20 dicembre 2011

COMUNICATO STAMPA ESPA, BARRACCIU (PD): mancano i fondi per completare la casa per la salute di Senorbì

Un forte richiamo alla Giunta regionale perché attui uno degli
obiettivi principali della riforma del sistema sanitario ovvero la
deospedalizzazione attraverso la realizzazione di case della salute
che meglio riescono a soddisfare i bisogni dei pazienti nellacomunità
di origine, è pervenuto stamane  dai Consiglieri regionali del PD
Marco Espa e Francesca Barracciu per mezzo di una interrogazione
sull'inadeguatezza del finanziamento previsto per la realizzazione
della Casa della salute di Senorbì.

Nel documento indirizzato al Presidente della regione e all'Assessore
alla Sanità si evidenzia come inspiegabilmente nelle prime
deliberazioni di questo governo regionale sia stata rimodulata la
distribuzione delle risorse derivanti dal POR/FESR 2007/2013,
cancellando del tutto l'intervento per larealizzazione della Casa
della Salute di Senorbì che  solo a seguito delle denunce del Partito
Democratico e le pressioni delle rappresentanze istituzionali e
politiche del territorio è stato in parte  ripristinato per la quota
di 600 mila euro.

" E' evidente – hanno spiegato i Consiglieri Espa e Barracciu – che
tale somma è insufficiente per realizzare una struttura che è centrale
per il territorio della Trexenta e che rappresenta la localizzazione
ideale per servire adeguatamente i servizi sanitari ad un bacino di
utenza di circa 30 mila abitanti. E' quindi pertinente il nostro
richiamo alla Giunta regionale affinchè provveda con urgenza a
reperire le ulteriori risorse,  circa 400 mila euro, perché si
realizzi senza ulteriori ritardi quanto è fondamentale per il
soddisfacimento di un servizio necessario e che deve essere adeguato".

Cagliari 20 Dicembre 2011



Segue testo integrale dell'interrogazione





INTERROGAZIONE URGENTE Marco Espa, Francesca Barracciu, con richiesta
di risposta scritta, sull'inadeguatezza del finanziamento per la Casa
della Salute di Senorbì

***************

I sottoscritti Consiglieri Regionali

Premesso che

l'Azienda sanitaria (ASL) n°8 di Cagliari eroga da diversi anni
prestazioni di assistenza sanitaria decentrata attraverso il
poliambulatorio di Senorbìche svolge e garantisce, attraverso questa
sede ospedaliera, a tutti i comuni della Trexenta un'azione
decongestionante grazie ad una efficace opera di intercettazione delle
necessità dei pazienti.

Considerato che

la riforma del Sistema sanitario regionale prevede, tra i suoi
obiettivi principali, la deospedalizzazione e l'aumento della
disponibilità dei servizi socio sanitari a favore degli anziani anche
attraverso la realizzazione di case della salute che meglio riescono a
soddisfare i bisogni dei pazienti nella loro comunità di origine.

Considerato che

con deliberazione n. 32/10 del 4.6.2008, era stato deciso di
utilizzare le risorse del POR FESR 2007/2013 per la predisposizione
del Programma regionale "Case della Salute" e che quel programma era
stato confermato dall'attuale Amministrazione regionale con 4
successive deliberazioni n. 26/7 del 24.5.2011; n. 33/47 del
10.8.2011; n. 39/58 del 23.9.2011 e n. 42/3 del 20.10.2011

Considerato che

nelle prime deliberazioni di questa Amministrazione regionale
inspiegabilmente, dietro proposta dell'Assessore regionale dell'igiene
e sanità e dell'assistenza sociale, ha rimodulato la distribuzione
delle risorse derivanti dal POR FESR 2007/2013 (deliberazione 24
maggio 2011, n. 26/27) cancellando l'intervento di realizzazione della
Casa della Salute di Senorbì e che solo nell'ultima deliberazione di
ottobre, a seguito della nostra interrogazione n. 663/A del 12.8.2011,
delle denuncie del circolo del partito democratico di Senorbì e su
pressione delle rappresentanze istituzionali e politiche del
territorio che hanno spinto il presidente Cappellacci ad assumere un
impegno formale a ripristinare il finanziamento, la Giunta ha
stanziato 600 mila euro per la Casa della salute di Senorbì.

Considerato che

la struttura di Senorbì è centrale per il territorio della Trexenta e
costituisce la localizzazione ideale per servire adeguatamente i
servizi sanitari a un bacino d'utenza di circa 30 mila abitanti e per
questo nel progetto originario era stato previsto il potenziamento dei
servizi esistenti nella struttura, con l'apertura di un centro dialisi
e l'ampliamento del servizio di radiologia.

 Considerato che

lo stanziamento di 600 mila euro appare del tutto insufficiente a
raggiungere l'obiettivo e che per raggiungere gli obiettivi previsti
sarebbero necessari almeno altri 400 mila euro


Chiedono

di interrogare il Presidente della Giunta Regionale e l'Assessore
regionale Assessore dell'Igiene e Sanità e Assistenza Sociale per
sapere:

- se non ritenga necessario rimodulare il finanziamento già previsto
per la Casa della Salute di Senorbì, alla luce dell'analisi dei
servizi socio-sanitari dei quali necessita il distretto dei comuni
della Trexenta affinché venga tutelato il diritto alla salute dei
cittadini del territorio attraverso la realizzazione di una struttura
sanitaria fondamentale per il soddisfacimento di un servizio adeguato
con un bacino di utenza di circa 29.000 abitanti.

Cagliari, 20 dicembre 2011

Borse di studio Ersu, ritardo nei pagamenti, interrogazione Espa, Bruno, Cuccu, Pietro Cocco, Sechi, Salis

Borse di studio, interrogazione Marco Espa (Pd) e più sull'inottemperanza dell'Ersu dovuta al ritardo dei contributi da parte dell'assessorato alla Pubblica Istruzione 

 

Cagliari, 19 dicembre 2011 - Il ritardo dell'assessorato regionale alla Pubblica Istruzione nel trasferimento dei contributi all'Ersu di Cagliari e la conseguente inottemperanza dell'Ente nell'erogazione delle borse di studio agli studenti universitari, hanno spinto il vice capogruppo del Pd Marco Espa a presentare un'interrogazione urgente al presidente della Regione Ugo Cappellacci e all'assessore alla Pubblica Istruzione Sergio Milia.

In particolare nell'interrogazione, firmata da tutti i consiglieri di minoranza della commissione Cultura (Mario Bruno, Giuseppe Cuccu, e Carlo Sechi) dal consigliere Pietro Cocco e dal capogruppo dell'Idv Adriano Salis, si sottolinea il grave disagio cui vanno incontro gli studenti assegnatari di una borsa di studio che non potranno beneficiare dell'intero importo della prima rata semestrale nei tempi previsti dal bando (31 dicembre 2011). L'Ersu ha infatti motivato la propria inadempienza con la deficitaria situazione di cassa che deriva dal mancato trasferimento, nei tempi previsti, delle competenze dovute dalla Regione.

"Il gravissimo ritardo nell'erogazione dei trasferimenti ordinari all'Ersu di Cagliari è ormai una prassi consolidata", scrivono i firmatari dell'interrogazione, ricordando che lo scorso anno "tale prassi ha impedito all'Ersu di far fronte alle spese di funzionamento obbligatorie costringendolo a ricorrere a un'anticipazione bancaria che ha comportato oneri finanziari". Tale anticipazione fu anche oggetto di una raccomandazione da parte dell'assessore alla Programmazione Giorgio La Spisa, volta a richiamare una maggiore attenzione dell'assessorato all'Istruzione verso una valutazione preliminare delle reali esigenze di cassa dei destinatari dei trasferimenti.

Nell'interrogazione i consiglieri, oltre a domandare quali ragioni abbiano indotto l'assessorato a reiterare tali comportamenti nei confronti dell'Ersu,  chiedono quali interventi correttivi la giunta intenda porre in essere con urgenza per consentire all'Ente l'erogazione dei contributi per le borse di studio entro i tempi previsti dal bando. (MP)


il testo dell'interrogazione qui


http://marcoespa.blogspot.com/2011/12/la-regione-non-paga-ersu-ritarda-borse.html


19 dicembre 2011

La Regione non paga, Ersu ritarda borse di studio - INTERROGAZIONE URGENTE Espa, Bruno, Cuccu, Cocco Pietro, Salis, Sechi con richiesta di risposta scritta, sull’inottemperanza dell’Ersu di Cagliari - dovuta al ritardo dei trasferimenti ordinari da p

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

QUATTORDICESIMA LEGISLATURA
 
INTERROGAZIONE URGENTE Espa, Bruno, Cuccu, Cocco Pietro, Salis, Sechi  con richiesta di risposta scritta, sull'inottemperanza dell'Ersu di Cagliari - dovuta al ritardo dei trasferimenti ordinari da parte dell'Assessorato della Pubblica Istruzione - circa il pagamento delle Borse di studio nelle modalità previste dal "Bando di concorso per l'attribuzione di borse di studio e di posti alloggio anno Accademico 2011/2012"
 

I sottoscritti,

 

premesso che

l'Ersu (Ente regionale per il diritto allo studio universitario) di Cagliari dovrebbe erogare agli studenti assegnatari, entro il 31 dicembre 2011, l'intero importo della prima rata semestrale delle borse di studio, come disposto dall'art. 10 del relativo "Bando di concorso per l'attribuzione di borse di studio e di posti alloggio anno Accademico 2011/2012";

 

preso atto che

giovedì 15 dicembre 2011 l'Ersu di Cagliari ha pubblicato un avviso sul proprio sito istituzionale con cui certifica di essere impossibilitato a dare attuazione a quanto previsto dall'art. 10 del Bando, comunicando che "in data 15.12.2011 sono stati emessi i mandati di pagamento relativi alla prima parte della rata semestrale della borsa di studio A.A.2011/12.
La seconda parte della rata semestrale sarà erogata entro il mese di febbraio 2012".

 

appreso che

l'impossibilità dell'Ersu di Cagliari ad attuare l'art. 10 del bando deriva dalla deficitaria situazione di cassa, causata dai mancati trasferimenti del contributo di funzionamento regionale previsto per il 2011, sui quali gli organi dell'ente hanno provveduto in diverse occasioni a richiamare l'attenzione dell'Assessorato della Pubblica Istruzione e della stessa Presidenza della Regione;

 

rilevato che

solo nel corrente mese di dicembre il competente Assessorato della Pubblica Istruzione ha provveduto a trasferire all'Ersu di Cagliari la prima rata quadrimestrale del finanziamento regionale spettante all'ente per il 2011, essendo stata disposta la relativa determinazione dirigenziale soltanto in data 28 novembre 2011;

 

constatato che

il gravissimo ritardo nell'erogazione dei trasferimenti ordinari dovuti all'Ersu di Cagliari è ormai prassi consolidata da parte dell'Assessorato della Pubblica Istruzione;

 

considerato che

tale prassi anche nel 2010 ha impedito all'Ersu di Cagliari di fare fronte alle spese di funzionamento obbligatorie e improrogabili, costringendolo a ricorrere ad un'anticipazione bancaria che ha comportato l'esborso di oneri finanziari sopportati dall'ente stesso;

 

considerato anche che

le circostanze che costrinsero l'Ersu di Cagliari a ricorrere a un'anticipazione bancaria furono oggetto di attenzione da parte dell'Assessore della Programmazione e Bilancio che, con una comunicazione del 21 settembre 2010, prot. n. 6646, sottolineò l'inadeguatezza dell'azione svolta dall'Assessorato della Pubblica Istruzione in merito sia alla programmazione dei trasferimenti, sia all'individuazione delle priorità di spesa. In quella comunicazione, l'Assessore La Spisa ritenne tra l'altro di dover far presente all'Assessorato della Pubblica Istruzione che "nella programmazione annua delle spese, ciascun Assessorato dovrebbe valutare preliminarmente le reali esigenze di cassa dei soggetti destinatari di eventuali trasferimenti, tenendo anche conto del fatto che la mancata erogazione delle risorse spettanti potrebbe comportare, come nel caso in esame, l'inderogabile necessità di liquidità e la conseguente necessità di ricorrere ad un'anticipazione che comporta l'esborso di oneri finanziari a carico del soggetto richiedente e conseguentemente dell'Amministrazione regionale";

 

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore della Pubblica Istruzione per sapere:

-         quali siano le ragioni che hanno indotto l'Assessorato della Pubblica Istruzione a reiterare anche nel corrente anno le già riscontrate gravi inadempienze in tema di trasferimenti all'Ersu di Cagliari, disattendendo così le precise raccomandazioni formulate a suo tempo in questa materia dallo stesso Assessorato della Programmazione e Bilancio;

-         quali siano gli interventi correttivi che intendono porre in essere con urgenza per consentire all'Ersu di Cagliari di erogare il contributo per le borse di studio nella misura ed entro i termini temporali previsti dal relativo bando, evitando gravi disagi agli studenti assegnatari, destinati altrimenti a essere vittime delle ripetute inefficienze di questa amministrazione regionale.

 

Cagliari, 19 dicembre 2011

 

Fto. On. Marco Espa

On. Adriano Salis
 
On. Mario Bruno
 
On. Giuseppe Cuccu
 
On. Carlo Sechi
 
On. Pietro Cocco

13 dicembre 2011

Radiopress Intervista a Marco Espa di Vito Biolchini Question Time 12 dicembre 2011

Un'intervista di Vito Biolchini a Marco Espa, su tutto e di più, Finanziaria, Sanità, Sociale, Poetto, Rischio idrogelogico, PD, spesemilitari, Renato Soru, Ugo Cappellacci e tanto altro...

6 dicembre 2011

Espa (Pd) sulla Finanziaria: "Nel Bilancio mancano 21 milioni di euro del Fondo per i non autosufficienti. Iscritti in Finanziaria 197 milioni, mentre ce ne sono solo 176"


COMUNICATO STAMPA 
Ufficio Stampa Consiglio Regionale della Sardegna


Commissione Sanità. Espa (Pd)sulla Finanziaria: "Nel Bilancio mancano 21 milioni di euro del Fondo per i non autosufficienti. Iscritti in Finanziaria 197 milioni, mentre ce ne sono solo 176"

Cagliari, 06 dicembre 2011 – "Un errore nella stesura del  Bilancio", è la denuncia fatta dall''on. Marco Espa (vice capogruppo del Pd) nel corso dell'audizione dell'Assessore regionale della Sanità sulla Finanziaria: "E' un fatto gravissimo: sono stati iscritti in Finanziaria 197 milioni di euro per il Fondo per i non autosufficienti, mentre ce ne sono solo 176. Mancano  quindi almeno 21 milioni di euro. I 197 milioni per il Fondo non sono dunque coperti". L'on. Espa ha poi aggiunto: "I 21 milioni devono essere reintegrati, e in più ci sono altri 37 milioni di residui, iscritti a bilancio, che saranno spesi quest'anno e quindi non saranno disponibili per l'anno prossimo". (E.L.N.)

PL: Interventi per prevenire e contrastare i disturbi del comportamento alimentare. Istituzione della Rete integrata di servizi sanitari per i DCA

Oggi Francesca Barracciu e io abbiamo presentato in Consiglio Regionale questo progetto di legge.




CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
PROPOSTA DI LEGGE
presentata dai Consiglieri regionali:

BARRACCIU, ESPA, CORDA, BRUNO, COCCO.

il 30 novembre 2011
Interventi per prevenire e contrastare i disturbi del comportamento alimentare. Istituzione della Rete integrata di servizi sanitari per i DCA
***************
RELAZIONE DEL PROPONENTE
I Disturbi del Comportamento Alimentare costituiscono un’epidemia sociale in continua espansione. Nonostante la difficoltà di individuazione e la solitudine in cui spesso tali disturbi sono vissuti, si stima che siano circa due milioni in Italia, adolescenti femmine per la gran parte, a soffrire di questi disturbi e decine di milioni di giovani nel mondo si ammalano ogni anno. È stimato che per ogni 100 ragazze in età adolescenziale, 10 soffrono di qualche disturbo collegato all'alimentazione. I dati più recenti indicano un abbassamento importante dell’età in cui tali disturbi iniziano a manifestarsi.
L'OMS afferma che le patologie di tipo anoressico e bulimico rappresentano la seconda causa di morte tra gli adolescenti di sesso femminile, dopo gli incidenti stradali. In Italia si evidenzia una prevalenza, in soggetti di sesso femminile di età compresa tra i 18 e i 25 anni, dell'anoressia nervosa per il 2,0% e della bulimia nervosa per il 4,6%. Le forme subcliniche presentano una prevalenza del 4,7% mentre quella del disturbo da alimentazione incontrollata si attesta allo 0,6%. Sebbene in Sardegna non ci sia stato alcun monitoraggio ufficiale, secondo le denunce dei medici di base e dei comitati di familiari l'incidenza è elevata e il Piano Regionale di Prevenzione 2010-2012 indica tra i problemi di salute mentale più diffusi "i disturbi alimentari, anoressia e bulimia". Lo screening sui DCA condotto dalla professoressa Anna Maria Fulghesu dell'Università di Cagliari, di prossima pubblicazione, attraverso 215 questionari ISED (body attitudes questionnaire) raccolti negli istituti scolastici secondari di secondo grado della provincia di Cagliari nel 2006 e formulati in base a 43 domande che ammettono una risposta modulata su una scala da 1 a 5, indica un'incidenza di disturbi alimentari di tipo generico del 24.6% delle intervistate; di disturbi di tipo anoressico del 15.3% e di disturbi di tipo bulimico del 20%.
L’anoressia nervosa e la bulimia nervosa sono le forme più comuni di riferimento dei DCA. L’anoressia nervosa si manifesta con la volontaria privazione del cibo e con comportamenti atti a mantenere il peso corporeo al di sotto del peso considerato il minimo della normalità in base all'età ed alla statura. Fattori psicologici quali un’intensa paura di acquistare peso o di diventare grasse/i, anche quando si è sottopeso; l’eccessiva influenza del peso e dell'aspetto del corpo sui livelli di autostima; il rifiuto di ammettere la gravità della condizione di sottopeso sono altresì tipici della patologia. Tra le numerose complicanze che si scatenano in conseguenza alla privazione del cibo, nelle donne è frequente l’amenorrea, cioè la perdita del ciclo mestruale.
Chi soffre di bulimia nervosa introduce normale o anche notevoli quantità di cibo, di solito in preda a un bisogno compulsivo e fuori controllo, per poi eliminarle attraverso vomito autoindotto, abuso di lassativi, enteroclismi o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo.
Anoressia e bulimia non sono fenomeni slegati ma manifestazioni diverse di uno stesso disturbo. Si osserva infatti il passaggio da un disturbo all’altro e cioè dall’anoressia alla bulimia. Questo passaggio determina modificazioni dei fattori di mantenimento del disturbo (non c’è più basso peso e la sindrome da digiuno) ma la psicopatologia centrale del disturbo rimane identica (eccessiva importanza attribuita al peso, le forme corporee e il controllo dell’alimentazione). Lo stesso si può dire per i disturbi dell’alimentazione atipici (Disturbo alimentare non altrimenti specificato). Essi sono l’esito dell’anoressia nervosa e della bulimia nervosa. I disturbi dell’alimentazione della media adolescenza assumono solitamente le caratteristiche cliniche dell’anoressia nervosa o di disturbi dell’alimentazione atipici simili all’anoressia nervosa, mentre quelli della tarda adolescenza o della prima età adulta presentano con più frequenza le caratteristiche della bulimia nervosa o dei disturbi dell’alimentazione atipici simili alla bulimia nervosa.
Esistono inoltre molti livelli intermedi di patologia, dai confini sfumati, molto più diffusi delle forme conclamate, dove il soggetto alterna pasti normali o anche ipercalorici a periodi di ” purificazione”, in cui l’introito calorico viene drasticamente ridotto ad un livello inferiore ai bisogni. Sebbene aventi ad oggetto il cibo, vissuto come abuso o privazione, i disturbi alimentari nascono da ragioni che hanno più a che fare con l'identità psichica che con l'introito calorico quotidiano.
L'origine e il decorso dei DCA sono determinati da una eziologia multifattoriale, per questo la loro comprensione deve tenere in considerazione una pluralità di variabili che risiede in fattori psicologici, evolutivi e biologici. Non è ancora ben noto il ruolo di alcune condizioni antecedenti presenti fin dalla nascita o dall'infanzia, come ad esempio la vulnerabilità genetica, l'ambiente familiare e le esperienze traumatiche. In molti casi inoltre alcune caratteristiche individuali, quali il perfezionismo, la bassa autostima, l’intolleranza alle emozioni, i problemi interpersonali, l'ascetismo e le paure legate alla maturità psicologica, precedono l'esordio dei DCA. Sicuramente i fattori socioculturali del tempo attuale, che vede nella magrezza un valore da perseguire a qualsiasi costo e a qualsiasi età, favoriscono lo sviluppo dei disturbi alimentari.
La patologia dei DCA, già di per sé severa e dannosa, si accentua a causa delle gravi complicazioni mediche generate sia dallo stato di malnutrizione sia dalle complicanze dovute al ricorso ai meccanismi volontari di eliminazione quali vomito o abuso di lassativi. Mentre l’anoressia classica è di facile individuazione, la diagnosi è meno facile in caso di bulimia o di disturbo alimentare non altrimenti specificato (DA NAS). Questo atteggiamento, se non fa scendere in modo cosi netto il peso corporeo, crea comunque gravi turbamenti ormonali e metabolici. Infatti l’alternare di ricchezza e privazione o, in misura maggiore, la privazione cronica conduce l’organismo, dopo già 4-5 giorni, ad attuare delle modificazioni del proprio funzionamento mirate al risparmio energetico. Viene infatti ridotta l’attività tiroidea creando un ipotiroidismo subclinico che si accompagna a riduzione delle capacità intellettive, bradicardia, ipotermia, stress cronico, e che conduce i giovani che ne soffrono a condurre una vita sempre meno attiva, appartata rispetto ai coetanei, poco inserita nel sociale, base per importanti disturbi della personalità.  Sopratutto le pazienti bulimiche, il cui normopeso rende più difficile l'individuazione, è molto facile che incontrino prima specialisti di altre aree mediche per richieste di cura delle complicanze insorte: medici di base, internisti, gastroenterologi, ginecologi, dermatologi, dentisti divengono quindi collaboratori preziosissimi per effettuare una diagnosi precoce ed iniziare un progetto di cura tempestivo. Turbe dell'equilibrio dell'acido base e alterazioni degli elettroliti quali ipopotassemia e iposodiemia severe sono di frequente riscontro nelle pazienti che ricorrono ai meccanismi di eliminazione del cibo, o di diuretici assunti per eliminare presunte ritenzioni idriche. Anche nell'anoressia nervosa di tipo restrittivo sono riscontrabili turbe elettrolitiche, ipofosfatemia e ipomagnesemia, che possono essere molto pericolose per la funzionalità cardiocircolatoria.
Disturbi gastrointestinali e complicanze severe e potenzialmente letali quali la rottura spontanea dell'esofago o dello stomaco, screzi pancreatici, coliti necrotizzanti e perforazioni di ulcere gastriche e ancora episodi di alterata funzionalità epatica, ipertrofia delle ghiandole salivari, alterazioni dentali, perdita di capelli, alterazioni delle unghie e grave osteoporosi oltre ai problemi cardiaci sono ulteriori complicanze riscontrabili nei casi di DCA.
Verificata l’assenza in Sardegna di strutture sanitarie dedicate con approccio integrato e multidisciplinare per la prevenzione e la cura di queste patologie, eccezion fatta per piccole realtà di tipo ambulatoriale prive però di alcuna collaborazione interdisciplinare, nasce la necessità di un'azione complessiva di indirizzo regionale per l’istituzione e l’orientamento di servizi che si occupano specificamente di DCA in un quadro di riferimento chiaro e articolato per lo sviluppo di interventi integrati, coordinati e professionalmente qualificati.
A tal fine la presente legge prevede l’istituzione di una rete di servizi socio sanitari caratterizzata dall'approccio integrato e multidisciplinare, di cui fanno parte presidi sanitari ben identificati e visibili presso le Aziende sanitarie locali che assicurano livelli assistenziali di tipo ambulatoriale, day hospital, ricovero in ospedale in caso di urgenza, trattamento residenziale e semi-residenziale. Le competenze professionali di chi vi opera devono essere accresciute attraverso la formazione e un aggiornamento professionale specifico, così da offrire risposte qualificate in modo integrato nei vari livelli di intervento. Per porre in atto su tutto il territorio regionale una strategia coordinata, la legge prevede azioni di informazione e di promozione della salute, finalizzate a ingenerare consapevolezza di comportamenti e stili di vita che possono facilitare l'insorgenza e la cronicizzazione di disturbi del comportamento alimentare. Si propone di ovviare alla quasi totale assenza di dati sull’incidenza regionale con la promozione, in collaborazione con scuole, associazioni e famiglie, di studi periodici per la rilevazione epidemiologica dell'incidenza e della prevalenza dei disturbi da comportamento alimentare, individuando al contempo le fasce di popolazione a rischio sulle quali indirizzare interventi finalizzati ad una diagnosi precoce. Il monitoraggio della salute degli adolescenti per i casi di disturbo alimentare e patologie associate dovrà essere perseguito in maniera sistematica. La Regione inoltre collabora con Università, Enti ed istituti pubblici e privati per incrementare la ricerca, migliorare le conoscenze dei disturbi del comportamento alimentare e definire test diagnostici e di controllo.
***************
TESTO DEL PROPONENTE
Art. 1
Finalità
La Regione Sardegna, in armonia con l'articolo 32 della Costituzione e l'articolo 4 dello Statuto, promuove la salvaguardia della salute dei cittadini anche attraverso interventi diretti alla prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare.
Art. 2
Definizioni
Ai fini dell'applicazione della presente legge, sono definiti disturbi del comportamento alimentare: l’anoressia nervosa, ovvero la privazione del cibo finalizzata al raggiungimento di un peso corporeo inferiore rispetto al normale; la bulimia nervosa, ovvero l’abuso smodato di cibo con o senza comportamenti di espulsione e i disturbi alimentari atipici che presentano una forma mista di espressione della sintomatologia.

Art. 3
Rete integrata di servizi
1. Per la prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare e delle relative complicanze, la Regione istituisce una rete di servizi socio-sanitari funzionali ad un approccio multidisciplinare integrato ai disturbi stessi.
2. Fanno parte della rete di cui al comma 1 presidi sanitari ben identificati e riconoscibili, presso ogni Azienda sanitaria locale, dotati di risorse professionali e strumentali adeguate ad assicurare la qualità dei livelli assistenziali ambulatoriale, day hospital, ricovero in ospedale in caso di urgenza, trattamento residenziale e semi-residenziale.
3. Le diverse categorie professionali che operano nella rete di cui al comma 1 condividono, ai vari livelli istituzionali, i programmi e gli interventi da attuare in modo da garantire la continuità terapeutica-assistenziale e l'utilizzazione ottimale delle risorse.
4. Entro 120 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale elabora apposite linee-guida per orientare le Aziende sanitarie nell'organizzazione dei servizi per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare e nella definizione dei percorsi integrati per l'assistenza e la cura di tali disturbi.

Art.  4
Interventi
1. Al fine di incidere sugli stili di vita che possono facilitare l'insorgenza e la cronicizzazione di disturbi del comportamento alimentare, la Regione predispone azioni di informazione e di promozione, anche in collaborazione con le istituzioni scolastiche e con le associazioni  dei familiari, di aiuto e mutuo aiuto.
2. In collaborazione con le scuole, le associazioni e le famiglie, la Regione:
a) promuove studi periodici per la rilevazione epidemiologica dell'incidenza e della prevalenza dei disturbi da comportamento alimentare;
b) esegue il monitoraggio delle patologie associate;
c) individua le fasce di popolazione a rischio sulle quali indirizzare gli interventi finalizzati ad una diagnosi precoce.
3. La Regione assicura la formazione e l'aggiornamento professionale specifico del personale socio-sanitario che opera all'interno della rete integrata dei servizi potenziandone anche la capacità di lavorare in modo integrato sui vari livelli di intervento.
4. Per gli interventi di cui ai commi precedenti, la Regione promuove e sostiene la collaborazione tra gli operatori sanitari delle strutture pubbliche e le associazioni di volontariato e in particolare per la realizzazione di iniziative volte a:
a) sensibilizzare la fascia di popolazione a rischio e le famiglie sui pericoli e sulle cure legati al disordine alimentare;
b) promuovere l'informazione sulle strutture e presidi sanitari di riferimento;
c) divulgare le informazioni inerenti la prevenzione, la diagnosi e la cura dei disturbi del comportamento alimentare;
d) attivare iniziative per la tutela della salute degli adolescenti.

Art. 5
Ricerca
In collaborazione con Università, Enti ed istituti pubblici e privati, la Regione attiva programmi di ricerca finalizzati a migliorare le conoscenze cliniche e di base dei disturbi del comportamento alimentare e a definire test diagnostici e di controllo per le persone affette da disturbi del comportamento alimentare.
Art. 6
Norma finanziaria
1. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente legge si fa fronte con quota parte del fondo sanitario regionale di parte corrente di cui alla UPB S05.01.001.