4 marzo 2011

Su Tuvixeddu dichiarazione ESPA - DEPAU


La vicenda Tuvixeddu, con l'ultima sentenza del Consiglio di stato dà ragione a chi, come noi, aveva denunciato l'incapacità dell'amministrazione comunale di Cagliari di governare un processo di tutela delle sue bellezze ambientali ( come da noi denunciato nell'Unione sarda del 28 gennaio 2007). Registriamo con soddisfazione la legittimità della tutela introdotta dalla giunta Soru con anche la garanzia del Ppr, perché di tipo paesaggistico e blindata anche dal codice Urbani.  Ma quello che ci preme sottolineare è il fallimento della classe dirigente di questa città, incapace di capire che non bastava trincerarsi dietro l'interesse di una parte, rimanendo spettatrice anonima di un bene che si voglia o no, le appartiene, lasciando che decidessero i Tribunali. Lo stesso errore fatto con lo scempio del Poetto. 
Non meritano più di governare, perchè non governano...

Marco Espa
Ninni Depau
consiglieri comunali di Cagliari

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Testo integrale dell'intervento comparso nell'Unione  nel gennaio 2007

ciao

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Non è stata una bella immagine per Cagliari vedere il suo Sindaco partecipare ad una conferenza stampa promossa da Coimpresa per protestare contro la decisione della Regione di mettere i sigilli al cantiere di Tuvixeddu.

L'impresa ha tutto il diritto di far valere i suoi legittimi interessi nel modo che ritiene più opportuno.

E' del tutto improprio, però, che il Sindaco invece di svolgere il proprio ruolo istituzionale, tanto più necessario nel momento in cui si profila un potenziale conflitto fra interessi pubblici e privati, associ la sua immagine ad altri interessi che necessitano di ruoli e responsabilità diverse.

E' importante capire che ruolo vogliono svolgere gli Amministratori della città, nel momento in cui appare sempre più evidente che la scelta dell'accordo di programma su Tuvixeddu (giusta o sbagliata che fosse, secondo noi era sbagliata) è in contrasto con la sensibilità ambientale e culturale sempre più estesa.

Il Sindaco dovrebbe, a nostro avviso, essere il più felice per l'intervento della Regione: in questo modo si salvaguarda un parco di enorme valore storico-culturale ed è curioso che un'Amministrazione che ha fatto del ruolo di Cagliari nel Mediterraneo un suo cavallo di battaglia (facendola diventare addirittura capitale) non colga la straordinaria attrattiva che può esercitare la più grande necropoli punica del Mediterraneo; né si può pensare che sia sufficiente salvare le tombe e costruirci tutt'intorno una corona di palazzi.

A nostro avviso ci sono tutte le condizioni per un accordo di più alto livello fra Regione, Comune e privati che, tenendo conto delle nuove sensibilità dei cagliaritani, delle nuove leggi e normative di tutela ambientale, dei nuovi beni a disposizione della città, blocchi le costruzioni a Tuvixeddu e individui altre zone per lo sviluppo di un'edilizia abitativa che vada incontro ai diversi strati sociali della città.

Oggi Cagliari ha la straordinaria opportunità di ridisegnare completamente il proprio futuro: le grandi aree dismesse grazie all'accordo fra la Regione e il Ministero della Difesa, possono rappresentare quello che per Milano e per Torino hanno rappresentato Bicocca o il Lingotto.

Ripensare Cagliari, per una classe dirigente che voglia essere tale, non è soltanto un problema urbanistico; significa ripensare la città a partire dalle sue risorse umane, contrastando il suo progressivo spopolamento e invecchiamento; significa fare una politica di sviluppo che ricomponga le fratture fisiche ma anche sociali, economiche e ambientali presenti all'interno della città.

Noi crediamo che si possa aprire una bella stagione per Cagliari, e se ci è permesso dirlo, anche per il centrosinistra della città nell'obiettivo di fare di Cagliari una città colta, accogliente, con un forte tessuto produttivo e sociale, inserita in un'area urbana il cui sviluppo è essenziale per l'intera regione.

Marco Espa Ninni Depau

Consiglieri dell'Ulivo Consiglio Comunale Cagliari


1 commento:

Anonimo ha detto...

E incredibile che Tuvixeddu sia stata sempre nascosta alla conoscenza dei cagliaritani che quasi ne ignorano l'esistenza. La grande speculazione edilizia sta riducendo la nostra città al supermercato speculativo che ormai presiede l'informazione. Sempre i soliti gruppi di potere amministrano il comune. non credo riuscirà mai la sinistra a rimuovere questa situazione, non dimenticando che Fantola è nel consiglio di amministrazione dell'unione Sarda.