11 gennaio 2012

Primo report del seminario "Dal decreto delega per la riforma assistenziale alla questione ISEE in Sardegna: quale futuro per le politiche sociali?"

Primo Report: grazie a tutti per la grandissima partecipazione al seminario "Dal decreto delega per la riforma assistenziale alla questione ISEE in Sardegna: quale futuro per le politiche sociali?"! Abbiamo preparato 100 cartelline, sicuri di poter accontentare tutti, per un tema cosi tecnico... invece alla fine abbiamo avuto più di 300 presenze...abbiamo dovuto cambiare sala!!! Quattro ore di lavoro senza sosta... Presto tutto online su facebook e sul web, i video degli interventi, i documenti...! Ottimi spunti per continuare a cambiare le cose.. Bene a presto allora!


Come anteprima, il servizio del TG di Videolina, clicca qui sotto....



5 gennaio 2012

SARDEGNA24 - La Regione imbroglia i disabili - Legge 162, modificati dopo la presentazione delle domande i criteri d’assegnazione dei punteggi. Tagli ai piani d’assistenza

La Regione imbroglia i disabili - Legge 162, modificati dopo la presentazione delle domande i criteri d’assegnazione dei punteggi. Tagli ai piani d’assistenza

Marco Espa (PD): "Fa rabbrividire pensare che a un disabile grave che vive da solo si possano tagliare da un giorno all'altro 14 punti. La regione riveda subito i criteri"

Chi pensava che i criteri della legge regionale 162 in favore dei soggetti con disabilità, per l’annualità 2011-2012 fossero migliorati, si deve ricredere. Questo era quello che si pensava all’atto della presentazione delle domande con i piani personalizzati. In realtà (non si capisce se per errore degli uffici regionali o per strategia politica alla ricerca di un risparmio per le casse della Regione), i criteri sono stati modificati in corso d’opera, cioè mentre gli uffici dell’assessorato alla Sanità procedevano alla selezione delle domande pervenute. La modifica si traduce in una decurtazione di punteggio e quindi di fondi, nei confronti di disabili gravi che vivono da soli, o meglio, che non hanno familiari a carico. Quelli che in origine venivano considerati i più svantaggiati di tutti, tanto che il punteggio a loro favore era di 14 punti come per i disabili con familiari a carico, più altri 6 punti per la condizione di disagio aggiuntivo dal non avere parenti che si occupano di loro. La denuncia della modifica dei criteri, arriva dai Servizi sociali dei vari comuni dell’Isola, che a metà dicembre si sono visti recapitare dalla Regione le schede elettroniche con il punteggio decurtato per disabili soli: anziché 14 punti, come per i portatori di handicap con i familiari a carico, si sono visti riconosciuti solo 6 punti. Otto in meno rispetto allo scorso anno. La rivolta corre nei fili del telefono e sull’web: gli addetti dei Servizi sociali dei Comuni chiamano gli uffici dell’assessorato alla Sanità, che, vista la quantità enorme di denunce, cerca di correggere il tiro mettendo una pezza al danno. È di mercoledì la pubblicazione della delibera della giunta regionale – che risale al 23 dicembre - , nella quale dai 6 punti assegnati a questa categoria di disabili, si passa a 11 punti. Il punteggio aumenta, ma si contano comunque 4 punti in meno rispetto alla situazione di partenza. «Fa rabbrividire – si accalora il consigliere regionale del Pd Marco Espa che in questi giorni prepara un documento da portare in Consiglio – che a un disabile grave che vive da solo vengano tagliati da un anno all’altro 14 punti. Senza per altro che la modifica dei criteri sia stata adottata nei luoghi preposti a tale decisione: né il Consiglio, né la Giunta, né tantomeno la Commissione Sanità, hanno deliberato la decisione adottata arbitrariamente dall’assessorato». Secondo Espa «il meccanismo di “tagli” messo in campo dalla Regione è truffaldino e fuori da ogni tipo di concertazione all’interno degli organismi preposti». I nuovi criteri “imposti” dall’assessorato, hanno già fatto partire l’azione dei Comitati dei familiari per l’attuazione dei piani personalizzati della 162, che iniziano a mobilitarsi. «Sono centinaia le persone danneggiate con questa modifica – aggiunge ancora Espa -. Pur con la nuova delibera sarà difficile riuscire a correggere tutti i piani personalizzati, che saranno comunque decurtati. Il danno è fatto, ma come opposizione ci batteremo affinché i diritti di queste persone, ottenuti grazie a una lunga battaglia, tornino ad essere quelli di prima». Espa assicura che non verrà lasciato nulla di intentato. «Se chi ha il compito di chiedere scusa per l’errore fatto prendendo provvedimenti che restituiscano il maltolto alle persone colpite, non lo farà – conclude il consigliere – inviteremo i disabili a ricorrere alla magistratura attraverso le associazioni preposte alla loro tutela».Chi pensava che i criteri della legge regionale 162 in favore dei soggetti con disabilità, per l’annualità 2011-2012 fossero migliorati, si deve ricredere. Questo era quello che si pensava all’atto della presentazione delle domande con i piani personalizzati. In realtà (non si capisce se per errore degli uffici regionali o per strategia politica alla ricerca di un risparmio per le casse della Regione), i criteri sono stati modificati in corso d’opera, cioè mentre gli uffici dell’assessorato alla Sanità procedevano alla selezione delle domande pervenute. La modifica si traduce in una decurtazione di punteggio e quindi di fondi, nei confronti di disabili gravi che vivono da soli, o meglio, che non hanno familiari a carico. Quelli che in origine venivano considerati i più svantaggiati di tutti, tanto che il punteggio a loro favore era di 14 punti come per i disabili con familiari a carico, più altri 6 punti per la condizione di disagio aggiuntivo dal non avere parenti che si occupano di loro. La denuncia della modifica dei criteri, arriva dai Servizi sociali dei vari comuni dell’Isola, che a metà dicembre si sono visti recapitare dalla Regione le schede elettroniche con il punteggio decurtato per disabili soli: anziché 14 punti, come per i portatori di handicap con i familiari a carico, si sono visti riconosciuti solo 6 punti. Otto in meno rispetto allo scorso anno. La rivolta corre nei fili del telefono e sull’web: gli addetti dei Servizi sociali dei Comuni chiamano gli uffici dell’assessorato alla Sanità, che, vista la quantità enorme di denunce, cerca di correggere il tiro mettendo una pezza al danno. È di mercoledì la pubblicazione della delibera della giunta regionale – che risale al 23 dicembre - , nella quale dai 6 punti assegnati a questa categoria di disabili, si passa a 11 punti. Il punteggio aumenta, ma si contano comunque 4 punti in meno rispetto alla situazione di partenza. «Fa rabbrividire – si accalora il consigliere regionale del Pd Marco Espa che in questi giorni prepara un documento da portare in Consiglio – che a un disabile grave che vive da solo vengano tagliati da un anno all’altro 14 punti. Senza per altro che la modifica dei criteri sia stata adottata nei luoghi preposti a tale decisione: né il Consiglio, né la Giunta, né tantomeno la Commissione Sanità, hanno deliberato la decisione adottata arbitrariamente dall’assessorato». Secondo Espa «il meccanismo di “tagli” messo in campo dalla Regione è truffaldino e fuori da ogni tipo di concertazione all’interno degli organismi preposti». I nuovi criteri “imposti” dall’assessorato, hanno già fatto partire l’azione dei Comitati dei familiari per l’attuazione dei piani personalizzati della 162, che iniziano a mobilitarsi. «Sono centinaia le persone danneggiate con questa modifica – aggiunge ancora Espa -. Pur con la nuova delibera sarà difficile riuscire a correggere tutti i piani personalizzati, che saranno comunque decurtati. Il danno è fatto, ma come opposizione ci batteremo affinché i diritti di queste persone, ottenuti grazie a una lunga battaglia, tornino ad essere quelli di prima». Espa assicura che non verrà lasciato nulla di intentato. «Se chi ha il compito di chiedere scusa per l’errore fatto prendendo provvedimenti che restituiscano il maltolto alle persone colpite, non lo farà – conclude il consigliere – inviteremo i disabili a ricorrere alla magistratura attraverso le associazioni preposte alla loro tutela».
  

4 gennaio 2012

Invito per Seminario del 9 gennaio 2012 - Dal decreto delega per la riforma assistenziale alla questione ISEE in Sardegna: quale futuro per le politiche sociali? - Cagliari Hotel Mediterraneo ore 16

Siete invitati a partecipare al seminario formativo Dal decreto delega per la riforma assistenziale alla questione ISEE in Sardegna: quale futuro per le politiche sociali? che si svolgerà il prossimo lunedì 9 gennaio 2012 ore 16,00 presso l'Hotel Mediterraneo, viale Diaz a Cagliari. Ingresso libero.

Segnaliamo in particolare, tra i vari relatori della serata quelli di alcuni esperti nazionali sul tema, Carlo Giacobini, direttore di Handylex.org e Massimiliano Gioncada, consulente giuridico.

Sarà un'occasione importante dunque per approfondire, porre domande, dibattere su un argomento di immediata attualità (pensiamo solo all'attuazione molto controversa decisa dalla Regione sul reddito ISEE familiare nella legge 162 e che i Comuni sono obbligati ad applicare, ma anche in generale sui servizi alla persona), e lo faremo insieme anche alle parti sociali e ai diretti interessati.



Dal decreto delega per la riforma assistenziale alla questione ISEE in Sardegna: quale futuro per le politiche sociali?
Cagliari Hotel Mediterraneo ore 16

Programma

Introduce e modera: Marco Espa Commissione Sanità e Politiche sociali Consiglio regionale della Sardegna
Saluti: Angela Quaquero Presidente della Provincia di Cagliari

Contributi di:
Carlo Giacobini Direttore Handylex.org
Gianmario Demuro Costituzionalista
Vittorio Pelligra Economista
Cristiano Erriu Presidente ANCI
Massimiliano Gioncada Consulente giuridico
Giuseppe Andreozzi Avvocato

Intervengono
Francesca Barracciu Commissione Sanità e Politiche sociali Consiglio regionale
Remo Siza Presidente Forum Politiche sociali Pd Sardegna
Giampaolo Diana Presidente Gruppo consiliare regionale Pd
Silvio Lai Segretario regionale Pd
Renato Soru Consigliere regionale Pd

con preghiera di diffusione

Premessa

Le attuali riforme del welfare comparate all'emergenza economica e finanziaria che colpisce il paese, sembrano oggi risultare incomplete: dopo aver sancito in avvio i principi di una società inclusiva per tutti nell'ottica dei diritti umani con il protagonismo attivo di ogni persona, il legislatore avrebbe dovuto poi garantire, in concreto, livelli sociali essenziali, cioè diritti esigibili, quali servizi ed interventi sociali rivolti alla persona e alla famiglia da attuarsi, coperti da adeguate risorse finanziarie.Le stesse Istituzioni in trasformazione sembrano non rappresentare più un sistema di riferimento solido e ben equilibrato di livelli di competenze e di poteri, garanti di giustizia ed equità sociale. Resta certo il riferimento alla Costituzione con i diritti garantiti e uniformi in tutto il territorio nazionale, cioè non soggetti a ragioni meramente economiche, o di bilancio. Ma tale certezza del diritto traballa nei passaggi delle competenze dallo Stato alle Regioni, come se la sussidiarietà istituzionale fosse una bellissima teoria difficilmente attuabile e rischiosa per i cittadini.Contemporaneamente in Sardegna la Regione, nonostante le numerose sentenze del Consiglio di Stato, decide di proseguire nel conteggio del reddito per i servizi individuali  alle persone in situazione più estrema considerando il reddito familiare piuttosto che quello individuale.