22 ottobre 2010

Comunicato stampa Marco Espa sulla manifestazione di protesta che i cittadini di Capoterra hanno organizzato oggi davanti al Consiglio regionale


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

QUATTORDICESIMA LEGISLATURA


Comunicato stampa di Marco Espa

Sulla manifestazione di protesta che i cittadini di Capoterra

hanno organizzato oggi davanti al Consiglio regionale


Sono passati due anni dall'alluvione che ha travolto Capoterra e provocato 4 morti, eppure non è cambiato nulla nella messa in sicurezza: a ogni pioggia ritorna l'emergenza e la paura che tutto possa succedere di nuovo. Capoterra ha bisogno di interventi subito, ora. Troppi ritardi. 

E' molto bello e significativo che oggi sono scese in piazza centinaia di persone (e istituzioni) di Capoterra che non chiedevano niente per se, rimborsi personali familiari o prebende, ma solo la messa in sicurezza del patrimonio comune, del nostro territorio, bellissimo ma anche sfigurato dall'alluvione. 

I fondi per far partire i lavori ci sono, 35 milioni di euro, che abbiamo recuperato con i nostri emendamenti bipartisan, ora giunge notizia che l'assessore Sannittu sia stato delegato dal Commissario Cappellacci per spendere i soldi per i primi interventi.

Noi abitanti di Capoterra colpiti dall'alluvione non vogliamo essere dimenticati, non vogliamo che Capoterra, Dio non voglia, diventi una nuova Messina dopo che a pochi anni dalla prima alluvione si è ripetuto pochi mesi fa il drammatico evento e per questa ragione è giusta la testimonianza di oggi sotto il Consiglio Regionale, per far ricordare alle istituzioni della Sardegna la paura e la rabbia per tutti questi ritardi. E giusta e doverosa appare anche l'iniziativa del Consiglio comunale di Capoterra che ha deciso di riunirsi in assemblea straordinaria in Viale Trento.

Bisogna tornare allo spirito del dopo alluvione, dove approvammo una legge in tempi record e dopo solo 10 giorni arrivarono i primi rimborsi per i cittadini, con un'efficienza mai vista.

La Regione ha il dovere di far partire immediatamente i lavori di messa in sicurezza del territorio con i fondi già stanziati e già a disposizione e il Consiglio Regionale accelerare, ora , subito, la discussione in Aula della nostra proposta di legge di sei articoli presentata nell'aprile 2009- che ancora giace in commissione del Consiglio regionale- che stanzia 40 milioni di euro a completamento dei fondi previsti per la messa in sicurezza dell'area di rio San Girolamo (PROPOSTA DI LEGGE N. 6 - ESPA - SANNA Gian Valerio – PORCU presentata il 2 aprile 2009 Interventi strutturali per la messa in sicurezza dell'area interessata dagli eventi alluvionali nel Comune di Capoterra) e che, se approvata, consentirà di completare la messa in sicurezza del territorio che coinvolge 10 mila residenti. Un progetto di legge che deve essere firmato da tutti.

La Regione potrebbe disporre di 75 milioni di euro, che è all'incirca la somma necessaria individuata dai tecnici di Hirdodata nel loro studio per mettere in sicurezza definitiva il nostro territorio. Il Commissario straordinario Cappellacci inizi subito a spendere i soldi con metodi straordinari, come l'urgenza richiede, perchè i cittadini di Capoterra non possono più aspettare. Si faccia confermare dal Governo il mandato di commissario in scadenza con poteri pieni anche nella gestione dell'emergenza, di poter intervenire ora nei primi lavori d'emergenza sul territorio. Oggi l'assessore Sannittu ha ben rassicurato i cittadini e le Istituzioni sulla sua intenzione di essere veloce nella spendita delle risorse e di diminuire tutti i tempi per la realizzazione delle opere. Anche di forzare, se necessario. 

Bene, se sarà cosi, noi saremo al suo fianco a sostenere l'operazione, senza se e senza ma. Ma noi, oltre che a sostenere il nostro progetto di legge che permetterebbe al commissario straordinario di completare le opere,  vigileremo e controlleremo anche che la comunità di Capoterra non abbia più delusioni.

Marco Espa - Consigliere regionale del PD 

 Capoterra, 22 ottobre 2010


20 ottobre 2010

Espa, Bruno (PD): progetti personalizzati per i disabili gravi, legge 162, la Giunta ha deliberato ieri nuovi criteri che prevedono un incredibile il taglio di 25 milioni di euro. Migliaia di persone e di famiglie rimarranno senza sostegno. Subito la


 
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
 

Marco Espa, Mario Bruno (PD): progetti personalizzati per i disabili gravi, legge 162, la Giunta ha deliberato ieri nuovi criteri che prevedono un incredibile il taglio di 25 milioni di euro. Migliaia di persone e di famiglie rimarranno senza sostegno. Subito la modifica.

 

Non è accettabile che in un momento di crisi come questo a pagare debbano essere le persone con disabilità grave. E' questo il primo commento di Marco Espa, vicepresidente della Commissione Sanità e politiche sociali e di Mario Bruno, capogruppo del PD in Consiglio Regionale.

"Stiamo leggendo ora il testo approvato dalla giunta, salta agli occhi il tentativo di risparmiare risorse rispetto agli anni scorsi: 116 milioni di euro stanziati lo scorso anno per 28.351 progetti personalizzati, oggi la Giunta regionale decide di cambiare i criteri di assegnazione delle risorse stabilendo un limite di 91 milioni di euro. Questo vorrà dire che al momento della presentazione dei progetti ( è stato stabilito dalla giunta il termine del 15 dicembre) ci saranno migliaia di persone con disabilità e loro famiglie che rimarranno improvvisamente senza alcun sostegno, fuori classifica per mancanza di risorse, dopo 10 anni di eccellente sostegno da parte delle Istituzioni.

Avevamo già denunciato in aula questo grave rischio, proponendo un emendamento al collegato alla Finanziaria che era stato assurdamente bocciato dalla maggioranza (vedi il resoconto e il video del dibattito su http://www.marcoespa.it/index.php?liva=130&livb=439&cat=link&id=197 ).

Leggiamo inoltre di nuovi criteri tecnici che penalizzano le persone con disabilità più grave – in una scala di valori da zero a 100, deve 100 è il punteggio per le situazioni più gravi – la Giunta decide di penalizzare con un taglio di ben 1500 euro le persone in indubbia situazione di alta gravità che hanno un punteggio tra 80 e 89. Perché, ci chiediamo? Perche risparmiare sulle spalle delle persone più in difficoltà?

E questo è solo un esempio. Constatiamo che nulla si dice sugli esiti del controlli contro i falsi invalidi che dovevano essere compiuti in forza della legge approvata in Consiglio Regionale nello scorso marzo.

Appena conclusa l'analisi del documento in una conferenza stampa entreremo nel dettaglio della situazione. Da adesso non possiamo che annunciare una battaglia istituzionale, (in Commissione, in Consiglio Regionale) perché la Giunta Regionale modifichi i criteri approvati in senso migliorativo e si stanzino le risorse, perlomeno uguali allo scorso anno. Responsabilmente diciamo che le risorse non possono essere infinite ma non è possibile che da un anno all'altro vengano a mancare 25 milioni di euro, senza alcun motivo.


11 ottobre 2010

Alluvione - «Due anni dopo nulla è cambiato» - La Nuova Sardegna

La Nuova Sardegna, oggi 11 ottobre 2010
Pagina 7 - Sardegna
Tensioni a Capoterra: vie allagate, fango e detriti. Il ricordo dei 4 morti

CAPOTERRA. Con la pioggia ritorna la paura a Capoterra, Frutti d'Oro,
San Girolamo e Poggio dei Pini dove il 22 ottobre di due anni fa
un'alluvione ha provocato la morte di quattro persone. Scenari già
visti: acqua, fango e detriti fuori dai tombini, strade allagate e
allarme generale soprattutto nelle case costruite lungo il rio San
Girolamo, epicentro del disastro avvenuto nel 2008. La Protezione
civile ha annunciato che il tempo peggiorerà nelle prossime ore e fra
gli abitanti delle frazioni capoterresi c'è chi teme una riedizione
della sciagura.
 Evento tutt'altro che improbabile considerato che due anni non sono
bastati alla Regione per far partire il piano di messa in sicurezza
dell'area a rischio. Tutto è rimasto com'era al momento
dell'alluvione: «Non è possibile che a ogni pioggia qui si ritorni
all'emergenza - ha protestato il consigliere regionale Marco Espa
(Pd), che abita a Frutti d'Oro - abbiamo bisogno di interventi e ne
abbiamo bisogno subito. C'è un commissario straordinario per
l'alluvione che si chiama Ugo Cappellacci, ci sono 35 milioni di euro
da spendere ma non si riesce a partire con i lavori. Mi chiedo che
cosa si stia aspettando». In consiglio regionale - insiste Espa -
giace da tempo un progetto di legge che prevede la richiesta di 40
milioni da spendere sul Rio San Girolamo, l'area considerata più a
rischio di Capoterra.
 Protesta anche l'assessore comunale alle politiche sociali Marco
Zaccheddu: «La situazione non è più sostenibile, servono interventi
immediati perché la popolazione ha paura».
 Il 24 settembre scorso centinaia di abitanti di Capoterra hanno
sfilato in corteo per le vie del paese con lo slogan «per non
dimenticare e per non essere dimenticati». Un'iniziativa lanciata dal
movimento 'Capoterra solidarietà e pari dignità' nato - come aveva
spiegato il presidente Carlo Carcangiu - perché lo studio
idrogeologico del territorio venga messo in pratica e perché venga
attuata la messa in sicurezza dell'area a rischio: «Siamo preoccupati
per i ritardi» aveva detto il sindaco Giorgio Marongiu.
 Il 24 maggio la Procura ha chiuso l'inchiesta sui fatti del 2008 e a
breve partirà la richiesta di rinvio a giudizio per undici persone,
accusate di disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Sono i
dirigenti del Genio civile Virgilio Sergio Cocciu, Raffaela Serra,
Gianbattista Novella e Antonio Deplano, il responsabile sicurezza e il
presidente della coop Poggio dei Pini Giampaolo Cillocu e Giovanni
Calvisi, il sindaco di Capoterra Giorgio Marongiu, il funzionario
della Protezione civile Sergio Carrus, l'ingegnere del comune di
Capoterra Italo Deiana, il progettista Enrico Montaldo e l'impresario
Ettore Corongiu. (re.ca)

4 ottobre 2010

Il Betile, il Maxxi, lo Stirling Prize e Zaha Hadid: come Cagliari ha perso la grande occasione, BIS!

La notizia di oggi 4 ottobre 2010: il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo progettato a Roma da Zaha Hadid ha vinto lo Stirling Prize, il prestigioso premio internazionale conferito ogni anni dal Royal Institute of British Architects (RIBA).
Il Presidente della Fondazione MAXXI Pio Baldi dice "E' con grande gioia che condividiamo con Zaha Hadid questo importante riconoscimento, assegnato ad un edificio che continua a meravigliare per la sua bellezza. Questo premio contribuisce a diffondere ancora l'immagine straordinaria del museo, che ha già conquistato i romani e molti turisti di tutto il mondo".
Habemus MAXXI, cosi scriveva entusiasticamente nei mesi scorsi “Il Giornale” nel decantare "l'emozione senza pari" nel percorrere l'interno dell'ultima realizzazione di uno dei più grandi architetti contemporanei viventi, il premio Pritzker Zaha Hadid. Il MAXXI di Roma, lo straordinario museo dell'arte contemporanea che è stato aperto al pubblico a marzo del 2010. Ma gli attuali amministratori capitolini, sindaco, assessori, rigorosamente di centrodestra, non si sono persi l'occasione di fare una entusiastica apertura, plaudendo coralmente insieme al ministro Bondi all'ultimo capolavoro dell'iraniana che renderà ancora più bella la città eterna. Poco giustamente gli importa che il progetto proviene da amministrazioni comunali e nazionali del centrosinistra che li hanno preceduti. Si godono, e fanno bene, la bellezza delle cose che valgono, che rimangono nel tempo. A Cagliari invece, molti dei nostri amministratori del centrodestra comunali e regionali, in Regione e in Comune ci sono andati giù duro contro la straniera usurpatrice per il Museo del Betile, fino ad affossarlo insieme al master plan per Sant'Elia da 220 milioni di euro e 1200 posti di lavoro, gia firmato da Soru e il sindaco che poi fece marcia indietro, tutti presi nella indecorosa propaganda elettorale antisoriana, senza guardare la bellezza delle cose. "Vogliamo gli ingegneri sardi, volete stuprare il paesaggio di Cagliari con l'ecomostro del Betile di una improbabile archistar", ci hanno detto in consiglio regionale e nell'aula del comune di Cagliari. Ditelo ora a Bondi ed ad Alemanno.
Il Betile poteva essere il riscatto di Sant'Elia, il primo passo verso l'integrazione della zona più emarginata di Cagliari. Pensiamo per esempio a Bilbao, una città che dopo una fase di declino legato alla crisi delle sua economia industriale, ha ricostruito una propria vocazione e un percorso di crescita e di nuova immagine internazionale. Non c'è dubbio che il rilancio di Bilbao abbia trovato una rappresentazione, a livello locale e internazionale, nell'immagine del museo Guggenheim realizzato da Frank Gehry, una delle architetture contemporanee più note in tutto il mondo. Una grande opera architettonica – e un sapiente marketing urbano – hanno riscattato Bilbao dal rischio di marginalizzazione e declino. Invece a Cagliari, dopo aver scempiato il Poetto con il ripascimento, pensavano a fare propaganda, non al ben-essere dei cittadini.Una grande occasione di sviluppo per Cagliari e per la Sardegna persa vergognosamente.

di Marco Espa – PD – Consigliere Regionale e Comunale di Cagliari

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