Il presidente Pietro Barbieri dopo il no del sottosegretario al Welfare all'aumento delle multe per le aziende che non assumono i disabili: ''750 mila in lista al collocamento, con le imprese ci vogliono anche azioni coercitive''
persona disabile alla scrivania
ROMA - "Andiamo avanti così allora: resteremo tutti disoccupati, con buona pace delle parole spese sull"inclusione e sui diritti. Tutte chiacchiere". E' secca la reazione di Pietro Barbieri, presidente della Fish (Federazione italiana superamento handicap), alle parole con le quali ieri il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella aveva detto di non credere che "un aumento delle multe alle aziende che non rispettano il collocamento obbligatorio delle persone con disabilità sia il metodo giusto e il migliore" per rendere più facile l'incontro fra domanda e offerta di lavoro e per consentire dunque alle persone disabili di entrare nel mondo del lavoro.
Barbieri ricorda che in due anni le persone con disabilità iscritte alle liste di collocamento sono salite da 600 mila a oltre 750 mila: quello del lavoro è cioè "un problema enorme" e una "questione centrale" che deve essere affrontata con determinazione e volontà. "Non si tratta tanto di aumentare o di abbassare le multe, quanto del fatto che le imprese considerano le persone disabili come una tassa, per cui preferiscono pagare la multa che assumerle: è ovvio che ci vuole tempo per cambiare le cose, ma bisogna subito fare in modo di rendere meno appetibile alle imprese questa soluzione". E in questo senso anche l'aumento delle multe potrebbe essere una delle azioni da intraprendere. E' necessario poi per Barbieri "capire come si attua il collocamento mirato" e attuare nei confronti delle azienze "azioni coercitive insieme ad azioni premianti". In una parola, fa notare il presidente della Fish, bisogna "applicare" la legge 68/99.
Al momento però tale necessità - spiega - non sembra affatto essere una "priorità", al punto che "sul terreno dell'occupazione delle persone con disabilità non si fa nulla". E il problema non sono solo le imprese private, ma anche la Pubblica Amministrazione, che "non va incontro a sanzioni" e fa dunque "quello che vuole". Il risultato per Barbieri è che le liste di collocamento aumentano sempre più e le parole spese sull'inclusione e sui diritti si rivelano niente più che "sterili chiacchiere". "Quando il sottosegretario vorrà parlare anche con noi delle questioni del lavoro e della disabilità - è la conclusione - ne saremo davvero molto lieti". (Stefano Caredda www.superabile.it)
(27 giugno 2009)
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