26 agosto 2011

L'Unione Sarda - Espa: «Il crocifisso? Far valere i valori coi fatti»

Quando ho saputo dai giornali che il sindaco di Cagliari aveva tolto il crocifisso dal suo studio mi sono chiesto cosa avrei fatto io al suo posto. Credo non l'avrei tolto, io. Ma non posso giudicare Zedda per questo. Devo dire che nei muri dei miei posti di lavoro non ci sono crocifissi appesi ai muri. O meglio, nella sala riunioni del mio gruppo in Consiglio regionale ci hanno assegnato una stanza dove c'è un crocifisso. Nessuno, nemmeno i nostri più severi anticlericali hanno chiesto la sua rimozione.
Ritorno a me: io cerco (dico cerco, mica è semplice) di essere un cattolico praticante, nel senso di non considerare il vangelo solo una storiellina culturale identitaria alla leghista ma che mi riguarda. Ciò nonostante, a casa mia non ho nessun crocifisso. Nel mio ufficio, non ho nessun crocifisso. Forse perché sento che un amministratore che si richiama ai quei valori debba laicamente (si, anche se a qualche sacerdote del laicismo che vuole spaccare il mondo in due sembrerà strano ma siamo tutti laici, credenti e non credenti) far vedere i valori con i fatti, non solo dichiararlo.
Le persone vogliono testimoni, non predicatori. Persone che testimonino fatti che sono in grandissima parte condivisi, come la solidarietà o la difesa degli diseredati e degli ultimi. Chi poi fa politica, rifacendosi ai valori del crocifisso dica no alle politiche governative di tagli alle politiche sociali (prevista una scure di 24 miliardi di euro nei prossimi due anni), sia a favore dell'integrazione e dell'accoglienza degli immigrati (come non pensare a Giuseppe e Maria clandestini in Egitto), degli zingari e sia durissimo contro l'evasione fiscale e a favore del sostegno alla famiglia. Da questo mi viene da valutare un sindaco. Non giudico sui simboli Zedda su questo come non giudicavo Emilio Floris. Per questo dico: mai usare il crocifisso, simbolo per eccellenza di non violenza, come manganello a favore delle nostre idee, per le nostre fedi o convinzioni o ancor meno contro qualcuno.
Marco Espa(Consigliere regionale del Pd)
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22 agosto 2011

ESPA (PD): Sanità, 300 milioni di deficit, una vergogna. La verità sui conti della sanità in Sardegna la responsabilità è tutta di questo governo regionale.

dichiarazioni di Marco Espa, Vicepresidente commissione Sanità Consiglio regionale (PD)

Leggiamo oggi l'ennesima denuncia di un'autorevole forza di maggioranza, i Riformatori, che sparano a zero contro la disastrata gestione sanitaria di questi anni che produce solo quest'anno ben 300 milioni di deficit: concordiamo completamente, e lo diciamo da tempo, che spaventa il disavanzo conclamato di 300 milioni di euro che avremo nel 2011. Ci sarebbe da sorridere, se non fosse una cosa seria, nel pensare che ancora oggi continua la cantilena " è colpa di Soru o della Dirindin" , che nemmeno i consiglieri di maggioranza che governa malissimo la regione ascoltano più. Siamo anche molto d'accordo ad una chiamata a responsabilità da parte di tutti. Ma capiamo bene che i Riformatori hanno grosse difficoltà nel gioco delle parti ad accusare nettamente solo la propria maggioranza, che si è dimostrata totalmente incapace di bloccare questa emorragia. E non è giusto dire oggi che esiste una polemica sterile tra destra e sinistra: esiste una maggioranza di governo, della quale i Riformatori fanno integralmente parte, che ha prodotto questo ennesimo debito per i sardi. Esiste un opposizione che ha il dovere di denuncia e anche della proposta. Ma, per favore, non confondiamo le responsabilità. Chi governa ha le responsabilità. Tutte.
I Riformatori non dicono come nella precedente legislatura il governo di centrosinistra aveva iniziato un virtuoso e non indolore processo di razionalizzazione della spesa sanitaria, subendo accuse di tutti i tipi da parte del centrodestra, Riformatori compresi. Ma con risultati che dal 2005 in poi sono stati certificati dal Ministero dell'Economia e della Salute. Una politica rigorosa e senza sconti, non facile ma che aveva iniziato a portare risultati. Tutto si migliora ma il rigore del centrosinistra va riconosciuto.
Che fare? Forse i Riformatori se sono seriamente interessati al bene della Sardegna dovrebbero pensare ad abbandonare questa maggioranza: dopo il voto contrario insieme a noi sulla pseudoriforma sanitaria, dopo la denuncia odierna che segue le nostre di questi ultimi anni, siano responsabili e conseguenti ... perchè no?

Marco Espa


Disavanzi sanitari della Sardegna (milioni di euro) 

                                         
                                          2003                195
                                          2004                280
                                          2005                234
                                          2006                88
                                          2007                22
                                          2008                137
Fonti:
Anni 2001-06: Accordo Regione Sardegna, Ministeri dell'Economia e della Salute (dati corretti con attribuzione di competenza); allegato 3, tab 17,  ( http://www.regione.sardegna.it/j/v/66?s=1&v=9&c=27&c1=1249&id=4908 )
Anni  2007-08: Ministero Economia, RGE 2008, vol II, tab SA.3  ( http://www.mef.gov.it/doc-finanza-pubblica/dfp.rgse.asp )


il comunicato dei Riformatori, di oggi

SANITA': VARGIU (RIFORMATORI), DISAVANZO CONSOLIDATO 300 MLN 
(AGI) - Cagliari, 22 ago. - "La lettura delle cifre contenute nella proposta di nuova legge finanziaria regionale 2011 conferma l'allarme inascoltato sui conti in sanita' che i Riformatori lanciano ormai da dieci anni all'intera politica sarda". Lo ha dichiarato il capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale Pierpaolo Vargiu nel ricordare che "la stima di fabbisogno in sanita' per il 2012 e' ormai vicina ai 3400 milioni di euro, con un disavanzo rispetto alla delibera CIPE nazionale (che ormai potremmo definire 'costo standard' in sanita') che e' consolidato intorno ai 300 milioni di euro". "Cio' significa - secondo l'esponente politico - che ogni anno la Sardegna sottrae 300 milioni di euro agli investimenti produttivi e alla crescita economica per 'tappare' i propri buchi in sanita'. La cifra di 300 milioni di euro acquista ancora maggior impatto se viene paragonata al totale degli investimenti previsti per il 2012 nel turismo, uno dei settori 'piu' strategici' della nostra economia: appena 38 milioni di euro complessivi. E' evidente che non tutti i 300 milioni di euro del nostro disavanzo sanitario sono figli di una cattiva gestione. Ma e' altrettanto evidente che la rinuncia a fare coraggiose scelte strategiche strutturali genera un immobilismo che e' figlio della polemica sterile tra due schieramenti politici entrambi incapaci di dare adeguate risposte di innovazione: un lusso stupido, che fotografa l'inadeguatezza complessiva della nostra classe dirigente, incapace di decisioni impopolari nell'interesse generale. Ancora una volta i Riformatori sottolineano come in sanita' sia giunto il momento delle decisioni 'non partisan', di assunzione di responsabilita' sulla qualita' della salute che vogliamo. Soltanto se dimostreremo per primi di avere coraggio nelle nostre scelte potremmo condurre con determinazione le nostre battaglie con Roma in difesa dei diritti dei sardi: chi usa male i soldi che possiede e' poco credibile nel chiederne altri". (AGI) Red/Cog



21 agosto 2011

Sardegna24, oggi - Cagliari, Bellezza e arte non devono avere partito, di Marco Espa* - Betile e dintorni...

 La notizia è di qualche mese fa, precisamente del 4 ottobre 2010: il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo progettato a Roma
da Zaha Hadid ha vinto lo Stirling Prize, il prestigioso premio internazionale conferito ogni anni dal Royal Institute of British
Architects (RIBA).

Il Presidente della Fondazione MAXXI Pio Baldi dice "E' con grande gioia che condividiamo con Zaha Hadid questo importante riconoscimento, assegnato ad un edificio che continua a meravigliare
per la sua bellezza. Questo premio contribuisce a diffondere ancora l'immagine straordinaria del museo, che ha già conquistato i romani e molti turisti di tutto il mondo".

Habemus MAXXI, cosi scriveva entusiasticamente “Il Giornale” nel
decantare "l'emozione senza pari" nel percorrere l'interno dell'ultima
realizzazione di uno dei più grandi architetti contemporanei viventi,
Zaha Hadid. Il MAXXI di Roma, lo straordinario museo dell'arte
contemporanea che è stato aperto al pubblico a marzo del 2010. Ma gli
attuali amministratori capitolini, sindaco, assessori, rigorosamente
di centrodestra, non si sono persi l'occasione di fare una
entusiastica apertura, plaudendo coralmente insieme al ministro alla
Cultura all'ultimo capolavoro dell'iraniana che renderà ancora più
bella la città eterna. Poco giustamente gli importa che il progetto
proviene da amministrazioni comunali e nazionali del centrosinistra,
Rutelli e Veltroni, che li hanno preceduti. Si godono, e fanno bene,
la bellezza delle cose che valgono, che rimangono nel tempo.
A Cagliari invece, molti dei nostri amministratori del centrodestra,
in Regione e in Comune come in Parlamento ci sono andati giù duro
contro la straniera usurpatrice per il Museo del Betile, fino ad
affossarlo insieme al master plan per Sant'Elia da 220 milioni di euro
e 1200 posti di lavoro, gia firmato da Soru e il sindaco Emilio Floris
che poi fece marcia indietro. "Vogliamo gli ingegneri sardi, volete
stuprare il paesaggio di Cagliari con l'ecomostro del Betile di una
improbabile archistar", ci hanno detto in consiglio regionale e
nell'aula del comune di Cagliari. Come non ricordare poi sempre in
quel periodo quando, nel solito clima esasperato e con grande risalto
nella stampa, l'on. Pili dette, di fatto, della copiona a Zaha Hadid,
vincitrice del Pritzker Architecture Prize, del Blueprint
Award-Architect of the Year, del WIRED Rave Award, del RIBA Worldwide
Award, membro della Royal Academy of Arts di Londra,  scoprendo, dopo
averle scaricate da Internet ben otto fotografie in cui si vedevano
che in diverse architetture della Hadid compaiono grandissime
similitudini al Betile, quelle che lui stesso aveva definito "…le
solite sinuosità, le curve più o meno azzardate, gli spazi più meno
inutili".
Bastava allargare un poco lo spettro delle ricerche su Google, e
avrebbe scoperto che dopo la Hadid si sarebbero potute smascherare
figure del calibro di Frank Gehry, Richard Rogers, Tadao Ando, Le
Corbusier, Filippo Brunelleschi, Francesco Borromini, Andrea Palladio
e tantissimi altri architetti che in tutte le epoche storiche hanno
"copiato" se stessi.
Chiedete ora ad Alemanno perchè non ha bloccato il MAXXI. Il Betile
poteva essere il riscatto di Sant'Elia, il primo passo verso
l'integrazione della zona più emarginata di Cagliari. Pensiamo per
esempio a Bilbao, una città che dopo una fase di declino legato alla
crisi delle sua economia industriale, ha ricostruito una propria
vocazione e un percorso di crescita e di nuova immagine
internazionale. Non c'è dubbio che il rilancio di Bilbao abbia trovato
una rappresentazione, a livello locale e internazionale, nell'immagine
del museo Guggenheim realizzato da Frank Gehry, una delle architetture
contemporanee più note in tutto il mondo. Una grande opera
architettonica – e un sapiente marketing urbano – hanno riscattato
Bilbao dal rischio di marginalizzazione e declino. Invece a Cagliari,
dopo aver scempiato il Poetto con il ripascimento, si pensava a fare
propaganda, non al ben-essere dei cittadini.Una grande occasione di
sviluppo per Cagliari e per la Sardegna persa? Tocca ora a Massimo
Zedda capire come rilanciare, insieme alle altre amministrazioni,
capire se in un momento di crisi possiamo trovare soluzioni che diano
un senso allo sviluppo della città.

* Marco Espa consigliere regionale del PD

12 agosto 2011

Sanità, Espa (PD): "perchè la Giunta ha cancellato la Casa della salute di Senorbì?"



COMUNICATO STAMPA

 

Sanità, interrogazione dell'on. Espa (Pd) sulla cancellazione del finanziamento per la Casa della salute di Senorbì  

 

 

Cagliari, 12 agosto 2011 - La cancellazione del finanziamento stanziato per la realizzazione della Casa della salute di Senorbì è l'oggetto dell'interrogazione urgente presentata dall'on. Marco Espa, consigliere regionale del Pd e vicepresidente della Commissione Sanità.  "Inspiegabilmente, dietro proposta dell'ex Assessore regionale dell'Igiene e Sanità e dell'Assistenza sociale, la Giunta regionale – è scritto nel testo - ha rimodulato la distribuzione delle risorse derivanti dal Por Fesr 2007/2013 (deliberazione 24 maggio 2011, n. 26/27) cancellando l'intervento di realizzazione della Casa della Salute di Senorbì", nonostante il fatto che "con deliberazione n. 32/10 del 4.6.2008, era stato deciso di utilizzare le risorse del POR FESR 2007/2013 per la predisposizione del Programma regionale "Case della Salute", che prevedeva, tra gli altri interventi, la realizzazione della Casa della Salute di Senorbì". Tra l'altro "in attuazione di quel programma, il Direttore generale dell'Asl 8, in accordo con la Conferenza dei sindaci del distretto Trexenta, come risulta da articoli di stampa, avevano raggiunto un'intesa di massima per il potenziamento della struttura di Senorbì con l'apertura di un centro dialisi e il potenziamento del servizio di Radiologia".

L'on. Marco Espa ha chiesto, quindi, di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della Sanità per sapere "se non ritenga necessario ripristinare il finanziamento per la Casa della Salute di Senorbì già previsto, vista l'analisi dei servizi socio-sanitari dei quali necessita il distretto dei comuni della Trexenta e che vedono Senorbì punto di riferimento naturale per il territorio" e "quali provvedimenti urgenti intenda adottare, ad esempio con una modifica ad integrazione della delibera della Giunta Regionale 26/7 del 24 maggio 2011, affinché venga tutelato il diritto alla salute dei cittadini di Senorbì e della Trexenta attraverso la realizzazione di una struttura sanitaria fondamentale per il soddisfacimento di un servizio adeguato con un bacino di utenza di circa 29.000 abitanti". (E.L.N.)

 

 

 

 

 

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

QUATTORDICESIMA LEGISLATURA

 

INTERROGAZIONE urgente Marco ESPA con richiesta di risposta scritta, sulla cancellazione del finanziamento stanziato per la realizzazione della Casa della salute di Senorbì.

Il sottoscritto,

 

premesso che l'Azienda sanitaria (ASL) n°8 di Cagliari eroga da diversi anni prestazioni di assistenza sanitaria decentrata attraverso il poliambulatorio di Senorbì che svolge e garantisce, attraverso questa sede ospedaliera, a tutti i comuni della Trexenta un'azione decongestionante grazie ad una efficace opera di intercettazione delle necessità dei pazienti;

 

 

considerato che la riforma del Sistema sanitario regionale prevede, tra i suoi obiettivi principali, la deospedalizzazione e l'aumento della disponibilità dei servizi socio sanitari a favore degli anziani anche attraverso la realizzazione di case della salute che meglio riescono a soddisfare i bisogni dei pazienti nella loro comunità di origine;

 

considerato che, con deliberazione n. 32/10 del 4.6.2008, era stato deciso di utilizzare le risorse del POR FESR 2007/2013 per la predisposizione del Programma regionale "Case della Salute", che prevedeva, tra gli altri interventi, la realizzazione della Casa della Salute di Senorbì.

 

Considerato che, in attuazione di quel programma, il Direttore generale dell'Asl 8, in accordo con la Conferenza dei sindaci del distretto Trexenta, come risulta da articoli di stampa, avevano raggiunto un'intesa di massima per il potenziamento della struttura di Senorbì con l'apertura di un centro dialisi e il potenziamento del servizio di radiologia

 

preso atto che inspiegabilmente, dietro proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, la Giunta regionale ha rimodulato la distribuzione delle risorse derivanti dal POR FESR 2007/2013 (deliberazione 24 maggio 2011, n. 26/27) cancellando l'intervento di realizzazione della Casa della Salute di Senorbì;

 

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:

 

1) se non ritenga necessario ripristinare il finanziamento per la Casa della Salute di Senorbì già previsto, vista l'analisi dei servizi socio-sanitari dei quali necessita il distretto dei comuni della Trexenta e che vedono Senorbì punto di riferimento naturale per il territorio;


 

2) quali provvedimenti urgenti intenda adottare, ad esempio con una modifica ad integrazione della delibera della Giunta Regionale 26/7 del 24 maggio 2011 affinché venga tutelato il diritto alla salute dei cittadini di Senorbì e della Trexenta attraverso la realizzazione di una struttura sanitaria fondamentale per il soddisfacimento di un servizio adeguato con un bacino di utenza di circa 29.000 abitanti.

 

Cagliari, 12 agosto 2011

 

Firmato

On. Marco Espa

 

 


11 agosto 2011

Sanità, la vergogna del Cup. L'On. Espa (Pd) al presidente Cappellacci: "Vi abbiamo avvertito sei mesi fa"


COMUNICATO STAMPA

Sanità, la vergogna del Cup. L'On. Espa (Pd) al presidente Cappellacci: "Vi abbiamo avvertito sei mesi fa"


Cagliari, 11 agosto. "Il Cup non funziona, ha detto ieri il presidente Cappellacci,  peccato che se ne accorga sei mesi dopo la nostra interrogazione, caduta nel nulla, sulla vergogna delle disfunzioni del Centro unico di prenotazione, gestito dalla sua Giunta regionale (Interrogazione N. 499/A  (Espa), con richiesta di risposta scritta, sul malfunzionamento del numero unico regionale di prenotazione sanitaria 1533 e dei CUP (Centri unificati di prenotazione)".  Lo ha affermato l'on. Marco Espa, consigliere regionale del Pd e vicepresidente della Commissione Sanità dopo le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Regione, che hanno evidenziato il malfunzionamento del Cup. "Sembra che il presidente riveli alla stampa un fatto inaudito, parlando dei disagi in Sanità noti a tutti i sardi, eppure l'indagine che dichiara di aver fatto personalmente l'avevamo fatta noi a febbraio scorso. Singolare. Se ci avesse ascoltato avrebbe risparmiato sei inutili mesi di disagi e di attese per i malati sardi".
"Avevamo indagato, noi stessi, prima di presentare l'interrogazione – ha proseguito l'on. Espa - per cercare di capire quali fossero i tempi di risposta del servizio: un fallimento totale,  delle 67 telefonate, effettuate in 7 giorni, nessuna aveva avuto riscontro positivo. Per questo motivo – ha spiegato ancora il vicepresidente della Commissione Sanità - avevamo interrogato il Presidente chiedendo un'immediata soluzione per rendere fruibile un servizio, che potrebbe essere di eccellenza. Un servizio che dovrebbe snellire le liste d'attesa. Il Presidente, però, non ci ha voluto ascoltare.
Oggi scopriamo che il Presidente ha fatto le sue indagini personali, ma non indica ancora le soluzioni. Non era necessario: poteva ascoltarci. Le indagini le avevamo già fatte noi e, se avesse preso atto della nostra denuncia, non avrebbe perso tempo e si sarebbe potuto adoperare per eliminare questo malfunzionamento. 
Le Istituzioni e l'opposizione servono anche a questo. Farebbe meglio, ci permettiamo di dirgli, ad ascoltare di più le denunce dell'opposizione, che, come è dimostrato, riguardano cose concrete, problemi reali, come quello della salute dei sardi e del loro diritto alle cure. Non avremmo buttato tutti questi mesi senza trovare soluzioni urgenti a un problema che crea seri disagi ai sardi. Basta – ha concluso l'on. Espa - con le perdite di tempo, dunque, i cittadini hanno il diritto di accedere alle cure sanitarie in tempi rapidi e certi: adesso vogliamo vedere i risultati". (E.L.N.)


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 499/A
INTERROGAZIONE ESPA, con richiesta di risposta scritta, sul malfunzionamento del numero unico regionale di prenotazione sanitaria 1533 e dei CUP (Centri unificati di prenotazione).
***************
Il sottoscritto,
premesso che le prestazioni specialistiche e diagnostiche ambulatoriali prescritte devono essere prenotate secondo le seguenti modalità:
- telefonicamente, tramite il numero unico regionale di prenotazione sanitaria 1533;
- telefonicamente, tramite i CUP;
- di persona, recandosi negli sportelli appositamente dedicati nelle ASL, nelle aziende ospedaliere e negli ospedali in genere;

avendo appreso che:
- dal mese di dicembre 2010 gli utenti che chiamano il centro unificato hanno grandissime difficoltà ad ottenere risposta;
- di conseguenza il carico di richieste si ripercuote sui centri unificati di prenotazione con l'effetto che tutti gli operatori risultano sempre occupati e le chiamate degli utenti vengono sistematicamente disconnesse,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere se:
1) siano a conoscenza di tale malfunzionamento del numero unico regionale di prenotazione sanitaria 1533 e dei CUP;
2) non ritengano opportuno destinare maggiori risorse umane ai centri unificati di prenotazione, in modo da garantire ai cittadini un servizio efficiente;
3) non ritengano indispensabile attivare un servizio di attesa per le chiamate, in modo da consentire agli utenti che non riescono a mettersi immediatamente in contatto con l'operatore di non perdere la priorità acquisita.
Cagliari, 10 febbraio 2011

2 agosto 2011

INTERROGAZIONE Salis ed Espa sulla delibera regionale 32/24 inerente l’ERSU di Cagliari e la costruzione di alloggi e residenze per alloggi e residenze universitarie

Interrogazione Salis – Espa: contestate le direttive della Giunta regionale sulla costruzione del Campus universitario di Cagliari

 Cagliari, 4 agosto 2011 – L’urgenza di realizzare a Cagliari alloggi e residenze per gli studenti universitari fuori sede e una serie di errori e contraddizioni contenuti in una specifica delibera della Giunta regionale (la n. 32/24 del 26 luglio 2011) sono richiamati in una interrogazione firmata dal capogruppo Idv Adriano Salis e dal consigliere regionale Pd Marco Espa e indirizzata al presidente della Regione Ugo Cappellacci.

Nel ricordare la mozione sull'argomento che sarà discussa in Consiglio Regionale alla ripresa dei lavori, si rileva il ritardo con il quale è stato autorizzato l’Ersu di Cagliari a presentare al Ministero dell’Università la richiesta di cofinanziamento per il nuovo Campus; il fatto che il termine previsto dalle norme nazionali fosse quello del 27 luglio, ha costretto l’Ente per il diritto allo studio a presentare l’unica proposta che fosse “coerente” con il Programma integrato di riqualificazione urbana relativo alle aree ex Sem in viale La Playa risalente al 2000. 

Salis ed Espa ritengono che non possa esservi “coerenza” quando si presenta una proposta che non può essere considerata uno stralcio del Piano straordinario per la residenzialità universitaria che l’Ersu aveva trasmesso nel novembre del 2009 alla Regione senza ottenere alcun riscontro fino allo scorso 26 luglio. Quel Piano, infatti, aveva evidenziato proprio l’inadeguatezza del Programma integrato e del relativo piano edificatorio nei terreni ex Sem. 

Alla luce delle necessità di correggere la delibera di Giunta e di rimodulare il progetto edificatorio garantendo qualità strutturale e di servizi, i firmatari sollecitano l’esecutivo regionale a garantire urgentemente tutte le risorse finanziarie necessarie per il Campus e a convocare tutte le amministrazioni interessate, a partire dal Comune di Cagliari che proprio ieri si è pronunciato in tal senso,  per concordare l’accordo di programma sull’opera da realizzare, ritenuta indispensabile: sono centinaia gli universitari in possesso di tutti i requisiti costretti a trovarsi una camera in affitto al di fuori delle oggi insufficienti 5 case dello studente con circa 900 posti letto. (MM)


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA


INTERROGAZIONE Salis ed Espa sulla delibera regionale 32/24 inerente l'ERSU di Cagliari e la costruzione di alloggi e residenze per alloggi e residenze universitarie

I sottoscritti,
richiamata
-       La mozione N.127 del 19 aprile 2011, all'ordine del giorno dei lavori del Consiglio Regionale con oggetto l'improrogabile necessità di avviare con urgenza la realizzazione del Piano straordinario per la residenzialità universitaria ai sensi dell'art. 10 della legge regionale n. 3 del 2009;
premesso che
-       oggi a Cagliari gli studenti universitari fuori sede hanno a disposizione circa 900 posti letto all'interno delle 5 case dello studente esistenti, mentre tutti gli altri sono costretti a reperire una camera in affitto all'interno del cosiddetto libero mercato, esponendosi alle difficoltà e ai rischi rappresentati dai canoni molto elevati, dagli affitti in nero o irregolarmente contrattualizzati, dall'assenza di garanzie e tutele;
-       tra questi sono centinaia gli studenti che avrebbero i requisiti di reddito e di merito per usufruire di un posto alloggio presso una casa dello studente, senza contare quelli che, ormai sfiduciati, non presentano neanche più la domanda;
visto che
-       con atto di convenzione del 23 settembre 2004 stipulato tra il Comune di Cagliari e la società "Edilia Costruzioni spa" si definiva il quadro degli interventi per l'attuazione del Programma integrato di riqualificazione urbana relativo alle aree "Ex Sem" in viale La Playa che prevedeva, tra l'altro, la costruzione di due fabbricati da adibire a studentato;
-       i contenuti del Programma integrato, e tra questi i progetti degli edifici destinati a ospitare le residenze per gli studenti universitari dell'ateneo cagliaritano, sono il frutto di un'elaborazione molto datata, risalente all'anno 2000;
-       il Programma integrato sopra citato prevedeva, ai sensi del comma 1, art. 16 della Legge 179/92 e dell'art. 2 della L.R. 16/94 un intervento caratterizzato da pluralità di funzioni, dalla integrazione di diverse tipologie di intervento, e dal concorso di operatori e risorse finanziarie pubblici e privati;
-       tale compresenza di "pubblico" e "privato" è definitivamente venuta meno, essendo l'area ex-SEM successivamente divenuta di proprietà dell'Ersu di Cagliari, ed essendo l'Ersu (a sua volta ente pubblico) subentrato alla società Edilia nella Convenzione con il Comune di Cagliari per la realizzazione del Programma integrato;
-       il 1° luglio 2009 il Consiglio comunale di Cagliari, ribadendo l'interesse per risolvere le problematiche relative alla carenza di posti letto per gli studenti fuori sede ha deliberato all'unanimità di prorogare di cinque anni i tempi di attuazione del Programma integrato "ex Sem";
preso atto che
-       nel novembre del 2009 l'Ersu ha trasmesso al Presidente della Regione e all'Assessore alla pubblica istruzione il "Piano straordinario per la residenzialità universitaria e l'ospitalità nella città di Cagliari", predisposto ai sensi dell'art. 10 della L.R. del 7/8/2009;
-       il piano è stato elaborato da un gruppo di lavoro cui hanno fatto parte, oltre all'ERSU, tecnici ed esperti appositamente designati dalla Regione Sardegna, dal Comune di Cagliari e dall'Università di Cagliari;
-       una sezione di quel Piano è dedicata al Programma Integrato Ex-Sem, e indica la necessità di sottoporre a una profonda revisione il Programma stesso, tracciando le linee di sviluppo di un nuovo iter amministrativo e progettuale che conduca alla realizzazione di un Campus universitario adeguato alle esigenze e agli standard contemporanei;
-       dal novembre del 2009 fino al 26 luglio 2011 la Giunta regionale non ha mai dato all'Ersu alcun riscontro sul Piano, né dichiarandone l'accoglimento, né chiedendo integrazioni e/o modifiche di alcun genere, né ha mai dato risposta alle diverse richieste che in tal senso sono state formalmente formulate dall'Ersu;
considerato che
-       la Giunta regionale, con deliberazione n. 32/24 del 26 luglio 2011, ha impartito all'Ersu di Cagliari la direttiva di presentare al MIUR (con la richiesta di cofinanziamento per alloggi e residenze per studenti universitari ai sensi della L. 338/2000) un progetto coerente con il Programma integrato dell'area ex Sem e con una dotazione di almeno 500 posti letto, e di trasmettere tale progetto come "primo stralcio" del Piano redatto dall'Ersu ai sensi dell'art. 10 della L.R. 3/2009, per la definizione di un accordo di programma ex art. 34 D. Lgs. 267/2000;
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione per sapere:
1)     se sono a conoscenza del fatto che il ritardo con cui è stata impartita la direttiva contenuta nella deliberazione della Giunta regionale n. 32/24 (26 luglio 2011) rispetto alla scadenza prevista per la presentazione delle richieste di cofinanziamento per alloggi e residenze per studenti universitari ai sensi della L. 338/2000 (27 luglio 2011) ha di fatto costretto l'Ersu a presentare l'unico progetto in suo possesso che risultasse coerente con il Programma integrato area ex Sem, ossia il vecchio progetto elaborato dalla società Edilia Costruzioni nell'ormai lontano anno 2000;
2)     se sono a conoscenza del fatto che il primo punto del dispositivo della deliberazione della Giunta regionale n. 32/24 del 26.07.2001 impartisce una direttiva contraddittoria, in quanto chiede all'Ersu di presentare una richiesta di cofinanziamento ai sensi della L. 338/2000 con un progetto di Campus universitario con una dotazione minima di 500 posti letto, laddove l'art. 5, lettera f) del D. M. 7 febbraio 2011 n. 26, recante procedure e modalità per la presentazione dei progetti di cui alla L. 338/2000, prevede un massimo di duecentoquaranta posti alloggio;
3)     se sono a conoscenza del fatto che anche il secondo punto del dispositivo della deliberazione n. 32/24 del 26.07.2001 impartisce una direttiva contraddittoria, sotto due distinti profili:
a)     un primo profilo di metodo, in quanto non è possibile che l'Ersu invii il progetto di cui al primo punto del dispositivo a stralcio del programma presentato dall'Ersu ai sensi dell'art. 10 della L.R. 3/2009. Infatti quel Piano (che è nella disponibilità della Giunta regionale dal 18 novembre 2009) non ha mai contenuto un progetto coerente con il Programma integrato relativo all'area ex Sem. Qualunque progetto "coerente con il Programma integrato relativo all'area ex Sem" non sarebbe pertanto in ogni caso considerabile uno "stralcio" del Piano straordinario per la residenzialità universitaria ma un progetto del tutto estraneo a quel Piano;
b)     un secondo profilo di merito, poiché proprio il Piano straordinario per la residenzialità universitaria (redatto da un gruppo di lavoro di cui facevano parte oltre all'Ersu anche rappresentanti del Comune di Cagliari, dell'Università di Cagliari, e della stessa Giunta regionale presieduta allora come oggi dal Presidente Cappellacci), illustra con chiarezza l'inadeguatezza del Programma integrato, sollecitando la "riconsiderazione dell'oramai datato piano edificatorio dell'area ex-Sem" e indicando esplicitamente l'esigenza di un nuovo approccio capace di dotare il nuovo Campus di requisiti di qualità urbanistica, ricettiva, costruttiva, gestionale, e della capacità di "proporsi come nucleo di attrazione nei confronti della comunità universitaria cittadina e come raccordo con le altre parti della città, in particolare con quelle del centro storico più prossime";
4)     quali iniziative urgenti ritengano di dover assumere per porre in essere i dovuti correttivi, necessari per superare le contraddizioni e gli errori contenuti nella deliberazione della Giunta regionale n. 32/24 del 26.07.2001 e sopra richiamati;
5)     quali iniziative urgenti intendano assumere per dare effettiva attuazione a quanto previsto nel Piano straordinario per la residenzialità universitaria, e in particolare per porre in essere:
a)     una profonda rimodulazione dell'intero Programma integrato che contiene l'intervento nell'area ex-SEM, a partire dalla rivisitazione dell'atto di convenzione stipulato nel 2004 tra il Comune di Cagliari e la società Edilia Costruzioni, alla quale oggi è subentrata a tutti gli effetti l'Ersu di Cagliari;
b)     una nuova progettazione dell'intervento edificatorio, che superi le soluzioni contenute nel vecchio progetto elaborato dalla società Edilia nel 2000, e persegua nuovi obiettivi in termini di massima qualità costruttiva, impiantistica, distributiva e del comfort ambientale, per dare un adeguato contesto di vita, di studio e di socializzazione agli studenti universitari dell'ateneo cagliaritano;
6)     quali iniziative urgenti intendano assumere per garantire la dotazione di risorse finanziarie necessarie alla realizzazione del Campus;
7)     se non ritengano di dover procedere con la massima urgenza, ai sensi del comma 3, art. 34 del decreto legislativo n. 267 del 2000, alla convocazione di una conferenza tra i rappresentanti di tutte le amministrazioni interessate al fine di concordare l'accordo di programma per la realizzazione del Campus.