Il candidato del centrodestra a Cagliari che si dichiara da sempre liberal-democratico cede con una caduta di stile alla dottrina liberale.
Lo fa quando propone interventi pubblici sul low cost mentre tutti gli aeroporti sardi sono in una situazione di grave rischio sanzioni dell'unione europea.
Lo fa quando pensa al 5 per mille invitando i cittadini a destinarlo al Comune, mettendosi in concorrenza con le meritorie associazioni di volontariato che vedrebbero private di pochi introiti che la liberalià dei cittadini cagliaritani le concede, ovvero di statalizzare ciò che invece nel più puro spirito liberale anglossassone i cittadini destinano al terzo settore e all'associazionismo.
Lo fa con la scusa di internet libero a carico per milioni di euro delle casse comunali, in realtà attaccando senza alcun motivo, un'azienda di profilo nazionale che opera a Cagliari e impiega oltre 1500 persone. Che facciamo, li mandiamo tutti a casa? Uno statalismo che ci lascia stupefatti (ma non eravamo noi i comunisti cattivi?)
Evidentemente l'ansia delle promesse elettorali di Fantola rivela la difficoltà del centrodestra di acchiappare i consensi. Massimo Zedda invece continua a rivelarsi per quello che è: un serio riformista, moderato ma contro i moderatismi, nessuna promessa, nessun favore in cambio di voti. Una garanzia per tutti, anche per i più moderati in città.
Marco Espa (Pd)
Giampaolo Diana (PD)
Marco Meloni (PD)
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