ROMA - Parole di fuoco. Una condanna senza appello. Che punta l'indice sul governo, sul progetto di prendere le impronte ai bambini rom. Evocando i tempi cupi delle persecuzioni degli ebrei. Prendere le impronte digitali ai bambini rom è una "indecente proposta", scrive Famiglia Cristiana. Ed è un attacco senza reticenze quello del settimanale dei Paolini. Che una settimana fa aveva scritto che Berlusconi "è ossessionato dai giudici".
Nel mirino finiscono, in particolare i ministri 'cattolici' del governo del Cavaliere che escono "bocciati, senza appello". "Per loro la dignità dell'uomo vale zero - continua l'editoriale - Nessuno che abbia alzato il dito a contrastare Maroni e l'indecente proposta razzista". Ma il ministro dell'Interno tira dritto: "Non arretro di un millimetro". Appoggiato anche dal titolare della Farnesina, Franco Frattini: "Non si parla di retate ma di identificare quelli che vivono nel nostro paese. Questa cosa viene fatta in tanti altri paesi, ma senza nessuno scandalo. Quindi bisogna farla pure qui". Magari per "obbligare qualcuno a mandare i figli a scuola" commenta il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini.
Parole che Famiglia Cristiana non tiene in alcuna considerazione. "Avremmo dato credito al ministro Maroni - prosegue l'affondo dei Paolini che segue la condanna della Cei - se, assieme alla schedatura, avesse detto come portare i bimbi rom a scuola, togliendoli dagli spazi condivisi coi topi. Che aiuti ha previsto? Nulla". Ed ancora: "Non sappiamo cosa ne pensi Berlusconi: permetterebbe che agenti di polizia prendessero le impronte dei suoi figli o dei suoi nipotini? A sessant'anni dalle leggi razziali, l'Italia non ha ancora fatto i conti con le sue tragiche responsabilità (non ce ne siamo vergognati abbastanza). In particolare, quei conti non li ha fatti il centrodestra al governo, se un ministro propone il concetto di razza nell'ordinamento giuridico. Perché di questo si tratta. Come quando i bambini ebrei venivano identificati con la stella gialla al braccio, in segno di pubblico ludibrio".
L'editoriale si chiude con una provocazione. "Quanto alle impronte, se vogliamo prenderle, cominciamo dai nostri figli, ancor meglio, dai parlamentari: i cittadini saprebbero chi lavora e chi marina, e anche chi fa il furbo, votando al posto di un altro. L'affossa 'pianisti' sarebbe l'unico 'lodo' gradito agli italiani".
Anche la Croce Rossa mostra cautela. L'organizzazione partecipareà all'operazione ma, ci tiene a precisare il presidente Maurizio Barra, si tratta di "scelte delle autorità di governo, che la Croce Rossa Italiana, come ente ausiliario, deve solo applicare, nel rispetto dei diritti dell'uomo e in una prospettiva umana".
(Repubblica, 30 giugno 2008)
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