Quando ho saputo dai giornali che il sindaco di Cagliari aveva tolto il crocifisso dal suo studio mi sono chiesto cosa avrei fatto io al suo posto. Credo non l'avrei tolto, io. Ma non posso giudicare Zedda per questo. Devo dire che nei muri dei miei posti di lavoro non ci sono crocifissi appesi ai muri. O meglio, nella sala riunioni del mio gruppo in Consiglio regionale ci hanno assegnato una stanza dove c'è un crocifisso. Nessuno, nemmeno i nostri più severi anticlericali hanno chiesto la sua rimozione.
Ritorno a me: io cerco (dico cerco, mica è semplice) di essere un cattolico praticante, nel senso di non considerare il vangelo solo una storiellina culturale identitaria alla leghista ma che mi riguarda. Ciò nonostante, a casa mia non ho nessun crocifisso. Nel mio ufficio, non ho nessun crocifisso. Forse perché sento che un amministratore che si richiama ai quei valori debba laicamente (si, anche se a qualche sacerdote del laicismo che vuole spaccare il mondo in due sembrerà strano ma siamo tutti laici, credenti e non credenti) far vedere i valori con i fatti, non solo dichiararlo.
Le persone vogliono testimoni, non predicatori. Persone che testimonino fatti che sono in grandissima parte condivisi, come la solidarietà o la difesa degli diseredati e degli ultimi. Chi poi fa politica, rifacendosi ai valori del crocifisso dica no alle politiche governative di tagli alle politiche sociali (prevista una scure di 24 miliardi di euro nei prossimi due anni), sia a favore dell'integrazione e dell'accoglienza degli immigrati (come non pensare a Giuseppe e Maria clandestini in Egitto), degli zingari e sia durissimo contro l'evasione fiscale e a favore del sostegno alla famiglia. Da questo mi viene da valutare un sindaco. Non giudico sui simboli Zedda su questo come non giudicavo Emilio Floris. Per questo dico: mai usare il crocifisso, simbolo per eccellenza di non violenza, come manganello a favore delle nostre idee, per le nostre fedi o convinzioni o ancor meno contro qualcuno.
Marco Espa(Consigliere regionale del Pd)
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1 commento:
complimenti a Marco Espa per il suo intervento, condivido in pieno la sua posizione.
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