cagliari dovrebbe erogare agli studenti assegnatari, entro il 31 dicembre 2011, l'intero importo della prima rata semestrale delle borse di studio, come disposto dall'art. 10 del relativo "Bando di concorso per l'attribuzione di borse di studio e di posti alloggio anno Accademico 2011/2012";

 

preso atto che

giovedì 15 dicembre 2011 l'Ersu di Cagliari ha pubblicato un avviso sul proprio sito istituzionale con cui certifica di essere impossibilitato a dare attuazione a quanto previsto dall'art. 10 del Bando, comunicando che "in data 15.12.2011 sono stati emessi i mandati di pagamento relativi alla prima parte della rata semestrale della borsa di studio A.A.2011/12.
La seconda parte della rata semestrale sarà erogata entro il mese di febbraio 2012".

 

appreso che

l'impossibilità dell'Ersu di Cagliari ad attuare l'art. 10 del bando deriva dalla deficitaria situazione di cassa, causata dai mancati trasferimenti del contributo di funzionamento regionale previsto per il 2011, sui quali gli organi dell'ente hanno provveduto in diverse occasioni a richiamare l'attenzione dell'Assessorato della Pubblica Istruzione e della stessa Presidenza della Regione;

 

rilevato che

solo nel corrente mese di dicembre il competente Assessorato della Pubblica Istruzione ha provveduto a trasferire all'Ersu di Cagliari la prima rata quadrimestrale del finanziamento regionale spettante all'ente per il 2011, essendo stata disposta la relativa determinazione dirigenziale soltanto in data 28 novembre 2011;

 

constatato che

il gravissimo ritardo nell'erogazione dei trasferimenti ordinari dovuti all'Ersu di Cagliari è ormai prassi consolidata da parte dell'Assessorato della Pubblica Istruzione;

 

considerato che

tale prassi anche nel 2010 ha impedito all'Ersu di Cagliari di fare fronte alle spese di funzionamento obbligatorie e improrogabili, costringendolo a ricorrere ad un'anticipazione bancaria che ha comportato l'esborso di oneri finanziari sopportati dall'ente stesso;

 

considerato anche che

le circostanze che costrinsero l'Ersu di Cagliari a ricorrere a un'anticipazione bancaria furono oggetto di attenzione da parte dell'Assessore della Programmazione e Bilancio che, con una comunicazione del 21 settembre 2010, prot. n. 6646, sottolineò l'inadeguatezza dell'azione svolta dall'Assessorato della Pubblica Istruzione in merito sia alla programmazione dei trasferimenti, sia all'individuazione delle priorità di spesa. In quella comunicazione, l'Assessore La Spisa ritenne tra l'altro di dover far presente all'Assessorato della Pubblica Istruzione che "nella programmazione annua delle spese, ciascun Assessorato dovrebbe valutare preliminarmente le reali esigenze di cassa dei soggetti destinatari di eventuali trasferimenti, tenendo anche conto del fatto che la mancata erogazione delle risorse spettanti potrebbe comportare, come nel caso in esame, l'inderogabile necessità di liquidità e la conseguente necessità di ricorrere ad un'anticipazione che comporta l'esborso di oneri finanziari a carico del soggetto richiedente e conseguentemente dell'Amministrazione regionale";

 

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore della Pubblica Istruzione per sapere:

-         quali siano le ragioni che hanno indotto l'Assessorato della Pubblica Istruzione a reiterare anche nel corrente anno le già riscontrate gravi inadempienze in tema di trasferimenti all'Ersu di Cagliari, disattendendo così le precise raccomandazioni formulate a suo tempo in questa materia dallo stesso Assessorato della Programmazione e Bilancio;

-         quali siano gli interventi correttivi che intendono porre in essere con urgenza per consentire all'Ersu di Cagliari di erogare il contributo per le borse di studio nella misura ed entro i termini temporali previsti dal relativo bando, evitando gravi disagi agli studenti assegnatari, destinati altrimenti a essere vittime delle ripetute inefficienze di questa amministrazione regionale.

 

Cagliari, 19 dicembre 2011

 

Fto. On. Marco Espa

On. Adriano Salis
 
On. Mario Bruno
 
On. Giuseppe Cuccu
 
On. Carlo Sechi
 
On. Pietro Cocco

13 dicembre 2011

Radiopress Intervista a Marco Espa di Vito Biolchini Question Time 12 dicembre 2011

Un'intervista di Vito Biolchini a Marco Espa, su tutto e di più, Finanziaria, Sanità, Sociale, Poetto, Rischio idrogelogico, PD, spesemilitari, Renato Soru, Ugo Cappellacci e tanto altro...

6 dicembre 2011

Espa (Pd) sulla Finanziaria: "Nel Bilancio mancano 21 milioni di euro del Fondo per i non autosufficienti. Iscritti in Finanziaria 197 milioni, mentre ce ne sono solo 176"


COMUNICATO STAMPA 
Ufficio Stampa Consiglio Regionale della Sardegna


Commissione Sanità. Espa (Pd)sulla Finanziaria: "Nel Bilancio mancano 21 milioni di euro del Fondo per i non autosufficienti. Iscritti in Finanziaria 197 milioni, mentre ce ne sono solo 176"

Cagliari, 06 dicembre 2011 – "Un errore nella stesura del  Bilancio", è la denuncia fatta dall''on. Marco Espa (vice capogruppo del Pd) nel corso dell'audizione dell'Assessore regionale della Sanità sulla Finanziaria: "E' un fatto gravissimo: sono stati iscritti in Finanziaria 197 milioni di euro per il Fondo per i non autosufficienti, mentre ce ne sono solo 176. Mancano  quindi almeno 21 milioni di euro. I 197 milioni per il Fondo non sono dunque coperti". L'on. Espa ha poi aggiunto: "I 21 milioni devono essere reintegrati, e in più ci sono altri 37 milioni di residui, iscritti a bilancio, che saranno spesi quest'anno e quindi non saranno disponibili per l'anno prossimo". (E.L.N.)

PL: Interventi per prevenire e contrastare i disturbi del comportamento alimentare. Istituzione della Rete integrata di servizi sanitari per i DCA

Oggi Francesca Barracciu e io abbiamo presentato in Consiglio Regionale questo progetto di legge.




CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
PROPOSTA DI LEGGE
presentata dai Consiglieri regionali:

BARRACCIU, ESPA, CORDA, BRUNO, COCCO.

il 30 novembre 2011
Interventi per prevenire e contrastare i disturbi del comportamento alimentare. Istituzione della Rete integrata di servizi sanitari per i DCA
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RELAZIONE DEL PROPONENTE
I Disturbi del Comportamento Alimentare costituiscono un’epidemia sociale in continua espansione. Nonostante la difficoltà di individuazione e la solitudine in cui spesso tali disturbi sono vissuti, si stima che siano circa due milioni in Italia, adolescenti femmine per la gran parte, a soffrire di questi disturbi e decine di milioni di giovani nel mondo si ammalano ogni anno. È stimato che per ogni 100 ragazze in età adolescenziale, 10 soffrono di qualche disturbo collegato all'alimentazione. I dati più recenti indicano un abbassamento importante dell’età in cui tali disturbi iniziano a manifestarsi.
L'OMS afferma che le patologie di tipo anoressico e bulimico rappresentano la seconda causa di morte tra gli adolescenti di sesso femminile, dopo gli incidenti stradali. In Italia si evidenzia una prevalenza, in soggetti di sesso femminile di età compresa tra i 18 e i 25 anni, dell'anoressia nervosa per il 2,0% e della bulimia nervosa per il 4,6%. Le forme subcliniche presentano una prevalenza del 4,7% mentre quella del disturbo da alimentazione incontrollata si attesta allo 0,6%. Sebbene in Sardegna non ci sia stato alcun monitoraggio ufficiale, secondo le denunce dei medici di base e dei comitati di familiari l'incidenza è elevata e il Piano Regionale di Prevenzione 2010-2012 indica tra i problemi di salute mentale più diffusi "i disturbi alimentari, anoressia e bulimia". Lo screening sui DCA condotto dalla professoressa Anna Maria Fulghesu dell'Università di Cagliari, di prossima pubblicazione, attraverso 215 questionari ISED (body attitudes questionnaire) raccolti negli istituti scolastici secondari di secondo grado della provincia di Cagliari nel 2006 e formulati in base a 43 domande che ammettono una risposta modulata su una scala da 1 a 5, indica un'incidenza di disturbi alimentari di tipo generico del 24.6% delle intervistate; di disturbi di tipo anoressico del 15.3% e di disturbi di tipo bulimico del 20%.
L’anoressia nervosa e la bulimia nervosa sono le forme più comuni di riferimento dei DCA. L’anoressia nervosa si manifesta con la volontaria privazione del cibo e con comportamenti atti a mantenere il peso corporeo al di sotto del peso considerato il minimo della normalità in base all'età ed alla statura. Fattori psicologici quali un’intensa paura di acquistare peso o di diventare grasse/i, anche quando si è sottopeso; l’eccessiva influenza del peso e dell'aspetto del corpo sui livelli di autostima; il rifiuto di ammettere la gravità della condizione di sottopeso sono altresì tipici della patologia. Tra le numerose complicanze che si scatenano in conseguenza alla privazione del cibo, nelle donne è frequente l’amenorrea, cioè la perdita del ciclo mestruale.
Chi soffre di bulimia nervosa introduce normale o anche notevoli quantità di cibo, di solito in preda a un bisogno compulsivo e fuori controllo, per poi eliminarle attraverso vomito autoindotto, abuso di lassativi, enteroclismi o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo.
Anoressia e bulimia non sono fenomeni slegati ma manifestazioni diverse di uno stesso disturbo. Si osserva infatti il passaggio da un disturbo all’altro e cioè dall’anoressia alla bulimia. Questo passaggio determina modificazioni dei fattori di mantenimento del disturbo (non c’è più basso peso e la sindrome da digiuno) ma la psicopatologia centrale del disturbo rimane identica (eccessiva importanza attribuita al peso, le forme corporee e il controllo dell’alimentazione). Lo stesso si può dire per i disturbi dell’alimentazione atipici (Disturbo alimentare non altrimenti specificato). Essi sono l’esito dell’anoressia nervosa e della bulimia nervosa. I disturbi dell’alimentazione della media adolescenza assumono solitamente le caratteristiche cliniche dell’anoressia nervosa o di disturbi dell’alimentazione atipici simili all’anoressia nervosa, mentre quelli della tarda adolescenza o della prima età adulta presentano con più frequenza le caratteristiche della bulimia nervosa o dei disturbi dell’alimentazione atipici simili alla bulimia nervosa.
Esistono inoltre molti livelli intermedi di patologia, dai confini sfumati, molto più diffusi delle forme conclamate, dove il soggetto alterna pasti normali o anche ipercalorici a periodi di ” purificazione”, in cui l’introito calorico viene drasticamente ridotto ad un livello inferiore ai bisogni. Sebbene aventi ad oggetto il cibo, vissuto come abuso o privazione, i disturbi alimentari nascono da ragioni che hanno più a che fare con l'identità psichica che con l'introito calorico quotidiano.
L'origine e il decorso dei DCA sono determinati da una eziologia multifattoriale, per questo la loro comprensione deve tenere in considerazione una pluralità di variabili che risiede in fattori psicologici, evolutivi e biologici. Non è ancora ben noto il ruolo di alcune condizioni antecedenti presenti fin dalla nascita o dall'infanzia, come ad esempio la vulnerabilità genetica, l'ambiente familiare e le esperienze traumatiche. In molti casi inoltre alcune caratteristiche individuali, quali il perfezionismo, la bassa autostima, l’intolleranza alle emozioni, i problemi interpersonali, l'ascetismo e le paure legate alla maturità psicologica, precedono l'esordio dei DCA. Sicuramente i fattori socioculturali del tempo attuale, che vede nella magrezza un valore da perseguire a qualsiasi costo e a qualsiasi età, favoriscono lo sviluppo dei disturbi alimentari.
La patologia dei DCA, già di per sé severa e dannosa, si accentua a causa delle gravi complicazioni mediche generate sia dallo stato di malnutrizione sia dalle complicanze dovute al ricorso ai meccanismi volontari di eliminazione quali vomito o abuso di lassativi. Mentre l’anoressia classica è di facile individuazione, la diagnosi è meno facile in caso di bulimia o di disturbo alimentare non altrimenti specificato (DA NAS). Questo atteggiamento, se non fa scendere in modo cosi netto il peso corporeo, crea comunque gravi turbamenti ormonali e metabolici. Infatti l’alternare di ricchezza e privazione o, in misura maggiore, la privazione cronica conduce l’organismo, dopo già 4-5 giorni, ad attuare delle modificazioni del proprio funzionamento mirate al risparmio energetico. Viene infatti ridotta l’attività tiroidea creando un ipotiroidismo subclinico che si accompagna a riduzione delle capacità intellettive, bradicardia, ipotermia, stress cronico, e che conduce i giovani che ne soffrono a condurre una vita sempre meno attiva, appartata rispetto ai coetanei, poco inserita nel sociale, base per importanti disturbi della personalità.  Sopratutto le pazienti bulimiche, il cui normopeso rende più difficile l'individuazione, è molto facile che incontrino prima specialisti di altre aree mediche per richieste di cura delle complicanze insorte: medici di base, internisti, gastroenterologi, ginecologi, dermatologi, dentisti divengono quindi collaboratori preziosissimi per effettuare una diagnosi precoce ed iniziare un progetto di cura tempestivo. Turbe dell'equilibrio dell'acido base e alterazioni degli elettroliti quali ipopotassemia e iposodiemia severe sono di frequente riscontro nelle pazienti che ricorrono ai meccanismi di eliminazione del cibo, o di diuretici assunti per eliminare presunte ritenzioni idriche. Anche nell'anoressia nervosa di tipo restrittivo sono riscontrabili turbe elettrolitiche, ipofosfatemia e ipomagnesemia, che possono essere molto pericolose per la funzionalità cardiocircolatoria.
Disturbi gastrointestinali e complicanze severe e potenzialmente letali quali la rottura spontanea dell'esofago o dello stomaco, screzi pancreatici, coliti necrotizzanti e perforazioni di ulcere gastriche e ancora episodi di alterata funzionalità epatica, ipertrofia delle ghiandole salivari, alterazioni dentali, perdita di capelli, alterazioni delle unghie e grave osteoporosi oltre ai problemi cardiaci sono ulteriori complicanze riscontrabili nei casi di DCA.
Verificata l’assenza in Sardegna di strutture sanitarie dedicate con approccio integrato e multidisciplinare per la prevenzione e la cura di queste patologie, eccezion fatta per piccole realtà di tipo ambulatoriale prive però di alcuna collaborazione interdisciplinare, nasce la necessità di un'azione complessiva di indirizzo regionale per l’istituzione e l’orientamento di servizi che si occupano specificamente di DCA in un quadro di riferimento chiaro e articolato per lo sviluppo di interventi integrati, coordinati e professionalmente qualificati.
A tal fine la presente legge prevede l’istituzione di una rete di servizi socio sanitari caratterizzata dall'approccio integrato e multidisciplinare, di cui fanno parte presidi sanitari ben identificati e visibili presso le Aziende sanitarie locali che assicurano livelli assistenziali di tipo ambulatoriale, day hospital, ricovero in ospedale in caso di urgenza, trattamento residenziale e semi-residenziale. Le competenze professionali di chi vi opera devono essere accresciute attraverso la formazione e un aggiornamento professionale specifico, così da offrire risposte qualificate in modo integrato nei vari livelli di intervento. Per porre in atto su tutto il territorio regionale una strategia coordinata, la legge prevede azioni di informazione e di promozione della salute, finalizzate a ingenerare consapevolezza di comportamenti e stili di vita che possono facilitare l'insorgenza e la cronicizzazione di disturbi del comportamento alimentare. Si propone di ovviare alla quasi totale assenza di dati sull’incidenza regionale con la promozione, in collaborazione con scuole, associazioni e famiglie, di studi periodici per la rilevazione epidemiologica dell'incidenza e della prevalenza dei disturbi da comportamento alimentare, individuando al contempo le fasce di popolazione a rischio sulle quali indirizzare interventi finalizzati ad una diagnosi precoce. Il monitoraggio della salute degli adolescenti per i casi di disturbo alimentare e patologie associate dovrà essere perseguito in maniera sistematica. La Regione inoltre collabora con Università, Enti ed istituti pubblici e privati per incrementare la ricerca, migliorare le conoscenze dei disturbi del comportamento alimentare e definire test diagnostici e di controllo.
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TESTO DEL PROPONENTE
Art. 1
Finalità
La Regione Sardegna, in armonia con l'articolo 32 della Costituzione e l'articolo 4 dello Statuto, promuove la salvaguardia della salute dei cittadini anche attraverso interventi diretti alla prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare.
Art. 2
Definizioni
Ai fini dell'applicazione della presente legge, sono definiti disturbi del comportamento alimentare: l’anoressia nervosa, ovvero la privazione del cibo finalizzata al raggiungimento di un peso corporeo inferiore rispetto al normale; la bulimia nervosa, ovvero l’abuso smodato di cibo con o senza comportamenti di espulsione e i disturbi alimentari atipici che presentano una forma mista di espressione della sintomatologia.

Art. 3
Rete integrata di servizi
1. Per la prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare e delle relative complicanze, la Regione istituisce una rete di servizi socio-sanitari funzionali ad un approccio multidisciplinare integrato ai disturbi stessi.
2. Fanno parte della rete di cui al comma 1 presidi sanitari ben identificati e riconoscibili, presso ogni Azienda sanitaria locale, dotati di risorse professionali e strumentali adeguate ad assicurare la qualità dei livelli assistenziali ambulatoriale, day hospital, ricovero in ospedale in caso di urgenza, trattamento residenziale e semi-residenziale.
3. Le diverse categorie professionali che operano nella rete di cui al comma 1 condividono, ai vari livelli istituzionali, i programmi e gli interventi da attuare in modo da garantire la continuità terapeutica-assistenziale e l'utilizzazione ottimale delle risorse.
4. Entro 120 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale elabora apposite linee-guida per orientare le Aziende sanitarie nell'organizzazione dei servizi per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare e nella definizione dei percorsi integrati per l'assistenza e la cura di tali disturbi.

Art.  4
Interventi
1. Al fine di incidere sugli stili di vita che possono facilitare l'insorgenza e la cronicizzazione di disturbi del comportamento alimentare, la Regione predispone azioni di informazione e di promozione, anche in collaborazione con le istituzioni scolastiche e con le associazioni  dei familiari, di aiuto e mutuo aiuto.
2. In collaborazione con le scuole, le associazioni e le famiglie, la Regione:
a) promuove studi periodici per la rilevazione epidemiologica dell'incidenza e della prevalenza dei disturbi da comportamento alimentare;
b) esegue il monitoraggio delle patologie associate;
c) individua le fasce di popolazione a rischio sulle quali indirizzare gli interventi finalizzati ad una diagnosi precoce.
3. La Regione assicura la formazione e l'aggiornamento professionale specifico del personale socio-sanitario che opera all'interno della rete integrata dei servizi potenziandone anche la capacità di lavorare in modo integrato sui vari livelli di intervento.
4. Per gli interventi di cui ai commi precedenti, la Regione promuove e sostiene la collaborazione tra gli operatori sanitari delle strutture pubbliche e le associazioni di volontariato e in particolare per la realizzazione di iniziative volte a:
a) sensibilizzare la fascia di popolazione a rischio e le famiglie sui pericoli e sulle cure legati al disordine alimentare;
b) promuovere l'informazione sulle strutture e presidi sanitari di riferimento;
c) divulgare le informazioni inerenti la prevenzione, la diagnosi e la cura dei disturbi del comportamento alimentare;
d) attivare iniziative per la tutela della salute degli adolescenti.

Art. 5
Ricerca
In collaborazione con Università, Enti ed istituti pubblici e privati, la Regione attiva programmi di ricerca finalizzati a migliorare le conoscenze cliniche e di base dei disturbi del comportamento alimentare e a definire test diagnostici e di controllo per le persone affette da disturbi del comportamento alimentare.
Art. 6
Norma finanziaria
1. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente legge si fa fronte con quota parte del fondo sanitario regionale di parte corrente di cui alla UPB S05.01.001.

30 novembre 2011

ESPA, CUCCU, BRUNO: SPARITI INCREDIBILMENTE DAL BILANCIO REGIONALE 5 MILIONI DI EURO PER L'INTEGRAZIONE SCOLASTICA. A RISCHIO L'ASSISTENZA SCOLASTICA PER PIU' DI 4000 STUDENTI CON DISABILITA' DELLE SCUOLE SARDE

SPARITI INCREDIBILMENTE DAL BILANCIO REGIONALE 5 MILIONI DI EURO PER L'INTEGRAZIONE SCOLASTICA. A RISCHIO L'ASSISTENZA SCOLASTICA PER PIU' DI 4000 STUDENTI CON DISABILITA' DELLE SCUOLE SARDE

di Marco Espa (Vicecapogruppo PD), Giuseppe Cuccu, PD e Mario Bruno, PD tutti membri della 8° commissione Pubblica Istruzione del Consiglio Regionale della Sardegna.

Una prima lettura del Bilancio Regionale in discussione in Consiglio Regionale ci lascia stupefatti rispetto al taglio di 5 milioni di euro (su 5 milioni disponibili) improvvisamente effettuato (cap. sc02.0101 upb s02.01.006) sugli indispensabili fondi necessari all'assistenza scolastica degli studenti con disabilità delle scuole sarde di ogni ordine e grado.
Si tratta dell'ormai famoso servizio di supporto effettuato tramite educatori e assistenti che i comuni e le province devono garantire obbligatoriamente agli studenti in base alla legge 104 (attenzione, non si tratta di docenti di sostegno di competenza dello Stato).
La positiva crescita dell'aumento degli alunni frequentanti la scuola, in particolare nelle scuole superiori, ci aveva spinto a presentare un emendamento alla finanziaria 2009  con approvazione all'unanimità dell'articolo 3, comma 18, che aveva autorizzato con 5 milioni di euro l'intervento integrativo regionale agli ordinari fondi degli enti locali.
Vengono messi a rischio i percorsi di integrazione oramai conquistati per ben più di 4000 studenti con disabilità, 1400 studenti delle superiori e più di 2500 degli altri ordini, il taglio previsto, dai nostri primi calcoli e che colpiranno appunto gli enti locali in primis, è di più di 260 mila ore di servizi personalizzati.
Una situazione grave, assolutamente insostenibile e che rischia di avere ricaduta nel prossimo anno scolastico con effetti devastanti. Abbiamo verbalmente già segnalato all'assessore competente i rischi che si corrono e prepariamo immediatamente un interrogazione sull'argomento e subito l'emendamento alla legge di bilancio che reintegra i fondi tagliati in maniera incomprensibile. Denunceremo la questione anche domani mattina in Commissione Pubblica Istruzione.



Cagliari 30 novembre 2011

per completezza: la nostra precedente interrogazione sull'argomento la trovi qui
http://www.consregsardegna.it/XIVLegislatura/Interrogazioni/Irg0409.asp

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FINANZIARIA: PD, TAGLIO DI 5 MLN PER ASSISTENZA STUDENTI DISABILI 
(AGI) - Cagliari, 30 nov. - Nella manovra finanziaria 2012-2014 all'esame delle commissioni del Consiglio regionale sono spariti cinque milioni di euro (su altrettanti disponibili) destinati all'assistenza scolastica degli studenti con disabilita' delle scuole sarde di ogni ordine e grado. Lo denunciano i consiglieri del Pd Marco Espa, Giuseppe Cuccu e Mario Bruno, che si dicono "stupefatti" per il taglio del servizio di supporto effettuato tramite educatori e assistenti che i comuni e le province devono garantire obbligatoriamente agli studenti in base alla legge 104. In questo casa, non si tratta di docenti di sostegno di competenza dello Stato. "Vengono messi a rischio i percorsi di integrazione oramai conquistati per ben piu' di 4.000 studenti con disabilita', 1.400 studenti delle superiori e piu' di 2.500 degli altri ordini", segnalano i tre esponenti dell'opposizione, componenti dell'VIII Commissione (Pubblica istruzione). "Il taglio previsto, dai nostri primi calcoli e che colpiranno appunto gli enti locali in primis, e' di piu' di 260 mila ore di servizi personalizzati. Una situazione grave, assolutamente insostenibile e che rischia di avere ricadute nel prossimo anno scolastico con effetti devastanti. Abbiamo verbalmente gia' segnalato all'assessore competente i rischi che si corrono e prepariamo immediatamente un interrogazione sull'argomento e subito l'emendamento alla legge di bilancio che reintegra i fondi tagliati in maniera incomprensibile". "Denunceremo la questione anche domani mattina", annunciano i tre consiglieri del Pd, "in Commissione Pubblica Istruzione". (AGI) Red-Rob/Cog

25 novembre 2011

ESPA (PD): PUBBLICATA OGGI LA DELIBERA LEGGE 162 I PROGETTI PER I 30 MILA DISABILI GRAVI DELLA SARDEGNA. "ANCORA NON VA BENE MA VEDIAMO PICCOLI SEGNALI DI CAMBIAMENTO. SBAGLIATO E PENALIZZANTE TENER CONTO DEL REDDITO FAMILIARE, FIOCCHERANNO I RICORSI DEI CITTADINI, LA BATTAGLIA CONTINUA"

ESPA (PD): PUBBLICATA OGGI LA DELIBERA LEGGE 162 I PROGETTI PER I 30 MILA DISABILI GRAVI DELLA SARDEGNA.
"ANCORA NON VA BENE MA VEDIAMO PICCOLI SEGNALI DI CAMBIAMENTO. SBAGLIATO E PENALIZZANTE TENER CONTO DEL REDDITO FAMILIARE, FIOCCHERANNO I RICORSI DEI CITTADINI, LA BATTAGLIA CONTINUA" 


Legge 162: Pubblicata ora (finalmente) la delibera di giunta per i piani relativi al 2012 attesa da decine di migliaia di persone e da tutti i Comuni della Sardegna. 
In attesa di un esame più approfondito, vediamo che la giunta regionale ha deciso di invertire leggermente la tendenza che continuava a restringere i finanziamenti ai singoli progetti anno dopo anno:  alcune modifiche migliorative proposte all'unanimità in commissione Sanità - ridare 10 punti fino alle persone diventate disabili entro i 35 anni, aumentare a 13000 euro i finanziamenti per i gravi tra 80 e 89 punti, no alla penalizzazione per i disabili gravi bambini che si recano alla scuola materna o a quelli che fanno corsi di formazione, abolita anche la tragica e spaventosa penalizzazione per chi è ricoverato in ospedale per acuzie (incredibile che fosse stata introdotta la penalizzazione per chi, talmente grave, era costretto ai ricoveri ospedalieri...), sospesa l'assurda compartecipazione monetaria dell'utente, (che già compartecipa anche nei casi più gravi facendosi carico anche di 20 ore al giorno della persona con disabilità) e proibita anche dal Dlgs. 130/2000. Bene anche la decisione di riconvocare in tempi brevi la Commissione consultiva sulla legge.
Credo che sia il primo frutto delle battaglie degli utenti e delle loro famiglie e di chi, in Consiglio Regionale, continua a combattere perchè si ritorni a una migliore presa in carico, come quella del periodo 2000 - 2009 (da notare, giunte di centrodestra e di centrosinistra avevano preso decisioni analoghe e sempre in miglioramento).  

C'è ancora molto da fare: ci piacerebbe capire comunque se c'è un segnale del nuovo assessore di ridiscutere la materia complessivamente ma in positivo, ritornando a livelli di assistenza più umani, per evitare i clamorosi tagli dello scorso anno dove  decine e decine di gravissimi vedettero i loro progetti passare da un finanziamento di 14 mila euro annui a 6000, o a 5000 con tagli iniqui superiori anche del 70%. E tutto questo senza essere andati a Lourdes e aver ricevuto alcun miracolo che giustificasse i tagli.

Molto negativo il fatto che altre proposte della Commissione invece non sono state prese in considerazione, come ad esempio la penalizzazione dei disabili gravi che iniziano un attività lavorativa in prima persona, o come il fatto che le persone con disabilità grave in continuità assistenziale che superano l'età di 65 anni debbano continuare a mantenere la possibilità di un finanziamento di 14000 euro e non di 5000 euro come avverrà purtroppo anche quest'anno. 
Ancora viene lasciata l'incomprensibile penalizzazione dei soli lavoratori dipendenti che godono dei permessi della legge 104.
Infine e non meno importante: nonostante la mia interrogazione (si legga cliccando qui http://www.marcoespa.it/128_336_news_1362.php )  ma ancor di più le continue sentenze del Consiglio di Stato la Regione ha deciso di richiedere agli utenti il reddito familiare, invece del reddito personale come la legge dispone per le persone con disabilità grave certificata. Tutto questo aprirà una stagione di contenziosi con i cittadini disabili gravi e sarà la magistratura a dover decidere in merito. Con la collega Francesca Barracciu stiamo preparando un ulteriore interrogazione in merito che tiene conto delle decisioni prese per quest'anno.  
Desta inoltre preoccupazione lo stanziamento di bilancio per l'anno 2012 che giudichiamo estremamente insufficiente (102 mil. di euro, nonostante il Consiglio Regionale avesse deciso di all'unanimità di attestarsi ad una spesa di 116 mil. di euro, nella consapevolezza che i progetti della 162 generano risparmio sulla spesa sanitaria anche fino a 5 volte l'investimento fatto).
A presto ulteriori considerazioni, stiamo preparando una simulazione per delineare oggettivamente gli effetti della deliberazione su tutti gli aventi diritto.

Marco Espa

Vicecapogruppo PD 
Membro della Commissione Sanità del Consiglio Regionale della Sardegna. 

la delibera appena pubblicata la trovi qui

3 novembre 2011

Consiglio regionale ESPA: Piano casa, esiste il mattone "buono"? Eh, a voi non piace!




Mattone e piano casa in aula in Consiglio regionale: molti amici imprenditori edili ci chiedono perchè siamo contro il mattone a prescindere.... gli rispondo sempre che non è così...magari non ci piace devastare il territorio... noi nel mattone volevamo mettere 220 milioni di euro, e il centrodestra ha bocciato tutto!!!
basta vedere il video del mio intervento in Consiglio regionale o leggere qui sotto....


Prosecuzione Esame DISEGNO DI LEGGE N. 265/A (GIUNTA REGIONALE) - Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo) e norme per la semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia e paesaggistica - Modifiche alla legge regionale 12 agosto 1998, n. 28 (Norme per l'esercizio delle competenze in materia di tutela paesistica trasferite alla Regione autonoma della Sardegna con l'articolo 6 del DPR 22 maggio 1975, n. 480, e delegate con l'articolo 57 del DPR 19 giugno 1979, n. 348) e alla legge regionale 14 maggio 1984, n. 22 (Norme per la classificazione delle aziende ricettive).
E' iscritto a parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Presidente, io vorrei seguire un po' quello che l'onorevole Matteo Sanna ha già annunciato all'inizio, cioè ci ha detto di ricordarci, lo ha detto con estremo vigore, di ricordarci che noi siamo seguiti su Internet e che quindi le persone, grazie a questa tecnologia, accedono direttamente a sentire cosa diciamo e diverse persone, appunto, possono farsi una chiara idea di quello che succede qui e di chi ha ragioni e torti. Su questo ovviamente in maniera assolutamente, ognuno si fa la sua idea, esatto, come abbiamo detto.
Allora io ne approfitto perché, appunto, ci rivolgiamo ovviamente, Presidente, in maniera assolutamente cortese, io mi rivolgo a questa Aula, però visto che l'onorevole Matteo Sanna ci ha ricordato che esiste anche un pubblico che ci ascolta vorrei raccontare una storiellina che riguarda il mattone. Riguarda anche il mattone che potrebbe essere buono, potrebbe essere fonte di investimento, io come dire, sicuramente sono estremamente contrario, ne ha appena parlato il collega Cocco, a questo funambolico, lasciatemelo definire qui, comma 1 dove, appunto, si parla di demolizione, ricostruzione senza obbligo di rispetto dell'aspetto della forma dell'orientamento, si parla di queste cose. Non mi piace sicuramente il mattone che per esempio ha devastato, lo dobbiamo dire, io penso un posto bello come Costa Rei, un posto splendido, chiunque penso ormai possa dire che è stata una devastazione, il mattone che ha fatto quello che ha voluto, è andato, ha fatto le montagne, distrutto tutto, questo sicuramente è il mattone che noi non piace, a me non piace. Certo c'è un mattone che potrebbe dare sviluppo, e io credo per esempio, non voglio parlare di programmi di edilizia scolastica, quindi programmi che possono essere utili anche per le stesse imprese di entrare in business che la pubblica amministrazione potrebbe mettere in campo con utilità sociali.
Ma io credo anche che, appunto, voglio raccontare una storiella proprio perché si sappia, perché rimanga e si sappia. Sono cose che si sanno ma a me ultimamente c'è stata questa notizia che sicuramente molti di voi hanno sentito che riguarda la famigerata, dico famigerata per alcuni, Zaha Hadid cioè la Zaha Hadid da poco ha vinto il famoso stirling price che è un prestigioso premio internazionale che è conferito ogni anno dall'Istituto reale accademico della Gran Bretagna, è stata premiata per che cosa, per aver realizzato con un grandissimo investimento il Maxxi di Roma cioè il museo di arte contemporanea a Roma e, come dire, c'è stato i giornali, i giornali vicini al centro destra hanno detto con grande gioia condividiamo con Zaha Hadid questo importante con riconoscimento assegnato ad un edificio che continua a meravigliare per la sua bellezza. Questo premio contribuisce a diffondere ancora l'immagine straordinaria del museo che ha già conquistato i romani e molti turisti di tutto il mondo. E ricordo, appunto, come il giornale, giornale della famiglia Berlusconi, diceva: "Habemus Maxxi", così scriveva entusiasticamente Il Giornale nel decantare l'emozione senza pari nel percorrere l'interno dell'ultima realizzazione di uno dei più grandi architetti contemporanei viventi. E in questa inaugurazione gli attuali amministratori romani, insieme agli attuali amministratori del Governo nazionale, assolutamente tutti rigorosamente del centrodestra, non si sono perse l'occasione di fare un'entusiastica apertura plaudendo coralmente, insieme ai ministri appunto del Governo nazionale, all'ultimo capolavoro dell'iraniana che ha reso ancora più bella la città eterna. A loro poco gliene importava giustamente che il progetto proveniva dalle amministrazioni comunali e nazionali del centrosinistra, da Rutelli, dal sindaco Veltroni, dall'accordo con Romano Prodi, ecco si godono attualmente, e fanno bene, la bellezza delle cose che valgono e che rimangono nel tempo. Allora a me piace, onorevole Sanna, ricordare che a Cagliari invece la vostra maggioranza, l'attuale maggioranza qui e per fortuna non più a Cagliari, però a quel tempo era maggioranza, era andata giù durissima contro questa famosa usurpatrice straniera, che aveva vinto un concorso regolare, dove nella giuria ricordo c'erano anche amministratori del centrodestra cagliaritano, però era una straniera usurpatrice, per questo museo del Betile, e che fu affossato come sapete insieme a tutto il Masterplan di Sant'Elia, una cosa da niente, 220 milioni di euro da riversare su Cagliari, e 1200 posti di lavoro sicuri, per almeno 3 anni, questo è bene che appunto gli ascoltatori di internet sappiano che questa era un'opera che portava non solo benessere, non solo un'opera importante, ma portava anche 1200 posti di lavoro, e che poi sappiamo benissimo com'è andata a finire con la marcia indietro del centrodestra. E le motivazione erano: "Vogliamo gli ingegneri sardi, volete stupare il paesaggio di Cagliari con il colosso del Betile", e si continuava quindi ad affossare quest'opera che oggi probabilmente sarebbe di grande godimento, e di grande soprattutto possibilità e occasione di lavoro per i lavoratori, ma anche per le imprese, comprese le imprese sarde. Ecco, questa cosa sarebbe interessante che il centrodestra oggi lo dicesse a Bondi, o ad Alemanno, o a Berlusconi, che dicessero, come mai festeggiate a Roma, e qui invece noi diciamo il contrario qui a Cagliari. Lo ricordo, anche perché sempre in quel periodo era simpatico, perché appunto da qualcuno di voi era stata attaccata la Zaha Hadid, come copiona, come il Betile che era il frutto di una copiatura, come così ci si ricorda, bastava guardare qualche foto su internet, e si vedeva che lo stile era lo stesso su diverse opere. Così come ci sono tantissimi Brunelleschi ad esempio era un altro copione di se stesso, come poteva essere Palladio, come gli architetti che copiano come Tadao Ando, come gli architetti che copiano se stessi. E quindi in Sardegna noi, mentre a Roma festeggiano, diciamo questo. Poi la ricaduta a Roma dell'apertura del museo di Zaha Hadid ha portato ancora migliaia e migliaia di visitatori, e quindi soldi, incremento di lavoro, presenze turistiche. Voi dite: "Va beh, a Roma è facile", ma allora a me piace ricordare Bilbao, una città triste, niente a che vedere con Cagliari, una città che ormai soffriva il decadimento industriale, ma che cosa si sono messi a fare? Hanno fatto un ragionamento, e hanno detto: "Facciamo un investimento e mettiamo su il museo Guggenheim di Bilbao, e lo affidiamo con un concorso a Frank Gehry's", che appunto come sapete è uno degli architetti più importanti che esistono oggi nel mondo. Ecco, che cos' è successo? Hanno fatto quest'opera, hanno fatto un grande investimento, una città morta, e guarda caso cos' è successo? Che ci vanno 500 mila visitatori all'anno.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO
(Segue ESPA.) Quindi ecco il mattone che crea sviluppo, ecco il mattone che crea posti di lavoro, e su questo io oggettivamente spero che chi ci ascolta, gli imprenditori e i lavoratori sappiano, come ad esempio a Bilbao è stata fatta una grande opera di riscatto, attraverso dei lavori che hanno favorito il mattone, però il mattone non per fare come c'è scritto cui la casettina, demolizione e ricostruzione senza l'obbligo… per scempiare il nostro territorio, c'era un progetto di sviluppo con investimenti importanti a Cagliari, c'era un progetto di sviluppo da 220 milioni di euro, non solo per il Betile, ma per riqualificare e per rimettere apposto in maniera chiara, tutto il Masterplan di Sant'Elia e io lo voglio ricordare quindi per ridare abitazioni alle persone, e ridare dignità a quelle abitazioni che non hanno ancora avuto un investimento congruo. In quel periodo si parlava di 40 milioni solo su Sant'Elia, poi non parlo di tutti gli altri lavori, era un'occasione che per esempio a Roma è stata sfruttata dagli attuali amministratori di centrodestra, mentre a voi la responsabilità, al Comune di Cagliari prima di tutto, ma anche in Regione, di aver voluto affossare per Cagliari una chance così importante, un investimento da 220 milioni di euro con 1200 posti di lavoro previsti non per un anno, ma per diversi anni, per questa cosa. E' stata affossata! E quindi a me piace sottolineare questo, perché è bene che tutti sappiano che il centrosinistra non è che dice sempre no, ma il centrosinistra fa proposte serie, che però come dire hanno probabilmente una ricaduta rispetto alla prospettiva, rispetto a quello che succederà dopo, com'è successo a Bilbao con 500.000 presenze all'anno, che poteva essere anche un'occasione per Cagliari, e che invece non c'è stata, giusto perché ognuno si prenda le proprie responsabilità.

20 ottobre 2011

ESPA: Tagli legge 162/98: no al reddito ISEE, la Regione tenga conto del solo reddito dell'assistito. Interrogazione all'assessore della Sanità


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
QUATTORDICESIMA LEGISLATURA
INTERROGAZIONE ESPA – con richiesta di risposta scritta su Piani personalizzati per persone con disabilità grave di cui alla Legge 162/98 e sulla  compartecipazione degli utenti di cui al Dlgs. 109/98.

Vista la lettera dell'Assessorato dell'Igiene e Sanità e dell'Assistenza Sociale del 17 ottobre 2011 (prot.n.14873) scorso inviata ai Sindaci dei comuni della Sardegna con oggetto "Dlgs. 109/98 31 marzo 1998 n.109. Piani personalizzati L.162/98 – Applicazione ISEE" nella quale si ribadisce la richiesta della presentazione della certificazione attestante il reddito dell'intero nucleo familiare e non piuttosto del solo assistito, sostenendo che la natura degli interventi di cui alla legge in oggetto sono esclusivamente socio assistenziali.
Premesso che il Dpcm del 29 novembre 2001 elenca una serie di prestazioni che devono essere assicurate sull'intero territorio nazionale, tra queste (cfr. tabella 1 C del D.P.C.M. 29 novembre 2001, che esplicitamente riguarda le tipologie erogative di carattere socio sanitario, nonché quelle sanitarie di rilevanza sociale, ovvero le prestazioni nelle quali la componente sanitaria e quella sociale non risultano operativamente distinguibili) vengono comprese le attività di assistenza territoriale a favore di persone anziane e persone diversamente abili, attività che comprendono, a seconda dei casi, prestazioni diagnostiche, terapeutiche e socio-riabilitative in regime domiciliare, semiresidenziale e residenziale;
Premesso che L'art. 3 comma 2 ter del d. lgs 109/1998 dispone che per quanto riguarda le "prestazioni sociali agevolate assicurate nell'ambito di percorsi assistenziali integrati di natura sociosanitaria, erogate a domicilio o in ambiente residenziale a ciclo diurno o continuativo, rivolte a persone con handicap permanente grave, di cui all'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, accertato ai sensi dell'articolo 4 della stessa legge, nonché a soggetti ultra sessantacinquenni la cui non autosufficienza fisica o psichica sia stata accertata dalle aziende unità sanitarie locali", le disposizioni sul calcolo dell'ISEE si applichino nei limiti di cui al DPCM del 2001;
Premesso che nella legge n.328 del 2000 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali), può osservarsi come essa disponga, all'art. 25, che "ai fini dell'accesso ai servizi disciplinati dalla presente legge, la verifica della condizione economica del richiedente è effettuata secondo le disposizioni previste dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, come modificato dal decreto legislativo 3 maggio 2000, n. 130", il quale ha appunto introdotto l'art. 3 comma 2 ter citato.
rilevato che la Legge Regionale n. 23/2005, stabilisce, all'art. 27, che: "La compartecipazione alla spesa è determinata sulla base della valutazione della situazione economica degli aventi diritto e concerne la generalità dei servizi ed interventi del sistema integrato";
Considerato che la normativa  regionale non potrebbe neppure disporre in maniera difforme rispetto alle disposizioni nazionali (Dlgs 109/98): infatti, poiché si tratta di un livello essenziale di prestazione, la definizione della regola del rilievo esclusivo della situazione economica del solo assistito è necessariamente riservata al legislatore statale, in base al vigente art. 117 Costituzione;
Rilevato che "sia il legislatore regionale sia i regolamenti comunali devono attenersi ad un principio, idoneo a costituire uno dei livelli essenziali delle prestazioni da garantire in modo uniforme sull'intero territorio nazionale, attendendo proprio ad una facilitazione all'accesso ai servizi sociali per le persone più bisognose di assistenza"(Consiglio di Stato sentenza n.1607 del 16 marzo 2011).
Considerato che in tal senso le recenti sentenze nn. 784 e 785 del 2011 del TAR Lombardia, che conseguentemente afferma: "la regola della evidenziazione della situazione economica del solo assistito, rispetto alle persone con handicap permanente grave, integra un criterio immediatamente applicabile ai fini della fruizione di prestazioni afferenti a percorsi assistenziali integrati di natura sociosanitaria, erogate a domicilio o in ambiente residenziale a ciclo diurno o continuativo, senza lasciare spazio alcuno alle amministrazioni locali per una diversa gestione in sede regolamentare delle viste vicende".
Rilevate le ulteriori recenti Sentenze dei vari TAR che contengono l'orientamento favorevole all'evidenziazione della situazione economica del solo assistito come ribadito anche dalle Ordinanze del Consiglio di Stato (es. la n.3065 del 12 giugno 2009, n.3001 del 28 giugno 2010, n.1670 del 16 marzo 2011 e la n.5185 del 16 settembre 2011);
Considerato  inoltre che Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1607/2011, fa riferimento alla legge 3 marzo 2009 n. 18 che ha ratificato la Convenzione di New York del 13 dicembre 2006 sui "diritti delle persone con disabilità" che si basa sulla valorizzazione della dignità intrinseca, dell'autonomia individuale e dell'indipendenza della persona disabile (v. l'art. 3, […] valorizzare il disabile di per sé, come soggetto autonomo, prescindere dal contesto familiare in cui è collocato, anche se ciò può comportare un aggravio economico per gli enti pubblici. I principi della Convenzione costituiscono, quindi, ulteriore argomento interpretativo in favore della tesi dell'immediata applicabilità del comma 2-ter dell'art. 3 del d. lgs. n. 109/98 (…)".
Considerate le motivazioni addotte dalla lettera assessoriale di cui al primo capoverso circa la natura esclusivamente socio assistenziale e non socio sanitaria dei piani personalizzati L.162/98, e come tale non riconducibile alla legge di cui sopra, pur riconoscendone il requisito soggettivo (persone con handicap permanente grave e soggetti ultra sessantacinquenni non autosufficienti); 
Considerato che tale motivazione è errata trattandosi per i piani personalizzati L.162 di "percorsi socio assistenziali integrati di natura sociosanitaria" come si evince anche dalla recente Deliberazione della Giunta Regionale n.45/18 del 21 dicembre 2010, e che pertanto rientrano nei percorsi indicati dalla Legge citata (art.3 co 2-ter 109/98);
Considerata fortemente erronea l'affermazione ivi contenuta laddove l'Assessorato sostiene, in riferimento ai servizi offerti da badanti ed educatori, che la natura degli interventi socio sanitari va contemperata con la presenza prestazioni sanitarie, senza tener conto alcuno del dettato della legge che mai menziona qualsiasi tipo di "prestazione" ma fa riferimento esclusivamente a "percorsi assistenziali integrati di natura sociosanitaria"; 
Rilevato che al percorso dei piani L.162 intervengono parimenti sia i servizi sociali (assistenti sociali) che il pieno coinvolgimento dei servizi sanitari (medici), in collaborazione con la persona con disabilità e/o la sia famiglia (compilando rispettivamente la scheda sociale alla quale è attribuito un punteggio massimo di 50 e la scheda salute alla quale si attribuisce ugualmente un punteggio massimo di 50), dando coì certezza e contezza della natura sociosanitaria dell'intervento;
Considerato che nella citata lettera dell'Assessorato ai Comuni si afferma inoltre che i piani personalizzati prevedono esclusivamente l'apporto di figure socio assistenziali, e che invece nella citata Deliberazione, nell'Allegato A, si prevede espressamente che i piani personalizzati possano prevedere, oltre che servizio educativo, assistenza personale e domiciliare e simili, anche: "soggiorno per non più di 30 giorni nell'arco di un anno presso strutture autorizzate ai sensi dell'art. 40 della L.R. 23/05 o presso residenze sanitarie assistenziali autorizzate, limitatamente al pagamento della quota sociale" (non potrebbe essere diversamente perché la quota sanitaria è gia pagata con altri fondi), rafforzando quindi la certezza che in ogni caso l'applicazione della legge 162/98 è di natura sociosanitaria;
Rilevato che sempre il Consiglio di Stato con l'ordinanza n. 3065 del 2009 afferma che: "la distinzione fra attività socio-sanitarie integrate e prestazioni o servizi sociali o assistenziali non destinate alla generalità dei soggetti o comunque collegate nella misura o nel costo a determinate situazioni economiche non assume nessun rilievo nel quadro dell'art. 3, co. 2-ter del D.Lgs. n. 109 del 1998".
Considerato che ai fini dell'esclusione dell'applicabilità dell'art.3 co 2-ter del dlgs.n.109/98, la distinzione tra prestazioni socio-sanitarie e socio-assistenziali non trova nessun aggancio nella normativa e nella giurisprudenza, e che lo stesso TAR Sardegna si è pronunciato nel merito con la sentenza N. 01562/2009 ".. in materia di accesso alle prestazioni di questo settore la normativa statale prevede, in caso di handicap grave e permanente, che il riferimento al reddito non deve avvenire in base ai dati finanziari del "nucleo familiare", ma occorre considerare la "situazione economica del solo assistito" (cfr. d.lgs. 31.3.1998 n. 109 art. 3 , 2° comma ter, comma aggiunto nel 2000 con d. lgs. 130 );"
Considerato che alcuni Comuni della Sardegna, stanno valutando l'opportunità di chiedere ai destinatari dei piani L.162 la certificazione ISEE riferita ai redditi personali, il Comune di Uras (Or) in particolare ha già recepito tale fattispecie formalmente con le lettere di convocazione per la predisposizione dei piani (in data 10 ottobre 2011);
Considerato ad abundantiam che relativamente ai finanziamenti L.162/98  per l'annualità 2012, eliminare la partecipazione in base al reddito ISEE per tutti i destinatari degli interventi (circa 30.889 nell'anno in corso), valutando dunque il reddito del solo assistito e non più quello familiare, comporterebbe un aumento di spesa pari a 5.560.000 di euro, rispetto ai circa 102.000.000 di euro (sono già 17.848 i piani esenti dalla contribuzione ISEE uguale 0%), un aumento di spesa totale assolutamente sostenibile in quanto, con un Ordine del Giorno unanime del 18 novembre 2010, dal Consiglio Regionale ha stabilito un tetto di spesa pari a 116 milioni di euro per i piani personalizzati L.162/98, spesa che si è fermata nell'anno in corso 2011 a 102 milioni di euro a causa dei criteri restrittivi applicati, tra cui l'ISEE;
Chiede
 al Presidente della Regione Sardegna e all'Assessore dell'Igiene e Sanità e dell'Assistenza Sociale
1.      Che in sede di autotutela voglia annullare la lettera dell'Assessorato dell'Igiene e Sanità e dell'Assistenza Sociale del 17 ottobre 2011 (prot.n.14873) , allo scopo di evitare contenziosi certi, vista la giurisprudenza nazionale e i ricorsi già pendenti delle famiglie di persone con disabilità grave di cui all'art. 3 comma 3 presso il Consiglio di Stato, considerando esclusivamente la situazione economica del solo assistito anche per i piani personalizzati L.162/98 e che, in ogni caso, possa fare una scelta politica in tal senso, visto il relativo modesto maggior onere derivato dall'applicazione della fattispecie (meno del 5% in più), considerato il tetto di 116 mil. di euro individuato dall'Ordine del giorno approvato in Consiglio Regionale;
2.      Che nel contempo voglia attuare i criteri fortemente migliorativi per gli utenti con disabilità grave espressi all'unanimità dalla Settima Commissione Permanente Sanità del Consiglio Regionale sulla bozza di deliberazione concernente "Fondo per la non autosufficienza: piani personalizzati di sostegno in favore delle persone con gravi disabilità (162/1998). Criteri di finanziamento. Programma da attuarsi nell'anno 2012" e sui criteri di finanziamento dei Piani personalizzati, e sulle proposte di modifica migliorative dei criteri di applicazione della L.162/98.



Cagliari, 20 ottobre 2011
F.to
On. Marco Espa