24 dicembre 2008

Le dimissioni di Renato Soru aprono una nuova stagione di riforme


Siamo pronti? La parola agli elettori ed io... vi chiederò il sostegno per essere confermato in Consiglio Regionale, esplicitamente, come sempre trasparentemente, senza compromessi: sostegno, non in cambio di favoritismi, ma della battaglia quotidiana per i diritti di ciascuno e di tutti. Ed io devo continuare nel patto eletto elettore, a rendere conto, non esiste la delega in bianco per chi si impegna nelle istituzioni...
Ritorniamo a meno di 12 ore fa. In Consiglio Regionale la svolta: per la prima volta da quando esiste il Parlamento dei Sardi, il presidente della Regione si dimette prima della scadenza naturale.
Nonostante sia comunque un fatto serio, mi sembra che Soru abbia fatto bene: nonostante lo strenuo lavoro della mattina per cercare un accordo bipartisan su alcune riforme istituzionali (riduzione delle nostre indennità di consiglieri regionali, legge urbanistica, legge finanziaria in tempi rapidi ecc), non si è avuto il coraggio di chiudere, qualcuno in consiglio non se la sentita di accettare le proposte del presidente, si proponevano solo impegni formali ma che avrebbero aperto una nuova stagione di problemi.
Ho detto a Soru il mio parere: nonostante possa sembrare questo contro i miei interessi, gli ho detto di andare avanti, la parola agli elettori quando un presidente non ha più la fiducia della sua maggioranza.
Vi ricordate i teatrini delle scorse legislature quando sia i Presidenti di centrodestra come quelli di centrosinistra venivano messi sotto scacco con ricatti di varia natura? Con Soru questa stagione è finita.
Resta adesso ciò che è stato fatto: penso al lavoro in favore della città di Cagliari, insieme in particolare a Sant'Elia (vedi foto) per un quartiere da sempre abbandonato dalle istituzioni, o per il risanamento dei conti pubblici con un miliardo di euro in meno di debiti (come la Corte dei Conti ha sentenziato qualche giorno fa). Però mi ha fatto immensamente piacere che, nella conferenza stampa dopo le dimissioni (per chi volesse vederla, può cliccare qui, si possono leggere anche centinaia di commenti di cittadini)ha rivendicato con orgoglio la nostra esperienza dei 30.000 progetti personalizzati in favore delle persone con disabilità grave. Un'esperienza rivoluzionaria, partecipata, partita nel 2000 dalle battaglie delle nostre famiglie e dei nostri bambini e che ora è diventata normalità, il paradigma del nuovo modo di intendere le politiche sociali, non assistenzialismo ma diritti civili e di cittadinanza per le persone in situazione più estreme. Ricordo con un po' di emozione quando l'anno scorso sono stato chiamato a Berlino dall'ESN European Social Network per mostrare questa esperienza innovativa frutto della vita stessa dei nostri figli (se vuoi approfondire clicca qui). Un'esperienza rafforzata dal governo Soru con stanziamenti per oltre 170 milioni di euro.

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