21 agosto 2011

Sardegna24, oggi - Cagliari, Bellezza e arte non devono avere partito, di Marco Espa* - Betile e dintorni...

 La notizia è di qualche mese fa, precisamente del 4 ottobre 2010: il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo progettato a Roma
da Zaha Hadid ha vinto lo Stirling Prize, il prestigioso premio internazionale conferito ogni anni dal Royal Institute of British
Architects (RIBA).

Il Presidente della Fondazione MAXXI Pio Baldi dice "E' con grande gioia che condividiamo con Zaha Hadid questo importante riconoscimento, assegnato ad un edificio che continua a meravigliare
per la sua bellezza. Questo premio contribuisce a diffondere ancora l'immagine straordinaria del museo, che ha già conquistato i romani e molti turisti di tutto il mondo".

Habemus MAXXI, cosi scriveva entusiasticamente “Il Giornale” nel
decantare "l'emozione senza pari" nel percorrere l'interno dell'ultima
realizzazione di uno dei più grandi architetti contemporanei viventi,
Zaha Hadid. Il MAXXI di Roma, lo straordinario museo dell'arte
contemporanea che è stato aperto al pubblico a marzo del 2010. Ma gli
attuali amministratori capitolini, sindaco, assessori, rigorosamente
di centrodestra, non si sono persi l'occasione di fare una
entusiastica apertura, plaudendo coralmente insieme al ministro alla
Cultura all'ultimo capolavoro dell'iraniana che renderà ancora più
bella la città eterna. Poco giustamente gli importa che il progetto
proviene da amministrazioni comunali e nazionali del centrosinistra,
Rutelli e Veltroni, che li hanno preceduti. Si godono, e fanno bene,
la bellezza delle cose che valgono, che rimangono nel tempo.
A Cagliari invece, molti dei nostri amministratori del centrodestra,
in Regione e in Comune come in Parlamento ci sono andati giù duro
contro la straniera usurpatrice per il Museo del Betile, fino ad
affossarlo insieme al master plan per Sant'Elia da 220 milioni di euro
e 1200 posti di lavoro, gia firmato da Soru e il sindaco Emilio Floris
che poi fece marcia indietro. "Vogliamo gli ingegneri sardi, volete
stuprare il paesaggio di Cagliari con l'ecomostro del Betile di una
improbabile archistar", ci hanno detto in consiglio regionale e
nell'aula del comune di Cagliari. Come non ricordare poi sempre in
quel periodo quando, nel solito clima esasperato e con grande risalto
nella stampa, l'on. Pili dette, di fatto, della copiona a Zaha Hadid,
vincitrice del Pritzker Architecture Prize, del Blueprint
Award-Architect of the Year, del WIRED Rave Award, del RIBA Worldwide
Award, membro della Royal Academy of Arts di Londra,  scoprendo, dopo
averle scaricate da Internet ben otto fotografie in cui si vedevano
che in diverse architetture della Hadid compaiono grandissime
similitudini al Betile, quelle che lui stesso aveva definito "…le
solite sinuosità, le curve più o meno azzardate, gli spazi più meno
inutili".
Bastava allargare un poco lo spettro delle ricerche su Google, e
avrebbe scoperto che dopo la Hadid si sarebbero potute smascherare
figure del calibro di Frank Gehry, Richard Rogers, Tadao Ando, Le
Corbusier, Filippo Brunelleschi, Francesco Borromini, Andrea Palladio
e tantissimi altri architetti che in tutte le epoche storiche hanno
"copiato" se stessi.
Chiedete ora ad Alemanno perchè non ha bloccato il MAXXI. Il Betile
poteva essere il riscatto di Sant'Elia, il primo passo verso
l'integrazione della zona più emarginata di Cagliari. Pensiamo per
esempio a Bilbao, una città che dopo una fase di declino legato alla
crisi delle sua economia industriale, ha ricostruito una propria
vocazione e un percorso di crescita e di nuova immagine
internazionale. Non c'è dubbio che il rilancio di Bilbao abbia trovato
una rappresentazione, a livello locale e internazionale, nell'immagine
del museo Guggenheim realizzato da Frank Gehry, una delle architetture
contemporanee più note in tutto il mondo. Una grande opera
architettonica – e un sapiente marketing urbano – hanno riscattato
Bilbao dal rischio di marginalizzazione e declino. Invece a Cagliari,
dopo aver scempiato il Poetto con il ripascimento, si pensava a fare
propaganda, non al ben-essere dei cittadini.Una grande occasione di
sviluppo per Cagliari e per la Sardegna persa? Tocca ora a Massimo
Zedda capire come rilanciare, insieme alle altre amministrazioni,
capire se in un momento di crisi possiamo trovare soluzioni che diano
un senso allo sviluppo della città.

* Marco Espa consigliere regionale del PD

1 commento:

Anonimo ha detto...

Le archistar non si rendono certo simpatiche (e spesso non a torto: basti pensare Fuksas a Foligno).
Ed è evidente che - per tirare su la nostra terra - bisogna pur tentarle tutte.
Lungi da me preferire Pili ad Espa, tuttavia la materia è controversa e sempre in fieri. Segnalo alcuni link di approfondimento, sul tema più generale dell'effetto Bilbao, di particolare rilevanza per la corretta gestione della cosa pubblica:

http://www.de-architectura.com/2008/04/lequivoco-del-bello-in-architettura.html

http://www.de-architectura.com/2011/01/leffetto-bilbao-e-finitosi-sono.html

http://www.de-architectura.com/2011/01/un-chiarimento-sulleffetto-bilbao.html

http://www.de-architectura.com/2011/01/scrive-un-architetto-di-bilbao.html

Cordiali saluti
Luigi Puddu