Comunicato di Marco Espa, Vicepresidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali del Consiglio Regionale della Sardegna
Ancora una volta il Governo nazionale prende a schiaffi la Sardegna decidendo la locazione dei rifugiati tunisini in barba alle decisioni delle autorità sarde.
Il governo Berlusconi chiede ai comuni sardi di anticipare le spese per i minori rifugiati e nel frattempo taglia i fondo sociale a regioni e comuni, vergognosamente.
Ma attenzione: nonostante tutta la spocchia di Berlusconi e Maroni e le loro politiche fallimentari questa è l'occasione per la Sardegna di deleghizzarci dalla paura dello straniero che non appartiene alla cultura della Sardegna, è l'occasione per mobilitarci e dare accoglienza e relazioni a persone in fuga, per una vita migliore. Noi tifiamo per la democrazia in nord Africa e dobbiamo fare la nostra parte di accoglienza, per persone che tra l'altro sono qui casualmente, non vedono l'ora di avere un permesso di soggiorno provvisorio per potersi recare in Francia. Essere orgogliosamente sardi vuol dire anche essere solidali, come sempre nella nostra tradizione. Senza se e senza ma.
E che ci sia dalla Sardegna un segnale nazionale in controtendenza, popolare: che la chiesa, le parrocchie, la Caritas, le organizzazioni di volontariato, le imprese sociali, i movimenti e le associazioni democratiche, tutti uniti, mettano in gioco il loro capitale sociale, relazionale, diano un forte segnale di vicinanza, gli stranieri non sono delinquenti, basta con la paura che ci è stata indotta dello straniero. E l'accoglienza non è solo una questione che riguarda le Istituzioni, la rivoluzione di primavera ci riguarda, riguarda ognuno di noi, è alle porte di casa nostra.
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