Disavanzi sanitari della Sardegna (milioni di euro)
2003 195
2004 280
2005 234
2006 88
2007 22
2008 137
Fonti:
Anni 2001-06: Accordo Regione Sardegna, Ministeri dell'Economia e della Salute (dati corretti con attribuzione di competenza); allegato 3, tab 17, ( http://www.regione.sardegna.it/j/v/66?s=1&v=9&c=27&c1=1249&id=4908 )
Anni 2007-08: Ministero Economia, RGE 2008, vol II, tab SA.3 ( http://www.mef.gov.it/doc-finanza-pubblica/dfp.rgse.asp )
(AGI) - Cagliari, 22 ago. - "La lettura delle cifre contenute nella proposta di nuova legge finanziaria regionale 2011 conferma l'allarme inascoltato sui conti in sanita' che i Riformatori lanciano ormai da dieci anni all'intera politica sarda". Lo ha dichiarato il capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale Pierpaolo Vargiu nel ricordare che "la stima di fabbisogno in sanita' per il 2012 e' ormai vicina ai 3400 milioni di euro, con un disavanzo rispetto alla delibera CIPE nazionale (che ormai potremmo definire 'costo standard' in sanita') che e' consolidato intorno ai 300 milioni di euro". "Cio' significa - secondo l'esponente politico - che ogni anno la Sardegna sottrae 300 milioni di euro agli investimenti produttivi e alla crescita economica per 'tappare' i propri buchi in sanita'. La cifra di 300 milioni di euro acquista ancora maggior impatto se viene paragonata al totale degli investimenti previsti per il 2012 nel turismo, uno dei settori 'piu' strategici' della nostra economia: appena 38 milioni di euro complessivi. E' evidente che non tutti i 300 milioni di euro del nostro disavanzo sanitario sono figli di una cattiva gestione. Ma e' altrettanto evidente che la rinuncia a fare coraggiose scelte strategiche strutturali genera un immobilismo che e' figlio della polemica sterile tra due schieramenti politici entrambi incapaci di dare adeguate risposte di innovazione: un lusso stupido, che fotografa l'inadeguatezza complessiva della nostra classe dirigente, incapace di decisioni impopolari nell'interesse generale. Ancora una volta i Riformatori sottolineano come in sanita' sia giunto il momento delle decisioni 'non partisan', di assunzione di responsabilita' sulla qualita' della salute che vogliamo. Soltanto se dimostreremo per primi di avere coraggio nelle nostre scelte potremmo condurre con determinazione le nostre battaglie con Roma in difesa dei diritti dei sardi: chi usa male i soldi che possiede e' poco credibile nel chiederne altri". (AGI) Red/Cog
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