24 settembre 2010

COMUNICATO STAMPA SCUOLA - “SUBITO LA DELIBERA SUI FONDI REGIONALI PER L’ASSISTENZA AGLI ALUNNI CON DISABILITA’

COMUNICATO STAMPA SCUOLA

"SUBITO LA DELIBERA SUI FONDI REGIONALI PER L'ASSISTENZA AGLI ALUNNI CON DISABILITA' "

INTERROGAZIONE IN CONSIGLIO REGIONALE DI NOVE CONSIGLIERI


Nove consiglieri regionali hanno presentato oggi un'interrogazione al Presidente e all'Assessore alla Pubblica istruzione della Regione per chiedere che sia tempestivamente emanata la Delibera di Giunta che ripartisce i finanziamenti rivolti agli Enti locali per programmare il supporto organizzativo necessario in favore degli alunni e studenti con disabilità e per permetterne la loro piena integrazione e non discriminazione. Sono gli on. Espa, Cuccu, Caria, Meloni V, Barracciu, Cucca, Mariani, Solinas A. e Bruno.

 

"Nel disastro delle politiche Berlusconian- Gelminiane che stanno riducendo in pezzi la scuola sarda – denuncia Marco Espa, Consigliere regionale primo firmatario dell'interrogazione- la Regione può utilizzare immediatamente risorse proprie per cercare di dare respiro agli studenti con disabilità. Anche quest'anno, con la scuola già iniziata, ci sono giunte tantissime segnalazioni da parte di studenti con disabilità delle scuole di tutta la Sardegna che si sono trovati con nessuna o poche ore di assistenza specialistica alla settimana (cosa diversa dagli insegnanti di sostegno ma ugualmente dovuta per legge dagli Enti Locali) e che pertanto non possono frequentare regolarmente per tutto l'orario scolastico. I genitori, per evitare il pericolo di discriminazione del diritto allo studio dei propri figli, sono costretti, in mancanza degli assistenti, a pagare personalmente il servizio che deve essere garantito dalla legge, a provvedere loro stesse al trasporto dei propri figli a scuola o addirittura a presidiare le scuole pronti ad intervenire in aiuto dei loro figli. Ci tengo a ricordare che il trasporto e l'assistenza specialistica rappresentano livelli essenziali dell'inclusione e fanno parte del progetto educativo individualizzato dell'alunno, perché ne garantiscono la stessa frequenza scolastica e realizzano il diritto allo studio degli studenti previsto dalla Legge 104/92,  non sono qualcosa in più o una gentile concessione!"

 

"La Finanziaria Regionale 2009 aveva autorizzato – grazie ad un nostro emendamento condiviso poi da tutto il Consiglio Regionale - con 5 milioni di euro un programma di intervento contro la dispersione scolastica, per favorire il diritto allo studio degli studenti disabili a favore delle scuole di ogni ordine e grado della Sardegna, anche attraverso servizi degli enti locali per il supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con disabilità o in situazioni di svantaggio" spiega Marco Espa, "e la Giunta aveva ripartito i fondi per Comuni e Province relativi all'anno scolastico 2009/2010, permettendo così agli stessi di migliorare qualitativamente e quantitativamente il servizio di supporto agli alunni e studenti con disabilità.

Ma  quest'anno, chiarisce Espa, i fondi non sono ancora stati ripartiti dalla Giunta e molti Enti Locali a tutt'oggi non stanno garantendo un servizio di trasporto e assistenza specialistica adeguato alle richieste e alle esigenze di tutti gli alunni, in quanto lamentano una mancanza di fondi regionali. Noi chiediamo che il provvedimento venga assunto quanto prima, data l'urgenza e l'ulteriore penalizzazione nei confronti della scuola sarda a causa delle decisioni del Governo italiano in materia di ridimensionamento della rete scolastica.

Chiediamo inoltre al Presidente e all'Assessore di verificare che gli Enti locali garantiscano comunque lo storico dei finanziamenti ordinari previsti dal "fondo unico" assegnato dalla Regione, perché i finanziamenti che stiamo chiedendo hanno carattere integrativo: infatti in Sardegna le ore di assistenza garantita per legge agli studenti con disabilità sono assai poche, spesso assolutamente insufficienti e provocano spesso "situazioni limite inaccettabili".
 
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In allegato il testo originale dell'interrogazione
 
 

 


Comunicato stampa ESPA (PD): alluvione, inizino subito i lavori! in Consiglio si discuta il nostro progetto di legge

"Oggi la manifestazione degli abitanti del territorio di Capoterra per non dimenticare l'alluvione del 2008 è fondamentale. Le Istituzioni, tutti noi, non dobbiamo dimenticarci dell'alluvione in Sardegna del 2008 e in particolare dei morti di Capoterra. Sono passati quasi due anni. Ancora i lavori non sono iniziati. A Capoterra siamo a rischio, 10 mila persone sono a rischio nel bacino di Rio San Girolamo, e possono essere direttamente colpite. Non fateci dire (sulla nostra pelle, di noi abitanti del territorio) ve l'avevamo detto". Il consigliere regionale del Pd Marco Espa sollecita l'inizio dei lavori di messa in sicurezza del territorio con i fondi già stanziati e già a disposizione e anche la discussione in Aula della proposta di legge di sei articoli presentato nell'aprile 2009 per stanziare 40 milioni di euro a completamento degli stanziamenti previsti per la messa in sicurezza dell'area di rio San Girolamo Capoterra colpita dall'alluvione dell'ottobre 2008

 (PROPOSTA DI LEGGE N. 6 presentata dai Consiglieri regionali ESPA - SANNA Gian Valerio – PORCU il 2 aprile 2009 Interventi strutturali per la messa in sicurezza dell'area interessata dagli eventi alluvionali
nel Comune di Capoterra -
http://www.consregsardegna.it/XIVLegislatura/Disegni%20e%20proposte%20di%20legge/propleg006.asp

"Iniziano le pioggie e voglio ricordare che il nostro territorio e' andato l'anno scorso nuovamente in crisi: Frutti d'oro, su Loi, Su Spantu, Rio San Girolamo", prosegue l'esponente dell'opposizione. "Mentre in Consiglio regionale si è discusso a lungo di una inutile legge piano casa (che nulla dice sul dissesto idrogeologico), Capoterra ha bisogno di discutere di una legge salvacase, per salvare le case di chi le ha gia' e la vita dei 10 mila residenti da possibili nuove alluvioni. Urge la discussione del nostro progetto di legge (che vogliamo sia firmato unitariamente da tutto il Consiglio) tutto relativo non a contributi ma alla definitiva messa in sicurezza del territorio, presentato ad aprile e che ancora giace in Consiglio regionale. "Serve inoltre", continua Espa, "che ci sia la proroga dei poteri al commissario straordinario per l'alluvione, attualmente Ugo Cappellacci, in corso di scadenza per almeno un altro anno. Il presidente eserciti i suoi poteri di commissario straordinario, ricordo che con un emendamento bipartisan mio e della Giunta Regionale alla scorsa finanziaria ci sono già a disposizione 35 milioni di euro. Con il nostro progetto di legge che stanzia 40 milioni si arriva alla cifra di 75 milioni, che è all'incirca la somma necessaria individuata dai tecnici  di Hirdodata nel loro studio per mettere in sicurezza definitiva il nostro territorio. Il Commissario straordinario Cappellacci inizi a spendere i soldi con metodi straordinari, come l'urgenza chiede. Si può fare, tutto nell'ambito della piena legalità. Bisogna cantierare subito lo studio di Hidrodata. E' comprensibile un po' di prudenza dovuta alle sventure giudiziarie dei commissari straordinari che hanno operato a livello nazionale ma noi vogliamo che si proceda, subito, il tempo sta passando e nulla succede. Il commissario e il suo ufficio si circondino di un pool di magistrati volontari o di persone qualificate ed irreprensibili da ogni punto di vista e si vada avanti con procedure straordinarie.

Sulle risorse denunciamo- conclude Marco Espa - che il governo nazionale Berlusconi ha stanziato per l'alluvione solo 6 milioni di euro, una vergogna, bocciando un emendamento dell'on. Francesco Sanna che stanziava 50 milioni di euro da attribuire alla Regione sarda".

 



15 settembre 2010

Espa: «Alla moschea si deve dire sì»


«Una capitale del Mediterraneo accoglie la pluralità delle religioni»
Espa: i politici cattolici che dicono no agli altri culti non lo fanno per fede ma solo per coltivare piccoli fini elettorali

La Nuova Sardegna, 15 settembre 2010

CAGLIARI. L’Imam dei 5 mila musulmani residenti a Cagliari chiede alla città di poter avere un posto dove erigere la moschea. L’arcivescovo monsignor Giuseppe Mani si dichiara d’accordo con la concessione di uno spazio per la costruzione di un luogo di culto. Ma l’intera collettività è chiamata a offrire una risposta a una richiesta che nasce da un’esigenza, si sa, molto sentita. Interviene nel dibattito il consigliere regionale Marco Espa.
Ricapitolando: l’Imam chiede di poter costruire una moschea. «Non abbiamo una moschea, la casa che usiamo è troppo piccola e facciamo una raccolta tra di noi per pagare l’affitto. Chiediamo al sindaco di concederci anche solo un terreno dove poter pregare perché i musulmani lo fanno cinque volte al giorno»: queste le parole dell’Imam Triki Mehrez, da quindici anni in città.
In effetti il locale, nel quartiere Marina, è di 90 metri quadrati, un piccolo appartamento, ed è certo uno spazio troppo piccolo per i cinquecento fedeli che nei giorni scorsi hanno celebrato l’ultimo giorno di Ramadan. Come è noto, sulla moschea l’arcivescovo Giuseppe Mani non ha nulla in contrario: c’è piena libertà di culto. Ma detta in qualche modo una condizione: «Noi acquistiamo i terreni per le nostre chiese e ne paghiamo la costruzione - avverte l’arcivescovo - credo che altrettanto dovrà fare la comunità musulmana».
Di fatto la Marina, dove vive buona parte di una comunità di circa cinquemila musulmani, si è trasformata in una grande moschea all’aria aperta perché è per strada che i musulmani pregano, di fronte alla chiesa di Sant’Eulalia, lungo la via Dettori, davanti alla loro improvvisata piccola moschea. Il consigliere regionale e comunale Marco Espa promuove il dibattito. Che secondo lui deve coinvolgere l’intera comunità cagliaritana. «Ci mancherebbe altro che una moschea non possa essere costruita a Cagliari - comincia -. E sono anacronistiche e vagamente razziste le dichiarazioni di esponenti politici cagliaritani di maggiorana che - continua Espa - soffrono nel vedere la diversità far parte di Cagliari». E qui Espa introduce un argomento anche politico: «Gli attuali amministratori della città vogliono Cagliari capitale del Mediterraneo. Senza una risposta a un quesito come quello posto dall’Imam, resta solo uno slogan vuoto, basato sull’impossibile competizione con le grandi capitali europee del Mediterraneo». Espa sottolinea come una competizione economica e di immagine davvero renda vuoto il concetto di capitale.
Ma ancora, Espa esamina la questione moschea anche sotto un altro aspetto: «In ogni caso come questo affacciato dal capo religioso della comunità musulmana, si comprende come il sogno di Cagliari capitale non si possa realizzare senza una decisa scelta di campo multietnica, dove la diversità razziale, religiosa, culturale diviene una grande risorsa per lo sviluppo della città e per le sue relazioni trasmediterranee». Secondo Espa la tolleranza religiosa è un grande capitolo del diritto delle persone a essere riconosciute nella loro totalità: può essere una città capitale senza che siano accolti e riconosciuti i diritti «delle persone in situazioni più estreme, siano essi cittadini con disabilità, anziani non autosufficienti, persone e famiglie in povertà, persone senza fissa dimora, o in difficoltà per problemi mentali»? Tali problematiche, secondo il consigliere Espa, devono essere in testa dell’agenda politica e sociale.
Torniamo alla fondamentale questione religiosa: «E’ inutile farci paladini della nostra presunta cattolicità con l’esclusione degli altri - riprende Espa -, la chiesa cattolica ufficiale, da Roma a New York, da Milano a Cagliari - a partire dal Concilio Vaticano II è sempre stata favorevole all’individuazione di siti e si luoghi di culto per le altre religioni. Quindi - va avanti Espa - chi si dichiara cattolico, a partire dalla mia classe di politici cattolici o che si dichiarano tali, ed è contro i luoghi di culto di altre religioni, non metta in mezzo la difesa della propria religione, non richiesta, e lo ammetta e lo dica. Dica di essere un un po’ leghista, un po’ razzista e che gli piace solleticare per fini elettorali il senso di sicurezza delle persone gridando al lupo. La religione non c’entra nulla, né tantomeno i valori laici delle democrazie occidentali».

12 settembre 2010

Moschea a Cagliari: comunicato stampa di Marco Espa


Ci mancherebbe altro che una Moschea non potesse essere costruita a Cagliari. E sono anacronistiche e vagamente razziste le dichiarazioni di esponenti politici cagliaritani di maggioranza che "soffrono" nel vedere "la diversità" far parte della città.

Gli attuali amministratori della città vogliono Cagliari come Capitale del mediterraneo. E' solo uno slogan vuoto, basato sull'impossibile competizione con le grandi capitali europee del mediterraneo. Ed in ogni caso come questo si può realizzare senza una decisa scelta di campo multietnica, dove la diversità razziale, religiosa, culturale diviene una grande risorsa per lo sviluppo della città e per le sue relazioni transmediterranee? Dove i diritti delle persone in situazioni più estreme, siano essi cittadini con disabilità, anziani non autosufficienti, persone e famiglie in povertà, persone senza fissa dimora o in difficoltà per problemi mentali o di dipendenze siano in testa dell'agenda politica e sociale?
Poi evitiamo, a iniziare dagli esponenti politici, di farci paladini inutili della nostra presunta cattolicità. La chiesa cattolica "ufficiale" (da New york a Roma a Milano a Cagliari ecc ecc) a partire dal Concilio Vaticano secondo è sempre stata favorevole all'individuazione di siti e di luoghi di culto per le altre religioni.

Quindi chi si dichiara cattolico, a partire dalla mia classe di politici cattolici o che si dichiarano tali, ed è contro i luoghi di culto di altre religioni, non metta in mezzo la difesa della propria religione (non richiesta) e lo ammetta e lo dica. Dica di essere un po' leghista, un pò razzista e che gli piace solleticare per fini elettorali il senso di sicurezza delle persone gridando al lupo al lupo.
La religione non c'entra proprio nulla. Ne tantomeno i valori laici delle democrazie occidentali.

Marco Espa
Consigliere Regionale e Comunale di Cagliari

11 settembre 2010

Ci sarò: "Integrazione sociale nella Cagliari Multiculturale" 12 settembre Cagliari


Domani domenica 12 settembre ore 19 al Bastione di Cagliari si parla di "Integrazione sociale nella Cagliari Multiculturale" Interverranno: Marco Espa, Angela Quaquero, Fabio Meloni, Ettore Cannavera, Marco Lai, Anselmo Piras, Cristina Cabras e Marco Paciotti responsabile nazionale immigrazione PD- modera Egidiangela Sechi - Festa Democratica 2010 Enti Locali Cagliari

http://www.facebook.com/notes.php?id=1449343670¬es_tab=app_2347471856#!/notes/marco-espa/domenica-12-settembre-ore-19-al-bastione-di-cagliari-si-parla-di-integrazione-so/441206838656

Gli attuali amministratori della città vogliono Cagliari come Capitale del mediterraneo... E' solo uno slogan vuoto, basato sull'impossibile competizione con le grandi capitali europee del mediterraneo? Ed in ogni caso come questo si può realizzare senza una decisa scelta di campo multietnica, dove la diversità razziale, religiosa, culturale diviene una grande risorsa per lo sviluppo della città e per le sue relazioni transmediterranee? Dove i diritti delle persone in situazioni più estreme, siano essi cittadini con disabilità, anziani non autosufficienti, persone e famiglie in povertà, persone senza fissa dimora o in difficoltà per problemi mentali o di dipendenze siano in testa dell'agenda politica e sociale?

Dichiarazione di Marco Espa

3 settembre 2010

FESTA DEMOCRATICA - LA DISABILITA’: PROGETTI DI VITA DENTRO E OLTRE LA FAMIGLIA DI ORIGINE


Sabato 4 settembre ore 21,00 - Firenze - Parco delle Cascine
 
con
LIVIA TURCO Presidente Forum Politiche Sociali PD
ELENA GENTILE Assessore Regione Puglia
PIETRO VITTORIO BARBIERI Presidente Fish Federazione Superamento Handicap
GIOVANNI PAGANO Presidente Fand Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con disabilità
LUCIANO BARTOLINI Sindaco Bagno a Ripoli

coordina MARCO ESPA Consigliere Regionale della Sardegna