La Nuova Sardegna 5 novembre 2010
CAGLIARI. Ieri un sit in sotto il consiglio regionale, oggi una assemblea alle 16 all’Hotel Mediterraneo per ribadire le ragioni della loro protesta. Il Comitato dei Familiari per l’attuazione della legge 162 continua a contestare la delibera della giunta regionale che individua nuovi criteri di applicazione della legge e prevede tagli alle risorse per i piani personalizzati di sostegno in favore delle persone con grave disabilità. Il Comitato contesta la riduzione dei finanziamenti da 116 milioni a 91 milioni di euro: una riduzione che «non consentirà - riporta una nota del Comitato - a migliaia di persone con disabilità grave il mantenimento dei livelli assistenziali dell’anno scorso, ciò con l’introduzione dei nuovi criteri provocherà riduzioni inaccettabili, di anche oltre il 50 per cento rispetto al 2009. Così verrà penalizzato chi è disabile dalla nascita (-3 punti) e chi non ha nessun servizio (-5 punti) e resta inalterato il punteggio di coloro che hanno ore di servizi pubblici di assistenza (meno punti meno finanziamenti). Il nuovo criterio che attribuisce 15 punti per più piani personalizzati nella stesso nucleo familiare non favorisce le persone con disabilità (il finanziamento massimo resta infatti di 20 mila euro); bisognava invece dare priorità assoluta nei finanziamenti dei piani dato il carico familiare. Limitare il diritto di accesso per i bambini da zero a tre anni con disabilità grave al progetto personalizzato 162: si nega il diritto di accesso al progetto personalizzato - ribadisce Marco Espa, consigliere comunale e regionale del Pd - con una valutazione dei soli aspetti sanitari senza la considerazione del bisogno o del disagio anche sociale; infine, il livello minimo da cui partono le riduzioni (8mila euro è troppo basso, vicino al minimo livello vitale, di povertà. Ma la legge 162 non è legge sulla povertà, è contro l’esclusione sociale, sul diritto al percorso personalizzato di assistenza e di inclusione». Alle critiche del Comitato dei Familiari replica l’assessore alla sanità Antonello Liori, che nega una riduzione dei finanziamenti e ritiene invece opportuna la nuova formulazione dei criteri.
«Non stiamo distruggendo un modello virtuoso che anno dopo anno vede aumentare di migliaia le domande di contributo, rendendone difficile l’applicazione. Ma dobbiamo invece prestare la giusta attenzione a non far crescere la spesa in maniera incontrollata, soprattutto in presenza di un rigoroso Piano di rientro imposto dallo Stato. Ribadisco che non è avvenuto alcun taglio di finanziamenti per i piani per la disabilità. La Finanziaria ha previsto il medesimo stanziamento di partenza dell’anno precedente - ribadisce Liori - e i 25 milioni che mancherebbero, e utilizzati per i piani del 2010, scaturirono dai residui di altri capitoli del bilancio e da una decisione del Consiglio regionale con un’apposita legge. Condizioni non necessariamente riverificabili ogni anno. I punteggi dei piani vengono attribuiti attraverso due schede (salute e sociale) e sono stati parametrati tenendo conto soprattutto del fabbisogno assistenziale delle famiglie». Replica Espa «Lasciano perplessi le dichiarazioni di Liori. Davanti ai fatti che le persone con disabilità denunciano in prima persona, davanti alle mamme che dicono che i progetti dei loro figli, in base ai nuovi criteri della giunta, diminuiranno di anche di 5 o 6000 euro, l’assessore dice che non ci sono tagli. È un mistero per noi difficile da capire visto che l’anno scorso c’erano 116 milioni di euro a disposizione e quest’anno solo 91». (g.cen.)
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http://www.marcoespa.it/file/sito/filesito_20_5028849.pdf
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