condivido totalmente e sottoscrivo quest'articolo di Letizia de Torre, e quindi... lo pubblico!
Marco Espa
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Vi è una reale urgenza di ridare dignità al sistema giudiziario italiano, ricostruendo la piena fiducia nel terzo pilastro del nostro Stato democratico, anche attraverso 'la ragionevole durata' (Art. 111 della Costituzione) e la certezza dei procedimenti. Ma è scellerato pensare di farlo con una legge retroattiva che ha finalità privata. E' inaudito che un Paese sia tenuto in scacco dai processi giudiziari del suo premier. E' inaudito che un Parlamento sia costretto ad occuparsi di un disegno di legge che ha conseguenze nefaste per tanti cittadini e per il sistema della giustizia. E' inaudito che come società civile non riusciamo a reagire come si deve: tanto questa si manifesta come una legge per il popolo che ci imbarazza scoprire l'ennesima distorsione del diritto. Qualcuno alza la voce, a dire il vero, basti pensare all'appello di febbraio lanciato da Libertà e Giustizia e alla marea di iniziative sui blog. Ma non basta. Il nodo è politico: altro che reintrodurre l'immunità! è scandaloso solo pensarlo. In questo tempo di decadenza della politica (da 'fine Impero'… e quello romano non ha fatto una gran fine, occupato com'era tra orge e tradimenti), "noi abbiamo semplicemente perso la politica, perché le istituzioni e la politica sono state occupate dagli affari e dagli interessi privati. E quindi è il privato che ha sostituito il pubblico". Sono parole del procuratore di Palermo Ingroia che va oltre, sostenendo che è in corso un processo di "mafiosizzazione": "lo vediamo, lo vediamo ogni giorno e quello che più ci preoccupa è quello che ha fatto sì che non solo degli interessi privati hanno invaso le istituzioni spazzando via la politica nel senso più nobile del termine e ha fatto sì che anche interessi squisitamente criminali sono entrati e hanno invaso anche le istituzioni….Credo che non sia tempo di neutralità. Credo che sia tempo di schierarsi dalla parte della Verità e della Giustizia" (leggi tutto). E la politica sana (che non è poca ed è anch'essa contagiosa) non può che scegliere una posizione eroica, non solo di estrema trasparenza, ma di convinta testimonianza. A noi che facciamo politica è richiesto, in altre parole, non solo di rispettarla la legge, ma di 'incarnarla' la legge, di essere 'legge viva', di dare il senso a tutti della necessità della verità; e della giustizia. Non è una questione di morale: è una scelta tra la vita o la morte di un popolo. Sento così quando sono seduta in Parlamento, ma vorrei sapere che cosa sentite voi.
di Letizia de Torre, deputato al Parlamento
1 commento:
Carissima Letizia e Marco,
condivido quello che ho letto e ringrazio Letizia per queste parole piene di giustizia e verità.
Credo che da quando è nata la Repubblica non ci siamo mai trovati in una situazione del genere, non siamo mai arrivati ad un livello tale. Si percepisce l'aria che tira dai visi preoccupati dei politici che temono di perdere la poltrona e mi accorgo dei tg pilotati... Si vede che il premier è una persona che pensa ai suoi interessi e usa la televisione per ingannare i cttadini. La legge del processo breve è di portata devastante: riflette la devastazione dell'anima di che chi l'ha pensata. Mi auguro che il Presidente della Repubblica, che non ha ancora fatto il Presidente da quando è in carica, lo faccia ora e sciolga le camere. La Costituzione e i suoi valori non sono mai stati così calpestati come ora.
Molte persone sono convinte che la politica è la persona che mi rappresenta l'idea di politica oppure quel partito che tutela i miei interessi. La politica per me è tutta un'altra cosa: è amore, è amore "organizzato" che arriva a tutti i cittadini di uno stato e li eleva quali persone ricoscendo la loro dignità umana, un amore organizzato tanto che le strutture di supporto sociale si evolvono per perseguita finalità e si trasformano in altro, amore organizzato tanto che l'economia cade in secondo piano perchè le persone pensano ad essere felici e non al sistema economico, un amore organizzato che accoglie tutti i cittadini di altri paesi i quali trovandosi bene non potranno fare altro che aiutarci. Questa non è utopia è una realtà che già nasce da tutti i politici come voi. Grazie.
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