Marco Espa, Mario Bruno (PD): progetti personalizzati per i disabili gravi, legge 162, la Giunta ha deliberato ieri nuovi criteri che prevedono un incredibile il taglio di 25 milioni di euro. Migliaia di persone e di famiglie rimarranno senza sostegno. Subito la modifica.
Non è accettabile che in un momento di crisi come questo a pagare debbano essere le persone con disabilità grave. E' questo il primo commento di Marco Espa, vicepresidente della Commissione Sanità e politiche sociali e di Mario Bruno, capogruppo del PD in Consiglio Regionale.
"Stiamo leggendo ora il testo approvato dalla giunta, salta agli occhi il tentativo di risparmiare risorse rispetto agli anni scorsi: 116 milioni di euro stanziati lo scorso anno per 28.351 progetti personalizzati, oggi la Giunta regionale decide di cambiare i criteri di assegnazione delle risorse stabilendo un limite di 91 milioni di euro. Questo vorrà dire che al momento della presentazione dei progetti ( è stato stabilito dalla giunta il termine del 15 dicembre) ci saranno migliaia di persone con disabilità e loro famiglie che rimarranno improvvisamente senza alcun sostegno, fuori classifica per mancanza di risorse, dopo 10 anni di eccellente sostegno da parte delle Istituzioni.
Avevamo già denunciato in aula questo grave rischio, proponendo un emendamento al collegato alla Finanziaria che era stato assurdamente bocciato dalla maggioranza (vedi il resoconto e il video del dibattito su http://www.marcoespa.it/index.php?liva=130&livb=439&cat=link&id=197 ).
Leggiamo inoltre di nuovi criteri tecnici che penalizzano le persone con disabilità più grave – in una scala di valori da zero a 100, deve 100 è il punteggio per le situazioni più gravi – la Giunta decide di penalizzare con un taglio di ben 1500 euro le persone in indubbia situazione di alta gravità che hanno un punteggio tra 80 e 89. Perché, ci chiediamo? Perche risparmiare sulle spalle delle persone più in difficoltà?
E questo è solo un esempio. Constatiamo che nulla si dice sugli esiti del controlli contro i falsi invalidi che dovevano essere compiuti in forza della legge approvata in Consiglio Regionale nello scorso marzo.
Appena conclusa l'analisi del documento in una conferenza stampa entreremo nel dettaglio della situazione. Da adesso non possiamo che annunciare una battaglia istituzionale, (in Commissione, in Consiglio Regionale) perché la Giunta Regionale modifichi i criteri approvati in senso migliorativo e si stanzino le risorse, perlomeno uguali allo scorso anno. Responsabilmente diciamo che le risorse non possono essere infinite ma non è possibile che da un anno all'altro vengano a mancare 25 milioni di euro, senza alcun motivo.
Pagina 7 - Sardegna Tensioni a Capoterra: vie allagate, fango e detriti. Il ricordo dei 4 morti
CAPOTERRA. Con la pioggia ritorna la paura a Capoterra, Frutti d'Oro, San Girolamo e Poggio dei Pini dove il 22 ottobre di due anni fa un'alluvione ha provocato la morte di quattro persone. Scenari già visti: acqua, fango e detriti fuori dai tombini, strade allagate e allarme generale soprattutto nelle case costruite lungo il rio San Girolamo, epicentro del disastro avvenuto nel 2008. La Protezione civile ha annunciato che il tempo peggiorerà nelle prossime ore e fra gli abitanti delle frazioni capoterresi c'è chi teme una riedizione della sciagura. Evento tutt'altro che improbabile considerato che due anni non sono bastati alla Regione per far partire il piano di messa in sicurezza dell'area a rischio. Tutto è rimasto com'era al momento dell'alluvione: «Non è possibile che a ogni pioggia qui si ritorni all'emergenza - ha protestato il consigliere regionale Marco Espa (Pd), che abita a Frutti d'Oro - abbiamo bisogno di interventi e ne abbiamo bisogno subito. C'è un commissario straordinario per l'alluvione che si chiama Ugo Cappellacci, ci sono 35 milioni di euro da spendere ma non si riesce a partire con i lavori. Mi chiedo che cosa si stia aspettando». In consiglio regionale - insiste Espa - giace da tempo un progetto di legge che prevede la richiesta di 40 milioni da spendere sul Rio San Girolamo, l'area considerata più a rischio di Capoterra. Protesta anche l'assessore comunale alle politiche sociali Marco Zaccheddu: «La situazione non è più sostenibile, servono interventi immediati perché la popolazione ha paura». Il 24 settembre scorso centinaia di abitanti di Capoterra hanno sfilato in corteo per le vie del paese con lo slogan «per non dimenticare e per non essere dimenticati». Un'iniziativa lanciata dal movimento 'Capoterra solidarietà e pari dignità' nato - come aveva spiegato il presidente Carlo Carcangiu - perché lo studio idrogeologico del territorio venga messo in pratica e perché venga attuata la messa in sicurezza dell'area a rischio: «Siamo preoccupati per i ritardi» aveva detto il sindaco Giorgio Marongiu. Il 24 maggio la Procura ha chiuso l'inchiesta sui fatti del 2008 e a breve partirà la richiesta di rinvio a giudizio per undici persone, accusate di disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Sono i dirigenti del Genio civile Virgilio Sergio Cocciu, Raffaela Serra, Gianbattista Novella e Antonio Deplano, il responsabile sicurezza e il presidente della coop Poggio dei Pini Giampaolo Cillocu e Giovanni Calvisi, il sindaco di Capoterra Giorgio Marongiu, il funzionario della Protezione civile Sergio Carrus, l'ingegnere del comune di Capoterra Italo Deiana, il progettista Enrico Montaldo e l'impresario Ettore Corongiu. (re.ca)
La notizia di oggi 4 ottobre 2010: il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo progettato a Roma da Zaha Hadid ha vinto lo Stirling Prize, il prestigioso premio internazionale conferito ogni anni dal Royal Institute of British Architects (RIBA). Il Presidente della Fondazione MAXXI Pio Baldi dice "E' con grande gioia che condividiamo con Zaha Hadid questo importante riconoscimento, assegnato ad un edificio che continua a meravigliare per la sua bellezza. Questo premio contribuisce a diffondere ancora l'immagine straordinaria del museo, che ha già conquistato i romani e molti turisti di tutto il mondo". Habemus MAXXI, cosi scriveva entusiasticamente nei mesi scorsi “Il Giornale” nel decantare "l'emozione senza pari" nel percorrere l'interno dell'ultima realizzazione di uno dei più grandi architetti contemporanei viventi, il premio Pritzker Zaha Hadid. Il MAXXI di Roma, lo straordinario museo dell'arte contemporanea che è stato aperto al pubblico a marzo del 2010. Ma gli attuali amministratori capitolini, sindaco, assessori, rigorosamente di centrodestra, non si sono persi l'occasione di fare una entusiastica apertura, plaudendo coralmente insieme al ministro Bondi all'ultimo capolavoro dell'iraniana che renderà ancora più bella la città eterna. Poco giustamente gli importa che il progetto proviene da amministrazioni comunali e nazionali del centrosinistra che li hanno preceduti. Si godono, e fanno bene, la bellezza delle cose che valgono, che rimangono nel tempo. A Cagliari invece, molti dei nostri amministratori del centrodestra comunali e regionali, in Regione e in Comune ci sono andati giù duro contro la straniera usurpatrice per il Museo del Betile, fino ad affossarlo insieme al master plan per Sant'Elia da 220 milioni di euro e 1200 posti di lavoro, gia firmato da Soru e il sindaco che poi fece marcia indietro, tutti presi nella indecorosa propaganda elettorale antisoriana, senza guardare la bellezza delle cose. "Vogliamo gli ingegneri sardi, volete stuprare il paesaggio di Cagliari con l'ecomostro del Betile di una improbabile archistar", ci hanno detto in consiglio regionale e nell'aula del comune di Cagliari. Ditelo ora a Bondi ed ad Alemanno. Il Betile poteva essere il riscatto di Sant'Elia, il primo passo verso l'integrazione della zona più emarginata di Cagliari. Pensiamo per esempio a Bilbao, una città che dopo una fase di declino legato alla crisi delle sua economia industriale, ha ricostruito una propria vocazione e un percorso di crescita e di nuova immagine internazionale. Non c'è dubbio che il rilancio di Bilbao abbia trovato una rappresentazione, a livello locale e internazionale, nell'immagine del museo Guggenheim realizzato da Frank Gehry, una delle architetture contemporanee più note in tutto il mondo. Una grande opera architettonica – e un sapiente marketing urbano – hanno riscattato Bilbao dal rischio di marginalizzazione e declino. Invece a Cagliari, dopo aver scempiato il Poetto con il ripascimento, pensavano a fare propaganda, non al ben-essere dei cittadini.Una grande occasione di sviluppo per Cagliari e per la Sardegna persa vergognosamente.
di Marco Espa – PD – Consigliere Regionale e Comunale di Cagliari
"SUBITO LA DELIBERA SUI FONDI REGIONALI PER L'ASSISTENZA AGLI ALUNNI CON DISABILITA' "
INTERROGAZIONE IN CONSIGLIO REGIONALE DI NOVE CONSIGLIERI
Nove consiglieri regionali hanno presentato oggi un'interrogazione al Presidente e all'Assessore alla Pubblica istruzione della Regione per chiedere che sia tempestivamente emanata la Delibera di Giunta che ripartisce i finanziamenti rivolti agli Enti locali per programmare il supporto organizzativo necessario in favore degli alunni e studenti con disabilità e per permetterne la loro piena integrazione e non discriminazione. Sono gli on. Espa, Cuccu, Caria, Meloni V, Barracciu, Cucca, Mariani, Solinas A. e Bruno.
"Nel disastro delle politiche Berlusconian- Gelminiane che stanno riducendo in pezzi la scuola sarda – denuncia Marco Espa, Consigliere regionale primo firmatario dell'interrogazione- la Regione può utilizzare immediatamente risorse proprie per cercare di dare respiro agli studenti con disabilità. Anche quest'anno, con la scuola già iniziata, ci sono giunte tantissime segnalazioni da parte di studenti con disabilità delle scuole di tutta la Sardegna che si sono trovati con nessuna o poche ore di assistenza specialistica alla settimana (cosa diversa dagli insegnanti di sostegno ma ugualmente dovuta per legge dagli Enti Locali) e che pertanto non possono frequentare regolarmente per tutto l'orario scolastico. I genitori, per evitare il pericolo di discriminazione del diritto allo studio dei propri figli, sono costretti, in mancanza degli assistenti, a pagare personalmente il servizio che deve essere garantito dalla legge, a provvedere loro stesse al trasporto dei propri figli a scuola o addirittura a presidiare le scuole pronti ad intervenire in aiuto dei loro figli. Ci tengo a ricordare che il trasporto e l'assistenza specialistica rappresentano livelli essenziali dell'inclusione e fanno parte del progetto educativo individualizzato dell'alunno, perché ne garantiscono la stessa frequenza scolastica e realizzano il diritto allo studio degli studenti previsto dalla Legge 104/92,non sono qualcosa in più o una gentile concessione!"
"La Finanziaria Regionale 2009 aveva autorizzato – grazie ad un nostro emendamento condiviso poi da tutto il Consiglio Regionale - con 5 milioni di euro un programma di intervento contro la dispersione scolastica, per favorire il diritto allo studio degli studenti disabili a favore delle scuole di ogni ordine e grado della Sardegna, anche attraverso servizi degli enti locali per il supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con disabilità o in situazioni di svantaggio" spiega Marco Espa, "e la Giunta aveva ripartito i fondi per Comuni e Province relativi all'anno scolastico 2009/2010, permettendo così agli stessi di migliorare qualitativamente e quantitativamente il servizio di supporto agli alunni e studenti con disabilità.
Maquest'anno, chiarisce Espa, i fondi non sono ancora stati ripartiti dalla Giunta e molti Enti Locali a tutt'oggi non stanno garantendo un servizio di trasporto e assistenza specialistica adeguato alle richieste e alle esigenze di tutti gli alunni, in quanto lamentano una mancanza di fondi regionali. Noi chiediamo che il provvedimento venga assunto quanto prima, data l'urgenza e l'ulteriore penalizzazione nei confronti della scuola sarda a causa delle decisioni del Governo italiano in materia di ridimensionamento della rete scolastica.
Chiediamo inoltre al Presidente e all'Assessore di verificare che gli Enti locali garantiscano comunque lo storico dei finanziamenti ordinari previsti dal "fondo unico" assegnato dalla Regione, perché i finanziamenti che stiamo chiedendo hanno carattere integrativo: infatti in Sardegna le ore di assistenza garantita per legge agli studenti con disabilità sono assai poche, spesso assolutamente insufficienti e provocano spesso "situazioni limite inaccettabili".
"Oggi la manifestazione degli abitanti del territorio di Capoterra per non dimenticare l'alluvione del 2008 è fondamentale. Le Istituzioni, tutti noi, non dobbiamo dimenticarci dell'alluvione in Sardegna del 2008 e in particolare dei morti di Capoterra. Sono passati quasi due anni. Ancora i lavori non sono iniziati. A Capoterra siamo a rischio, 10 mila persone sono a rischio nel bacino di Rio San Girolamo, e possono essere direttamente colpite. Non fateci dire (sulla nostra pelle, di noi abitanti del territorio) ve l'avevamo detto". Il consigliere regionale del Pd Marco Espa sollecita l'inizio dei lavori di messa in sicurezza del territorio con i fondi già stanziati e già a disposizione e anche la discussione in Aula della proposta di legge di sei articoli presentato nell'aprile 2009 per stanziare 40 milioni di euro a completamento degli stanziamenti previsti per la messa in sicurezza dell'area di rio San Girolamo Capoterra colpita dall'alluvione dell'ottobre 2008
"Iniziano le pioggie e voglio ricordare che il nostro territorio e' andato l'anno scorso nuovamente in crisi: Frutti d'oro, su Loi, Su Spantu, Rio San Girolamo", prosegue l'esponente dell'opposizione. "Mentre in Consiglio regionale si è discusso a lungo di una inutile legge piano casa (che nulla dice sul dissesto idrogeologico), Capoterra ha bisogno di discutere di una legge salvacase, per salvare le case di chi le ha gia' e la vita dei 10 mila residenti da possibili nuove alluvioni. Urge la discussione del nostro progetto di legge (che vogliamo sia firmato unitariamente da tutto il Consiglio) tutto relativo non a contributi ma alla definitiva messa in sicurezza del territorio, presentato ad aprile e che ancora giace in Consiglio regionale. "Serve inoltre", continua Espa, "che ci sia la proroga dei poteri al commissario straordinario per l'alluvione, attualmente Ugo Cappellacci, in corso di scadenza per almeno un altro anno. Il presidente eserciti i suoi poteri di commissario straordinario, ricordo che con un emendamento bipartisan mio e della Giunta Regionale alla scorsa finanziaria ci sono già a disposizione 35 milioni di euro. Con il nostro progetto di legge che stanzia 40 milioni si arriva alla cifra di 75 milioni, che è all'incirca la somma necessaria individuata dai tecnicidi Hirdodata nel loro studio per mettere in sicurezza definitiva il nostro territorio. Il Commissario straordinario Cappellacci inizi a spendere i soldi con metodi straordinari, come l'urgenza chiede. Si può fare, tutto nell'ambito della piena legalità. Bisogna cantierare subito lo studio di Hidrodata. E' comprensibile un po' di prudenza dovuta alle sventure giudiziarie dei commissari straordinari che hanno operato a livello nazionale ma noi vogliamo che si proceda, subito, il tempo sta passando e nulla succede. Il commissario e il suo ufficio si circondino di un pool di magistrati volontari o di persone qualificate ed irreprensibili da ogni punto di vista e si vada avanti con procedure straordinarie.
Sulle risorse denunciamo- conclude Marco Espa - che il governo nazionale Berlusconi ha stanziato per l'alluvione solo 6 milioni di euro, una vergogna, bocciando un emendamento dell'on. Francesco Sanna che stanziava 50 milioni di euro da attribuire alla Regione sarda".
«Una capitale del Mediterraneo accoglie la pluralità delle religioni» Espa: i politici cattolici che dicono no agli altri culti non lo fanno per fede ma solo per coltivare piccoli fini elettorali La Nuova Sardegna, 15 settembre 2010
CAGLIARI. L’Imam dei 5 mila musulmani residenti a Cagliari chiede alla città di poter avere un posto dove erigere la moschea. L’arcivescovo monsignor Giuseppe Mani si dichiara d’accordo con la concessione di uno spazio per la costruzione di un luogo di culto. Ma l’intera collettività è chiamata a offrire una risposta a una richiesta che nasce da un’esigenza, si sa, molto sentita. Interviene nel dibattito il consigliere regionale Marco Espa. Ricapitolando: l’Imam chiede di poter costruire una moschea. «Non abbiamo una moschea, la casa che usiamo è troppo piccola e facciamo una raccolta tra di noi per pagare l’affitto. Chiediamo al sindaco di concederci anche solo un terreno dove poter pregare perché i musulmani lo fanno cinque volte al giorno»: queste le parole dell’Imam Triki Mehrez, da quindici anni in città. In effetti il locale, nel quartiere Marina, è di 90 metri quadrati, un piccolo appartamento, ed è certo uno spazio troppo piccolo per i cinquecento fedeli che nei giorni scorsi hanno celebrato l’ultimo giorno di Ramadan. Come è noto, sulla moschea l’arcivescovo Giuseppe Mani non ha nulla in contrario: c’è piena libertà di culto. Ma detta in qualche modo una condizione: «Noi acquistiamo i terreni per le nostre chiese e ne paghiamo la costruzione - avverte l’arcivescovo - credo che altrettanto dovrà fare la comunità musulmana». Di fatto la Marina, dove vive buona parte di una comunità di circa cinquemila musulmani, si è trasformata in una grande moschea all’aria aperta perché è per strada che i musulmani pregano, di fronte alla chiesa di Sant’Eulalia, lungo la via Dettori, davanti alla loro improvvisata piccola moschea. Il consigliere regionale e comunale Marco Espa promuove il dibattito. Che secondo lui deve coinvolgere l’intera comunità cagliaritana. «Ci mancherebbe altro che una moschea non possa essere costruita a Cagliari - comincia -. E sono anacronistiche e vagamente razziste le dichiarazioni di esponenti politici cagliaritani di maggiorana che - continua Espa - soffrono nel vedere la diversità far parte di Cagliari». E qui Espa introduce un argomento anche politico: «Gli attuali amministratori della città vogliono Cagliari capitale del Mediterraneo. Senza una risposta a un quesito come quello posto dall’Imam, resta solo uno slogan vuoto, basato sull’impossibile competizione con le grandi capitali europee del Mediterraneo». Espa sottolinea come una competizione economica e di immagine davvero renda vuoto il concetto di capitale. Ma ancora, Espa esamina la questione moschea anche sotto un altro aspetto: «In ogni caso come questo affacciato dal capo religioso della comunità musulmana, si comprende come il sogno di Cagliari capitale non si possa realizzare senza una decisa scelta di campo multietnica, dove la diversità razziale, religiosa, culturale diviene una grande risorsa per lo sviluppo della città e per le sue relazioni trasmediterranee». Secondo Espa la tolleranza religiosa è un grande capitolo del diritto delle persone a essere riconosciute nella loro totalità: può essere una città capitale senza che siano accolti e riconosciuti i diritti «delle persone in situazioni più estreme, siano essi cittadini con disabilità, anziani non autosufficienti, persone e famiglie in povertà, persone senza fissa dimora, o in difficoltà per problemi mentali»? Tali problematiche, secondo il consigliere Espa, devono essere in testa dell’agenda politica e sociale. Torniamo alla fondamentale questione religiosa: «E’ inutile farci paladini della nostra presunta cattolicità con l’esclusione degli altri - riprende Espa -, la chiesa cattolica ufficiale, da Roma a New York, da Milano a Cagliari - a partire dal Concilio Vaticano II è sempre stata favorevole all’individuazione di siti e si luoghi di culto per le altre religioni. Quindi - va avanti Espa - chi si dichiara cattolico, a partire dalla mia classe di politici cattolici o che si dichiarano tali, ed è contro i luoghi di culto di altre religioni, non metta in mezzo la difesa della propria religione, non richiesta, e lo ammetta e lo dica. Dica di essere un un po’ leghista, un po’ razzista e che gli piace solleticare per fini elettorali il senso di sicurezza delle persone gridando al lupo. La religione non c’entra nulla, né tantomeno i valori laici delle democrazie occidentali».
Ci mancherebbe altro che una Moschea non potesse essere costruita a Cagliari. E sono anacronistiche e vagamente razziste le dichiarazioni di esponenti politici cagliaritani di maggioranza che "soffrono" nel vedere "la diversità" far parte della città.
Gli attuali amministratori della città vogliono Cagliari come Capitale del mediterraneo. E' solo uno slogan vuoto, basato sull'impossibile competizione con le grandi capitali europee del mediterraneo. Ed in ogni caso come questo si può realizzare senza una decisa scelta di campo multietnica, dove la diversità razziale, religiosa, culturale diviene una grande risorsa per lo sviluppo della città e per le sue relazioni transmediterranee? Dove i diritti delle persone in situazioni più estreme, siano essi cittadini con disabilità, anziani non autosufficienti, persone e famiglie in povertà, persone senza fissa dimora o in difficoltà per problemi mentali o di dipendenze siano in testa dell'agenda politica e sociale? Poi evitiamo, a iniziare dagli esponenti politici, di farci paladini inutili della nostra presunta cattolicità. La chiesa cattolica "ufficiale" (da New york a Roma a Milano a Cagliari ecc ecc) a partire dal Concilio Vaticano secondo è sempre stata favorevole all'individuazione di siti e di luoghi di culto per le altre religioni.
Quindi chi si dichiara cattolico, a partire dalla mia classe di politici cattolici o che si dichiarano tali, ed è contro i luoghi di culto di altre religioni, non metta in mezzo la difesa della propria religione (non richiesta) e lo ammetta e lo dica. Dica di essere un po' leghista, un pò razzista e che gli piace solleticare per fini elettorali il senso di sicurezza delle persone gridando al lupo al lupo. La religione non c'entra proprio nulla. Ne tantomeno i valori laici delle democrazie occidentali.
Marco Espa Consigliere Regionale e Comunale di Cagliari
Domani domenica 12 settembre ore 19 al Bastione di Cagliari si parla di "Integrazione sociale nella Cagliari Multiculturale" Interverranno: Marco Espa, Angela Quaquero, Fabio Meloni, Ettore Cannavera, Marco Lai, Anselmo Piras, Cristina Cabras e Marco Paciotti responsabile nazionale immigrazione PD- modera Egidiangela Sechi - Festa Democratica 2010 Enti Locali Cagliari
Gli attuali amministratori della città vogliono Cagliari come Capitale del mediterraneo... E' solo uno slogan vuoto, basato sull'impossibile competizione con le grandi capitali europee del mediterraneo? Ed in ogni caso come questo si può realizzare senza una decisa scelta di campo multietnica, dove la diversità razziale, religiosa, culturale diviene una grande risorsa per lo sviluppo della città e per le sue relazioni transmediterranee? Dove i diritti delle persone in situazioni più estreme, siano essi cittadini con disabilità, anziani non autosufficienti, persone e famiglie in povertà, persone senza fissa dimora o in difficoltà per problemi mentali o di dipendenze siano in testa dell'agenda politica e sociale?
Sabato 4 settembre ore 21,00 - Firenze - Parco delle Cascine
con LIVIA TURCO Presidente Forum Politiche Sociali PD ELENA GENTILE Assessore Regione Puglia PIETRO VITTORIO BARBIERI Presidente Fish Federazione Superamento Handicap GIOVANNI PAGANO Presidente Fand Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con disabilità LUCIANO BARTOLINI Sindaco Bagno a Ripoli
coordina MARCO ESPA Consigliere Regionale della Sardegna
Un breve aggiornamento e un po' di rendiconto, prima della pausa estiva, di quello che sto facendo in Consiglio Regionale e per darvi conto di altre notizie sulla mia attività politica e sociale, anche con qualche video.
Grande battaglia poi sulla questione della "vertenza entrate", frutto di una conquista totalmente unitaria fatta nel 2007, e che permette alla Sardegna di disporre di più di 2,6 miliardi di euro di risorse aggiuntive, di soldi nostri. Ora il Governo nazionale annuncia un passo indietro e la giunta Regionale appare troppo silenziosa: non possiamo stare a guardare, abbiamo chiesto di essere tutti uniti, che non si guardi remissivamente alle promesse di presunti governi amici.
E' stata comunque l'occasione per fare una battaglia concreta su alcuni temi caldi che riguardano la pelle dei sardi. In un momento di tagli, crediamo che vadano rafforzate proprio le persone esposte a maggior vulnerabilità. Ecco il perchè dei miei emendamenti sulle persone trapiantate e in attesa di trapianto di cuore e di fegato (ho messo in campo anche un progetto di legge), sulla necessità della assistenza 24 ore su 24 per le persone che vivono in ventilazione assistita, in particolare i malati di SLA.
Inoltre ci siamo accorti che dai fondi della 162 per i progetti personalizzati alle persone con gravi disabilità sono spariti rispetto all'anno scorso 20 milioni di euro. Allarme rosso?
Sull'argomento progetti personalizzati, per chi si era perso il dibattito su Videolina tra me e l'assessore regionale alla Sanità Antonello Liori può guardare il video qui sotto.
A settembre rilanceremo le vertenze, insieme a quella legata al mondo della scuola contro i tagli a tutto tondo che continuano ad essere effettuati in maniera discriminatoria. Ritornano attuali le mozioni e interrogazioni già presentate che "purtroppo" hanno anticipato i temi caldi del prossimo autunno.
Dalla Provincia di Cagliari - Interrogazione sui costi della politica.
Nella nostra ultima newsletter ci siamo lasciati prima dei ballottaggi alle elezioni provinciali, che hanno visto una vittoria del centrosinistra in tutta la Sardegna. Non sono particolarmente entusiasta, perchè il vero problema è la scarsissima affluenza (solo ad esempio in Provincia di Cagliari il presidente è stato eletto con meno del 15% dei voto degli aventi diritto). Bisognerà quindi amministrare con grande umiltà e con rigore per riconquistare il consenso dei cittadini alle istituzioni, prima ancora che agli schieramenti politici.
Su questo vi voglio segnalare una importantissima e seria iniziativa dei consiglieri provinciali Rita Corda, Massimo Pusceddu e Giorgio Palmas che, giustamente, senza tener conto della propria appartenenza ma utilizzando il loro sindacato ispettivo, hanno sollevato attraverso un'interrogazione, il pericolo che in un momento di crisi come questo si affidino consulenze e incarichi non necessari al funzionamento della macchina amministrativa. A settembre un dibattito su questo tema in aula. A loro i miei migliori complimenti per l'iniziativa.
Sanità al collasso in Sardegna. Leggi la notizia Sulla Sanità penitenziaria, mai manicomi criminali in Sardegna. Leggi la notizia La preoccupazione sui conti della Sardegna; il giudizio della Corte dei Conti. Leggi la notizia I bambini esclusi scegliamo da che parte stare. Leggi la notizia
TRAPIANTATI: PROPOSTA LEGGE PER ASSEGNARE 100.000 EURO L'ANNO (AGI) - Cagliari, 5 ago. - Il vicepresidente della commissione Sanita' in Consiglio regionale, Marco Espa, ripropone, con un progetto di legge, la questione dei finanziamenti a sostegno di trapiantati e trapiantandi di cuore, polmone e fegato in Sardegna. Dopo la bocciatura in Aula, durante la discussione della manovra correttiva di bilancio approvata martedi' scorso, di un emendamento del Pd che stanziava 100.000 euro l'anno, Espa ha presentato un proposta di legge di contenuto analogo, firmata anche dai colleghi Adriano Salias (Idv), Pierluigi Caria, Giovanni Mariani, Valerio Meloni e Mario Bruno (Pd). Il testo si propone di adeguare gli importi finanziari previsti dalla legge 11 del 1985, poi modificata nel 1993 dalla legge 43, che prevede appunto le provvidenze a favore di nefropatici e trapiantati di rene. I proponenti intendono estenderle a tutti i trapiantati, anche quelli di cuore e fegato. Al momento, secondo quanto indicato dai firmatari della proposta, sono 88 i trapiantati di cuore e circa 200 quelli di fegato assistiti dal centro trapianti dell'ospedale Brotzu di Cagliari. (AGI) Rob
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segue il testo della proposta di legge
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
PROPOSTA DI LEGGE N.
presentata dai Consiglieri regionali
ESPA, SALIS, CARIA, MARIANI, MELONI V., BRUNO
Il_______
Interventi a sostegno di trapiantati e trapiantandi di cuore, polmone e fegato .
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RELAZIONE DEI PROPONENTI
La presente proposta di legge ha lo scopo di provvedere ad introdurre taluni urgenti adattamenti e adeguamenti delle disposizioni finanziarie di cui alla legge regionale 8 maggio 1985, n. 11, già modificata con la legge regionale 14 settembre 1993, n. 43, contenente norme per le provvidenze a favore dei nefropatici e trapiantati di rene. In particolare si intende estendere a tutti i trapiantati, comprendendo perciò anche quelli di cuore e di fegato,(attualmente 88 di cuore e circa 200 di fegato, assistiti dal centro trapianti dell’Ospedale Brotzu) le provvidenze contemplate nella presente normativa. Ciò anche in attesa della presentazione e dell'approvazione di un riordino della disciplina che provveda a ridisegnare integralmente la materia.
Art. 1 1. A partire dall'anno 2010, sono stanziati euro 100.000 annui destinati al sostegno dei trapiantati e trapiantandi di cuore polmone e fegato , secondo le modalità previste dalla legge regionale 8 maggio 1985, n. 11, già modificata con la legge regionale 14 settembre 1993, n. 43, contenente norme per le provvidenze a favore dei nefropatici e trapiantati di rene. Art. 2 Norma finanziaria
1. Gli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge sono valutati per l'anno 2010 in euro 100.000/00 ; 2. Nel bilancio della Regione per gli anni 2010-2013 sono apportate le seguenti modifiche:
in aumento UPB ______________ cap.____________ nuova istituzione 2010 euro 100.000 2011 euro 100.000 2012 euro 100.000 2013 euro 100.000 in diminuzione UPB S 0801005 ( Interessi su rate d'ammortamento mutui e/o prestiti obbligazionari ) 2010 euro 100.000 2011 euro 100.000 2012 euro 100.000 2013 euro 100.000 mediante riduzione della riserva di cui alla voce 4) della tabella A allegata alla legge regionale 28 dicembre 2009, n. 5 (legge finanziaria 2010).
3. Le spese previste per l'attuazione della presente legge fanno carico alle suddette UPB del bilancio della Regione per gli anni 2010-2013 ed a quelle corrispondenti dei bilanci per gli anni successivi. F.to ESPA, SALIS, CARIA, MARIANI, MELONI V., BRUNO
L'intervento di Marco Espa in Consiglio Regionale contro la manovra finanziaria di tagli nazionali e regionali - 29 luglio 2010 PS: il sottosegretario Vegas ha dichiarato che lo Stato non intende versare i più di 2,6 miliardi di euro delle entrate tributarie proprie della Sardegna....(la famosa vertenza entrate della scorsa legislatura, vinta e concordata con il governo Prodi)... da non credere... e da andare subito a Roma!
prima parte
seconda parte
Continuazione della discussione generale del disegno di legge: "Disposizioni nei vari settori di intervento (collegato alla manovra economica-finanziaria 2010-2013)" (78/A)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 78/A.
E' iscritto a parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Presidente, oggi due notizie. La prima lei l'ha detta, abbiamo fatto la commemorazione, è una brutta notizia che arriva da lontano per il lutto di questo nostro conterraneo che ha perso la vita difendendo la nazione, difendendo l'Italia, facendo il suo dovere e quindi è sicuramente una notizia che ci rattrista. Un'altra notizia che ci rattrista molto - io lo dico perché forse è legata anche alle nostre vicende di cui parliamo con questo collegato - è la notizia che l'Assessorato dei trasporti della Regione Sicilia gestirà probabilmente per sempre i traffici navali della Sardegna per i prossimi anni. Come avete saputo l'Assessore della Regione Sicilia sarà quello che farà da riferimento e deciderà le sorti dei nostri viaggi, delle linee per la Sardegna e da oggi in poi appunto avremo come interlocutore l'Assessore della Regione Sicilia. Non mi sembra una notizia particolarmente positiva. Veramente mi sembra che abbiamo perso un'occasione, verrebbe veramente da gridare allo scandalo per questo e credo che questo ci faccia riflettere sulla nostra forza e sul nostro potere di contrattazione nei confronti dello Stato.
(Brusio in aula)
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Espa. Io vorrei pregare i colleghi di consentire all'onorevole Espa di svolgere il suo intervento senza questo sfondo poco gradevole. Prego.
ESPA (P.D.). La ringrazio, Presidente. Volevo un po' stigmatizzare quello che è stato detto, adesso il centrosinistra ha fatto una conferenza stampa. I colleghi della Commissione bilancio ci hanno ricordato come il sottosegretario Vegas ci ha detto che non riconosce l'onere di 2 miliardi e mezzo di euro dei nostri soldi - mi piace sottolinearlo - mentre nel frattempo ci scarica completamente le nostre, e io lo voglio sottolineare, le nostre risorse. Ecco, su questa questione il collega Porcu ha detto all'inizio di questo dibattito: "Dobbiamo andare a Roma, dobbiamo essere tutti lì". Forse è stata considerata una battuta. Io non credo che questa sia una battuta, anzi credo che sia un'emergenza importante, credo che noi dobbiamo permetterci di pensare che queste risorse che il sottosegretario Vegas - veramente mi sembra di pensare alle battaglie spaziali che vedevamo da bambini nei cartoni animati, io non so se lui veramente è il cattivo che vuole andare contro Goldrake, veramente mi viene da pensare questo -, cioè la questione è che questa eliminazione dei nostri 2 miliardi e mezzo di euro, questo tentativo avrebbe bisogno di una ribellione subito. Io purtroppo non posso che parlare di ribellione e non posso dire che basta l'iniziativa, diciamo così, mettere in campo una diffida, che sicuramente va fatta, ma non basta! Io credo che il nostro dovere, anche dei consiglieri regionali, è di essere subito in campo per protestare davanti a queste affermazioni, subito andare a Roma per dire che questa cosa è uno scippo che ci riguarda tutti. Io lo dico perché come sapete io sono molto spesso monotematico, faccio interventi molto legati alla dimensione della sanità e del sociale e non mi dispiace ripetermi su questi argomenti, dire che cosa c'entra l'economia, che cosa c'entra il nostro reddito, che cosa c'entrano le nostre risorse rispetto al benessere dei sardi e non parlo solo della mancanza di stipendi che ci sarà, dell'emergenza che può esserci in questo momento per tutte le persone che sono in situazioni di difficoltà, non solo nel lavoro, non solo nei vari settori dell'economia, non solo gli enti locali che avranno minori entrate, ma lo dico proprio per le persone per le quali noi ci siamo permessi forse dei lussi; vengono considerati dei lussi, io non credo siano dei lussi, ma sia riconoscere diritti di cittadinanza a persone in situazioni veramente difficili.
Qualche giorno fa siamo stati a una manifestazione che riguardava una categoria particolare di persone estremamente in difficoltà e sono appunto persone malate di SLA. C'era l'Assessore della sanità, l'onorevole Liori, alcuni di noi consiglieri sono stati invitati a entrare all'incontro con l'Assessore e con i malati di SLA, è stato un incontro particolarmente intenso e ci siamo bloccati su che cosa? Ci siamo bloccati sul fatto che l'Assessore diceva: "Sì, il progetto è giusto ma non abbiamo le risorse. Sì, il progetto può essere compatibile ma dobbiamo ragionare per capire quali sono i calcoli". Qualcuno di noi ha detto: "Ma noi come facciamo a non soccorrere un ferito in mezzo alla strada? Come facciamo a preoccuparci del fatto che quella persona è in una situazione critica e noi non possiamo preoccuparci del fatto che se lo soccorriamo sporchiamo la macchina... noi lo facciamo!". Noi soccorriamo le persone che sono in situazione estrema come, lo sappiamo tutti, le persone in certe condizioni, la SLA è uno degli esempi più clamorosi. Tra l'altro è una battaglia civile che loro fanno senza chiedere altro che un diritto alla vita, non chiedendo altre questioni. Io ricordo che abbiamo fatto un grandissimo dibattito sui temi dell'eutanasia a livello nazionale. Ecco, queste persone non chiedono di essere fatte fuori, chiedono di poter vivere 24 ore su 24 assistite in maniera dignitosa, poter fare il resto della loro vita in maniera dignitosa. E cosa si è detto? Si è detto: "Non sappiamo come fare per le risorse".
(Brusio in aula)
Su questa questione, io lo ripeto e chiedo al Presidente se magari possiamo un attimo...
PRESIDENTE. No, no, scusi onorevole Espa.
ESPA (P.D.). Dicevo, su questa questione la risposta è stata, davanti anche alla nostra affermazione di dire le persone vanno soccorse subito, dice: "Va beh, ma questa è demagogia". Lo dico non per polemica, lo dico perché è successo così. Allora, qual è la demagogia? Come si evita la demagogia? Si evita con il fatto che noi dobbiamo avere le nostre risorse perché poi le persone che sono in situazione di difficoltà non avranno il loro diritto alla vita, perché se lo Stato ci dice: "Vi riconosco le competenze, quindi vi dovete far carico degli oneri"- come ha detto, appunto, il nostro Vegas - "vi riconosco gli oneri e le competenze, ma nel frattempo non vi do quello che è vostro", noi stiamo mettendo in crisi anche queste persone. Non ci possiamo permettere il lusso, e lo dico con ironia, di dare l'assistenza di qualità a persone che chiedono di vivere. Lo dico perché sono cose direttamente interessate. Non è che aumentiamo la spesa sociale. Noi con le nostre risorse che sono nostre possiamo permetterci cose che magari altre regioni non si permettono, ma noi lo facciamo per i diritti delle persone in questa situazione. Questo lo dico perché dobbiamo essere coscienti che questo allarme che noi stiamo mettendo in campo, perché il nostro timore è che questi soldi non arriveranno mai e che voi state cercando con questa manovra di dare un rimedio a questa situazione sapendo che poi le risorse il Governo non ce le darà, e per questo noi invitiamo tutti quanti, voi e noi, ad essere presenti e a protestare con vigore rispetto a questa situazione, io dico solamente quali sono gli oneri aggiuntivi di questa disgraziata manovra nazionale che si chiama D.L. 78, come la nostra. Già questa è una coincidenza incredibile: il D.L. 78 in Parlamento, la manovra dei tagli del Governo, è uguale alla manovra dei tagli della Regione Sardegna, D.L. 78 uno e D.L. 78 l'altro.
L'altro giorno c'è stata, ricordo, l'iniziativa di tutti noi consiglieri con il primo firmatario l'onorevole Capelli che protestava per un clamoroso atto di macelleria sociale, andare a colpire le persone malate di AIDS, che oggi sarà ratificato nonostante la nostra protesta unitaria. Io voglio ricordare come l'assessore Rambaudi, che è il coordinatore di tutti gli assessorati del welfare a livello nazionale, ci ricorda come stanno crollando le assegnazioni alle regioni, compresa la Sardegna in questo caso, sulle politiche sociali dimezzate rispetto al 2004 e quanto questi stanziamenti l'anno prossimo crolleranno ancora di più, quindi arriveremo ad avere risorse che il Governo nazionale manderà, sempre appunto dimezzandole, intorno ai 700 milioni di euro per tutte le regioni italiane. Allora, mi metto a pensare che cosa vuol dire poi il non rifinanziamento del fondo sociale o i tagli ai comuni di cui abbiamo saputo. Cosa vuol dire che avremo mense e dormitori per i senza fissa dimora che verranno chiusi? Avremo attività e prevenzione di contrasto alle tossicodipendenze che cesseranno? Accoglienza per minori stranieri non accompagnati, parlo dei casi ovviamente che tutti diciamo: "Ci mancherebbe altro", che non potremo più fare oppure i processi legati alla riforma carceraria, gli sportelli degli immigrati, i servizi sociali che sono a carico degli enti locali che subiranno i tagli? Allora, questo, come dire, è una sommatoria rispetto ai tagli che ci saranno per noi, questo è l'allarme che noi sentiamo di dire forte. Ecco, io dico con molta semplicità, in più mi dispiace pensare a tutto il discorso clamoroso che riguarda il mondo della scuola, quindi i tagli che ancora una volta il Governo nazionale ci dispensa in maniera assolutamente incredibile e noi, lo dico perché qui c'è stato un dibattito molto approfondito, condiviso anche dalla maggioranza, noi l'accordo che siamo riusciti a chiudere, abbiamo chiuso un accordo Baire-Gelmini dove abbiamo messo noi 20 milioni e la Gelmini nulla! E qui c'è stata una mozione, sulla quale noi ci siamo astenuti, ma della vostra maggioranza, che voi avete detto: "L'accordo va rimodulato". Con noi non potete fare questo gioco Stato nazionale, non potete dire: "Noi mettiamo i soldi e poi firmiamo l'accordo", l'avete detto voi e che cos'è successo? Nulla! L'accordo è rimasto lo stesso, non c'è stata nessuna modifica e tutto è fermo. Questo davanti al vostro ordine del giorno, io lo voglio ricordare che quest'anno la mattanza sociale del Governo nazionale ci colpirà ancora anche su questo e questi servizi chi avrà tra di noi la faccia di dire: "Noi non li faremo, non daremo una mano agli insegnanti" parlando di diritti oppure alle categorie di cui ricordo i minori, i tossico dipendenti? Saranno tutti a carico nostro, la gente si ribellerà contro di noi, o verrà qui a chiedere il conto, non andrà solo a Roma perché quello è un passaggio difficile, sarà da noi che verrà a dire: "Vogliamo le risorse, vogliamo i soldi". Questo ce lo dobbiamo dire in maniera estremamente chiara.
Ecco, io credo che da questo punto di vista veramente stiamo sfiorando, lo dico con una parola grossa, il limite di toccare i diritti umani delle persone perché questi tagli, questa situazione che ci crea una difficoltà così importante la dovremo pagare noi. La cosa che a me piace ricordare ogni tanto è il discorso legato a tutta la battaglia incredibile che il Governo nazionale ha fatto contro le persone con disabilità. Se vi ricordate è uscita fuori questa storia dei falsi invalidi e c'è stato un clamoroso eco da parte di Tremonti che in maniera, io lo devo dire, abbastanza razzista ha detto: "Questo è un Paese che ha 2 milioni e 700 mila invalidi; 2 milioni e 700 mila invalidi pone la questione se un Paese così può essere ancora competitivo". Purtroppo devo dire che affermazioni simili nel 1930 le aveva fatte un ministro tedesco. Oggi abbiamo un ministro tedesco dell'economia in Germania che è una persona con disabilità e non credo che Tremonti sia in grado di andare al suo tavolo e dire: "Non ci possiamo permettere gli invalidi perché gli invalidi non sono una risorsa, non possono essere una risorsa per il nostro Paese". Lo dico per la mentalità strisciante che colpisce i ragionamenti che vengono fatti a livello nazionale, lo dico qui, ne approfitto per dire... mi piace ricordare che in realtà la spesa per le pensioni, per l'assistenza degli invalidi civili è di 16 miliardi di euro a livello nazionale, facciamo una chiarezza per smitizzare queste stupidaggini che sono state dette a livello governativo, ed è l'1 per cento del PIL. Io vi voglio dire: sapete quanto si spende per l'invalidità in Svezia? Il 4,5 per cento, noi l'1 per cento! In Danimarca quanto si spende? Il 4,2 per cento. In Olanda il 2,3 per cento. Nel Regno Unito il 2,2 per cento. In Portogallo il 2,4 per cento. In Polonia l'1,7 per cento. La Slovenia l'1,9 per cento. L'Ungheria il 2,1 per cento. La Francia l'1,8 per cento. La Germania l'1,7 per cento. Il Belgio il 2 per cento. Allora, queste chiacchiere che servono a puntare... siamo tutti contro i falsi, bisogna fare le indagini, siamo d'accordo, però dire una cosa del genere, dire "ci possiamo permettere il lusso", così viene detto, "di dare un diritto di cittadinanza alle persone in situazione difficile"? Abbiamo visto che fine hanno fatto le persone con AIDS, tagliate le loro indennità. Oggi si chiuderà questa partita sul quale tutti noi abbiamo protestato, gli Assessori alle politiche sociali stanno dicendo le cose che stanno dicendo ma, come dire, si aumenta lo stigma nei confronti delle persone in situazioni di difficoltà, fossero stranieri, fossero persone con disabilità, persone malate, perché alla fine dobbiamo giustificare anche moralmente perché stiamo facendo i tagli o almeno cerchiamo di far credere anche alle classi dirigenti regionali, anche ai Consigli regionali che sono battaglie giuste, mentre non è così, mentre è il fallimento della politica! Per questo continuo a pensare che bisognerebbe veramente mettere in campo una protesta per farci dire adesso politicamente, per farci dire dal Governo che cosa vuol dire che ci vogliono dare le competenze e non ci vogliono dare i nostri soldi, i nostri soldi, non i soldi che provengono da altre situazioni. Questa credo sia una battaglia che noi dobbiamo fare, io per esempio, lo dico in maniera molto semplice, noi abbiamo anche presentato degli emendamenti, è un fatto collaterale, però per me abbiamo visto una manovra che è stata presentata all'inizio, prima degli emendamenti, dei tagli che avete fatto, che noi riteniamo assolutamente inutili, per esempio, la soppressione dell'articolo 4 che avete voluto in Commissione. Dice: "Vabbè, non abbiamo i soldi, ci sono minori entrate". Ma, io voglio capire, davanti a questo quadro che meriterebbe una ribellione nostra e una presenza a Roma, io voglio sapere perché noi dobbiamo rinunciare - parlo delle cose che avete proposto voi, non le abbiamo proposte noi, perché la finanziaria, il documento iniziale era il vostro - perché dobbiamo rinunciare a dare l'esenzione alle comunità socioeducative integrate per minori, case famiglia e comunità di pronta accoglienza e comunità di sostegno, dobbiamo garantire il reddito zero per quanto riguarda la spesa sanitaria, ciò considerarli di fascia C? Perché dobbiamo tagliare questi 400 mila euro, mi chiedo? Oppure perché noi dobbiamo sopprimere l'idea giusta che c'era prima di togliere 600 mila euro per aiutare il servizio di volontariato civile? Voi sapete che esiste un finanziamento nazionale che non basta e la Regione aveva deciso di dare una mano d'aiuto ai sardi che fanno servizio civile, ma è stato tagliato dalla vostra manovra! Ma perché dobbiamo tagliare? Perché il Governo ci mette alla frusta? Perché non siamo in grado di capire che questi sono servizi, non sono lussi, sono cose che per noi sono indispensabili? La qualità della vita delle persone e il miglior sostentamento della vita delle persone riguarda i processi economici, non riguarda il buon cuore, non riguarda la carità, riguarda veramente i processi di qualità della vita della persona che mettono in moto meccanismi. Le persone rimangono risorsa. Ma perché dobbiamo tagliare, mi chiedo, anche, 1 milione di euro per l'assistenza penitenziaria? Mettiamo 1 milione di euro e lo tagliamo! Siamo una nazione civile, siamo una regione, lasciatemi dire, perché la nazione è civile, ma il Governo ogni tanto è proprio incivile? Allora, questo milione di euro per la sanità penitenziaria l'abbiamo tagliato, io dico, perché? Perché il Governo ci sta mettendo le mani al collo? Penso che prima di farmi soffocare mi ribellerò! Ma poi, perché dobbiamo tagliare una modifica che era stata inserita, molto semplice, che parlava di riconoscimento del ruolo di educatore nei percorsi di inclusione per quanto riguarda... riconoscerlo a tanti lavoratori che hanno lavorato nei servizi socioassistenziali in questo periodo di cui c'era dopo una trattativa che avevate fatto anche con i sindacati, abbiamo tagliato all'articolo 4 anche questa norma. Io voglio sapere, meno male che, come dire, con un colpo di intelligenza che tutti quanti... noi abbiamo protestato, voi avete deciso di ritirare il taglio che c'era stato sulla legge numero 162 su cui dovremo aprire un grandissimo dibattito rispetto al fatto che questa situazione è una situazione estremamente virtuosa, il famoso lusso che noi ci possiamo permettere, che ci vogliamo permettere, come ci dovremmo permettere il lusso, che non è un lusso, ovviamente, lo dico ironicamente, nel riconoscere i diritti per le sue persone in situazioni estreme. Non è possibile, quindi io ritorno e concludo qui, pensare che noi siamo qui come tanti colleghi dicono facendo ginnastica, come dire un po' di teatro della politica mentre a Roma si decide di metterci le mani al collo. Io sinceramente penso che noi dobbiamo fare una riflessione unitaria, abbiamo sentito dei percorsi che sono stati fatti, come le diffide, ma io credo che noi poi ne risponderemo politicamente perché questi tagli ci colpiranno con annessi e connessi su tutti i settori e le persone, i sardi, non capiranno, verranno qui a dire: "Che cosa state facendo, i soldi li vogliamo dalla regione"!
SANITA': ESPA E BRUNO (PD),"E' AL COLLASSO, SERVE SALTO QUALITA'" (AGI) - Cagliari, 3 ago. - "La sanita' sarda e' al collasso ma il centrodestra e' troppo impegnato a far volare gli stracci. L'assessore Liori ha convocato oggi una conferenza stampa per replicare ad una autorevole forza politica che dovrebbe sostenerlo, i Riformatori. Ma i Riformatori non fanno altro che denunciare cio' che l'opposizione dice da tempo". Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Mario Bruno, e il consigliere Marco Espa Vicepresidente della Commissione Sanità, rilanciano l'appello "per un salto di qualita' dell'assistenza sanitaria e ospedaliera con un uso razionale delle risorse economiche e umane, per porre fine al piu' presto alla situazione di commissariamento delle Asl". "Pure il capogruppo del PDL risponde con durezza ai suoi alleati', accusandoli - tra l'altro - di gestire male il settore del turismo, con il loro assessore. Nel centrodestra sardo regna il caos, e' ormai evidente che sono allo sbando", proseguono Bruno ed Espa. "Nella commissione Sanita' l'opposizione assiste con regolarita' a tensioni e contrapposizioni tutti interni alla maggioranza. Nel frattempo l'ingiustificato blocco delle assunzioni e del turn over pone le Asl nella condizione di agire senza nessun indirizzo da parte della Regione. Tutte le proposte di riordino del sistema sanitario regionale sono rimaste bloccate nelle commissioni consiliari e non sappiamo che fine ha fatto il piano per i nuovi ospedali approvato dal Consiglio Regionale nella scorsa legislatura".
MANOVRA: CONSIGLIO RESPINGE EMENDAMENTI PD SU ASSISTENZA SOCIALE (AGI) - Cagliari, 3 ago. - Si sono riaperti dopo le 16.30 i lavori del Consiglio regionale che sta esaminando la manovra correttiva di bilancio. Ad inizio seduta la presidente Claudia Lombardo ha annunciato l'ammissione dell'emendamento del Pd, primo firmatario Marco Espa, che autorizza la spesa di 7 milioni per la realizzazione di un progetto sperimentale di assistenza domiciliare intensiva 24 ore su 24 per persone con disabilita' grave. "E' rivolto - ha spiegato Espa - in modo particolare ai malati in ventilazione assistita, in particolare quelli di Sla, che da tempo denunciano carenze nell'assistenza e hanno messo in atto proteste estreme per richiamare l'attenzione. Questo emendamento anticipa anche un lavoro che sta compendo la commissione Sla istituita dall'assessorato alla Sanita'". Da Francesca Barracciu (Pd) e' arrivato un invito "alle consigliere, perche' prendano posizione su un tema che riguarda in modo particolare le donne, cioe' l'assistenza". L'emendamento e' stato respinto a maggioranza e stessa sorte e' toccata ai successivi che riguardavano l'assistenza penitenziaria sanitaria e il fondo per la legge 162 (piani personalizzati per i disabili gravi). Il Consiglio e' quindi passato all'esame dell'articolo 1 bis, Disposizioni di carattere finanziario, per il quale e' stato presentato un solo emendamento, soppressivo totale, da parte dell'opposizione. (AGI) Cli/Sol