6 febbraio 2010

Video e testo - Consiglio Regionale: intervento Marco Espa su legge 162

Presidente, Assessore, colleghi Consiglieri,

oggi speriamo che il nostro Consiglio riesca a costruire una pagina positiva, una pagina che ci veda a fianco dei cittadini sardi tra i più vulnerabili. Abbiamo portato in aula il tema dei tagli effettuati ai progetti personalizzati per le persone in situazione di handicap grave di cui alla legge 162. La nostra richiesta è molto semplice: restituiamo ai progetti personalizzati i mille euro che sono stati tagliati a ciascun sardo con disabilità grave.

Un paio di settimane fa c'è stata una pacifica manifestazione sotto il consiglio regionale . Ah a proposito, assessore mi lasci dire senza polemiche, alcuni hanno giudicato la manifestazione con 400 persone presenti come una manifestazione di poche persone. Beh, non si trattava di lavoratori ma di mamme e di papà di persone con disabilità grave, ed è è un miracolo che possano manifestare, che possano uscire fisicamente da casa visti  i loro compiti di cura.

Lo dico con una battuta, con leggerezza… Siamo nel 2010 e purtroppo non ci sono ancora gli avatar per le persone con disabilità grave…

Magari nel 2168 si potrà, come nel film di James Cameron che vede protagonista appunto una persona con disabilità che grazie al suo avatar può essere presente li dove gli viene impedito dalla sua situazione. Magari nel 2168 le presenze alle manifestazioni delle persone con disabilità sotto il consiglio regionale saranno molto più numerose…speriamo che non ce ne siano… ma di questo ora non ci preoccupiamo, ne io ne lei saremo presenti!

Ritorniamo alla legge, riprecisiamo: questa non è una legge contro la povertà. Questa è una legge per la non discriminazione e i diritti umani e civili dei sardi.  Una legge che estremizza la sussidiarietà, lo dica al collega di giunta La Spisa. La pubblica amministrazione non si sostituisce alle famiglie e alle persone con disabilità ma le sostiene, con servizi personalizzati, non con assegni, creando migliaia di posti di lavoro sul territorio.. La Regione sostiene per alcune ore al giorno e le famiglie pensano al resto delle 24 ore, con un indubbio sollievo nei compiti di cura. E' una legge che fa risparmiare alle casse pubbliche spero di dimostrarvelo dopo.

Tutti sappiamo benissimo, così tagliamo dalla scena un argomento, che le risorse stanziate sono leggermente superiori a quelle dello scorso anno…e allora? E' la stessa situazione del 2002, 2003, 2004 fino all'anno scorso. Quindi?

Qualcuno dice "beh non possiamo mica far crescere la spesa all'infinito…giusto dico io, verissimo, ma…non voglio far crescere la spesa all'infinito in generale, voglio guardare i provvedimenti in favore delle persone con disabilità in generale, togliere le spese inutili. E magari scopriamo che per far questo il modello sardo di applicazione della legge 162 va rafforzato, va implementato, vanno stanziate più risorse per tagliare sprechi da altre parti, scopriremo che rivisitare la legge magari vuol dire stanziare più risorse che prendiamo delle economie che la legge produce. Comunque lasciatemi dire: nessuno mette in dubbio che se io mi fratturo un braccio vado in ospedale e qualcuno mi dice son finiti i soldi e non le posso ingessare il braccio…..così dobbiamo intendere questa legge: un livello essenziale di assistenza conquistato dai sardi. Con una storia bipartisan di questo consiglio, dal 2001 a oggi.

Vediamo qualche esempio, partiamo dal contesto. Mentre la Sardegna si fa in quattro per sostenere le persone non autosufficienti lo Stato cosa fa? Cosa fa il governo nazionale?

Il fondo nazionale politiche sociali è passato dai 950 milioni di euro del 2007 ai circa 300 previsti nella finanziaria 2010. soltanto l'1,2% della ricchezza prodotta nel nostro paese è destinata a sostenere le famiglie; è uno dei valori più bassi dell'unione europea, minore persino di diversi paesi dell'est europa. La spesa sociale pro capite del nostro paese è di un quarto inferiore alla media europea.

Ancora: Nel 2000 gli ultrasessantacinquenni superavano i 14 milioni di persone (21% popolazione) nel 2020 arriveranno a 17,5 milioni (30%) e nel 2040 a 22 milioni (40%) ciò vuol dire una crescita enorme del bisogno di assistenza sanitaria e sociale. In Italia il fondo che dovrebbe aiutare anche gli anziani non autosufficienti e le loro famiglie è fermo a 300 milioni di euro ; servirebbero almeno 2 miliardi e mezzo, lo stato purtroppo sceglie di comprare 131 cacciabombardieri con una spesa prevista di 16 miliardi di euro, magari ne potrebbe comprare la metà….!

Eliminare gli sprechi è possibile e doveroso, ma smantellare il nostro sistema di sicurezza sociale renderebbe la vita di tutti noi molto più dura e richiederebbe poi più danaro per intervenire.

Per questo assessore alzi la voce nella conferenza stato regioni sulle politiche sociali: se al governo non interessa il destino dei non autosufficienti dica che in Sardegna mettiamo complessivamente 150 milioni di euro e ne siamo orgogliosi, e che il governo invece di tagliare deve fare la sua parte, perché questa , lo ricordo, non è spesa sanitaria.

Ritorniamo in sardegna, continuamo a parlare degli anziani, ricordo che sono stati finanziati per gli ultrasessantacinquenni 17 mila piani su 28 mila, per una spesa di 56 milioni di euro circa. Parlo degli anziani per fare proprio l'esempio più paradossale perchè sappiamo tutti che la legge 162 nazionale non prevede il finanziamento per le persone anziane, ma in sardegna abbiamo detto si, perche si risparmia rispetto alle altre forme di assistenza.

Non tutti sanno che la regione Sardegna ha uno dei più bassi indici nazionali di persone anziane accolte in residenze, in istituti 16,8 anziani ogni 1000 anziani contro il 29,8 per 1000 della media nazionale. Non credete che i 17.000 anziani assistiti con la 162 (come sappiamo i progetti possono essere solo domiciliari) ci portano a questi ottimi risultati? Dico ottimi per la scelta di campo che  la 162 ha importato nella legislazione sarda ovvero una chiara scelta verso la domiciliarizzazione verso il sostegno alle famiglie, verso la permanenza delle persone più vulnerabili nelle loro case,  nel loro territorio dove hanno sempre vissuto, facendo risparmiare alla regione decine di milioni di euro in questi anni. E' ovvio e siamo tutti consapevoli che non tutto può essere domiciliare e c'è bisogno anche di strutture, di belle strutture che siano piccole comunità.

Ma citiamo ancora un altro dato: i posti letto residenziali in Sardegna sono al 4,1 per 1000 contro 8,3 per 1000 della media nazionale.  

Qualcuno propone di programmare la realizzazione di posti di lunga degenza o geriatria. Può essere.  Ma siamo consapevoli che questo ci costa circa 270.000 euro all'anno per ciascun posto? Sappiamo che soli 500 posti per lungodegenti verrebbero a costarci, come bilancio regionale, 140 milioni di euro? Che se dovessimo solo raggiungere la media nazionale ci servirebbe costruire 6000 posti letto residenziali, con il costo che tutti possiamo immaginare?  Non sarà che ci conviene aumentare le risorse alla legge 162, perche fa prevenzione, perché un anziano disabile grave che poteva usufruire di un finanziamento massimo di 5.000 euro dalla 162 come sappiamo non può andare in una residenza essendo incompatibile il finanziamento della 162 con i servizi residenziali.

Se di questi 17.000 anziani, 1.700 dei più gravi, domani, visti i tagli,  decidono di essere portati in istituto, quanto ci costa in più, a noi Regione? almeno 29 milioni di euro, guarda caso la cifra che ci serve per completare i progetti…certo se sono 3.000  andiamo male per le casse regionali…e sarebbe solo circa il 15% di coloro che sono nei progetti 162, senza contare che per le famiglie non abbienti i Comuni debbono  integrare con fondi propri la loro quota per ciascun ricovero, aumentando la spesa pubblica  del 50%. Spenderemo nel socio sanitario dai 50 ai 70 milioni di euro in più.

Non converrà allora, forse, aumentare i fondi della 162?

In questo periodo si dice colpiamo gli abusi nella 162. Sono d'accordissimo. L'abbiamo scritto nella nostra mozione. Gli abusi vanno colpiti perché la razionalizzazione va a vantaggio dei più gravi. Ma spero che nessuno qui dentro pensi che creare un clima dove la legge 162 diventa una legge "piena" di abusivi permetta di togliere le risorse…

Assessore attiviamo i controlli. Per primi lo abbiamo chiesto nella nostra mozione: abbiamo detto "attivare un percorso di studio, verifica e monitoraggio sull'applicazione della legge, per poter non solo creare un efficiente sistema di controllo atto a colpire eventuali abusi (comprese le certificazioni rilasciate da parte delle commissioni che attestano l'handicap grave)," ma abbiamo anche detto contemporaneamente "ma anche a valorizzare le buone prassi fino ad ora attuate, ottimizzando e rendendo sempre più efficienti gli interventi a sostegno delle persone con disabilità e delle loro famiglie, con priorità per i nuclei familiari  più componenti disabili e per le persone in situazione di gravità estrema, attraverso la collaborazione attiva della Commissione consultiva prevista dalla L. 162/98 art. 1 comma b) composta oltrechè dai rappresentanti degli Enti Locali anche dalle associazioni delle persone con disabilità e loro familiari,

Ricordiamo per i pochi furbi o disinformati - che non devono inverare la bontà della legge - che compilare la scheda di gravità corrisponde a un'autocertificazione che ha una rilevanza penale per chi dichiara il falso; ricordate cosa è successo a Capoterra dove le 10 persone che hanno dichiarato il falso sono state arrestate ma non hanno certo invalidato la bontà del'intervento regionale così tempestivo e di grande valore.

Ma comunque, quanti sono i presunti abusi, mi chiedo? 100? 500? 1000? Su  28 mila in ogni caso una percentuale bassissima che conferma la sostenibilità della legge. Inoltre il sistema di finanziamento virtuoso, che non si basa su certificazioni di patologie ma fa la verifica della condizione disabilitante delle persone, rilega gli eventuali abusivi agli ultimi posti della graduatoria, ovvero con i finanziamenti più bassi.

Piuttosto parliamo degli sprechi in generale.

Molte persone con disabilità hanno visto tagliate le loro prestazioni riabilitative. Mi chiedo a cosa servono due,  tre sedute settimanali di fisioterapia di mezzoretta; un diritto trasformando in soldi buttati. O pensiamo agli sprechi che si fanno quando una persona deve essere dimessa dall'unità spinale. Molto spesso le persone traumatizzate non riescono a rientrare a casa perche le loro case non sono state adattate. Cosa succede? Si allungano giocoforza i ricoveri che costano, e solo con la somma ingente che si spende per i giorni di ricovero improprio si potrebbe riadattare la casa di quel disabile.

Ritorniamo al taglio dei 1.000 euro; qualcuno ha disquisito che era meglio togliere proporzionalmente, non 1.000 euro  a piano.

Sembra giusto, ma:

1)     nessun taglio è giusto, nessuno! Pensiamo ad un malato di SLA o un allettato che necessita assistenza 24 ore su 24… cosa fai gli tagli il al quale tagli il 30%? …sarebbe una follia 300 ore in meno all'anno……

2)     ma pensiamo anche ad una persona diciamo meno grave con un progetto da 3.000 euro. Magari è una persona con una certa autonomia, qualcuno ha attività esterne, qualcuno lavora. Togliere i 1.000 euro a questa persona significa che probabilmente non potrà più uscire per andare a lavorare, a fare le sue attività che la rendono meno dipendente dalle risorse pubbliche. E' come respingerla nel tunnel dell'assistenzialismo, con incremento della spesa pubblica sociale.

Per questo dico che non dobbiamo far fare una guerra tra disabili ma ridare ad ognuno 100 ore di assistenza in più all'anno, ovvero 1000 euro.

Parliamo un attimo dei diritti umani delle bambine e dei bambini sardi con disabilità che hanno avuto un 2009 sicuramente difficile.

Premetto ricordando al volo i tagli 2009 2010 agli insegnanti di sostegno, con l'assurda politica del Governo nazionale che ha fatto strage di ore di sostegno, in Sardegna come in tutta Italia, contrastata con 57 bambine e bambini disabili sardi e le loro tenaci famiglie che hanno fatto ricorsi al TAR vincendo 57 a 0 contro la Ministra Gelmini;  ancora tagli a tutto il personale della scuola e conseguente accorpamento di plessi che ha generato  il sovraffollamento indiscriminato nelle classi con grave disagio soprattutto per gli alunni con disabilità che si sono ritrovati anche in 4, 5 addirittura in 6, contro ogni logica di tutela del diritto allo studio individuale (o per ciascuno).

La legge 162 modello Sardegna finanzia progetti personalizzati per 11.367 sardi al di sotto dei 65 anni, di questi 2157 bambine e bambini sono al di sotto di 14 anni, quelli danneggiati anche nel sostegno…..

ma dettagliamo ed è bene dire questi dati per capire che bisogna rimediare:

Abbiamo 337 bambini con disabilità gravissima al di sotto dei 6 anni ai quali abbiamo tolto i 1.000 euro; 207 gravissimi dai 7 ai 10 anni; 202 da 11 a 14 anni; 199 da 15 a 18 anni; insomma circa 1.000 bambine e bambini sardi con disabilità grave che hanno subito il taglio di 1.000 euro ai loro progetti personalizzati…e sto parlando dei più gravi, quelli nella fascia alta della graduatoria (da 70 punti in su) che si chiedono il perché, se lo chiedono le loro famiglie…. Vogliamo porre un rimedio?

Infine Difficoltà enti locali

Dobbiamo rivisitare sicuramente, migliorare il sistema, rafforzare i progetti di vita indipendente per far uscire centinaia di persone con disabilità dall'assistenzialismo perché con un adeguato supporto possono veramente condurre una vita indipendente, ma partiamo dal deliberato della nostra mozione


Marco Espa

Consigliere regionale della Sardegna

Partito democratico


Alcuni dati 2010 legge 162:

 

piani

finanziamenti

Di cui

piani

finanziamenti

tot

28.352

130.505.067

> 65 anni

16985

55.291.385

 

 

 

< 65 anni

11367

75.213.682

 

 

 

< 14 anni

2.157

13.785.243

 

 

 

>90 punti < 65 anni

246

3.302.182

 

 

 

>80 punti < 65 anni

1.668

22.300.484

in corso

21.180

104.794.230

>65 anni

11.942

40.527.817

 

 

 

< 65 anni

9238

64.266.413

 

 

 

< 48 punti

1000

1.752.693

nuovi

7.172

25.710.837

>65 anni

5041

14.763.568

 

 

 

<65 anni

2131

10.947.269

0- 6 anni         678     > 70 punti  337

7-10 anni       735     > 70 punti  207

11- 14 anni     744    > 70 punti  202

15 – 18 anni  631    > 70 punti  199



5 commenti:

Giampiero Maccioni ha detto...

Grazie Marco per questa battaglia per la difesa degli ultimi,E' veramente molto triste assistere alla insensibilità della classe politica sarda verso questa problematica. Hai fatto bene a citare La Spisa che trae la sua origine e la sua presenza in politica dal movimento cattolico di Comunione e Liberazione...Don Giussani si rivolterebbe dalla tomba vedendo un suo discepolo unirsi a quelli che hanno votato contro la tua proposta.Ma lo Spirito del Signore è sempre sopra di noi tutti uomini e la speranza non ti abbandoni nella ricerca del cosenso verso queste battaglie per l'UOMO! Il risultato della votazione è forse un segno di questa presenza.Vai avanti Marco.
Un abbraccio Giampiero Maccioni

Marco Espa ha detto...

ti ringrazio
...comunque La Spisa non ha votato eh... non è più consigliere.

Francesco Scarpa ha detto...

Semplicemente un grande GRAZIE.
Siamo con te.
Francesco Scarpa

Anonimo ha detto...

Mia madre avrebbe avuto diritto a poco piu' di 2000 euro per quest'anno. Ora ne prenderà poco piu' di mille. Ma non è 'meno grave' purtroppo. Ha 65 anni l'alzheimer da dieci non parla non cammina non si muove. Cosa ci si fa con 1000 euro all'anno? Davvero niente. Grazie comunque per il tuo impegno. Forse non capiscono in molti quanto mille euro in piu' o in meno facciano differenza quando la vita è difficile.
Donatella

Unknown ha detto...

Don Giussani non si rivolterebbe affatto, non era così sensibile come lo si dipinge, e posso dirlo, avendo seguito di persona le sue lezioni-comizio in cattolica. Invece credo che questa esperienza sia utile, soprattutto in vista delle elezioni. Almeno i Sardi che hanno a cuore certi temi sapranno come votare, togliendosi una buona volta i paraocchi e turanaso del bandierone del cattolicesimo, sotto cui si coprono tante magagne. E non da oggi.