18 dicembre 2009

Finanziaria 2010 e i tagli ai progetti personalizzati: il Pd chiede altri 24 milioni per copertura del Fondo per le disabilità grave


Cagliari, 18 dicembre 2009 - Il Fondo regionale per la non autosufficienza non è in grado di soddisfare la domanda e occorrono altri 24 milioni di euro oltre a quelli previsti in Finanziaria. La denuncia è dei consiglieri del Pd Mario Bruno, Marco Espa e Pier Luigi Caria, che nel corso di una conferenza stampa hanno ricordato come nel corso della discussione in Aula un apposito emendamento delle opposizioni è stato rigettato. “Ma lo riproporremo quando discuteremo il collegato alla Finanziaria”, ha già preannunciato Marco Espa.
Come ha ricordato Mario Bruno, introducendo la conferenza stampa, i piani personalizzati per l’assistenza dei portatori di handicap gravi erano stati uno dei pilastri dell’azione della precedente maggioranza. Oggi non si stanziano fondi sufficienti per l’intero fabbisogno: rischiano di restare senza assistenza 9 mila non autosufficienti, con tutte le consguenze sulle famiglie e sui Comuni in quanto i finanziamenti vengono assegnati ad essi.
Marco Espa ha ricordato che la legge 162 è stata una legge-gioiello a favore delle famiglie che hanno a loro carico persone con disabilità gravi. Una legge oltretutto, ha aggiunto Espa, che ha consentito anche l’emersione di tanto lavoro nero, perchè i piani di assistenza necessitano di personale qualificato. “Non deve esistere –ha detto Espa- che qualche persona che ha bisogno possa restare fuori dai piani di assistenza”. Di sicuro non ci arrendiamo, ha proseguito e in occasione del “Collegato” riproporremo l’emendamento.
Con strumenti così importanti –ha detto Pier Luigi Caria- servono risposte celeri, e le politiche sociali sono importantissime. Per questo preoccupa la razionalizzazione della spesa se questa limita i piani di assistenza e di fatto ostacola il programma del “ritorno a casa” di migliaia di non autosufficienti. “Oggi la copertura finanziaria non c’è e daremo battaglia”.
(lp)Ufficio Stampa Consiglio Regionale -

POL:FINANZIARIA 2009-12-18 11:00
FINANZIARIA: PD,COMUNI SUBIRANNO INCOMPLETO AIUTO A DISABILI
CAGLIARI
(ANSA) - CAGLIARI, 18 DIC - La mancata copertura in finanziaria di
tutti i programmi personalizzati di assistenza in famiglia delle
persone con grave disabilità la pagheranno in prima persona i
Comuni, già alle prese con le ristrettezze di bilancio e incaricati
di erogare i contributi. E' la convinzione del consigliere regionale
del Pd, Marco Espa.
Espa stima in almeno 7000 il numero di coloro che vedranno respinta
la domanda. Nel ddl collegato alla Manovra 2010, l'opposizione
ribadirà la richiesta di aumentare i fondi di almeno 24 milioni di
euro. In alternativa, ma sarebbe una soluzione pur sempre
limitativa, il rischio è che per ogni paziente vengano ridotte le
ore di lavoro degli operatori che sono circa 12.000. Espa, insieme
col capogruppo Mario Bruno e al consigliere Pier Luigi Caria,
chiedono, inoltre, un controllo serrato su come operano le
commissioni che certificano gli stati di grave disabilità, a
dimostrazione che qualcosa, benché non sia provata, non sembri
funzionare per il verso giusto: "Devono essere serie e molto
severe". Un'altra proposta riguarda l'estensione della durata dei
programmi di assistenza, da uno a due anni, che, si ribadisce, sono
un modello tutto sardo già imitato altrove. (ANSA).

(AGI) - Cagliari, 18 dic. - Sono iniziati poco prima delle 11, con il giuramento del nuovo assessore regionale all'Industria, Sandro Angioni, i lavori del Consiglio regionale. All'ordine del giorno le dichiarazioni - con successivo dibattito - del presidente della Giunta, Ugo Cappellacci, sul trasferimento dei fondi Fas per la Sassari-Olbia. Prima della seduta i consiglieri Pd, Mario Bruno, Marco Espa e Pierluigi Caria, hanno denunciato ancora una volta il taglio all'assistenza a circa 9.000 disabili sardi, che hanno presentato domanda per i piani personalizzati. "E' vero", ha detto Bruno, "che la finanziaria ha aggiunto fondi, ma questi non coprono le domande di assistenza. Riproporremo in sede di collegato gli emendamenti che ci sono stati bocciati nel corso della manovra finanziaria". Espa ha chiarito che si tratta di "difendere un diritto, la legge 162 e' un patrimonio di tutti e una conquista delle famiglie, che ha permesso di regolarizzare decine di migliaia di lavoratori che operano nell'assistenza. Tenere una persona disabile in famiglia puo' costare 14 mila euro all'anno; esser costretti a ricoverarla in una Rsa costa fino a 4.000 euro al mese. Rischiamo, tra l'altro, di caricare ulteriori costi sui comuni". Espa ha quindi elencato le proposte del Pd: "Sicuramente nel collegato chiederemo un inserimento di 24 milioni, per coprire anche le richieste di chi ora e' tagliato fuori dall'assistenza. Vogliamo, poi, che i piani siano finanziati per biennio e non annualmente, che la Regione ne monitori l'attuazione, che ci sia un controllo delle commissioni, velocita' nella spesa e il coinvolgimento della commissione consultiva prevista dalla legge. Infine, chiediamo che si faccia la Conferenza regionale delle disabilita'". Una verifica puntuale "sui tempi di risposta alle persone"e' stata sollecitata anche da Pierluigi Caria, che ha puntato l'attenzione sulla situazione all'interno dell'assessorato alla Sanita'. "Il cambio di direzione generale delle Politiche sociali", ha detto l'esponente del Pd, "non ha certo favorito il lavoro sul sociale. Quanto al risparmio della spesa, su cui l'assessore La Spisa ha impostato la finanziaria, non si vuol capire che finanziare di piu' l'assistenza nel sociale consente di risparmiare nel sanitario". (AGI) Cli/Rob

1 commento:

A.D.a.L. Ass. Disabili al Lavoro ha detto...

Ciao mi chiamo Paccagnin Pierluigi e sono presidente di una nuova associazione per il lavoro ai disabili.Io vorrei solo segnalare che se le istituzioni (Provincie) e se i Ispettorati del Lavoro su segnalazione dei Centri per l'Impiego applicassero le pene pecuniarie previste dalla Legge nr. 68/99 otterremo due finalità. uno è quello di dare posti di lavoro ai disabili e quelle ditte che non vogliono disabili far pagare per avere più soldi per tanti altri progetti che potrebbero fare.