20 dicembre 2010

Finanziaria, il centrosinistra occupa l'aula del Consiglio regionale


Il centrosinistra ha occupato l'Aula del Consiglio regionale della Sardegna, nella prima giornata dedicata all'esame della manovra finanziaria regionale. La protesta proseguirà finché la Giunta regionale non chiarirà l'esatto ammontare delle entrate spettanti alla Regione, fornendo gli atti, e s'impegnerà a impugnare il bilancio dello Stato, che non riconosce quanto spetta alla Sardegna. La presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, ha sospeso i lavori e aggiornato la seduta alle 16.30. Alcuni consiglieri dell'opposizione hanno preso posto sui banchi riservati alla Giunta regionale

CAGLIARI. Sventola la bandiera dei Quattro Mori nell'Aula del Consiglio regionale e il dibattito della Manovra Finanziaria 2011 continua a slittare. Dopo una serie di interventi sull'ordine dei lavori da parte del centrosinistra per cercare di far discutere l'Assemblea sulla vertenza entrate, dai banchi dell'opposizione sono state fatte sventolare le bandiere della Sardegna al grido "vogliamo un dibattito vero" ed è stata annunciata l'occupazione dell'Aula. La presidente del Consiglio, Claudia Lombardo, ha sospeso la seduta.

"Non possiamo affrontare una discussione senza un quadro delle entrate certe", ha ribadito Bruno dopo che l'Aula ha bocciato la richiesta di sospensiva, nonostante i reiterati interventi dell'opposizione, insistenze respinte della presidente Lombardo richiamando il regolamento.

da La Nuova Sardegna online

11 dicembre 2010

«Nessuna tregua alla Regione» Capoterra, dopo l'alluvione.

«Nessuna tregua alla Regione» Capoterra, dopo l'alluvione.

La Nuova Sardegna

SABATO, 11 DICEMBRE 2010

 

Pagina 3 - Cagliari

 

«Nessuna tregua alla Regione»

 

I residenti vogliono i fatti dopo le promesse dell'assessore Sannitu di BETTINA CAMEDDA

 

 

 CAPOTERRA. «Abbiamo preso un impegno e lo manterremo. Il Movimento "Capoterra: solidarietà-pari dignità" vuol essere sempre aggiornato sui lavori. Assessore, non vi daremo tregua». A parlare è Eugenia Pala, abitante di Rio San Girolamo e componente del Movimento (nato dopo l'alluvione del 2008) che giovedì ha promosso l'incontro tra l'assessore regionale ai Lavori Pubblici Sebastiano Sannitu e la comunità di Capoterra. Un incontro informale, avvenuto nella Chiesa di Frutti d'Oro, per illustrare lo stato attuale dei lavori di messa in sicurezza del territorio e le successive modalità dell'intervento straordinario. Un centinaio gli abitanti che hanno assistito all'incontro: troppo pochi o forse solo troppo stanchi dopo due anni di attesa e di promesse mancate. «Oggi l'Assessorato - dichiara Sannitu - sta lavorando con impegno, stiamo bruciando le tappe. Sotto Natale dovremmo avere la progettazione preliminare che sarà la base per l'assegnazione degli appalti». Al momento sono stati finanziati 35 milioni di euro: i lavori nel primo lotto (il tratto che va dalla foce al monte), al quale sono stati destinati 11 milioni di euro, dovrebbero terminare entro un anno. Soddisfatti delle promesse di Sannitu il sindaco Marongiu e il consigliere di maggioranza Giacomo Mallus. «Registriamo con piacere un cambiamento da parte dell'Assessorato ai lavori pubblici che finalmente si è assunto la responsabilità di questo progetto. E i risultati iniziano a vedersi». Approvata intanto la legge scritta dal consigliere pd Marco Espa che prevede in via del tutto straordinaria l'esecuzione dei lavori 24 ore su 24. «Ora ci aspettiamo che la Giunta regionale rispetti questa legge che comporterà una accelerazione nella conclusione delle opere, - dichiara il consigliere regionale pd Marco Espa - perché non possiamo attendere oltre». Per il parroco di Frutti d'Oro, don Battista, presente all'assemblea, «siamo in Avvento, non ci resta che rimanere in attesa». La lieta notizia, relativa alla progettazione preliminare, era attesa dagli abitanti di Capoterra da due anni.

Legge 162... siamo al dunque...! Martedi 14 dicembre convocata la Commissione consiliare per la revisione dei criteri iniqui...

legge 162... siamo al dunque...! Martedi convocata la Commissione consiliare per la revisione dei criteri iniqui...

 

Martedì 14 dicembre si riunisce la Settima commissione. Cagliari, 10 dicembre 2010 – E' stata convocata per martedì 14 dicembre la commissione Sanità,  giovedì 16 dicembre si riuniranno le commissioni Autonomia, Diritti civili e Trasporti.La Settima commissione, presieduta da Felice Contu (Udc), si riunisce martedì alle 10.30. All'ordine del giorno l'audizione dell'assessore regionale alla Sanità, Antonangelo Liori, sui criteri per l'applicazione della legge 162/1998; il parere sul decreto assessoriale "Adozione dei criteri per la destinazione della somma di 5 milioni di euro da erogare in favore delle famiglie che assumono compiti di assistenza a cura di disabili fisici, psichici e sensoriali".

 

La mia tattica per adesso? strappare più punti possibile per riportare i punteggi il più possibile uguali a quelli dell'anno scorso...

 

ovviamente appoggiare tutte le richieste delle associazioni.

 

credo sia necessario, per evitare ogni disagio burocratico e visto lo spostamento  della data della  presentazione dei progetti al 31/12, il finanziamento  la proroga automatica peralmeno  due mesi dei progetti in corso, i nuovi progetti devono partire da marzo

 

ps si sta aprendo la strada per le famiglie con due disabili la possibilità di avere un contributo ulteriore di 2500 euro, in più... vediamo martedi cosa ci propongono, andrebbe bene, mi sembra.

 

 a presto


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http://www.facebook.com/note.php?note_id=482632693656

3 dicembre 2010

Deficit e sanità: accogliamo Fazio con la sanità che cambia... in peggio

In questi anni l'assessore on. Antonello Liori si è esercitato a tentare di  spiegare ai sardi come la colpa dello stato attuale della gestione sanitaria dipendono non dall'incapacità di chi governa oggi, ma da chi ha governato in passato, il centrosinistra.

Ma il tempo passa ed è galantuomo. Oramai da due anni il centrosinistra non governa più.  I numeri di questi giorni ci dimostrato il totale non controllo della spesa. Siamo in una situazione difficilissima, gia dalla fine dell'anno scorso avevamo denunciato il tentativo sciagurato di riforma passato in consiglio regionale con un emendamento all'emendamento, avevamo detto che sarebbe stato un disastro che avrebbe reso incontrollabile la spesa. Oggi anche i Riformatori e i Sardisti, con una durezza che colpisce, attaccano pesantemente la gestione della Giunta regionale, nulla è stato fatto e la spesa è fuori controllo. 

Beh, ne traggano tutti le dovute conseguenze: cosa diranno a Fazio lunedi prossimo? che in due anni il centrodestra ha raggiunto un deficit di circa 450 milioni di euro? che le file di attesa non si sono modificate? 

Vogliamo vedere cosa succederà se il governo nazionale, a causa di un governo regionale scriteriato, imporrà i ticket e l'aumento dell'irpef, cosa mai avvenuta negli anni del nostro governo. Chi pagherà? Avranno il coraggio di dire abbiamo fallito? Non può essere che debbano pagare i cittadini sardi!

Sono passati quasi due anni da quando il centrodestra ha preso in mano le redini del governo della Regione. Ma sulla sanità, che assorbe quasi il 50% del bilancio regionale, le persone continuano a non percepire alcun cambiamento in atto. Perciò, con i dati ufficiali alla mano, facciamo chiarezza sui conti per dare un contributo non solo per i prossimi dibattiti o per la polemica politica ma per aumentare la qualità della sanità per i sardi. I dati, già pubblicati in maniera accorpata dal Sole 24 ore, sono quelli veri, pubblicati anche dal governo Berlusconi, consultabili da tutti e non solo in tavoli ristretti, e accessibili consultando le fonti ufficiali per gli anni 2001-06: accordo Regione Sardegna, Ministeri dell'Economia e della Salute (dati corretti con attribuzione di competenza per il rinnovo dei contratti); allegato 3, tab 17, http://www.regione.sardegna.it/j/v/66?s=1&v=9&c=27&c1=1249&id=4908, e per gli anni 2006-08: Ministero Economia, RGE 2009, vol II, tab SA.3  http://www.mef.gov.it/doc-finanza-pubblica/dfp.rgse.asp. Dai dati si evince che nei soli anni 2003 e 2004 (governo di centrodestra) il deficit raggiunse quasi 500 milioni di euro (475 per l'esattezza), lasciati in eredità alla giunta di centrosinistra. Un colpo quasi mortale per la sanità sarda che avrebbe dovuto imporre ticket ai cittadini. Il centrosinistra ha preferito proteggere i cittadini e affrontare un duro piano di risanamento, sottoposto a rigorosi controlli del Ministero che ha sempre approvato i piani di rientro predisposti, che aveva ridotto il deficit nel 2005 a 234 milioni di euro, nel 2006 a 129 milioni, nel 2007 a 22 milioni e nel 2008 a 130 milioni. Sia chiaro, sono dati certificati e pubblicati quest'anno dal Ministero capitanato da Giulio Tremonti, non dal centrosinistra. Ora apprendiamo che nel 2010, governato dal centrodestra, si raddoppia il deficit e si ritorna a 225 milioni di euro. Prendiamo atto che, nel corso della verifica annuale, il Governo ha bocciato il piano di rientro 2007-2009 del deficit della sanita' predisposto dall'attuale amministrazione regionale. E' indubbiamente un grave smacco per il centrodestra e per l'assessore regionale della Sanità, non era mai successo negli anni di governo del centrosinistra. Ora il governo attende  per una parola definitiva. Noi tifiamo ovviamente in favore dei sardi e della Sardegna. Chi amministra oggi però deve riferire in Consiglio perchè durante il suo governo il debito è disastrosamente salito, perchè i sardi non sentono alcun cambiamento del sistema sanitario e sul perchè la cosidetta riforma sanitaria della Giunta giace immobile in commissione Sanità. Non sarà che la riforma non è condivisa dalla stessa maggioranza, totalmente spaccata su questo argomento? Per questo chi governa oggi, prendendosi le sue responsabilità, smetta di dichiarare su un argomento cosi delicato che riguarda la pelle dei sardi, come preso da un riflesso pavloviano, "è tutta colpa di Soru e del centrosinistra". Le persone oramai sono consapevoli che è solo mettere le mani avanti, che stiamo tornando indietro. Lo dicono i dati ma soprattutto lo vivono sulla propria pelle i cittadini.


Marco Espa Pier Luigi Caria Valerio Meloni Mario Bruno


Cagliari 3 Dicembre 2010



1 dicembre 2010

PD - incontro forum sanità del 2 dicembre


Giovedì 2 dicembre, alle ore 17.30, presso il T-Hotel, si terrà un dibattito dal titolo "Sanità in Sardegna. A un anno dal commissariamento delle Aziende sanitarie".
Si tratta di un incontro per fare il punto sulla situazione della sanità sarda e presentare le proposte elaborate dal Pd - Forum sanità e in Consiglio regionale. Il dibattito sarà anche l'occasione per aprire un confronto con gli operatori del settore, che potranno intervenire e confrontarsi con i relatori.

La discussione sarà moderata da Thomas Castangia, segretario provinciale del Pd di Cagliari. Interverranno Giuseppe Sechi, responsabile Forum sanità, e Marco Espa, vice presidente Commissione sanità del Consiglio regionale.
Seguiranno gli interventi degli operatori sel settore e delle organizzazioni degli utenti.


Le conclusioni saranno affidate al segretario regionale del Pd, Silvio Lai.

Sei invitato a partecipare










18 novembre 2010

Comunicato stampa ESPA (PD): progetti personalizzati per disabili, oggi una prima bella pagina in Consiglio Regionale


Le battaglie servono! Esprimo soddisfazione per i primi passi in avanti che oggi il Consiglio Regionale ha effettuato con l'approvazione dell'ODG in favore delle persone con disabilità grave: aver recuperato i 25 milioni di euro mancanti è un primo grande risultato, aver deciso e impegnato la Giunta, con il si dell'Assessore Liori,  a rivedere i criteri iniqui che tagliavano le risorse ai singoli piani dei disabili è quello che abbiamo chiesto nella nostra mozione. 
Vigiliamo, ovviamente e attendiamo in Commissione Sanità i nuovi criteri sull'attuazione della legge 162, che devono rimediare al pericolo dei tagli a migliaia di veri, attestati da commissioni mediche, persone con disabilità grave e gravissima.
Se infatti non cambiassero i criteri della delibera del 18/10 scorso l'ottantacinque per cento dei 28351 persone in situazione di gravità, avrebbe perso un consistente punteggio con conseguente diminuzione del finanziamento che offre alle famiglie che al loro interno hanno un figlio od un familiare con disabilità. Se non cambiassero i criteri migliaia di donne, non più sostenute dai finanziamenti ai progetti, ritornerebbero agli arresti domiciliari senza aver commesso alcun reato, perche senza sostegno sopratutto a esse toccherebbero i compiti di cura. Con la legge 162 non è più cosi!
Le stesse famiglie hanno sollecitato attenti controlli per far emergere gli abusivi che immeritatamente sono riuscit ad accedere al progetto personalizzato in base alla L162.
Le stesse famiglie dei veri invalidi chiedono maggior rigore nell'assegnazione della gravità e certificazioni
Sono state proprio le famiglie a sollecitare le istituzioni, gli uffici dell'assessorato che oggi, finalmente, ha dato degli importanti segnali di apertura verso quelli che sono semplicemente dei diritti che da 10 anni i nostri sardi disabili in situazione di gravità hanno avuto, e che è stato per loro un vero e proprio sostegno insostituibile e insurrogabile.
Insomma un primo passo, vigiliamo e continuamo a vigilare ma oggi è stata una bella prima  pagina per il Consiglio Regionale.
Il Consiglio deve anche ringraziare, credo,  le persone con disabilità e le loro famiglie, con le loro organizzazioni, mamme e papà in prima linea, che si sono mobilitati per i diritti civili e umani, non certo per un po' di buon cuore.


Consiglio Regionale, L. 162 progetti personalizzati per le persone con disabilità... le battaglie servono!


Abbiamo approvato , in seguito alle nostre mozioni, un Ordine del giorno (si veda qui sotto), dove vengono recuperati i 25 milioni tagliati rispetto all'anno precedente e dove la giunta regionale è impegnata a rivedere i criteri penalizzanti, con voto unanime. Un grande risultato aver recuperato le risorse, vigiliamo sui nuovi criteri che dovranno essere fatti dalla giunta correttivi di quelli penalizzanti...e sottoposti al parere della Commissione sanità, del quale sono vicepresidente. Sono stanco ma... è stata scritta una prima bella pagina, grazie alle persone con disabilità, alle loro famiglie e alle loro associazioni per non aver mollato e per non mollare ancora. Vigiliamo ma un grande passo avanti è stato fatto.
 
sotto un po' di agenzie
 
 
DISABILI: IN CONSIGLIO REGIONE MOZIONI SU PIANI PERSONALIZZATI
(AGI) - Cagliari, 18 nov. - Si e' aperta con la commemorazione del consigliere regionale e docente universitaria Giovanna Cerina, scomparsa il 19 aprile 2009, la seduta del Consiglio regionale. Dopo una breve sospensione, i lavori sono ripresi con l'esame della mozione del centrosinistra sulla modifica, contenuta in una delibera della Giunta, dei criteri per il finanziamento dei progetti personalizzati per i disabili in base alla legge 162 del 1998. E' stato il primo firmatario del documento, Marco Espa (Pd), a illustrare in Aula le penalizzazioni che i nuovi criteri introdotti dall'esecutivo arrecherebbero a molte persone con handicap grave gia' beneficiarie dell'assistenza gli scorsi anni. I 91,5 milioni di euro stanziati quest'anno, rispetto ai 116 milioni dello scorso anno, di fatto hanno comportato una riduzione del punteggio attribuibile a migliaia di persone con disabilita' - si legge nella mozione - che vedranno improvvisamente tagliata la propria quota di finanziamento "senza alcun motivo reale". La riduzione di 25 milioni di euro negli stanziamenti - contesta l'opposizione - porta quest'anno a una diminuzione in ore di assistenza di circa due milioni, con difficolta per circa 14.000 operatori, 2.500 dei quali rischiano di perdere il lavoro, seppure part-time. "Avevamo donne agli arresti domiciliari senza aver commesso reati, costrette a farsi carico dei problemi familiari", ha evidenziato Espa. Questa legge aveva liberato le donne, consentendo loro di uscire di casa. Investire sulla 162, comunque, fa risparmiare sulle spese sanitarie, evitando che le persone piu' gravi finiscano negli istituti".
   L'Aula e' poi passata all'esame di una mozione analoga presentata da un gruppo di consiglieri del centrodestra, primo firmatario Franco Meloni (Riformatori), sempre sulla modifica dei criteri per l'assegnazione dei fondi della legge 162. In serata, in caso di convergenza tra le forze politiche divise sullo strumento dell'assemblea costituente, potrebbe essere votato un documento sulle riforme istituzionali e la riscrittura dello statuto. All'ordine del giorno c'e' anche una mozione del centrosinistra sulla privatizzazione dell'acqua. (AGI) Rob (Segue)
DISABILI: LIORI, REGIONE HA FONDI PER PIANI PERSONALIZZATI
(AGI) - Cagliari, 18 nov. - Con i risparmi dell'anno scorso sui fondi impegnati e non spesi e con fondi statali per l'autosufficienza la Regione fara' fronte quest'anno alle richieste di piani personalizzati previsti dalla legge 162 del 1998. L'ha assicurato l'assessore alla Sanita', Antonello Liori, replicando in Consiglio regionale al termine della discussione sulle due mozioni sulla materia presentate da centrosinistra e centrodestra. L'impegno di spesa sara' di 102 milioni di euro, pari a quella effettiva dello scorso anno per finanziare gli oltre 28.000 piani. Liori ha spiegato, pero', che immobilizzare 116 milioni per la 162 l'anno scorso ha determinato che mancassero o fossero insufficienti finanziamenti per altri settori di natura sociale, come la sport terapia e il progetto "ne' di fame ne' di freddo". "Garantisco che c'e' la volonta' della Giunta di non penalizzare la spesa in questo settore oltre lo storico", ha detto Liori. "Sono disponibile a portare i finanziamenti fino ai 116 milioni dell'anno scorso spostando risparmio ed economica, se sara' necessario. I potranno anche rivisitare i parametri per eliminare le incongruenze che sono state evidenziate", tramite anche un eventuale passaggio in commissione regionale Sanita' per una valutazione. "La delibera approvata dalla Giunta era sperimentale", ha aggiunto Liori. "I nuovi parametri non sono legati all'eseguita' delle risorse, volevamo soltanto razionalizzare, in senso buono, il sistema, eliminando sperequazioni e riequilibrando dove necessario. Servirebbe una tabella di valutazione che consenta un giudizio di gravita' unico in tutta la regione". La Regione ha effettuato controlli; 1.580 casi sono tornati all'esame delle commissioni delle Asl, soprattutto quelli con punteggi molto bassi, ha riferito l'assessore, citando anche la situazione di 300 bambini con disabilita' in eta' scolare ai quali era stata assegnata un'assistenza domiciliare 24 ore su 24, nonostante dovesse andare a scuola. E' emerso che soltanto in un caso una copertura assistenziale cosi' estesa era giustificata. (AGI) Rob
DISABILI: CONSIGLIO REGIONALE APPROVA ODG UNITARIO
(AGI) - Cagliari, 18 nov. - Il Consiglio regionale ha approvato, con un solo voto contrario e un astenuto, un ordine del giorno unitario a conclusione dell'esame delle due mozioni di centrosinistra e centrodestra sui finanziamenti ai piani personalizzati della legge 162/1998. Il documento impegna la Giunta a salvaguardare i livelli di assistenza finora garantiti, ridefinendo i criteri "secondo i principi di ulteriore equita' e ragionevolezza"; a confermare una disponibilita' di risorse sufficienti a garantire il livello della spesa effettiva del 2010, a impegnarsi, se necessario, a proporre al Consiglio regionale di incrementare le risorse fino a un limite massimo di 116 milioni di euro; a far si' che, in caso di aumento consistenti dei piani richiesti, un'eventuale riduzione dei fondi si applichi in percentuali identiche a tutti i piani. I nuovi criteri dovranno essere sottoposti alla commissione Sanita' del Consiglio regionale. (AGI) Rob
 
Seduta n. 162
 
Mozioni n. 95 (Espa e più) e n. 98 (Francesco Meloni e più)  con richiesta di modifica dei nuovi criteri penalizzanti introdotti dalla deliberazione della giunta regionale n. 34/30 del 2010 "progetti personalizzati per persone in situazione in handicap grave ai sensi della legge n. 162 del 1998"
 
Cagliari, 18 novembre 2010 – In apertura della seduta, la Presidente del Consiglio Claudia Lombardo ha ricordato l'onorevole Giovanna Cerina, scomparsa oltre un anno fa. "Nata a  Nuoro nel 1935, insegnante, madre di 3 figli, impegnata nelle associazioni cattoliche, ha sempre prodotto un grande impegno per la ricerca e la produzione culturale. Tra i fondatori di Progetto Sardegna, dal 2008 si iscrisse al gruppo del PD. Anche dopo essere stata eletta in Consiglio ha sempre privilegiato l'impegno universitario e culturale, le battaglie per deboli ed emarginati". Alla fine della commemorazione, la Presidente Lombardo ha sospeso la seduta per 5 minuti in segno di lutto. Si è quindi provveduto all'esame dei punti all'ordine del giorno della seduta odierna, ovvero l'esame congiunto delle mozioni n.95, a firma Espa e più, e n.98, a firma Franco Meloni e più, sui progetti personalizzati della L.162/98. Per l'on. Marco Espa (PD) l'argomento è estremamente delicato. "La Legge 162 riguarda la  disabilità, per cui serve grande cautela nell'intervenire. Noi abbiamo un modello sardo della legge, mentre in altre Regioni viene applicata diversamente, con sistemi diversi. È importante sapere dove funziona meglio", ha sostenuto il primo firmatario della mozione, "ma noi abbiamo fatto notare che nella delibera di Giunta è stato previsto un finanziamento di 91 milioni, sulla base delle risorse dell'ultima finanziaria. Questo è il budget disponibile in assessorato. Contestiamo questo modo di procedere, perché mancano 25 milioni rispetto all'anno precedente. Quindi vi sono dei tagli in arrivo, a parità di condizioni. Si pensi", ha proseguito l'on. Espa, "che l'anno scorso furono presentate e approvate 28.000 domande. Dalle nostre simulazioni, emergono situazioni difficili, con decurtazione di punti per casi quasi disperati. In base ai nuovi criteri, cambiano i punteggi, a parità di condizioni psico-fisiche dei disabili, anche per i redditi bassi. La spesa non può essere illimitata, certamente, serve grande responsabilità, ma non si possono penalizzare le situazioni già compromesse. I criteri, dunque, sono da rivedere. Non pensiamo vi sia una volontà politica di colpire tizio piuttosto che caio, è proprio una questione di errori da rivedere. Facciamo le simulazioni e vediamo dove intervenire. Sui controlli", ha concluso, "l'assessorato li sta facendo, perché è giusto farli, ma senza diminuire la qualità dell'assistenza". L'on. Franco Meloni (Riformatori Sardi) ha parlato di una mozione facile da illustrare, visto che meno di un anno fa in aula vi fu la stessa discussione. "Il settore tocca sensibilità diffuse e accresciute dalla sofferenza di persone a noi care. Neppure noi del centrodestra siamo brutti, sporchi e cattivi come ci descrivono, e ci piacerebbe mettere tutti i soldi che servono. Ma dobbiamo sempre fare i conti con le risorse disponibili, con senso di responsabilità, facendo l'interesse dei sardi, di oggi e di domani. Serve una via equilibrata tra ragioni e sentimenti", ha sostenuto l'on. Meloni, "la spesa della L.162 è centuplicata in dieci anni, con il numero dei piani finanziati che è passato da 123 a 28351 tra il 2000 e il 2010. La potenziale platea è la stessa della L.104, cioè 65000 persone.  Ecco perché vi è la necessità di un freno, seppur doloroso. Oltretutto", ha proseguito, "assistiamo ad un continuo incremento del valore dei piani, da poco più di 1000 a oltre 4000 euro cadauno. Dal 2006 sono stati approvati tutti i piani, nessuno escluso. Abbiamo la sensazione che la Legge 162 sia stata utilizzata per incrementare i redditi, mentre serve a migliorare la qualità della vita dei disabili. Sui criteri, invece, vi sono alcune incongruità, che è bene rivedere. La richiesta che facciamo al Consiglio è quella di rivedere i criteri, mentre alla Giunta chiediamo di spingere per incrementare i fondi, arrivando al livello 2010, con un tetto massimo di 116 milioni. Bisogna anche valutare", ha concluso l'on. Meloni, "la corresponsabilizzazione dei Comuni, perfino dal punto di vista finanziario". Secondo Teodoro Rodin (Pdl) l' autocertificazione medica nella valutazione dell'entità dell'handicap "resta il punto debole nell'erogazione delle risorse, che ha portato i piani personalizzati da 123 agli oltre 28 mila del 2009, costringendo il Consiglio regionale a integrare il finanziamento iniziale con 14 milioni di euro". Pertanto, Rodin considera positivamente le novità introdotte dalla Giunta con la delibera 34. "L'abbandono del criterio di autoreferenzialità per introdurre l'obbligo della certificazione medica permette di razionalizzare il sistema – ha argomentato l'esponente di maggioranza - , precisando che "è ancora prematuro" giudicare gli effetti dell'introduzione di una diversa modulazione dei punti da assegnare ai piani personalizzati. "Se all'esito della presentazione delle domande  emergeranno delle criticità, credo che un'eventuale correzione non rappresenti un ostacolo". Antonio Solinas (Pd) giudica "imbarazzante dover tornare a parlare a un anno di distanza di progetti personalizzati per persone con handicap grave. Ritenevamo, evidentemente a torto, che dopo l'enorme mobilitazione sociale dello scorso anno si trattasse di una conquista ormai patrimonio comune di maggioranza e opposizione". Secondo il consigliere del Pd la modifica dei criteri di valutazione "per raggiungere risultati di cassa, ossia risparmiare 25 milioni di euro, avrà come conseguenza l'esclusione di molti disabili sardi dai benefici previsti dalla norma. Vi sembra un modus operandi coerente con le necessità di una delle fasce più deboli della nostra Isola?", ha domandato, precisando inoltre che "l'obiettivo di fare cassa fallisce, perché si mettono in difficoltà le famiglie, spingendole verso le strutture private, con costi molti più alti". Solinas sottolinea inoltre che la certificazione del medico di base, rappresenta una "nuova gabella" per chi presenta la domanda. "E' tutta qui la lotta ai falsi disabili? Si consuma in un certificato a pagamento?" – ha domandato all'assessore Liori. Per l'on. Tarcisio Agus (PD) la modifica dei criteri rischia di vanificare il mantenimento dei livelli delle prestazioni. "Con questa legge la Regione garantisce migliore qualità di vita alle fasce più deboli. Per questo", ha sostenuto, "non dobbiamo valutare solo l'aspetto economico, perché sarebbe da stimare anche il risparmio in prestazioni sanitarie causato dalla L.162. Si deve superare questo approccio, anche se sembra che la via più veloce sia quella dei tagli. Il Comune è l'istituzione più vicina al cittadino: se necessario, si può coinvolgerli nell'erogazione e nei controlli, attraverso un'intesa forte tra Regione e Comuni, per superare le criticità nella gestione del bisogno. È una legge che coinvolge tutta la famiglia", ha concluso l'on. Agus, "non solo il disabile. È necessario insistere su questa strada, con uno sforzo che vada oltre i tagli". L'on. Gianvittorio Campus (PDL) ha invece sostenuto che la legge è sicuramente importante nel contesto sardo. "Ma vi è la necessità di utilizzarla nel modo migliore, senza fare dibattito da sagra della demagogia. Questa legge è utilizzata male, quasi come uno strumento di assistenza sociale, non più per combattere l'handicap, ma per il disagio economico. Un'arma impropria a disposizione dei servizi sociali dei Comuni. Pare quasi un sostegno alla senescenza, perché sono stati tutti finanziati i progetti per gli over 65, a prescindere dal reale handicap. Dobbiamo prenderne atto, ma lo spirito originario della legge era diverso. Sembra lo stesso dibattito dell'anno scorso, chiuso con maggiori stanziamenti. Ma già si disse allora che sarebbe servita una maggiore responsabilizzazione degli erogatori, cioè i servizi sociali dei Comuni. Vi sono criticità da rivedere, quindi. Ma per l'opposizione non va bene. Si parla di un taglio di 25 milioni, rifacendosi ai 116 di stanziamento per anno passato. Ma l'anno scorso ne sono bastati 106, per finanziare tutte le domande", ha concluso. L'on. Pier Luigi Caria (Pd) si è detto contrario all'introduzione della certificazione medica che "rappresenta un costo maggiore per le famiglie", chiedendo che si lavori maggiormente "sul sistema dei controlli, per fare in modo che chi ne ha diritto trovi una risposta". Secondo l'esponente di minoranza con la delibera regionale 34/30 la "Giunta ancora una volta ha perso l'occasione di seguire le intenzioni del Consiglio. La legge 162 del '98 – ha spiegato - definita da più parti "legge gioiello",  è nata come misura integrativa dei fondi degli enti locali, ma non si può ignorare che da allora fino ad oggi questo sistema ha subito delle modifiche". Caria ritiene infatti che i  Comuni investano molte risorse nel sociale e che il problema vada affrontato non secondo l'ottica "di chi mette i soldi, ma dell'esistenza di soggetti che necessitano di fondi. E' necessaria una cosa sola, la volontà politica di reperire le risorse e se questa volontà esiste non sarà un problema". Il consigliere dell'opposizione ha spiegato che esiste una volontà comune nel voler razionalizzare la spesa sanitaria, precisando che "il definanziamento della legge 162" non possa essere considerato tale,  anzi i fondi alle 162  "devono essere visti come uno stanziamento o un investimento. E' vero che si registra un trend di crescita delle richiesta – ha dichiarato – e, proprio per questo, è necessario un cambio organizzativo, perché l'incremento del numero dei progetti impone di condividere il principio che il diritto alla salute garantito dalla Costituzione non resti solo un principio". Caria ha domandato all'opposizione  se fosse o meno a favore della tutela della famiglia, precisando che l'opposizione ha "un'altra visione dell'integrazione della persona nella società, che non è quella dell' assistenzialismo ma dei diritti della persona. Al di là delle posizioni politiche – ha concluso - dovremmo cercare consensualmente una soluzione al problema proposto. Si deve uscire dall'Aula unitariamente e con dignità, sapendo di avere risolto un problema importante che condiziona il benessere di numerosi sardi". "Il tema a me piace affrontarlo per quella che è la mia competenza, più connessa ai percorsi amministrativi, piuttosto che approfondirlo dal punto di vista dei diritti, perché i diritti mi pare siano indiscutibili- ha esordito Luciano Uras (Comunisti - La Sinistra Sarda - Rosso Mori) . Il problema si pone, l'ha detto la Giunta modificando la deliberazione sui criteri, in ordine al fatto che c'è una riduzione delle risorse indirizzate a questo scopo. Alcuni hanno voluto dimostrare che questa è una partita finanziaria destinata a crescere nei prossimi anni. E noi come la affrontiamo? Facendo un'operazione antica: prendiamo atto che non abbiamo e conseguentemente riduciamo il trasferimento finanziario verso la comunità. Questo è un percorso che dobbiamo  interrompere perché abbiamo il dovere di recuperare nuove risorse e di realizzare ricchezza". Uras ha sottolineato che con "un apparato pubblico da 14 mila dipendenti, strutture mastodontiche, macchine, telefoni, autisti e consulenti", c'è prima di tutto da chiedersi se esista una gestione "razionale di tutte queste risorse. Siamo sicuri di non individuare altri ambiti di spreco?". Secondo il consigliere di opposizione la Giunta "ha sbagliato le priorità. In un bilancio come il nostro che vanta 8 miliardi e oltre di riscossioni da fare allo Stato, togliamo 25 milioni di euro dalla 162, pensando sia un risparmio". Ha quindi concluso chiedendo all'assessore Liori "di ripristinare i criteri precedenti. Casomai miriamoli meglio e, soprattutto, reperiamo le risorse, togliendole da altri capitoli di spesa che sicuramente mostrano sprechi". L'assessore regionale della Sanità, Antonello Liori, ha risposto alle osservazioni emerse durante il dibattito in Aula, precisando di avere destinato lo scorso anno una dotazione di risparmi molto importante per coprire il taglio di mille euro sui piani personalizzati.  "Il consiglio regionale con il mio assenso  - ha dichiarato Liori - recuperò altri 14 milioni di euro, che poi non sono stati spesi e potranno andare a incrementare i 91 milioni di euro stanziati per quest'anno, riportando la spesa a quella reale del precedente anno". L'assessore ha precisato che arriveranno dallo Stato dei fondi per la non autosufficienza "che andranno a coprire eventuali bisogni determinati dalla presentazione di nuove domande". L'intento dell'assessorato è quello di non immobilizzare dei fondi, come avvenuto lo scorso anno, per un'erronea stima del finanziamento e che "forse avremmo potuto pensare di investire in altri settori di intervento sociale, come ad esempio quello dello sport-terapia". Da parte sua, Liori ha ribadito la volontà di "coprire qualsiasi bisogno, perché i risparmi li abbiamo. Credo perciò che non convenga immobilizzarli, perché se ci fosse una sovrastima corriamo il rischio di toglierli ad altri settori". Si è detto inoltre consapevole delle difficoltà che si possano creare in alcuni casi per via della modifica di alcune tabelle che, ha precisato, non sono state tutte modificate. "Ciò che in realtà è cambiato di molto è il sistema di certificazione, che è passato in mano ai medici". Una scelta determinata dal presupposto che "la valutazione di un medico sia più attendibile e scientifica di quella di un assistente sociale, al quale rimane per intero la valutazione del disagio sociale, che determina l'attribuzione del 50% del punteggio, ha precisato. Si tratta di un modo per fare ordine, non per tagliare". L'assessore ha garantito che la Giunta non intende penalizzare la spesa in questo settore, e si è detto disponibile a portare il finanziamento a 116 milioni di euro come l'anno scorso, "spostando costi di bilancio se questo fosse necessario". In merito alle criticità fatte emergere dai consiglieri, Liori si è detto disponibile a rivedere i parametri per l'assegnazione dei punti in graduatoria e della valutazione del reddito con il sistema Isee, riportando la legge all'attenzione della commissione Sanità. Ha precisato che "la delibera in oggetto ha un carattere sperimentale. Mi rendo conto che ogni novità crei sempre delle difficoltà, che potranno però essere eliminate man mano che la messa in atto di ogni singolo caso le metterà in evidenza". L'assessore ha quindi precisato che la scelta di considerare un servizio la legge 104 - che regola i permessi da lavoro per assistere un familiare affetto da handicap, un servizio - nasca dalla volontà di non penalizzare chi non ne possa usufruire. "Per quanto riguarda l'indicazione di corresponsabilizzare i comuni – ha continuato - l'Anci non è molto favorevole, perché in questo momento le casse comunali non sono molto floride". Pertanto ha suggerito che in futuro si debba giungere alla formulazione di una tabella di valutazione "scientifica e inappellabile, che renda univoco in tutto il territorio regionale il giudizio di gravità dell'handicap. Oggi ogni commissione si riserva il diritto di giudicare riferendosi a scuole diverse e con diversi risultati". Ha poi concluso ricordando che nell'assessorato alla sanità c'è una carenza di organico del 50% e che il suo assessorato non ha la facoltà di intervenire sulle priorità a cui si è riferito il consigliere Uras. "Credo sia il caso di difendere la scelta fatta da me e dalla Giunta – ha concluso - con un'apertura a dei cambiamenti che potranno essere operati, in maniera celere, in commissione Sanità attraverso suggerimenti migliorativi accettabili e di buon senso".
Per la controreplica è intervenuto l'on. Espa (Pd) che ha dichiarato di essere soddisfatto da quanto detto nella replica dall'assessore alla sanità. Sia  il tono che  il programma finanziario esposto dall'esponente della giunta – ha detto – mi hanno convinto.  Stiamo ritornando a una posizione positiva. Io so benissimo – ha aggiunto rivolgendosi a Liori -  che lei è stato sottoposto a un attacco per far estromettere dalla 162 i disabili gravi. Lei ha fatto benissimo a respingere questi attacchi.    La sua disponibilità a rivedere i criteri mi soddisfa.  L'on. Espa ha auspicato di poter concludere i lavori sull'argomento con un ordine del giorno unitario. 
Anche l'on. Francesco Meloni (Riformatori) ha detto di essere soddisfatto dalle dichiarazioni  dell'assessore Liori. Quindi piena fiducia sui cambiamenti e sui fondi.  Sono del parere – ha aggiunto Meloni -  che si debba arrivare a uno stanziamento di  116 milioni di euro. Anche per Francesco Meloni sarebbe auspicabile arrivare ad un ordine del giorno unitario. Mario Diana (Pdl) ha chiesto una breve sospensione per concordare un testo unitario. Dopo la sospensione è stato approvato, con voto elettronico palese:   sì 64, no 1, 1 astenuto,  un ordine del giorno firmato da tutti i capigruppo . In questo ordine del giorno si impegna la giunta a salvaguardare i livelli di assistenza finora garantiti dalla corretta applicazione della legge alle persone in situazione di handicap grave, ridefinendo i criteri secondo i principi di ulteriore equità e ragionevolezza. L'odg chiede, tra l'altro,  anche alla giunta di confermare una disponibilità di risorse sufficienti a garantire il livello della spesa effettiva del 2010 e a impegnarsi, nel caso dovesse necessario, a proporre al Consiglio regionale di incrementare le risorse fino a un limite massimo di 116 milioni di euro. 
 
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il testo dell'ODG
 
 

ORDINE DEL GIORNO DIANA Mario - BRUNO - STERI - URAS - SANNA Giacomo - MARIANI - CUCCUREDDU sulla modifica dei criteri introdotti dalla delibera di Giunta n. 34/30 del 18 ottobre 2010, avente ad oggetto "progetti personalizzati per persone in situazione di handicap grave ai sensi della legge 162/1998"

IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione del dibattito sulle mozioni n. 95 e n. 98 sulla delibera di Giunta n. 34/30 del 2010;

PRESO ATTO degli interventi avvenuti durante il dibattito in Aula e delle relative argomentazioni svolte;

ATTESO che dal dibattito sono emerse volontà comuni su una rivisitazione dei criteri e sulla necessità di implementare le risorse disponibili


impegna la Giunta regionale

  1. a salvaguardare i livelli di assistenza finora garantiti dalla corretta applicazione della legge alle persone in situazione di handicap grave, ridefinendo i criteri secondo i principi di ulteriore equità e ragionevolezza;

  2. a confermare una disponibilità di risorse sufficienti a garantire il livello della spesa effettiva del 2010;

  3. a impegnarsi, nel caso ciò fosse necessario, a proporre al Consiglio regionale di incrementare le risorse fino ad un limite massimo di 116 milioni di euro;

  4. a far sì che in caso di aumento consistente dei piani finanziati con le nuove richieste in via di presentazione, e quindi di una sufficienza di fondi a garantire gli stessi livelli di quest'anno, una eventuale riduzione si applichi in percentuali identiche a tutti i piani;

  5. a sottoporre al parere dalla Commissione consiliare competente i nuovi criteri da elaborare.



Cagliari, 18 novembre 2010

ORDINE DEL GIORNO DIANA Mario - BRUNO - STERI - URAS - SANNA Giacomo - MARIANI - CUCCUREDDU sulla modifica dei criteri introdotti dalla delibera di Giunta n. 34/30 del 18 ottobre 2010, avente ad oggetto "progetti personalizzati per persone in situazione di handicap grave ai sensi della legge 162/1998"

IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione del dibattito sulle mozioni n. 95 e n. 98 sulla delibera di Giunta n. 34/30 del 2010;

PRESO ATTO degli interventi avvenuti durante il dibattito in Aula e delle relative argomentazioni svolte;

ATTESO che dal dibattito sono emerse volontà comuni su una rivisitazione dei criteri e sulla necessità di implementare le risorse disponibili


impegna la Giunta regionale

  1. a salvaguardare i livelli di assistenza finora garantiti dalla corretta applicazione della legge alle persone in situazione di handicap grave, ridefinendo i criteri secondo i principi di ulteriore equità e ragionevolezza;

  2. a confermare una disponibilità di risorse sufficienti a garantire il livello della spesa effettiva del 2010;

  3. a impegnarsi, nel caso ciò fosse necessario, a proporre al Consiglio regionale di incrementare le risorse fino ad un limite massimo di 116 milioni di euro;

  4. a far sì che in caso di aumento consistente dei piani finanziati con le nuove richieste in via di presentazione, e quindi di una sufficienza di fondi a garantire gli stessi livelli di quest'anno, una eventuale riduzione si applichi in percentuali identiche a tutti i piani;

  5. a sottoporre al parere dalla Commissione consiliare competente i nuovi criteri da elaborare.



Cagliari, 18 novembre 2010

10 novembre 2010

INTERPELLANZA sul continuo ricorso a lavoratori interinali da parte dell’A.O. G.Brotzu e della ASL n. 8 di Cagliari in presenza di graduatorie concorsuali in vigore

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

INTERPELLANZA ESPA, DIANA, G. CARIA , MARIANI , MELONI V. , BARRACCIU , sul continuo ricorso a lavoratori interinali da parte dell'A.O. G.Brotzu e della ASL n. 8 di Cagliari in presenza di graduatorie concorsuali in vigore .

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I sottoscritti ,

Premesso che:

  • l'articolo 2 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, recante « Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421», dispone che : « 1. Spettano alle regioni e alle province autonome, nel rispetto dei principi stabiliti dalle leggi nazionali, le funzioni legislative ed amministrative in materia di assistenza sanitaria ed ospedaliera.

  • spettano in particolare alle regioni la determinazione dei principi sull'organizzazione dei servizi e sull'attività destinata alla tutela della salute e dei criteri di finanziamento delle Unità sanitarie locali e delle Aziende ospedaliere, le attività di indirizzo tecnico, promozione e supporto nei confronti delle predette Unità sanitarie locali ed Aziende, anche in relazione al controllo di gestione e alla valutazione della qualità delle prestazioni sanitarie»;

  • con deliberazione della Giunta regionale n. 20/7 del 19.5.2010 la regione Sardegna ha adottato il " Patto per la salute 2010 - 2012 " ove dispone delle norme particolarmente severe per il controllo della spesa sanitaria tra cui quello di affrontare la composizione dei costi di produzione legati a personale dipendente o operante in forza di altro lavoro ( interinale ) ;

  • con deliberazione della Giunta regionale n. 42/17 del 15 settembre 2009, si è proceduto al commissariamento delle aziende ospedaliere locali (ASL) e dell'Azienda ospedaliera G. Brotzu, con efficacia di operatività di 180 giorni a partire dalla data di sottoscrizione del contratto da parte dei commissari con la Regione, avente l'obbiettivo dell'attuazione di un processo di riforma del sistema regionale sanitario disposto dalla legge regionale n. 3 del 2009 art. 12 ;

  • con deliberazione n. 8/16 del 23 febbraio 2010 della Giunta regionale si sospendono i processi autorizzativi delle ASL relativi all'assunzione di nuove unità di personale ;

  • con deliberazione della Giunta regionale n. 25/30 del 1.07.2010 , si prorogano gli incarichi ai commissari delle ASL e dell'A.O. Brotzu con termine il 31.12.2010 ;


Vista :

  • l'interrogazione n. 320/A del 23 giugno 2010 con richiesta di risposta scritta , sulle procedure di assunzione di personale presso l'Azienda ospedaliera " G. Brotzu " di Cagliari , alla quale la Giunta regionale non ha fornito alcuna risposta ;

  • la richiesta di acquisizione di atti del 22 settembre 2010 , sulla procedura e l'affidamento relativa a somministrazione di lavoro temporaneo ed interinale formulata all'A.O. Brotzu , in quanto non disponibili presso il sito internet aziendale , ove risulta dalla risposta dell'Azienda Ospedaliera il rinnovo dell'appalto alla società di lavoro interinale Real Job S.p.a. di Elmas e a procedure in essere sulla predisposizione di un nuovo bando di affidamento ;





  • la ASL. N. 8 dagli atti deliberati ( delibera n. 958 del 21.09.10 e n. 927 del 8.09.10 ) , prosegue anch'essa il contratto di servizio di somministrazione di lavoro temporaneo con l'Agenzia Real Job s.p.a con importi di spesa previsti di €. 4.240.000,00 ed €. 1.696.000,00 relativi a somministrazione lavoro, compenso d'agenzia e IVA ;

  • La RAS ha formato e riqualificato un sostanzioso numero di Operatori Socio Sanitari nel corso degli ultimi due anni , sovrapponendo nel tempo azioni di qualificazione rivolte a disoccupati e riqualificazioni di personale in ruolo ;

  • la Regione Sardegna con determinazione n. 27182/3102 /F.P.del 27.07.2010 approva l'avviso di un bando pubblico rivolto alle agenzie formative finalizzato alla formazione di ulteriori "Operatori Socio Sanitari" con uno stanziamento finanziario per il suddetto avviso pari a € 7.602.000,00 ;


Ricordato che :

  • presso la ASL n. 8 e l'A.O. Brotzu sono stati espletati i concorsi pubblici per l'assunzione di operatori socio sanitari con graduatorie definitive pubblicate il 23/01/2009 per l'A.O. Brotzu ed il 18/01/2010 per la ASL 8 , con durata di validità per il periodo di 24 mesi ;


Preso atto che :

  • nonostante il blocco delle assunzioni presso le ASL si riscontra l'increscioso fenomeno di un rallentamento dello scorrere delle graduatorie dei concorsi già espletati a causa della pratica di colmare i consistenti vuoti di organico col ricorso a contratti di lavoro interinale;

  • questa prassi è contraria all'articolo 97, comma terzo della Costituzione, che indica espressamente il concorso pubblico come lo strumento fondamentale di accesso al lavoro nella pubblica amministrazione, al fine di garantirne il buon andamento e l'imparzialità, nonché la legalità e l'oggettività del merito per limitare fenomeni di clientelismo ;

  • l'art. 36 ( utilizzo di contratti di lavoro flessibile ) del Decreto legislativo n. 165 del 2001 su " Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche " prevede , nel rispetto delle procedure di reclutamento vigenti e senza aggravio per la finanza pubblica , che le Amministrazioni possono avvalersi di personale con contratto flessibile per il proprio fabbisogno al fine di rispondere ad "esigenze temporanee ed eccezionali " ;

  • la sentenza del 15 settembre 2009, n. 8743, che si riporta a precedente sentenza del 30 gennaio 2003, n. 536, sostanzialmente il TAR del Lazio afferma che " proprio in attuazione dei principi di efficienza ed efficacia dell'azione amministrativa, ed in definitiva con il principio di buon andamento – anche con la ratio e con il principio di economicità, posti e valorizzati dal D. Lgs n. 29 del 1993 e dell'art. 15, comma 7 del DPR n. 487 del 1994…" , lo scorrimento di una graduatoria di concorso pubblico ancora valida … costituisce atto d'obbligo e non meramente discrezionale della Pubblica Amministrazione". Principi, questi, tutti chiaramente rinvenibili anche nella vigente legislazione europea .

  • i Giudici amministrativi della citata sentenza precisano inoltre che "…sussiste un vero e proprio diritto soggettivo all'assunzione degli idonei in una graduatoria ancora valida , nel caso in cui l'Amministrazione decide di coprire il posto vacante con reclutamento dall'esterno ;

  • anche a seguito di una precedente decisione della suprema Corte di Cassazione, sezione lavoro, che, con sentenza n. 3252 del 2003, aveva già ritenuto che, sempre e comunque " ravvedere, in capo all'Amministrazione, un vero obbligo di far scorrere le graduatorie ancora efficaci, da rendere addirittura necessaria la condanna dell'Amministrazione insolvente all'integrale pagamento delle spese processuali.

  • la legge prevede delle eccezioni a tale principio solo in casi d'urgenza e la Corte costituzionale continua ad affermare a tale proposito che « l'area delle eccezioni» al concorso deve essere «delimitata in modo rigoroso» (sentenza n. 215 del 2009; sentenza n. 363 del 2006). Le deroghe, cioè, sono legittime solo in presenza di «peculiari e straordinarie esigenze di interesse pubblico» idonee a giustificarle (sentenza n. 81 del 2006). In altre parole, la deroga al principio del concorso pubblico deve essere essa stessa funzionale alle esigenze di buon andamento dell'amministrazione (sentenza n. 293 del 2009 e sentenza n. 9 del 2010) ;

  • presso la ASL n. 8 e l'A.O. G. Brotzu di Cagliari , dato il blocco delle assunzioni e nelle more di presenza di graduatorie di concorso ancora valide , si sta procedendo a colmare i vuoti in organico stipulando appalti di somministrazione di lavoratori interinali;

  • inoltre, come denunciato dalle rappresentanze sindacali , si chiede che questi lavoratori interinali risultino idonei alle attività e mansioni riconducibili ai requisiti qualitativi di sicurezza sul lavoro ;

  • in data 21 settembre 2010 le OO.SS. e RSU aziendali dell'A.O. Brotzu hanno più volte denunciato l'indisponibilità del commissario ad affrontare le problematiche che affliggono da tempo l'ospedale , chiedendo una rivisitazione e adeguamento della dotazione organica visto l'eccessivo ricorso a personale non stabilizzato ;


Ribadito che :

  • sotto l'aspetto economico, risulta peraltro che il costo finale dell'appalto per le assunzioni interinali non rappresenta un risparmio per la pubblica amministrazione, essendo addirittura economicamente più conveniente - fatte le debite proporzioni - l'assunzione a tempo indeterminato di tutti gli idonei del concorso rispetto al ricorso al lavoro somministrato ;

  • il ricorso a stipulare contratti di lavoro a tempo determinato ed interinale per colmare i vuoti in organico e rispettare i livelli essenziali di assistenza , crea di fatto una situazione di perenne precarietà lavorativa ;

  • per avanzare un legittimo diritto di precedenza nelle assunzioni, per contrastare eventuali nuove assunzioni di interinali o rinnovi dei precedenti contratti che rallentino lo scorrimento della graduatoria in contrasto con l'articolo 97 Costituzione,



i sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale e l'assessore regionale alla Sanità per conoscere quali iniziative intendano adottare per :


  1. rendere noti gli atti amministrativi adottati dall'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, che consentano di individuare i criteri coerenti alla legislazione vigente, in merito alla concessione di " deroghe " sull'assunzione di personale presso le ASL sottoposte a vincolo di spesa e con graduatorie di concorso pubblico in vigore ;

  2. risolvere le problematiche esposte in premessa per porre dei limiti al ricorso improprio al lavoro interinale, per garantire il buon andamento della pubblica amministrazione, nel rispetto dell'articolo 97 della Costituzione ;

  3. permettere un graduale scorrimento delle graduatorie non ancora esaurite , con una proroga della validità delle medesime , parimenti all'avvicendarsi dei fisiologici turn-over pensionistici e alla copertura delle carenze negli organici , al fine di evitare l'indizione di nuovi concorsi per il medesimo profilo che comporterebbero inutili oneri pubblici;

  4. evitare ogni possibile controversia da parte degli idonei nelle graduatorie e di quelli assunti con contratti a tempo determinato , assumendo iniziative volte a disporre che nelle proroghe delle graduatorie relative a concorsi già conclusi ed in coerenza con i principi costituzionali di accesso per concorso ai pubblici uffici, non possano essere bandite dalle amministrazioni pubbliche soggette a limitazioni delle assunzioni, nuove procedure concorsuali per l'assunzione di figure professionali per le quali siano in vigore graduatorie non ancora esaurite, anche al fine del ripristino di una corretta situazione di diritto nella vicenda descritta .

F.TO


ESPA,

DIANA G. ,

CARIA,

MARIANI ,

MELONI V. ,

BARRACCIU, 

9 novembre 2010

SANITA': PD,OTTO INCONTRI NELLE PROVINCE CON PAZIENTI E OPERATORI - Dichiarazioni di Lai, Sechi, Espa

SANITA': PD,OTTO INCONTRI NELLE PROVINCE CON PAZIENTI E OPERATORI 

(AGI) - Cagliari, 8 nov. - Un mese di incontri sul territorio per discutere, proporre, raccogliere il malessere del mondo sanitario sardo. Il Partito Democratico comincia il 17 novembre una serie di incontri (otto in tutto) con associazioni dei pazienti, operatori sanitari, cittadini, sulla situazione della sanita' ad un anno dal commissariamento delle Asl. "Andremo sul territorio - ha spiegato il segretario regionale del Pd, Silvio Lai - e al termine degli incontri trarremo un bilancio. Gia' da ora, pero', possiamo dire che, se lo scopo del commissariamento era riformare il sistema, certamente il centrodestra ha fallito. La riforma e' stata bloccata non dall'opposizione ma dal fatto che il governo ha detto che non sta in piedi. La sanita' - ha aggiunto - non e' migliorata, ma siamo alle soglie del disastro per quanto riguarda i conti. Il bilancio della sanita' e' fuori controllo, i commissari non controllano le aziende, l'assessorato non controlla le Asl". Gli incontri sul territorio, uno per provincia, si baseranno su dieci punti elaborati dal Forum Sanita' del Pd. "Alla fine degli incontri - ha concluso Lai - avremo dati e numeri a sufficienza per pubblicare il libro nero della sanita' commissariata in Sardegna e lo presenteremo con una manifestazione a meta' dicembre". (AGI) Cli/Sol/Cog (Segue)
(AGI) - Cagliari, 9 nov. - "I punti - ha detto il presidente del Forum Sanita', Giuseppe Sechi - nascono dall'analisi della situazione attuale, da un'organizzazione dei servizi sfrangiata, dalla necessita' di superare l'attuale fase di commissariamento. Le Asl sono in totale fase ordinaria di gestione, dei concorsi, dei servizi, con l'epurazione dei dirigenti non graditi e la mortificazione degli operatori e delle professionalita'. Non dobbiamo dimenticare - ha sottolineato - che la Sardegna e' soggetta a piano di rientro, i bilanci del 2009 sono pessimi e quelli del 2010 non saranno certo migliori. Ci vuole un nuovo piano di qualificazione della spesa, una riorganizzazione della rete ospedaliera che non significhi scorporo di ospedali, perche' cosi' si crea incremento della spesa". Tra i punti anche la ridefinizione dell'assistenza, un piano regionale della gestione del personale, la riaffermazione del ruolo dei distretti, "come luogo naturale - ha spiegato Sechi - per professionisti, medici di famiglia, servizi sociali dei comuni. E' necessario rilanciare il programma delle case della salute ed uscire da una visione ospedalocentrica anacronistica e che non viene incontro alle esigenze dei malati. Infine, occorre - secondo il presidente del Forum Sanita' Pd - un piano di edilizia organico, che dica come si vogliono spendere i 211 milioni del Ministero destinati all'innovazione e all' edilizia ospedaliera e come portare avanti interventi organici a sostegno della rete ospedaliera". Per il vicepresidente della commissione Sanita', Marco Espa, "la commissione e' paralizzata dalla spaccatura totale in maggioranza". "Come minoranza - ha aggiunto - mettiamo e metteremo il massimo impegno sulla battaglia per la sanita', siamo pronti anche a fare ispezioni e verificare sul campo come vanno le cose. Non si puo' - ha concluso - fare politica dicendo che quelli che c'erano prima hanno distrutto, cosi' tutto e' facile, ma quel tempo e' passato". (AGI) Cli/Sol/Cog

SANITA': PD, 10 PROPOSTE PER RILANCIARE SISTEMA SARDO
CAGLIARI
(ANSA) - CAGLIARI, 9 NOV - Il Partito democratico sardo avanza dieci proposte per riformare la sanità in Sardegna, e promuovere reti di sostegno e coesione sociale, attraverso il Forum della Sanità che ha stilato un documento sulla attuale situazione della sanità in Sardegna presentato oggi in una conferenza stampa. In questo mese il Pd avvierà incontri in Sardegna (due a settimana per provincia) per presentare le proposte per rilanciare il sistema sanitario. Si inizia il 17 e 18 novembre con Sassari ed Olbia e si terminerà con una manifestazione a Cagliari probabilmente il 12 dicembre. "Raccoglieremo tutto il malessere degli operatori che sono umiliati - hanno spiegato il segretario regionale del Pd, Silvio Lai, il presidente del forum Giuseppe Sechi ed il consigliere regionale Marco Espa - e pubblicheremo un libro nero della sanità commissariata, effettuando anche ispezioni nelle strutture". Fra le proposte del Pd quella di superare l'attuale fase di commissariamento e tracciare la programmazione sanitaria con la consultazione delle comunità locali, riorganizzando la rete ospedaliera e riqualificando e governando la spesa sanitaria. Il Pd propone anche un piano per il superamento del precariato, il riavvio della politica del farmaco per scongiurare l'introduzione del ticket, contenendo la spesa farmaceutica. Secondo i Democratici occorre rafforzare il ruolo dei distretti per offrire una vera continuità assistenziale, sviluppare interventi del fondo per la non autosufficienza, promuovere la continuità e l'appropriatezza delle cure, definendo i requisiti di accreditamento delle strutture sanitarie. Infine serve un nuovo piano di edilizia sanitaria per programmare e completare gli interventi avviati. (ANSA


L. 162: i tagli nella città di Cagliari - AGI e Unione Sarda

DISABILI: ESPA (PD), DA REGIONE SOLO A CAGLIARI TAGLI PER 3 MLN PER I PROGETTI PERSONALIZZATI

(AGI) - Cagliari, 8 nov. - "Questa mattina il sindaco di Cagliari ha denunciato un taglio di risorse da parte dello Stato di ben 5 milioni di euro. Il sindaco non si e' accorto che, in base alle nuove direttive regionali della Giunta sui progetti personalizzati per le persone con disabilita' L.162, Cagliari ricevera' per i suoi cittadini con disabilita' grave e gravissima (l'anno scorso 2098) almeno 3 milioni di euro in meno rispetto ai circa 8,5 milioni di euro ricevuti l'anno scorso! Tutto questo a causa dei nuovi criteri penalizzanti della giunta regionale che taglieranno ogni singolo piano". Lo ha dichiarato il consigliere comunale del Pd Marco Espa sottolineando che "lo studio da noi effettuato sulla base delle nuove regole restrittive regionali dimostra che oltre il 90% dei progetti avra' una riduzione del punteggio e conseguentemente del budget". "Si verificheranno casi indubbiamente intollerabili - ha aggiunto - dove per esempio la stessa persona con disabilita', come un bambino di 3 anni vedra', senza essere 'guarito' per delibera, ridotto il suo budget da 11.200 euro a 2.100, o dove un ragazzo cagliaritano quattordicenne gravemente disabile passera', sempre per delibera, da 80 a 68 punti con la riduzione di finanziamento da 12.740 a 3.600 euro...! e cosi centinaia di altri casi. Come fara' il Comune? Questa sera in aula consiliare faro' un'interrogazione urgente al sindaco, chiedendogli di unirsi alla protesta istituzionale e delle famiglie che chiede alla Regione di ripristinare i criteri dello scorso anno, di rimettere in campo i 25 milioni di euro tagliati complessivamente ai comuni sardi sui progetti per i disabili gravi. Noi prepariamo un Ordine del giorno in Consiglio Comunale contro i tagli alle persone con disabilita' grave, sicuri che - come l'anno scorso - sara' firmato da tutti i gruppi politici e approvato dall'aula all'unanimita'. Non possiamo stare passivi ad osservare. C'e' ancora il tempo per rimendiare. Ne va, possiamo dirlo, della qualita' della vita dei cagliaritani in situazione piu' estrema". (AGI) Com

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Unione Sarda del 9 novembre 2010

Il bilancio dell'attività svolta dall'amministrazione Floris per i "Servizi alla famiglia"
Politiche sociali, l'allarme del Comune
«Abbiamo fatto tanto ma ora saranno tagliati 5 milioni» 


E c'è anche la polemica di Marco Espa. «Anche la Regione alla città di Cagliari 3 milioni che erano destinati ai disabili gravi».

È in una posizione difficile Anselmo Piras, assessore alle Politiche sociali del Comune di Cagliari. Fa parte di una giunta di centrodestra alla quale il governo nazionale, di centrodestra, ha tolto risorse (per colpa della crisi finanziaria). Forse vorrebbe urlare il proprio disappunto, le preoccupazioni: si limita a enunciare quello che di buono ha fatto l'esecutivo per il sociale (nella speranza di continuare su quella strada). Sta tutta qui la conferenza stampa organizzata ieri nell'aula consiliare del Municipio dall'emblematico titolo "I servizi alla famiglia nel rispetto della persona".
LA CONFERENZA Organizzata in concomitanza con la conferenza nazionale della famiglia, in corso di svolgimento a Milano, la manifestazione di ieri è servita per fare il punto su quello che è stato fatto a Cagliari. Tutti gli interlocutori, dal sindaco Emilio Floris al vice prefetto Bruno Corda, passando per Giovanni Fiorilla, vice comandante del reparto provinciale dei carabinieri, hanno messo l'accento sull'importanza e sul ruolo della famiglia nel contesto sociale.
I DATI A prendere il microfono è stata anche la dirigente comunale Ada Lai che ha snocciolato una serie di numeri. A cominciare proprio da quelli relativi alle famiglie. «Formate», ha detto, «in media da 2,5 persone. Questo significa che ci sono famiglie formate da un unico elemento». Sono proprio i numeri ad affermare che le politiche sociali sono fondamentali: a Cagliari gli ultrasessantenni superano il 20 per cento della popolazione mentre gli under 14 sono il 15 per cento. E, dal 2003, c'è stato un aumento del 122 per cento del numero degli extracomunitari. Non bastano queste cifre? Altri dicono che l'11 per cento delle famiglie vive in condizioni di povertà, il 14 in una situazione di precarietà e il 28 non è in grado di sostenere una spesa straordinaria di 600 euro.
L'ASSESSORE Persone che, attraverso una serie di iniziative, il Comune cerca di assistere. «Con un bilancio di 39 milioni di euro l'anno», dice con soddisfazione Piras. Peccato che la Finanziaria taglierà 5 milioni di euro. E l'assessore è preoccupato anche per l'eventuale cancellazione della legge 285, quella che serve per finanziare iniziative destinate ai più giovani. «A noi», spiega, «ha permesso di attivare le sezioni primavera». Quelle, per intendersi, che fanno da cuscinetto tra l'asilo nido e la scuola materna.
LA POLEMICA Ma i tagli non arrivano solo dal governo nazionale. Marco Espa, consigliere regionale del Partito democratico, denuncia anche la forbice sui fondi alla 192 (la legge destinata ai disabili gravi) da parte della Regione. «Cagliari», scrive in una nota, «riceverà per i suoi cittadini con disabilità grave e gravissima (l'anno scorso 2098) almeno 3 milioni di euro in meno rispetto ai circa 8,5 milioni ricevuti l'anno scorso». E ieri, nella seduta del Consiglio comunale, Espa ha anche presentato un'interrogazione urgente.
MARCELLO COCCO 




5 novembre 2010

Comune Cagliari - Assistenza ai disabili, bandi contestati Pd: «Qualità bassa»

Unione Sarda del 4 novembre 2010

Su due gare bandite dal Comune, una per l'affidamento del servizio di assistenza domiciliare (da 2 milioni di euro), una per l'assistenza ai «disabili» e ai «sofferenti mentali» (da 2 milioni e mezzo), si sollevano le critiche del centrosinistra e dei sindacati: «In questi appalti è prevista una qualità insufficiente», dicono i consiglieri del Pd Ninni Depau e Marco Espa. Nell'interrogazione discussa ieri sera in Consiglio comunale si parla anche di «drastica riduzione degli operatori sociosanitari» e verrebbe «privilegiata l'attività di cura dell'ambiente domestico, pure importante, ma non viene valorizzata adeguatamente l'importanza dell'assistenza domiciliare». 
Per questo alla seduta hanno assistito anche i sindacalisti Antonio Rosa (Cisl), Fulvia Murru (Uil), e Roberta Gessa (Cgil), che avverte: «Con il programma previsto dal bando ci sarà una riduzione del 62 per cento degli Oss necessari». La risposta dell'assessore alle Politiche sociali Anselmo Piras, ha puntato su diversi aspetti. «Non riteniamo che i costi previsti nei bandi possano incentivare licenziamenti o declassamenti», ovvero le preoccupazioni principali di consiglieri e rappresentanti dei lavoratori. 
E sulla mancanza di servizi integrativi (come la preparazione dei pasti), la dirigente Ada Lai è chiara: «Si tratta di servizi che verranno pagati dalle persone assistite e si rifletteranno in maggiori guadagni per le ditte che sapranno sfruttare le proprie capacità imprenditoriali».

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il testo integrale dell'interrogazione

Interrogazione urgente
sui bandi di gara per la concessione del servizio di assistenza ad anziani e disabili


Premesso che

Il 16 settembre scorso è stato bandito dal Comune di Cagliari - con scadenza 11 ottobre - un bando per la concessione per due anni del servizio di assistenza domiciliare in favore di persone anziane (importo complessivo 2.088.377 eventualmente rinnovabili per altri due anni;

nella stessa data è stato bandito da comune un bando per la concessione per due anni del servizio di assistenza domiciliare in favore di disabili fisici, psicofisici e sofferenti mentali adulti (importo complessivo 2.491.816 eventualmente rinnovabili per altri due anni.

Considerato che

nei 2 appalti è prevista una qualità del servizio insufficiente per quanto riguarda il mantenimento delle autonomie di base degli utenti, della loro partecipazione ai percorsi di recupero od assistenza di alto profilo, mentre vengono privilegiate attività come la cura dell’ambiente domestico (pure importante), ma non sufficiente a garantire una qualità della vita auspicabile.

i bandi prevedono la drastica riduzione di Operatori Socio Sanitari, con conseguente riduzione della qualità dei servizi offerti alle cittadine e ai cittadini disabili (fisici psicofisici e sofferenti mentali), e anziani.
Nei bandi sono riscontrabili diverse criticità già evidenziate da associazioni e sindacati, e in particolare:
- è prevista l’impostazione di attività assistenziali che non trovano alcun riscontro nella effettiva attività prevista.
- sono previste premialità per la messa a disposizione dei mezzi di trasporto privati delle operatrici, che, in assenza di specifiche soluzioni di tutela, mal si conciliano con l’esigenza di sicurezza per gli utenti e per le operatrici;
- Viene eluso il riconoscimento del tempo di spostamento tra utenti come tempo di lavoro delle operatrici.
- Viene svalutata l’attività di coordinamento dei servizi, non riconoscendo i costi connessi alla reperibilità, con ricadute negatività sull’organizzazione dei servizi e indirettamente sulla gestione dei rapporti di lavoro;
- viene privilegiata l’attività di cura dell’ambiente domestico (pure importante), ma non viene valorizzata adeguatamente il vero valore dell'assistenza domiciliare, che nel corso degli anni è diventata un'assistenza di altà qualità, non limitabile alla sistemazione dell'ambiente domestico e che non può essere a discapito dell’attività di sostegno delle autonomie di base degli utenti, della loro partecipazione ai percorsi di recupero domiciliari e del territorio nei quali questi vivono, veri e propri percorsi di assistenza di alto profilo;
Visto che
Sarebbero già stati promossi dei ricorsi al TAR da parte di soggetti interessati in quanto dagli atti di gara emergerebbe che la base d’asta è insufficiente a svolgere le attività previste in capitolato in quanto non verrebbero coperti neppure il semplice costo del lavoro determinato in base ai contratti nazionali di categoria;

considerato che

l'assistenza domiciliare rappresenta un’opzione strategica da valorizzare qualitativamente per le rilevanti implicazioni sociali, sanitarie e affettive nonché di decongestionamento delle strutture pubbliche.


Si chiede al Sindaco e alla giunta


Quali iniziative intendano assumere per effettuare una verifica accurata dei costi previsti nei bandi di gara per evitare che basi d’asta troppo bassi incentivino licenziamenti, declassamenti di mansioni, attività lavorative in nero, con tutte le conseguenze del caso in relazione alla qualità del servizio e alla sicurezza sul lavoro;

Quali iniziative intendano assumere perché l’amministrazione comunale sempre più valorizzi la qualità del servizio di assistenza sociale domiciliare e non solo la mera cura dell’ambiente domestico;

Quali iniziative intendano assumere per evitare che eventuali ricorsi al TAR possano mettere in discussione un servizio essenziale come quello dell’assistenza ai disabili e agli anziani,

Quali iniziative intendano assumere per evitare che un eventuale scarno servizio pubblico possa aprire un mercato informale dove gli utenti siano costretti, se possono permetterselo, a chiedere servizi integrativi necessari, dovendo però farsi carico dell'onere finanziario.

Se non ritengano, qualora l'amministrazione intendesse promuovere l’erogazione di servizi integrativi, che ciò debba essere regolato dal bando stesso, attraverso misure che stabiliscano preventivamente il costo di eventuali servizi accessori, che comunque non possono essere di carattere essenziale e messi a carico delle fascie di popolazione a basso reddito.

Ninni Depau

Marco Espa

Cagliari, 26 Ottobre 2010.

«Non spegnete la speranza» - L’assessore Liori: «I fondi sono stabili». Espa: «Non vede i fatti»

La Nuova Sardegna 5 novembre 2010

CAGLIARI. Ieri un sit in sotto il consiglio regionale, oggi una assemblea alle 16 all’Hotel Mediterraneo per ribadire le ragioni della loro protesta. Il Comitato dei Familiari per l’attuazione della legge 162 continua a contestare la delibera della giunta regionale che individua nuovi criteri di applicazione della legge e prevede tagli alle risorse per i piani personalizzati di sostegno in favore delle persone con grave disabilità. Il Comitato contesta la riduzione dei finanziamenti da 116 milioni a 91 milioni di euro: una riduzione che «non consentirà - riporta una nota del Comitato - a migliaia di persone con disabilità grave il mantenimento dei livelli assistenziali dell’anno scorso, ciò con l’introduzione dei nuovi criteri provocherà riduzioni inaccettabili, di anche oltre il 50 per cento rispetto al 2009. Così verrà penalizzato chi è disabile dalla nascita (-3 punti) e chi non ha nessun servizio (-5 punti) e resta inalterato il punteggio di coloro che hanno ore di servizi pubblici di assistenza (meno punti meno finanziamenti). Il nuovo criterio che attribuisce 15 punti per più piani personalizzati nella stesso nucleo familiare non favorisce le persone con disabilità (il finanziamento massimo resta infatti di 20 mila euro); bisognava invece dare priorità assoluta nei finanziamenti dei piani dato il carico familiare. Limitare il diritto di accesso per i bambini da zero a tre anni con disabilità grave al progetto personalizzato 162: si nega il diritto di accesso al progetto personalizzato - ribadisce Marco Espa, consigliere comunale e regionale del Pd - con una valutazione dei soli aspetti sanitari senza la considerazione del bisogno o del disagio anche sociale; infine, il livello minimo da cui partono le riduzioni (8mila euro è troppo basso, vicino al minimo livello vitale, di povertà. Ma la legge 162 non è legge sulla povertà, è contro l’esclusione sociale, sul diritto al percorso personalizzato di assistenza e di inclusione». Alle critiche del Comitato dei Familiari replica l’assessore alla sanità Antonello Liori, che nega una riduzione dei finanziamenti e ritiene invece opportuna la nuova formulazione dei criteri.
«Non stiamo distruggendo un modello virtuoso che anno dopo anno vede aumentare di migliaia le domande di contributo, rendendone difficile l’applicazione. Ma dobbiamo invece prestare la giusta attenzione a non far crescere la spesa in maniera incontrollata, soprattutto in presenza di un rigoroso Piano di rientro imposto dallo Stato. Ribadisco che non è avvenuto alcun taglio di finanziamenti per i piani per la disabilità. La Finanziaria ha previsto il medesimo stanziamento di partenza dell’anno precedente - ribadisce Liori - e i 25 milioni che mancherebbero, e utilizzati per i piani del 2010, scaturirono dai residui di altri capitoli del bilancio e da una decisione del Consiglio regionale con un’apposita legge. Condizioni non necessariamente riverificabili ogni anno. I punteggi dei piani vengono attribuiti attraverso due schede (salute e sociale) e sono stati parametrati tenendo conto soprattutto del fabbisogno assistenziale delle famiglie». Replica Espa «Lasciano perplessi le dichiarazioni di Liori. Davanti ai fatti che le persone con disabilità denunciano in prima persona, davanti alle mamme che dicono che i progetti dei loro figli, in base ai nuovi criteri della giunta, diminuiranno di anche di 5 o 6000 euro, l’assessore dice che non ci sono tagli. È un mistero per noi difficile da capire visto che l’anno scorso c’erano 116 milioni di euro a disposizione e quest’anno solo 91». (g.cen.)


l'articolo integrale puoi leggerlo cliccando qui
http://www.marcoespa.it/file/sito/filesito_20_5028849.pdf

1 novembre 2010

No! Ai tagli L. 162 progetti personalizzati disabili gravi- Il Video

No! ai tagli L. 162 - vai su http://www.marcoespa.it/128_336_news_779.php
Un breve video "tecnico", tratto dalla conferenza stampa in Consiglio Regionale dello scorso 29 ottobre, Marco Espa, Vicepresidente della Commissione Sanità e Politiche sociali, spiega come le nuove regole approvate dalla Giunta Regionale danneggeranno e ridurranno il budget per migliaia di singoli progetti di persone con disabilità grave. Con intervento dell'assessore Liori e altri contributi di Mario Bruno, Pierluigi Caria, Valerio Meloni, Giannetto Meloni.







Il video "tecnico" dove si spiegano gli effetti della deliberazione della giunta regionale

Conferenza stampa contro i tagli alla legge 162 from Giambattista Mameli on Vimeo.



quando il 4 agosto avevamo già denunciato in aula il futuro taglio di almeno 20 milioni di euro


TG Sardegna 1


Le interviste integrali

22 ottobre 2010

Comunicato stampa Marco Espa sulla manifestazione di protesta che i cittadini di Capoterra hanno organizzato oggi davanti al Consiglio regionale


CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

QUATTORDICESIMA LEGISLATURA


Comunicato stampa di Marco Espa

Sulla manifestazione di protesta che i cittadini di Capoterra

hanno organizzato oggi davanti al Consiglio regionale


Sono passati due anni dall'alluvione che ha travolto Capoterra e provocato 4 morti, eppure non è cambiato nulla nella messa in sicurezza: a ogni pioggia ritorna l'emergenza e la paura che tutto possa succedere di nuovo. Capoterra ha bisogno di interventi subito, ora. Troppi ritardi. 

E' molto bello e significativo che oggi sono scese in piazza centinaia di persone (e istituzioni) di Capoterra che non chiedevano niente per se, rimborsi personali familiari o prebende, ma solo la messa in sicurezza del patrimonio comune, del nostro territorio, bellissimo ma anche sfigurato dall'alluvione. 

I fondi per far partire i lavori ci sono, 35 milioni di euro, che abbiamo recuperato con i nostri emendamenti bipartisan, ora giunge notizia che l'assessore Sannittu sia stato delegato dal Commissario Cappellacci per spendere i soldi per i primi interventi.

Noi abitanti di Capoterra colpiti dall'alluvione non vogliamo essere dimenticati, non vogliamo che Capoterra, Dio non voglia, diventi una nuova Messina dopo che a pochi anni dalla prima alluvione si è ripetuto pochi mesi fa il drammatico evento e per questa ragione è giusta la testimonianza di oggi sotto il Consiglio Regionale, per far ricordare alle istituzioni della Sardegna la paura e la rabbia per tutti questi ritardi. E giusta e doverosa appare anche l'iniziativa del Consiglio comunale di Capoterra che ha deciso di riunirsi in assemblea straordinaria in Viale Trento.

Bisogna tornare allo spirito del dopo alluvione, dove approvammo una legge in tempi record e dopo solo 10 giorni arrivarono i primi rimborsi per i cittadini, con un'efficienza mai vista.

La Regione ha il dovere di far partire immediatamente i lavori di messa in sicurezza del territorio con i fondi già stanziati e già a disposizione e il Consiglio Regionale accelerare, ora , subito, la discussione in Aula della nostra proposta di legge di sei articoli presentata nell'aprile 2009- che ancora giace in commissione del Consiglio regionale- che stanzia 40 milioni di euro a completamento dei fondi previsti per la messa in sicurezza dell'area di rio San Girolamo (PROPOSTA DI LEGGE N. 6 - ESPA - SANNA Gian Valerio – PORCU presentata il 2 aprile 2009 Interventi strutturali per la messa in sicurezza dell'area interessata dagli eventi alluvionali nel Comune di Capoterra) e che, se approvata, consentirà di completare la messa in sicurezza del territorio che coinvolge 10 mila residenti. Un progetto di legge che deve essere firmato da tutti.

La Regione potrebbe disporre di 75 milioni di euro, che è all'incirca la somma necessaria individuata dai tecnici di Hirdodata nel loro studio per mettere in sicurezza definitiva il nostro territorio. Il Commissario straordinario Cappellacci inizi subito a spendere i soldi con metodi straordinari, come l'urgenza richiede, perchè i cittadini di Capoterra non possono più aspettare. Si faccia confermare dal Governo il mandato di commissario in scadenza con poteri pieni anche nella gestione dell'emergenza, di poter intervenire ora nei primi lavori d'emergenza sul territorio. Oggi l'assessore Sannittu ha ben rassicurato i cittadini e le Istituzioni sulla sua intenzione di essere veloce nella spendita delle risorse e di diminuire tutti i tempi per la realizzazione delle opere. Anche di forzare, se necessario. 

Bene, se sarà cosi, noi saremo al suo fianco a sostenere l'operazione, senza se e senza ma. Ma noi, oltre che a sostenere il nostro progetto di legge che permetterebbe al commissario straordinario di completare le opere,  vigileremo e controlleremo anche che la comunità di Capoterra non abbia più delusioni.

Marco Espa - Consigliere regionale del PD 

 Capoterra, 22 ottobre 2010