2 febbraio 2010

Consiglio regionale e tagli legge 162: la cronaca con tutti gli interventi dei consiglieri regionali

qui troverete in sintesi con la cronaca degli interventi di tutti i consiglieri nella seduta del 1 febbraio

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 95 del 1° febbraio 2010

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Mozione n. 33 (Espa e più) sui tagli effettuati ai progetti personalizzati per persone in situazione di handicap grave ai sensi della legge n. 162 del 1998.

Cagliari, 27 gennaio 2010 –Alla ripresa dei lavori, dopo una breve sospensione chiesta dall’on. Pittalis (Pdl). L’on. Espa (Pd) ha illustrato la mozione n. 33 “sui tagli effettuati ai progetti personalizzati per persone in situazione di handicap grave ai sensi della legge n. 162 del 1998”, di cui è primo firmatario. Questa mozione garantisce “la non discriminazione e un livello assistenziale ai sardi che ne hanno bisogno”. Per Espa (Pd), infatti, i tagli decisi con la delibera della giunta regionale approvata il 16 dicembre scorso, che ha deciso di operare un taglio di 1000 euro su ogni progetto personalizzato rispetto al livello di finanziamento degli anni precedenti, è inaccettabile. Per Espa, inoltre, l’attuazione della legge n. 162 è stata positiva e ha contribuito a garantire una migliore qualità di vita alle persone con disabilità e alle loro famiglie. Il taglio previsto dalla giunta crea un grave danno non solo ai cittadini ma agli stessi comuni che devono dare risposte alle esigenze legittime a chi si trova in difficoltà. L’on. Espa si è soffermato a lungo anche sulla situazione degli anziani (in Sardegna c’è una delle percentuali più basse d’Italia per il numero di persone ricoverate nelle case di riposo) e dei bimbi con disabilità gravissima. Per l’esponente del Pd è necessario salvaguardare il livello essenziale di assistenza sociale che riguarda 28321 sardi che hanno delle disabilità gravi.
Al termine della relazione dell’on. Espa (Pd) l’on. Cuccureddu (Mpa) ha chiesto la verifica del numero legale. Essendoci in aula il numero di consiglieri previsti, il dibattito sulla mozione 33 è proseguito con l’intervento dell’on. Domenico Gallus (Pdl) che ha parlato di un maggiore coinvolgimento e della predisposizione di schede di valutazione per consentire progetti dinamici e biennali. E’ chiaro – ha detto - che i soggetti svantaggiati devono essere difesi e tutelati ma non strumentalizzati. La legge 162 va difesa. I criteri di assegnazione vanno rivisti con la partecipazione attiva delle varie associazioni.
L’on. Caria (Pd) ha ricordato il gran numero di domande (28321) presentate dai sardi in situazione di handicap nel 2009. In Sardegna - ha detto - si spendono 100 milioni di euro, contro gli appena 300 a livello nazionale. L’esponente del Pd ha sottolineato che la regione deve farsi carico di garantire i livelli essenziali di assistenza e quindi il consiglio regionale deve opporsi con ogni mezzo ai tagli decisi con la delibera dell’esecutivo regionale.
L’on. Barracciu (Pd) ha detto che la popolazione sarda invecchia sempre di più, ha bisogno di assistenza, e quindi non si può accettare il taglio dei fondi deciso dalla giunta con la giustificazione che sono aumentate le richieste. La giunta sostiene – ha detto ancora Barracciu – che ha posto al centro del suo programma la persona e poi opera dei tagli che incidono proprio tra i più deboli. Per la Barracciu non si può far pagare a questa categoria il risanamento del bilancio e poi, magari, destinare 6.000.000 di euro per risanare i bilanci degli enti di formazione professionale o aumentare i tetti di spesa per le case di cura private. Credo – ha concluso – che reintegrare mille euro a progetto sia una questione di civiltà.
I lavori proseguono (R.R.)

Dopo l’on. Barracciu ha preso la parola l’on. Radhouan Ben Amara (Comunisti italiani), che ha detto: “Ho condiviso gli interventi della maggioranza e non certamente quello dell’on. Gallus. Proverò a fare un discorso romantico che faccia da richiamo rispetto a una questione che tocca profondamente la sensibilità di noi tutti. Siamo davanti a tagli di progetti che riguardano persone con disabilità gravi e che invece necessitano di essere sostenuti”.

Per Renato Lai (Pdl) ha parlato delle leggi in materia sociosanitaria e ha aggiunto: “Non bisogna ledere i diritti dei disabili e dei non autosufficienti ma voglio sottolineare che le risorse in bilancio si sono ridotte, anche in ragione della grande crisi che stiamo vivendo. Per questo, vanno cercate soluzioni ulteriori nel collegato alla Finanziaria, per provare a ridurre e se possibile ad annullare i tagli all’assistenza di questi malati”.

L’on. Mario Bruno (capogruppo del Pd) ha esordito chiedendosi “per quale ragione abbiate proceduto al taglio dei piani personalizzati: quando abbiamo discusso la Finanziaria abbiamo predisposto un emendamento. Dobbiamo avere fiducia nelle risorse umane, negli enti locali e nel sistema di coesione sociale. Dobbiamo porre rimedio a questi tagli utilizzando la prima legge utile e reintegrando i 28 milioni di euro che mancano. E’ una scelta politica che dobbiamo fare”.

Ha preso poi la parola Tarcisio Agus (Pd) secondo cui “il sostegno dato in continuità, compreso quello per la vita indipendente che sottolinea il grado di civiltà di una terra, spinge a ridare dignità all’uomo. I progetti hanno elevato la civiltà e averli ridotti ora, riducendo i contributi, disorienta le famiglie e gli enti locali che hanno visto queste famiglie bussare alle proprie porte”.

Respinta la Mozione 33 (Espa e più) sui tagli ai programmi personalizzati a favore delle persone colpite da handicap gravi

Cagliari, 01 febbraio 2010 –La Mozione N° 33 sui tagli ai programmai personalizzati per i portatori di handicap gravi non è stata approvata. Inutile la ricerca di un accordo unitario in aula. Questo l’esito della votazione: 23 a favore, 27 contrari, 10 astenuti.
In precedenza la discussione aveva registrato, sotto la presidenza del Vice presidente Giuseppe Luigi Cucca, numerosi interventi,
Franco Cuccureddu (Misto), ha sottolineato come la sua parte politica a proposito della Finanziaria affermò che la sua accelerazione senza anticipare le scadenze a carico dei comuni sarebbe stato deleterio. Dopo aver espresso dure critiche sui tagli indiscriminati che verranno effettuati, ha ricordato i servizi essenziali alla persona che devono essere garantiti. Ha annunciato il voto favorevole alla mozione del centrosinistra.
Ha poi preso la parola Chicco Porcu (Pd) che ha sottolineato come l’assessorato ha dilatato i progetti da finanziare con la conseguenza che si debba attuare un taglio indiscriminato di mille euro per ciascun intervento. Dopo aver espresso riserve sulla gestione degli interventi, ha svolto considerazioni critiche sull’attuazione della macro area prevista dalla riforma sanitaria per la quale non c’è traccia di risparmi e di contenimento dei costi.
Ha poi preso la parola Antonio Solinas (Pd), che ha ricordato che gli interventi in discussione non sono il solito contributo pubblico, non si tratta di mero assistenzialismo. Ha ricordato che la legge 162 ha contribuito a migliorare l’assistenza sanitaria e sociale. Auspicando che il interventi in esame possano avere cadebza biennale, ha detto che occorre la volontà politica .
Per Franco Meloni (Riformatori) non si deve fare confusione fra spesa sociale e spesa sanitaria. Certo, il dramma che questa partita evoca strazia e di impeto viene da dire di mettere a disposizione tutte le risorse necessarie. Il problema è però anche come queste risorse vengono spese e come aumentano le risorse disponibili. Pertanto chiedo di certo alla Giunta di aggiornare i tagli al minimo indispensabile, ma occorre anche pensare al futuro ed alla lievitazione della spesa.
Luciano Uras (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) ha ricordato che la Sardegna ha sempre stanziato fondi significativi in questa materia. Si è richiamato alla crescita costante dei bisogni e che i tagli non solo non devono esserci, ma anzi si deve prevedere un incremento delle risorse disponibili. Chiedo che si torni indietro rispetto la scelta dei tagli e si convochi una apposita conferenza dei servizi.
Massimo Zedda (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) ha detto che la mozione unitaria presentata sottolinea la necessità di far fronte a problematiche importanti come questa, che forse avrebbe dovuto avere la priorità rispetto alla legge a favore degli oratori recentemente approvata. Anche questo vuol dire avvicinare la politica ai cittadini. Ha esortato l’assessore a mettere in atto un intervento a favore di questo settore.
Giulio Steri (Udc) ha ricordato che oggi non si sta discutendo della legge 162, ma su “come trovare le risorse finanziarie per questo settore”. Nessuna quindi sulla 162 né sul fatto che le risorse debbano essere integrate. Ha sottolineato che si sta perdendo tempo, che non si deve rinviare al collegato, ma si può fare un piccolo emendamento alla prima legge che si discuterà. Ha proposto un documento unitario al termine della discussione.
Roberto Capelli (Udc) ha osservato come questa discussione lunghissima ha avuto la conseguenza di provocare un esodo fra i cittadini che stavano ascoltando. Si sta discutendo della necessità di dare risposte migliori alla società in difficoltà. Ed il problema è come trovare le risorse. Se proprio si devono fare tagli, meglio percentualizzare una eventuale riduzione. Ha affermato la necessità di una soluzione unitaria al problema e immediata.
Daniele Cocco (Idv) ha chiesto se queste persone bisognose sono davvero al centro dell’attenzione politica. Ha chiesto quale sia l’impegno della Giunta in questa materia.
Giorgio Oppi (Udc) ha ricordato che all’emendamento presentato in aula era stato contrario ma vi era una ragione: il timore di una proliferazione senza controllo delle certificazioni sanitarie necessarie. Ha richiamato l’esigenza di una armonizzazione complessiva del settore assistenziale all’handicap. Rischiamo di negare una opportunità vitale a tanti che hanno bisogno. Non si possono negare ai comuni risorse che garantiscono un’assistenza fondamentale.
Per Pierpaolo Vargiu (Riformatori), Sulla 162 non ci sono distinzioni di carattere plitico. Non possiamo che essere a favore. Ha sottolineato la grande lievitazione dei costi socio sanitari, Vargiu ha ribadito che se si aumentano le spese da una parte occorre ridurre in altri settori come le RSA. Occorre capire con i soldi esistenti che fare.
In sede di replica l’assessore alla Sanità, Antonello Liori, ha detto che la scelta di tagliare di mille euro gli interventi è stata fatta in base ad un principio di redistribuzione delle risorse a causa dell’aumento del numero delle domande. Dopo aver spiegato la scelta del taglio univoco per tutte le domande, ha affermato che anche con la percentualizzazione si sarebbe tradotto in un taglio importante. Ha quindi ricordato che spesso i casi ai quali viene erogato un sostegno limitato sono quelli meno gravi. I piani per la 162 hanno avuto un incremento notevolissimo nel tempo, con un incremento di spesa quasi insopportabile in un prossimo futuro. Ha anche preannunciato l’esigenza di una rivisitazione della legge 162. I livelli essenziali di assistenza finora non sono stati intaccati. Siamo in una situazione di difficoltà, ha detto, anche se non all’emergenza. Credo che l’Aula abbia tenuto conto della situazione in cui ci si è trovati ad operare.
Nella controreplica l’on Espa (Pd), ha detto essere d’accordo per la revisione della legge 162, ma non necessariamente per ridurre gli interventi. Ha ricordato che i tagli sono tutti ingiusti ed ha invitato l’assessore a rivedere la decisione del taglio di mille euro. Ha proposto una breve sospensione per poter trovare una sintesi unitaria del dibattito.
Il consigliere Pietro Pittalis ha posto l’esigenza che si faccia una verifica delle condizioni di bilancio, pertabnto ha detto che sarebbe stato più opportuno rinviare la discussione alla prossima seduta.
Contrario a questa proposta Mario Bruno (Pd): si sospenda per dieci minuti e se non si trova l’accordo si voti la mozione così com’è.
La seduta è stata sospesa per dieci minuti.
Alla ripresa dei lavori la Presidente ha posto in votazione la mozione non essendo stato presentato alcun ordine del giorno.
Intervenendo per dichiarazione di voto, l’on. Renato Soru (Pd) ha annunciato il voto favorevole.
Il consigliere Gian Vittorio Campus ha chiesto una ulteriore sospensione di 10 minuti per poter consentire al suo gruppo politico la presentazione un proprio documento.
Luciano Uras ha detto che la fase della votazione era di fattio avviata e che occorreva procedere con la votazione.
Sempre sull’ordine dei lavori l’on Bruno ha detto però di accogliere le proposta di sospensione per 10 minuti.
La seduta è stata ancora sospesa.
Alla ripresa dei lavori la Presidente ha ricordato, in seguito ad una eccezione sul Regolamento, che era necessario votare la mozione e che era necessario ritirare l’ordine del giorno perché questo lo si sarebbe dovuto votare prima della messa in votazione della mozione.
L’on Pittalis (Pdl) ha insistito affinchè si badasse al merito e non alle questioni regolamentari. Ha insistito per un rinvio a mercoledì.
Mario Bruno (Pd) ha da parte sua ribadito che è proprio il merito il problema e riguarda la restituzione dei 1000 euro che vengono tagliati.
Marco Espa (Pd) ha esortato la maggioranza a non dividersi sulla questione dei 1000 euro.
Ha annunciato il voto a favore della mozione l’on. Adriano Salis (Idv).
Gian Vittorio Campus (Pdl) ha ricordato che la maggioranza deve essere credibile nei suoi atti e nelle sue risposte. E non si ha la consapevolezza di poter mantenere un impegno sui 1000 euro. Ha dapprima annunciato il voto per parti ma poichè non si è reso accoglibile ha annunciato il voto contrario.
Giorgio Oppi (Udc) ha annunciato la propria personale astensione.
Il voto a favore da Claudia Zuncheddu (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori).
La mozione è stata messa infine in votazione e respinta col seguente esito: si 23, no 27, astenuti 10, il consiglio non approva.
I lavori riprenderanno mercoledì 3 febbraio alle 16,30 con le dichiarazioni del presidente della Giunta sulla situazione industriale.
La seduta è tolta
(lp)

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