20 febbraio 2014

Espa: «Resto a disposizione anche fuori dal Consiglio»



L'Unione Sarda 20 febbraio 2014

L'esponente del Pd: ha pesato il clima di giustizialismo diffuso, ma sono sereno
Espa: «Resto a disposizione anche fuori dal Consiglio»

L'esperienza in Consiglio regionale si è conclusa dopo una sola legislatura. Ma Marco Espa giura che le sue battaglie continueranno anche fuori dalle istituzioni. «Ho il dovere di proteggere i risultati che ho ottenuto in cinque anni di battaglie per i disabili. Me lo chiedono loro, che sanno quanto mi sono battuto e temono di non essere più tutelati nella massima istituzione sarda. Chi vuole utilizzare la mia esperienza sappia che sono a disposizione».
Rispetto al 2009, quando conquistò 5021 preferenze, l'ex consigliere del Pd ha perso 2111 voti fermandosi a quota 2910. Verrebbe da dire che ha pesato la vicenda giudiziaria (è indagato per peculato assieme ad altri 52 colleghi, altri 13 sono a processo) ma il ragionamento cozza col fatto che altri indagati sono stati rieletti e col fatto che anche non indagati del suo partito non sono rientrati in Consiglio.
Che spiegazione si è dato?
«Non penso che abbia pesato l'avviso di garanzia, semmai il clima giustizialista».
Beh, vi accusano di aver usato soldi pubblici per faccende private.
«Io sono andato dai magistrati a spiegare tutto. E sono fiducioso. Ritengo che la magistratura sia un avversario solo per i ladri e per Berlusconi non per me».
Il suo elettorato di riferimento, il mondo delle disabilità, l'ha tradita?
«No, sanno che ho lavorato duro e ho ottenuto risultati importanti e concreti».
Quali?
«Oltre 140 milioni di euro per i progetti personalizzati sono un risultato, come i posti di lavoro creati attorno a questo modello che ci stanno copiando in tutta Italia. Guardate la mia pagina facebook e vedrete che cosa ho prodotto».
Che cosa è andato storto, allora?
«Io non tengo gli elettori al guinzaglio, non ho un'organizzazione militarizzata come molti miei colleghi».
Lei non ha sbagliato niente?
«Non ho niente da rimproverarmi anche se non ho potuto fare la campagna elettorale come avrei voluto. Ho avuto gravi problemi familiari che me lo hanno impedito»
Che cosa resta di questa esperienza?
«Ho fatto tutto quello che dovevo e potevo fare anche se sono stato all'opposizione, ma la mia esperienza non è finita».
Che cosa farà?
«Continuerò a fare le mie battaglie fuori dalle istituzioni e sono a disposizione per dare consigli su cose che ho costruito. Lo faccio perché ci credo e perché me lo chiede tanta gente. Il mio lavoro riguarda la pelle di 36 mila persone che temono di essere abbandonate. Questo non lo permetterò».
Fabio Manca

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