29 luglio 2013

Alcune riflessioni in merito ai dati della applicazione del Fondo per la non autosufficienza e della legge 162 in Sardegna - anno 2013








Alcune riflessioni in merito ai dati della applicazione del Fondo per la non autosufficienza e della legge 162 in Sardegna - anno 2013 -
A cura di Marco Espa, Consigliere regionale della Sardegna, membro della 7° Commissione Consiliare Sanità e politiche sociali
 AGGIORNAMENTO DATI AGOSTO 2013

Prima versione: 30 aprile 2013

Per tutti gli interessati

Vi sottopongo qui di seguito alcuni studi ed elaborazioni che ho fatto attingendo alla possibilità di accesso agli atti ufficiali della Regione Sardegna ( e in questo caso ai dati grezzi, piano per piano epurati ovviamente da qualunque riferimento a dati personali) sui progetti personalizzati di cui alla legge 162, in qualità di consigliere regionale, che mi permette di condividere con voi alcuni ragionamenti. Pubblico anche una serie di slide con dati (in corso ancora di elaborazione e perfezionamento) che derivano dallo studio dei dati reali dei precedenti esercizi.
I dati consegnatimi sono completi al 98% (al momento della consegna, mi è stato detto,  mancavano infatti ancora pochissimi piani da caricare sul file) e ci permettono comunque di supportare ragionamenti oggettivi, al di là di qualunque possibile scostamento statistico ragionevole. Ringrazio la struttura dell’Assessorato alla Sanità e politiche sociali per la preziosa collaborazione.
Anno 2013: ecco i dati

Tabella 1 – Dati riepilogativi Piani 2012 annualità 2013

Piani
Nuovi 2013

< 65 anni
13.707
2.465

> 65 anni
22.467
6.905

TOT
36.174
9.370

Piani in corso
rinunce 2013


< 65 anni
1.580


> 65 anni
4.969


TOT.         26803
6.549


Finanziamento piani nuovi
Finanziamento 3 mesi proroga
Finanziamento 9 mesi 2013
Fabbisogno reale 2013 - previsione
€ 18.541.282
€ 23.713.632,76
€ 75.054.202
€ 117.295.566

Rispetto all’anno precedente i piani sono cresciuti di meno del 10%, in particolare sono saliti di numero i piani per gli anziani rispetto a quelli al d sotto dei 65 anni. La spesa complessiva non varia in modo particolare rispetto all’anno precedente. Tutte le paure che i più disinformati pronosticavano ovvero piani crescessero in maniera esponenziale con una spesa fuori controllo sono completamente smentite dai fatti.

Tabella 2 - Piani Legge 162  - Alcune classificazioni significative


Piani < 18 anni
 (8,6% )           3133
tra i 19 e 64 anni
11238
Bambini
 (0-3 anni)
(0,06%)          240
Progetti di Vita Indipendente ( piani di persone che vivono sole o con un nucleo familiare di due persone (>18 < 65 anni)
(14,8%)          5361
Progetti per gravissimi >= 80 punti
(4,7%)          1706
Progetti per gravissimi >= 80 punti < 65 anni
(8%)               1106        su 13.707
Progetti per gravissimi >= 80 punti >65 anni
(2,6% )              600          su 22.467

In tabella 2 si dimostra come alcuni problemi strumentalmente sollevati da vari soggetti fortemente impreparati, seppur autorevoli, sono privi di senso. Come è noto, c’era stata la richiesta di espungere i bambini gravemente disabili da zero a tre anni (e qualcuno, giustamente, si era opposto di rupe tarpea). Le richieste di bambini da zero a tre anni rappresentano SOLO lo 0,06% del totale complessivo.
Un’altra (assurda) richiesta era stata quella di espungere coloro che erano in situazione di gravità tale da essere allettati o in situazioni di gravità estrema (sopra gli 80 punti) e di lasciarli alla tradizionale assistenza domiciliare, privandoli di una personalizzazione e progettualità dell’intervento. Anche qui i dati dimostrano che i piani totali per le persone in questa situazione sono il 4,7% del totale, anche qui un valore comunque basso, al di la della non condivisione della proposta che, visti gli obbiettivi della legge, sfiora il ridicolo, cioè togliere a chi è più grave tra i gravi.

Tabella 3 - Piani Legge 162. Report punteggi minimi rilevati - Allegato B  Scheda salute
punti
n°piani
0
(0,8%)             289
1
(0,4%)             142
2
(0,4%)              166
3
(0,6%)             205
TOT.
(2,2%)             802

Nella tabella 3 sono illustrati i numeri di coloro che hanno zero o bassissimo punteggio nella scheda salute. Con la legge finanziaria 2012 il Consiglio Regionale aveva chiesto di verificare tutti i piani che nella scheda salute avessero punteggio zero o fino al massimo di 5 punti.
L’assunto è, infatti, che è difficile comprendere come possano essere considerati disabili gravi persone che hanno zero nella scheda salute e come questi possano aver avuto la certificazione di disabilità grave.
Per questo ci vogliono i controlli esercitati direttamente dalla Regione, ma a tutt’oggi il consiglio regionale non è stato edotto se i controlli sono stati fatti e che esito abbiano avuto.
quindi, si ai controlli. Gli abusi vanno colpiti.
Ma no! ai luoghi comuni che circolano spesso in ambienti politici ma anche professionali, ovvero che nella 162 ci sono “molti” abusivi. La parola molti è usata in maniera fortemente ignorante: non ci si confronta con i dati e si cerca di influenzare politiche regionali che riguardano la vita e il sostegno delle persone con una faciloneria e impudenza che spesso lascia stupefatti.
La tabella 3 dimostra che se anche tutti i casi che nella scheda salute fossero considerati “abusivi” si tratterebbe di poco più del 2%. Da eliminare ma veramente un esigua minoranza.
L’applicazione della legge, per il suo meccanismo intrinseco che attribuisce poche risorse a chi ha basso punteggio nella scheda salute, rimane fortemente sana: per questo, ribadisco, fanno impressione gli ignoranti che parlano di spesa fuori controllo o di molti abusi, probabilmente con altri fini,  mettendo a rischio i diritti di più di 30 mila persone che hanno bisogno del sostegno della legge come dell’aria e non che questa venga denigrata con incompetenza.

La Regione Sardegna ha, nel periodo 2004/2009, aumentato in maniera importantissima gli investimenti nelle politiche sociali. Come si può vedere dalla Tabella n. 4 la spesa procapite è passata dai 101,3 euro del 2004 ai 199,1 euro del 2009 con un incremento del 96,5%, il primo in Italia.
La domanda di molti osservatori, è quella di sapere se i maggiori investimenti sul sociale in Sardegna sono serviti per deistituzionalizzare le persone con disabilità grave e favorire una svolta con la loro permanenza nel proprio domicilio e territorio, presso la propria comunità o percorsi di vita indipendente in luogo dell’internamento.
Le nostre elaborazioni sui dati Istat sembrano confermare questo processo positivo: la Sardegna nel 2009 spende 77 euro procapite per i servizi alle persone con disabilità, seconda regione in Italia: di queste ben 72 euro sono interamente destinate a percorsi di sostegno personalizzato e coprogettato di cui alla legge 162/98 e al progetto “Ritornare a Casa – programma per promuovere l’uscita dagli istituti delle persone con disabilità grave”, incompatibili nell’applicazione originale della Regione Sardegna con qualunque forma di istituzionalizzazione.
La tabella 6 descrive questo processo virtuoso nel corso degli anni.
D’altra parte, oltre all’importantissimo risparmio sulla spesa sanitaria il risparmio nella spesa per le strutture è significato dall’indicatore che vede la Sardegna destinare solo il 14,4% del proprio bilancio sociale in strutture, che la vede nella classifica ultima regione in Italia (dati Istat). Questa volta ultimo è bello.

Tabella 4 - Incremento della spesa dei Comuni per le politiche sociali (confronto 2004-2010)
REGIONI                                               RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE
spesa pro-capite 2004
spesa pro-capite 2009
spesa pro-capite 2010
incremento % 2004 2010
Sardegna
101,3
199,1
        220,4
117,6%
Puglia
39,4
54,7
          63,2
60,4%
Isole
73,2
107,4
        110,1
50,4%
Friuli-Venezia Giulia
148,9
215,1
        222,6
49,5%
Lazio
102,4
140,5
        146,6
43,2%
Basilicata
44,5
63,0
          63,1
41,8%
Campania
37,0
53,9
          52,0
40,5%
Sud
38,1
50,9
          53,1
39,4%
Liguria
103,8
139,5
        142,3
37,1%
Abruzzo
51,9
62,3
          67,5
30,1%
Centro
103,6
131,5
        134,7
30,0%
Italia
92,4
116,3
        117,8
27,5%
Umbria
77,5
95,4
          95,9
23,7%
Lombardia
104,6
123,5
        126,5
20,9%
Veneto
94,7
113,8
        113,5
19,9%
Nord-ovest
111,9
133,2
        134,1
19,8%
Nord-est
135,2
162,9
        161,5
19,5%
Toscana
116,1
136,9
        137,3
18,3%
Emilia-Romagna
148,3
180,1
        173,3
16,9%
Piemonte
124,1
148,6
        143,6
15,7%
Marche
93,2
107,2
        107,7
15,6%
Sicilia
64,0
77,0
          73,5
14,8%
Trentino Alto Adige / Südtirol
257,8
262,2
        267,0
3,6%
Calabria
26,9
25,5
          25,8
-4,1%
Molise
43,2
35,9
          38,1
-11,8%
Valle d'Aosta / Vallée d'Aoste
344,6
269,3
        283,4
-17,8%

Ancora: cliccando qui www.marcoespa.it/file/sito/filesito_20_2388472.pdf potete scaricare le bozze di uno studio che tiene conto dei dati degli ultimi anni. In particolare segnalo le tabelle dove viene dimostrato che non è vero che il finanziamento del Fondo per la non autosufficienza (voluto, devo dire, dalla giunta di centrosinistra e confermato anche dalla giunta di centrodestra) toglie risorse alle altre politiche sociali. Una vera bufala detta anche questa volta da persone ignoranti – che ignorano o che sono interessate a soluzioni istituzionalizzanti – a tutti i livelli.


PERCHE’ DICONO IL FALSO COLORO CHE SOSTENGONO CHE LA LEGGE 162 TOGLIE RISORSE ALLE ALTRE POLITICHE SOCIALI

Tabella 5 - Raffronto Anni 2004 / 2009 (valori in euro per abitante)


Disabilità
Famiglie e minori
Anziani
Povertà, disagio adulti
Multiutenza
Spesa pro-capite (b)
Sardegna 2009
 77,4
47,8
34,4
30,7
6,6
199,1
Sardegna 2004
 23,2
38,2
23
8,5
5,4
101,1
differenza 2004/2009
 233,6%
25,10%
49,80%
260,70%
21,70%
96,90%
Sud 2009
 8,3
22,8
9,2
5,5
3,3
50,9
ITALIA 2009
 25,1
46,4
23,6
9,7
7,3
116,3
(Nota del 15 maggio 2013) in ogni caso con l’approvazione dell’odg seguente, le risorse dei piani personalizzati sono state messe fuori dal Patto di stabilità, ad evitare qualunque equivoco.
Ordine del Giorno approvato – riqualificazione della natura della spesa dei capitoli SC05.0681, SC05.0673, SC05.0677, SC05.0629 del bilancio della Regione autonoma della Sardegna lo trovi cliccando qui http://www.consregsardegna.it/XIVLegislatura/Ordini%20del%20giorn/odg097.asp
Qui si legge inoltre un indicatore di qualità rispetto alla personalizzazione e domiciliarietà degli interventi a sostegno delle persone con disabilità grave: ben 72,67 euro procapite ad abitante della Sardegna su un totale di 77,4 sono destinati a percorsi che escludono in ogni caso l’istituzionalizzazione (sempre nostre elaborazioni su dati ISTAT 2012).  
Questa tendenza, l’investimento in euro pro-capite, viene confermata anche dai dati del 2010:

Disabili
Famiglie e minori
Anziani
Povertà, disagio
adulti e senza
fissa dimora
Multiutenza
Spesa pro-capite (b)
Sardegna 2010
87,3
54,3
38,7
29,5
8,4
220,4

Tabella 6 - Spesa dei Comuni in Sardegna dedicata agli interventi in ambito domiciliare per persone con disabilità
Anno
Totale
finanziamento
Spesa pro capite in euro
2004
21.998.500
13,16
2005
29.245.763
17,49
2006
40.003.630
23,93
2007
58.746.276
35,14
2008
96.126.988
57,50
2009
121.490.577
72,67 (su 77,4)

Un'altra parte che segnalo sono i primi dati sullo studio dei caregiver in Sardegna, dove si dimostra che il valore non monetario del lavoro gratuito di assistenza sfiora il mezzo miliardo di euro, a fronte di una spesa pubblica di circa 116 milioni.

Tabella 7 - U.S.A. : lo studio della Family Caregiver Alliance su valore  “forza lavoro” caregiver
Valore forza lavoro non pagata
caregivers (negli Stati Uniti d’America)
306 miliardi di dollari
Totale caregivers
44 milioni
Valore procapite di ogni caregiver
6954 dollari

Tabella 8 - I nostri primi dati dello studio sui caregiver in Sardegna – L.162 e Ritornare a casa motore di sviluppo?
Euro investiti - fondi regionali 2011 per piani 2012
€ 110.000.000
Euro rientro pubblico (IVA, IRPEF, INPS) alla fiscalità generale - Stima
€ 45.122.000
tot. Piani finanziati
€ 33.354
tot. Piani finanziati
€ 33.354
media stipendio mensile lavoratori (in euro)
€ 566

Tabella 9 - Il nostri primi dati dello studio sui caregiver in Sardegna – La non autosufficienza motore di sviluppo
Valore forza lavoro non pagata caregivers
 (in Sardegna)
€ 497.000.000
Totale caregivers
€ 75.244
Valore “lavoro” non pagatodi ogni caregiver
€ 6.605
Posti lavoro part-time
€ 15.000 circa
Risorse monetarie mobilitate (pubbliche e private)
€ 180.000.000
Rientro euro fiscalita gener.
€ 60.000.000


Infine, ricordiamo che la spesa (o meglio dire gli investimenti per la legge 162 e per il ritornare a casa, sono di prevenzione alla spesa sanitaria per le persone non autosufficienti. La tabella 10 si commenta da sola…

Tabella 10- La L.162/98 modello Sardegna fa risparmiare la spesa pubblica?

Estrazione piani 162 con sopra 34 punti scheda salute, ad altissimo carico assistenziale (es. autismo gravissimo, distrofici gravi, allettati,gravissimi traumi cerebrali)

Anno 2010 piani totali L.162 : 31.000 circa

N.piani
Costo medio L.162
Totale costo complessivo
> 65 anni
4527 piani
3.712
€ 16.807.213
< 65 anni
2124 piani
9.400
€ 20.177.382
Se gli stessi piani fossero inseriti in RSA costerebbero:
Costo sanitario RSA (40%) per persona

> 65 anni

22.046
€ 99.802.242
< 65 anni

22.046
€ 46.825.704
NB: I casi con scheda salute sopra i 34 punti, per la loro gravità, avrebbero diritto di accedere alle RSA

Presto altri dati, commenti e approfondimenti.
Marco Espa