(AGI) - Cagliari, 18 nov. - Si e' aperta con la commemorazione del consigliere regionale e docente universitaria Giovanna Cerina, scomparsa il 19 aprile 2009, la seduta del Consiglio regionale. Dopo una breve sospensione, i lavori sono ripresi con l'esame della mozione del centrosinistra sulla modifica, contenuta in una delibera della Giunta, dei criteri per il finanziamento dei progetti personalizzati per i disabili in base alla legge 162 del 1998. E' stato il primo firmatario del documento, Marco Espa (Pd), a illustrare in Aula le penalizzazioni che i nuovi criteri introdotti dall'esecutivo arrecherebbero a molte persone con handicap grave gia' beneficiarie dell'assistenza gli scorsi anni. I 91,5 milioni di euro stanziati quest'anno, rispetto ai 116 milioni dello scorso anno, di fatto hanno comportato una riduzione del punteggio attribuibile a migliaia di persone con disabilita' - si legge nella mozione - che vedranno improvvisamente tagliata la propria quota di finanziamento "senza alcun motivo reale". La riduzione di 25 milioni di euro negli stanziamenti - contesta l'opposizione - porta quest'anno a una diminuzione in ore di assistenza di circa due milioni, con difficolta per circa 14.000 operatori, 2.500 dei quali rischiano di perdere il lavoro, seppure part-time. "Avevamo donne agli arresti domiciliari senza aver commesso reati, costrette a farsi carico dei problemi familiari", ha evidenziato Espa. Questa legge aveva liberato le donne, consentendo loro di uscire di casa. Investire sulla 162, comunque, fa risparmiare sulle spese sanitarie, evitando che le persone piu' gravi finiscano negli istituti".
L'Aula e' poi passata all'esame di una mozione analoga presentata da un gruppo di consiglieri del centrodestra, primo firmatario Franco Meloni (Riformatori), sempre sulla modifica dei criteri per l'assegnazione dei fondi della legge 162. In serata, in caso di convergenza tra le forze politiche divise sullo strumento dell'assemblea costituente, potrebbe essere votato un documento sulle riforme istituzionali e la riscrittura dello statuto. All'ordine del giorno c'e' anche una mozione del centrosinistra sulla privatizzazione dell'acqua. (AGI) Rob (Segue)
(AGI) - Cagliari, 18 nov. - Con i risparmi dell'anno scorso sui fondi impegnati e non spesi e con fondi statali per l'autosufficienza la Regione fara' fronte quest'anno alle richieste di piani personalizzati previsti dalla legge 162 del 1998. L'ha assicurato l'assessore alla Sanita', Antonello Liori, replicando in Consiglio regionale al termine della discussione sulle due mozioni sulla materia presentate da centrosinistra e centrodestra. L'impegno di spesa sara' di 102 milioni di euro, pari a quella effettiva dello scorso anno per finanziare gli oltre 28.000 piani. Liori ha spiegato, pero', che immobilizzare 116 milioni per la 162 l'anno scorso ha determinato che mancassero o fossero insufficienti finanziamenti per altri settori di natura sociale, come la sport terapia e il progetto "ne' di fame ne' di freddo". "Garantisco che c'e' la volonta' della Giunta di non penalizzare la spesa in questo settore oltre lo storico", ha detto Liori. "Sono disponibile a portare i finanziamenti fino ai 116 milioni dell'anno scorso spostando risparmio ed economica, se sara' necessario. I potranno anche rivisitare i parametri per eliminare le incongruenze che sono state evidenziate", tramite anche un eventuale passaggio in commissione regionale Sanita' per una valutazione. "La delibera approvata dalla Giunta era sperimentale", ha aggiunto Liori. "I nuovi parametri non sono legati all'eseguita' delle risorse, volevamo soltanto razionalizzare, in senso buono, il sistema, eliminando sperequazioni e riequilibrando dove necessario. Servirebbe una tabella di valutazione che consenta un giudizio di gravita' unico in tutta la regione". La Regione ha effettuato controlli; 1.580 casi sono tornati all'esame delle commissioni delle Asl, soprattutto quelli con punteggi molto bassi, ha riferito l'assessore, citando anche la situazione di 300 bambini con disabilita' in eta' scolare ai quali era stata assegnata un'assistenza domiciliare 24 ore su 24, nonostante dovesse andare a scuola. E' emerso che soltanto in un caso una copertura assistenziale cosi' estesa era giustificata. (AGI) Rob
(AGI) - Cagliari, 18 nov. - Il Consiglio regionale ha approvato, con un solo voto contrario e un astenuto, un ordine del giorno unitario a conclusione dell'esame delle due mozioni di centrosinistra e centrodestra sui finanziamenti ai piani personalizzati della legge 162/1998. Il documento impegna la Giunta a salvaguardare i livelli di assistenza finora garantiti, ridefinendo i criteri "secondo i principi di ulteriore equita' e ragionevolezza"; a confermare una disponibilita' di risorse sufficienti a garantire il livello della spesa effettiva del 2010, a impegnarsi, se necessario, a proporre al Consiglio regionale di incrementare le risorse fino a un limite massimo di 116 milioni di euro; a far si' che, in caso di aumento consistenti dei piani richiesti, un'eventuale riduzione dei fondi si applichi in percentuali identiche a tutti i piani. I nuovi criteri dovranno essere sottoposti alla commissione Sanita' del Consiglio regionale. (AGI) Rob
Mozioni n. 95 (Espa e più) e n. 98 (Francesco Meloni e più) con richiesta di modifica dei nuovi criteri penalizzanti introdotti dalla deliberazione della giunta regionale n. 34/30 del 2010 "progetti personalizzati per persone in situazione in handicap grave ai sensi della legge n. 162 del 1998"
Cagliari, 18 novembre 2010 – In apertura della seduta, la Presidente del Consiglio Claudia Lombardo ha ricordato l'onorevole Giovanna Cerina, scomparsa oltre un anno fa. "Nata a Nuoro nel 1935, insegnante, madre di 3 figli, impegnata nelle associazioni cattoliche, ha sempre prodotto un grande impegno per la ricerca e la produzione culturale. Tra i fondatori di Progetto Sardegna, dal 2008 si iscrisse al gruppo del PD. Anche dopo essere stata eletta in Consiglio ha sempre privilegiato l'impegno universitario e culturale, le battaglie per deboli ed emarginati". Alla fine della commemorazione, la Presidente Lombardo ha sospeso la seduta per 5 minuti in segno di lutto. Si è quindi provveduto all'esame dei punti all'ordine del giorno della seduta odierna, ovvero l'esame congiunto delle mozioni n.95, a firma Espa e più, e n.98, a firma Franco Meloni e più, sui progetti personalizzati della L.162/98. Per l'on. Marco Espa (PD) l'argomento è estremamente delicato. "La Legge 162 riguarda la disabilità, per cui serve grande cautela nell'intervenire. Noi abbiamo un modello sardo della legge, mentre in altre Regioni viene applicata diversamente, con sistemi diversi. È importante sapere dove funziona meglio", ha sostenuto il primo firmatario della mozione, "ma noi abbiamo fatto notare che nella delibera di Giunta è stato previsto un finanziamento di 91 milioni, sulla base delle risorse dell'ultima finanziaria. Questo è il budget disponibile in assessorato. Contestiamo questo modo di procedere, perché mancano 25 milioni rispetto all'anno precedente. Quindi vi sono dei tagli in arrivo, a parità di condizioni. Si pensi", ha proseguito l'on. Espa, "che l'anno scorso furono presentate e approvate 28.000 domande. Dalle nostre simulazioni, emergono situazioni difficili, con decurtazione di punti per casi quasi disperati. In base ai nuovi criteri, cambiano i punteggi, a parità di condizioni psico-fisiche dei disabili, anche per i redditi bassi. La spesa non può essere illimitata, certamente, serve grande responsabilità, ma non si possono penalizzare le situazioni già compromesse. I criteri, dunque, sono da rivedere. Non pensiamo vi sia una volontà politica di colpire tizio piuttosto che caio, è proprio una questione di errori da rivedere. Facciamo le simulazioni e vediamo dove intervenire. Sui controlli", ha concluso, "l'assessorato li sta facendo, perché è giusto farli, ma senza diminuire la qualità dell'assistenza". L'on. Franco Meloni (Riformatori Sardi) ha parlato di una mozione facile da illustrare, visto che meno di un anno fa in aula vi fu la stessa discussione. "Il settore tocca sensibilità diffuse e accresciute dalla sofferenza di persone a noi care. Neppure noi del centrodestra siamo brutti, sporchi e cattivi come ci descrivono, e ci piacerebbe mettere tutti i soldi che servono. Ma dobbiamo sempre fare i conti con le risorse disponibili, con senso di responsabilità, facendo l'interesse dei sardi, di oggi e di domani. Serve una via equilibrata tra ragioni e sentimenti", ha sostenuto l'on. Meloni, "la spesa della L.162 è centuplicata in dieci anni, con il numero dei piani finanziati che è passato da 123 a 28351 tra il 2000 e il 2010. La potenziale platea è la stessa della L.104, cioè 65000 persone. Ecco perché vi è la necessità di un freno, seppur doloroso. Oltretutto", ha proseguito, "assistiamo ad un continuo incremento del valore dei piani, da poco più di 1000 a oltre 4000 euro cadauno. Dal 2006 sono stati approvati tutti i piani, nessuno escluso. Abbiamo la sensazione che la Legge 162 sia stata utilizzata per incrementare i redditi, mentre serve a migliorare la qualità della vita dei disabili. Sui criteri, invece, vi sono alcune incongruità, che è bene rivedere. La richiesta che facciamo al Consiglio è quella di rivedere i criteri, mentre alla Giunta chiediamo di spingere per incrementare i fondi, arrivando al livello 2010, con un tetto massimo di 116 milioni. Bisogna anche valutare", ha concluso l'on. Meloni, "la corresponsabilizzazione dei Comuni, perfino dal punto di vista finanziario". Secondo Teodoro Rodin (Pdl) l' autocertificazione medica nella valutazione dell'entità dell'handicap "resta il punto debole nell'erogazione delle risorse, che ha portato i piani personalizzati da 123 agli oltre 28 mila del 2009, costringendo il Consiglio regionale a integrare il finanziamento iniziale con 14 milioni di euro". Pertanto, Rodin considera positivamente le novità introdotte dalla Giunta con la delibera 34. "L'abbandono del criterio di autoreferenzialità per introdurre l'obbligo della certificazione medica permette di razionalizzare il sistema – ha argomentato l'esponente di maggioranza - , precisando che "è ancora prematuro" giudicare gli effetti dell'introduzione di una diversa modulazione dei punti da assegnare ai piani personalizzati. "Se all'esito della presentazione delle domande emergeranno delle criticità, credo che un'eventuale correzione non rappresenti un ostacolo". Antonio Solinas (Pd) giudica "imbarazzante dover tornare a parlare a un anno di distanza di progetti personalizzati per persone con handicap grave. Ritenevamo, evidentemente a torto, che dopo l'enorme mobilitazione sociale dello scorso anno si trattasse di una conquista ormai patrimonio comune di maggioranza e opposizione". Secondo il consigliere del Pd la modifica dei criteri di valutazione "per raggiungere risultati di cassa, ossia risparmiare 25 milioni di euro, avrà come conseguenza l'esclusione di molti disabili sardi dai benefici previsti dalla norma. Vi sembra un modus operandi coerente con le necessità di una delle fasce più deboli della nostra Isola?", ha domandato, precisando inoltre che "l'obiettivo di fare cassa fallisce, perché si mettono in difficoltà le famiglie, spingendole verso le strutture private, con costi molti più alti". Solinas sottolinea inoltre che la certificazione del medico di base, rappresenta una "nuova gabella" per chi presenta la domanda. "E' tutta qui la lotta ai falsi disabili? Si consuma in un certificato a pagamento?" – ha domandato all'assessore Liori. Per l'on. Tarcisio Agus (PD) la modifica dei criteri rischia di vanificare il mantenimento dei livelli delle prestazioni. "Con questa legge la Regione garantisce migliore qualità di vita alle fasce più deboli. Per questo", ha sostenuto, "non dobbiamo valutare solo l'aspetto economico, perché sarebbe da stimare anche il risparmio in prestazioni sanitarie causato dalla L.162. Si deve superare questo approccio, anche se sembra che la via più veloce sia quella dei tagli. Il Comune è l'istituzione più vicina al cittadino: se necessario, si può coinvolgerli nell'erogazione e nei controlli, attraverso un'intesa forte tra Regione e Comuni, per superare le criticità nella gestione del bisogno. È una legge che coinvolge tutta la famiglia", ha concluso l'on. Agus, "non solo il disabile. È necessario insistere su questa strada, con uno sforzo che vada oltre i tagli". L'on. Gianvittorio Campus (PDL) ha invece sostenuto che la legge è sicuramente importante nel contesto sardo. "Ma vi è la necessità di utilizzarla nel modo migliore, senza fare dibattito da sagra della demagogia. Questa legge è utilizzata male, quasi come uno strumento di assistenza sociale, non più per combattere l'handicap, ma per il disagio economico. Un'arma impropria a disposizione dei servizi sociali dei Comuni. Pare quasi un sostegno alla senescenza, perché sono stati tutti finanziati i progetti per gli over 65, a prescindere dal reale handicap. Dobbiamo prenderne atto, ma lo spirito originario della legge era diverso. Sembra lo stesso dibattito dell'anno scorso, chiuso con maggiori stanziamenti. Ma già si disse allora che sarebbe servita una maggiore responsabilizzazione degli erogatori, cioè i servizi sociali dei Comuni. Vi sono criticità da rivedere, quindi. Ma per l'opposizione non va bene. Si parla di un taglio di 25 milioni, rifacendosi ai 116 di stanziamento per anno passato. Ma l'anno scorso ne sono bastati 106, per finanziare tutte le domande", ha concluso. L'on. Pier Luigi Caria (Pd) si è detto contrario all'introduzione della certificazione medica che "rappresenta un costo maggiore per le famiglie", chiedendo che si lavori maggiormente "sul sistema dei controlli, per fare in modo che chi ne ha diritto trovi una risposta". Secondo l'esponente di minoranza con la delibera regionale 34/30 la "Giunta ancora una volta ha perso l'occasione di seguire le intenzioni del Consiglio. La legge 162 del '98 – ha spiegato - definita da più parti "legge gioiello", è nata come misura integrativa dei fondi degli enti locali, ma non si può ignorare che da allora fino ad oggi questo sistema ha subito delle modifiche". Caria ritiene infatti che i Comuni investano molte risorse nel sociale e che il problema vada affrontato non secondo l'ottica "di chi mette i soldi, ma dell'esistenza di soggetti che necessitano di fondi. E' necessaria una cosa sola, la volontà politica di reperire le risorse e se questa volontà esiste non sarà un problema". Il consigliere dell'opposizione ha spiegato che esiste una volontà comune nel voler razionalizzare la spesa sanitaria, precisando che "il definanziamento della legge 162" non possa essere considerato tale, anzi i fondi alle 162 "devono essere visti come uno stanziamento o un investimento. E' vero che si registra un trend di crescita delle richiesta – ha dichiarato – e, proprio per questo, è necessario un cambio organizzativo, perché l'incremento del numero dei progetti impone di condividere il principio che il diritto alla salute garantito dalla Costituzione non resti solo un principio". Caria ha domandato all'opposizione se fosse o meno a favore della tutela della famiglia, precisando che l'opposizione ha "un'altra visione dell'integrazione della persona nella società, che non è quella dell' assistenzialismo ma dei diritti della persona. Al di là delle posizioni politiche – ha concluso - dovremmo cercare consensualmente una soluzione al problema proposto. Si deve uscire dall'Aula unitariamente e con dignità, sapendo di avere risolto un problema importante che condiziona il benessere di numerosi sardi". "Il tema a me piace affrontarlo per quella che è la mia competenza, più connessa ai percorsi amministrativi, piuttosto che approfondirlo dal punto di vista dei diritti, perché i diritti mi pare siano indiscutibili- ha esordito Luciano Uras (Comunisti - La Sinistra Sarda - Rosso Mori) . Il problema si pone, l'ha detto la Giunta modificando la deliberazione sui criteri, in ordine al fatto che c'è una riduzione delle risorse indirizzate a questo scopo. Alcuni hanno voluto dimostrare che questa è una partita finanziaria destinata a crescere nei prossimi anni. E noi come la affrontiamo? Facendo un'operazione antica: prendiamo atto che non abbiamo e conseguentemente riduciamo il trasferimento finanziario verso la comunità. Questo è un percorso che dobbiamo interrompere perché abbiamo il dovere di recuperare nuove risorse e di realizzare ricchezza". Uras ha sottolineato che con "un apparato pubblico da 14 mila dipendenti, strutture mastodontiche, macchine, telefoni, autisti e consulenti", c'è prima di tutto da chiedersi se esista una gestione "razionale di tutte queste risorse. Siamo sicuri di non individuare altri ambiti di spreco?". Secondo il consigliere di opposizione la Giunta "ha sbagliato le priorità. In un bilancio come il nostro che vanta 8 miliardi e oltre di riscossioni da fare allo Stato, togliamo 25 milioni di euro dalla 162, pensando sia un risparmio". Ha quindi concluso chiedendo all'assessore Liori "di ripristinare i criteri precedenti. Casomai miriamoli meglio e, soprattutto, reperiamo le risorse, togliendole da altri capitoli di spesa che sicuramente mostrano sprechi". L'assessore regionale della Sanità, Antonello Liori, ha risposto alle osservazioni emerse durante il dibattito in Aula, precisando di avere destinato lo scorso anno una dotazione di risparmi molto importante per coprire il taglio di mille euro sui piani personalizzati. "Il consiglio regionale con il mio assenso - ha dichiarato Liori - recuperò altri 14 milioni di euro, che poi non sono stati spesi e potranno andare a incrementare i 91 milioni di euro stanziati per quest'anno, riportando la spesa a quella reale del precedente anno". L'assessore ha precisato che arriveranno dallo Stato dei fondi per la non autosufficienza "che andranno a coprire eventuali bisogni determinati dalla presentazione di nuove domande". L'intento dell'assessorato è quello di non immobilizzare dei fondi, come avvenuto lo scorso anno, per un'erronea stima del finanziamento e che "forse avremmo potuto pensare di investire in altri settori di intervento sociale, come ad esempio quello dello sport-terapia". Da parte sua, Liori ha ribadito la volontà di "coprire qualsiasi bisogno, perché i risparmi li abbiamo. Credo perciò che non convenga immobilizzarli, perché se ci fosse una sovrastima corriamo il rischio di toglierli ad altri settori". Si è detto inoltre consapevole delle difficoltà che si possano creare in alcuni casi per via della modifica di alcune tabelle che, ha precisato, non sono state tutte modificate. "Ciò che in realtà è cambiato di molto è il sistema di certificazione, che è passato in mano ai medici". Una scelta determinata dal presupposto che "la valutazione di un medico sia più attendibile e scientifica di quella di un assistente sociale, al quale rimane per intero la valutazione del disagio sociale, che determina l'attribuzione del 50% del punteggio, ha precisato. Si tratta di un modo per fare ordine, non per tagliare". L'assessore ha garantito che la Giunta non intende penalizzare la spesa in questo settore, e si è detto disponibile a portare il finanziamento a 116 milioni di euro come l'anno scorso, "spostando costi di bilancio se questo fosse necessario". In merito alle criticità fatte emergere dai consiglieri, Liori si è detto disponibile a rivedere i parametri per l'assegnazione dei punti in graduatoria e della valutazione del reddito con il sistema Isee, riportando la legge all'attenzione della commissione Sanità. Ha precisato che "la delibera in oggetto ha un carattere sperimentale. Mi rendo conto che ogni novità crei sempre delle difficoltà, che potranno però essere eliminate man mano che la messa in atto di ogni singolo caso le metterà in evidenza". L'assessore ha quindi precisato che la scelta di considerare un servizio la legge 104 - che regola i permessi da lavoro per assistere un familiare affetto da handicap, un servizio - nasca dalla volontà di non penalizzare chi non ne possa usufruire. "Per quanto riguarda l'indicazione di corresponsabilizzare i comuni – ha continuato - l'Anci non è molto favorevole, perché in questo momento le casse comunali non sono molto floride". Pertanto ha suggerito che in futuro si debba giungere alla formulazione di una tabella di valutazione "scientifica e inappellabile, che renda univoco in tutto il territorio regionale il giudizio di gravità dell'handicap. Oggi ogni commissione si riserva il diritto di giudicare riferendosi a scuole diverse e con diversi risultati". Ha poi concluso ricordando che nell'assessorato alla sanità c'è una carenza di organico del 50% e che il suo assessorato non ha la facoltà di intervenire sulle priorità a cui si è riferito il consigliere Uras. "Credo sia il caso di difendere la scelta fatta da me e dalla Giunta – ha concluso - con un'apertura a dei cambiamenti che potranno essere operati, in maniera celere, in commissione Sanità attraverso suggerimenti migliorativi accettabili e di buon senso".
Per la controreplica è intervenuto l'on. Espa (Pd) che ha dichiarato di essere soddisfatto da quanto detto nella replica dall'assessore alla sanità. Sia il tono che il programma finanziario esposto dall'esponente della giunta – ha detto – mi hanno convinto. Stiamo ritornando a una posizione positiva. Io so benissimo – ha aggiunto rivolgendosi a Liori - che lei è stato sottoposto a un attacco per far estromettere dalla 162 i disabili gravi. Lei ha fatto benissimo a respingere questi attacchi. La sua disponibilità a rivedere i criteri mi soddisfa. L'on. Espa ha auspicato di poter concludere i lavori sull'argomento con un ordine del giorno unitario.
Anche l'on. Francesco Meloni (Riformatori) ha detto di essere soddisfatto dalle dichiarazioni dell'assessore Liori. Quindi piena fiducia sui cambiamenti e sui fondi. Sono del parere – ha aggiunto Meloni - che si debba arrivare a uno stanziamento di 116 milioni di euro. Anche per Francesco Meloni sarebbe auspicabile arrivare ad un ordine del giorno unitario. Mario Diana (Pdl) ha chiesto una breve sospensione per concordare un testo unitario. Dopo la sospensione è stato approvato, con voto elettronico palese: sì 64, no 1, 1 astenuto, un ordine del giorno firmato da tutti i capigruppo . In questo ordine del giorno si impegna la giunta a salvaguardare i livelli di assistenza finora garantiti dalla corretta applicazione della legge alle persone in situazione di handicap grave, ridefinendo i criteri secondo i principi di ulteriore equità e ragionevolezza. L'odg chiede, tra l'altro, anche alla giunta di confermare una disponibilità di risorse sufficienti a garantire il livello della spesa effettiva del 2010 e a impegnarsi, nel caso dovesse necessario, a proporre al Consiglio regionale di incrementare le risorse fino a un limite massimo di 116 milioni di euro.
ORDINE DEL GIORNO DIANA Mario - BRUNO - STERI - URAS - SANNA Giacomo - MARIANI - CUCCUREDDU sulla modifica dei criteri introdotti dalla delibera di Giunta n. 34/30 del 18 ottobre 2010, avente ad oggetto "progetti personalizzati per persone in situazione di handicap grave ai sensi della legge 162/1998"
IL CONSIGLIO REGIONALE
a conclusione del dibattito sulle mozioni n. 95 e n. 98 sulla delibera di Giunta n. 34/30 del 2010;
PRESO ATTO degli interventi avvenuti durante il dibattito in Aula e delle relative argomentazioni svolte;
ATTESO che dal dibattito sono emerse volontà comuni su una rivisitazione dei criteri e sulla necessità di implementare le risorse disponibili
-
a salvaguardare i livelli di assistenza finora garantiti dalla corretta applicazione della legge alle persone in situazione di handicap grave, ridefinendo i criteri secondo i principi di ulteriore equità e ragionevolezza;
-
a confermare una disponibilità di risorse sufficienti a garantire il livello della spesa effettiva del 2010;
-
a impegnarsi, nel caso ciò fosse necessario, a proporre al Consiglio regionale di incrementare le risorse fino ad un limite massimo di 116 milioni di euro;
-
a far sì che in caso di aumento consistente dei piani finanziati con le nuove richieste in via di presentazione, e quindi di una sufficienza di fondi a garantire gli stessi livelli di quest'anno, una eventuale riduzione si applichi in percentuali identiche a tutti i piani;
-
a sottoporre al parere dalla Commissione consiliare competente i nuovi criteri da elaborare.
Cagliari, 18 novembre 2010
ORDINE DEL GIORNO DIANA Mario - BRUNO - STERI - URAS - SANNA Giacomo - MARIANI - CUCCUREDDU sulla modifica dei criteri introdotti dalla delibera di Giunta n. 34/30 del 18 ottobre 2010, avente ad oggetto "progetti personalizzati per persone in situazione di handicap grave ai sensi della legge 162/1998"
IL CONSIGLIO REGIONALE
a conclusione del dibattito sulle mozioni n. 95 e n. 98 sulla delibera di Giunta n. 34/30 del 2010;
PRESO ATTO degli interventi avvenuti durante il dibattito in Aula e delle relative argomentazioni svolte;
ATTESO che dal dibattito sono emerse volontà comuni su una rivisitazione dei criteri e sulla necessità di implementare le risorse disponibili
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a salvaguardare i livelli di assistenza finora garantiti dalla corretta applicazione della legge alle persone in situazione di handicap grave, ridefinendo i criteri secondo i principi di ulteriore equità e ragionevolezza;
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a confermare una disponibilità di risorse sufficienti a garantire il livello della spesa effettiva del 2010;
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a impegnarsi, nel caso ciò fosse necessario, a proporre al Consiglio regionale di incrementare le risorse fino ad un limite massimo di 116 milioni di euro;
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a far sì che in caso di aumento consistente dei piani finanziati con le nuove richieste in via di presentazione, e quindi di una sufficienza di fondi a garantire gli stessi livelli di quest'anno, una eventuale riduzione si applichi in percentuali identiche a tutti i piani;
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a sottoporre al parere dalla Commissione consiliare competente i nuovi criteri da elaborare.
Cagliari, 18 novembre 2010
1 commento:
aism ogliastra ritiene soddisfacenti le proposte ,che fa sue ,portate in consiglio ,e auspica una positiva soluzione a l problema dei tagli,ricordando che assistere un disabile non è una passeggiata ma comporta per la famiglia grande impegno sia fisico che mentale e grande responsabilità.con fiducia.la resp.gruppo operativo aism ogliastra c.pisano
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