“E' comprensibile che per sola partigianeria l'on. Diana cerchi di difendere l'indifendibile, i commissariamenti delle Asl frutto, lo ricordiamo, di un subemendamento ad un emendamento del collegato alla finanziaria (!), approvato in pochissime ore dalla maggioranza in consiglio regionale scippando non solo tutte le competenze dei commissari della VII Commissione di destra e di sinistra, preposta a discutere nel merito una riforma cosi importante, ma anche tutte le parti sociali e professionali del mondo della sanità sarda. Se lo stesso identico percorso fosse stato attuato dalla giunta Soru avremmo sicuramente visto l'on. Diana saltare sui banchi ventilando un colpo di stato, come minimo. ”
“Dispiace – continua Marco Espa – che si dicano cose profondamente sbagliato sul merito: primo è profondamente ingiusto dire che gli attuali manager, tutti, hanno creato solo danni e deficit. Mi piace ricordare, ed è solo un esempio, che alla nomina dell'attuale direttore generale del Brotzu, il dottor Giorgio Sorrentino, ci fu un fortissimo apprezzamento e stima professionale proprio da parte dei colleghi del centrodestra, compreso l'attuale assessore alla sanità. Sorvolo poi sul fatto che l'ex direttore generale dell'Asl 8, il cosi tanto contestato Gumirato, guarda caso è finito nello staff del Presidente Obama come membro della Commissione di supporto all'ufficio Managment e budget del Ministero della Sanità USA.
Ma poi sui conti, questo è il dato, altro che deficit disastroso dovuto ai manager. Il precedente governo regionale aveva trovato in eredità dal centrodestra un deficit di 474 milioni di euro!
Per questo, con buona pace dell'on. Diana, Mario Bruno dice la verità. Non è stato una necessità di fallimenti o deficit dei manager, come dice l'on. Diana, che ha creato la necessità di sostituire i manager ma una vicenda tutta politica. Ovvero lottizzatoria.
Ecco i dati:
Nel 2004 la sanità della Sardegna era nella lista nera delle regioni che il Governo Nazionale si preparava a sottoporre a pesanti provvedimenti a causa delle dimensioni dei suoi disavanzi e della totale assenza di programmazione.
La Regione rischiava di dover coprire obbligatoriamente i disavanzi pregressi aumentando le tasse (addizionale Irpef e Irap) e i ticket; rischiava inoltre di vedersi imporre da Roma (come è successo in altre regioni italiane) scelte programmatorie e gestionali riguardanti la sanità.
Nulla di tutto questo è accaduto.
La Sardegna non è stata sottoposta ad alcun provvedimento coercitivo da parte del Governo Nazionale, non è stata commissariata (come sta accadendo a molte regioni del Sud) ed è sempre stata dichiarata adempiente ai Tavoli nazionali di verifica del Ministero dell’Economia e il Ministero della Salute.
Il Governo di centro sinistra ha evitato l’aumento delle tasse, ha scongiurato l’aumento dei ticket, ha recuperato risorse statali negate alla Sardegna a causa delle precedenti numerose inadempienze, ha rivendicato più finanziamenti per la sanità sarda, ha risanato i conti del Servizio sanitario regionale.
Nel 2004, la Giunta Soru si era infatti trovata con oltre 470 milioni di disavanzo riferiti ai soli anni 2001, 2002 e 2003 (dati certificati dal Ministero dell’Economia) e una situazione del 2004 pesantemente pregiudicata dai provvedimenti di fine legislatura del centro destra. Si noti che i disavanzi reali (di competenza dei diversi anni) erano ancora più elevati, perché la Sardegna non aveva provveduto ad accantonare i soldi per i rinnovi dei contratti di lavoro (scaduti ormai da alcuni anni, ma non ancora rinnovati), che avrebbe dovuto accantonare come ha fatto il centro sinistra a partire dal 2005.
Il centrosinistra ha provveduto a coprire interamente i debiti accumulati dal centro destra fino al 2004, evitando così penalizzazioni per l’intera regione.
Disavanzi | |
2001 | 98 |
2002 | 185 |
2003 | 188 |
2004 | 272 |
Dati
in milioni di euro, al netto della gestione straordinaria.
Fonte: Piano
di riqualificazione e riorganizzazione del Ssr,
luglio 2007 (pag. 112), Allegato all’Accordo
tra Ministro della salute, Ministero dell’Economia e delle
Finanze e regione Sardegna
del 31 luglio 2007
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