16 ottobre 2007

Hanno vinto.... i cittadini!

...3 milioni e mezzo di cittadini che hanno partecipato alle elezioni dei segretari del Partito Democratico in tutt'Italia, oltre 110 mila in Sardegna.
Una grande voglia di partecipazione, una richiesta forte di unità, una grande responsabilità per tutti noi che faremo parte delle assemblee costituenti.
Segui su www.ulivo.it e su www.pdsardo.it

9 ottobre 2007

Cosa farò il 14 ottobre 2007


Carissimi,

domenica prossima affronteremo una rivoluzione nell’ambito della politica italiana: nasce il Partito Democratico. E’ un convergere, il nostro, di tante storie di centrosinistra, di tante sensibilità, di tante culture politiche che trovano, finalmente, una casa comune capace di dire cose nuove ad una società che è cambiata, ad una società attenta ed esigente che non vuole più mille partitini frammentati.
In più: per la prima volta l’unificazione dei due partiti riformisti, come i Democratici di Sinistra e La Margherita, e in Sardegna anche Progetto Sardegna, porterà alla elezione degli organismi e dei Segretari del Partito Democratico direttamente dai cittadini.

Si era mai visto? No, si era abituati a decisioni prese tra poche persone o all’interno dei partiti...

Permettimi, per questo, di invitarti a partecipare, liberamente, alle Primarie: io ho deciso di impegnarmi direttamente in questo processo che vorrei portasse innovazione e rinnovamento della classe dirigente e degli stessi politici sia in Sardegna che in Italia e che mettesse al centro la questione sociale, gli interessi degli ultimi, dei più emarginati, dei senza lavoro.

Per questo, tra le diverse e autorevoli candidature, sostengo con convinzione come Segretario Nazionale WALTER VELTRONI e come Segretario Regionale RENATO SORU.

Allego due facsimile delle schede elettorali che ti verranno consegnate al seggio.

Se condividi, sbarra la lista PER VELTRONI CON SORU nella scheda celeste e CON SORU LA SARDEGNA DEL CAMBIAMENTO nella scheda grigia dove sono candidato.

Per sapere dove esattamente andare a votare telefona al numero gratuito 800-231506

oppure clicca qui!

Un caro saluto

Marco Espa

Cerca la sede del tuo seggio chiamando il numero verde gratuito solo da rete fissa 800-231506 - Si vota dalle 7.00 alle 20.00

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3 ottobre 2007

Prima conferenza regionale sulla non autosufficienza

Disabili e assistenza personalizzata
La Sardegna prima nella spesa può dare lezioni anche al ricco nord


di Matteo Bordiga (L'altra voce.net)

Un modello virtuoso, da prendere a esempio per tutte le altre regioni italiane. E non solo. La Sardegna esporta un sistema ormai collaudato per l'assistenza alle persone con disabilità. «Abbiamo mandato in pensione senza rimpianti il vecchio modello assistenzialista, che prevedeva progetti e contributi a pioggia», dice Marco Espa, presidente dell'associazione Abc Sardegna (e presto consigliere regionale con l'Ulivo), da anni schierato in prima fila nella lotta all'indifferenza e all'insensibilità. «La Sardegna è la prima in Italia nell'applicazione dei servizi personalizzati e calibrati in base alle esigenze di ciascuna persona afflitta da disabilità».

E la prima anche per le risorse mese in campo, ha ricordato ieri Renato Soru a Paulilatino, nel convegno sull'assistenza ai disabili al quale ha partecipato anche il ministro delle Politiche sociali, Paolo Ferrero. Rivendicando la «politica di tagli agli sprechi e di contenimento della spesa, adottata dalla Giunta negli ultimi tre anni» il presidente della Regione ha ricordato lo stanziamento «nella scorsa Finanziaria di 120 milioni di euro a favore delle persone non autosufficienti. Si tratta di uno sforzo senza precedenti, che però abbiamo fatto considerando i bisogni di queste persone come una priorità della nostra politica».

Cifra importante anche a livello nazionale, conferma Marco Espa: «Basti pensare che la Finanziaria del Governo, per lo stesso scopo, aveva stanziato 200 milioni di euro, ora portati a 400. Ma anche altri numeri ci confortano. Finora in Sardegna sono stati finanziati novemila progetti personalizzati di assistenza alle persone non autosufficienti».

In che modo il sistema è cambiato? «Ora le persone disabili, assieme ai familiari, hanno la possibilità di avanzare richieste specifiche sui loro bisogni individuali», spiega Espa. «Così, l'assistenza parte dal basso. E l'offerta viene adattata in base alla domanda che ciascun assistito formula. Per non parlare poi dell'opportunità, oggi estesa a tutti i sardi, di essere curati e accuditi a casa propria, e non in alienanti istituti».

Insomma, le battaglie degli anni pasati oggi portano risultati. «Nel 2000 noi dell'Abc, assieme a tante altre associazioni impegnate nel sociale, avevamo intrapreso un cammino difficile, decidendo di puntare tutto sul riconoscimento di certi diritti. E cercando di convincere le istituzioni a sposare la causa dell'assistenza personalizzata, vera nuova frontiera delle politiche sociali nel duemila», racconta sempre Espa. Obiettivo centrato: «Possiamo dire di aver realizzato un sogno, con i novemila progetti approvati solo quest'anno. Sette anni fa, la giunta regionale di centrodestra accolse la proposta, proveniente direttamente dalle famiglie, di personalizzare le cure alle persone con disabilità. Questo passaggio va sottolineato, perché siamo di fronte, finalmente, a un vero esempio di buona politica. Ecco quando le istituzioni sanno rendersi utili e diventare efficaci: quando ascoltano le richieste dei cittadini».

Nel 2001, i progetti personalizzati erano già 123. Ma la svolta arriva negli ultimi anni: «La Giunta Soru, decidendo di aumentare esponenzialmente le risorse, ha contribuito in maniera decisiva a dare alla Sardegna il primato nazionale in materia di assistenza ai disabili», sottolinea Marco Espa. «Tanto per capirci, se il Piemonte destina circa 4-5 milioni di euro ai progetti per le disabilità gravi, noi per gli stessi servizi stanziamo 37 milioni di euro. Insomma, siamo davvero i capofila d'Italia. Tanto che, spesso, noi dell'Abc interveniamo nel corso di conferenze che si svolgono in altre regioni, se non addirittura all'estero, per testimoniare l'efficienza del nostro modello. E gli straordinari vantaggi, dal punto di vista terapeutico, sanitario ed umano, che l'assistenza personalizzata assicura all'assistito».

Nel resto d'Italia, le leggi sulla personalizzazione dei servizi non vengono applicate in maniera altrettanto sistematica e capillare. E, soprattutto, si registra una preoccupante sperequazione fra le solidali e funzionali regioni del centro-nord e le arretrate realtà del sud. Come rimarcato dal ministro Ferrero nel corso della conferenza di Paulilatino, «la spesa sociale per le persone non autosufficienti a Bolzano è di 400 euro a testa, a Cosenza è di 20 euro a testa. Quasi che si tratti di continenti diversi».

Secondo il ministro, «non è tollerabile che le persone non autosufficienti ricevano servizi diversi a seconda della latitudine o delle città nella quale nascono. Nella Finanziaria abbiamo dato fondo a 400 milioni di euro, ma per risanare completamente la penisola ne occorrono almeno due miliardi e mezzo. Con un collegato alla Finanziaria saranno fissati i diritti di tutte le persone non autosufficienti», ha proseguito Ferrero, concludendo che «attraverso un piano triennale arriveremo a operare un riequilibrio nella spesa delle diverse regioni».

23 settembre 2007

Il Betile abbatterà il muro della vergogna che emargina Sant’Elia


Il caso. Espa replica all’assessore Pellegrini

La Nuova Sardegna del 23 settembre 2007

CAGLIARI. L’assessore alla Cultura, Giorgio Pellegrini, ha demolito il museo Betile, il museo dell’identità, a Sant’Elia. «Sarà un inutile spreco di soldi», ha detto all’indomani dell’avvio delle ruspe nella piana - all’ombra dei brutti palazzoni - dove sarà realizzato il progetto dell’architetto iraniano Zaha Hadid.
Attacco assurdo, quello di Pellegrini, è la replica di Marco Espa, capogruppo dell’Ulivo in Consiglio comunale. «Sono sconcertato - dice - dall’atteggiamento ostruzionistico che la maggioranza di centrodestra dimostra nei confronti del Betile. Noto con stupore che da un lato un prestigioso assessore della giunta Floris (Nanni Campus, all’Urbanistica) plaude alla realizzazone e addirittura ha fatto parte della Commissione che ha approvato il progetto, e dall’altro un altro assessore (Giorgio Pellegrini, alla Cultura) faccia da tempo mancontraria. Sono i misteri del centrodestra cagliaritano. Sì, sono preoccupato non vorrei che, alla fine, il Betile lo costruissero altrove. Se accadesse, sarebbe un clamoroso colpo basso per la città».
- La requisitoria di Pellegrini è stata implacabile: museo calato dall’alto, museo che stravolgerà lo sky-line, museo di dubbia utilità.
«Tutte affermazioni pretestuose e opportunistiche. Diciamolo una volta per tutte: quella requisitoria è basata solo sul arcinoto pregiudizio ideologico del centrodestra cagliaritano nei confronti del governo regionale di centrosinistra».
- Attacco politico, l’architettura è soltanto un pretesto: è così?
«Il Betile è una straordinaria opportunità di sviluppo e le opportunità non hanno colore politico: rappresentano solo buona amministrazione. Chi specula sullo sviluppo commette un errore che politico, sociale ed economico allo stesso tempo».
- Più favorevoli o contrari al museo, in Consiglio comunale?
«Io vorrei che, in nome dell’interesse della città, nelle aule di via Roma tutti superassero finalmente i toni polemici e le rivalità politiche. Vorrei dal Consiglio una scelta responsabile, con l’approvazione delle varianti urbanistiche necessarie, per evitare che Cagliari perda quest’opportunità».
- Un motivo per dire sì.
«Il Betile è il riscatto di Sant’Elia. È il primo passo verso l’integrazione della zona più emarginata, verso l’abbattimento del muro di Berlino tra Cagliari e Sant’Elia».
- Un altro motivo?
«Avremo un bene architettonico di altissimo pregio e di rilievo internazionale in un contesto ambientale irripetibile: sarà un investimento strategico, come dimostrano le esperienze realizzate in altre città europee».
- C’è chi dice: saremo puniti dall’esagerata esterofilia di questi anni.
«Assurdo. Pensiamo a Bilbao, una città che, dopo una fase di declino legata alla crisi della sua economia industriale, ha ricostruito una propria vocazione turistica, un nuovo percorso di crescita e una nuova immagine internazionale. E non c’è dubbio che il rilancio di Bilbao abbia trovato la sua forza propulsiva nel museo Guggenheim, una delle architetture contemporanee più note in tutto il mondo, realizzata da Frank Gehry. Una grande opera architettonica e un sapiente marketing urbano hanno riscattato Bilbao dal rischio di isolamento e declino. Stesso percorso deve seguire Cagliari».
- Betile si pagherà da solo i costi di gestione o sarà un’impresa fallimentare?
«Il museo sarà un polo d’attrazione, attirerà centinaia di migliaia di visitatori. Il dibattito estivo sul turismo d’architettura ha detto che intorno all’architettura moderna, e qui ricordo ancora il caso di Bilbaio, si muove un grande mercato internazionale in espansione».
- Parlare di rinascimento cagliaritano è un’esagerazione?
«In questi ultimi anni la Regione, dopo anni di assenza dei governi di centrodestra, ha riconosciuto a Cagliari, com’è giusto che fosse, il ruolo di motore di sviluppo della Sardegna. Oltre al Betile, ci sono stati la cancellazione delle servitù militari, la difesa ambientale di Tuvixeddu, i trentadue milioni per la riqualificazione urbana di Sant’Elia, la riconquista della Manifattura».
- Cagliari, città in progress.
«Io credo che prima della svolta la capitale della Sardegna sia stata affossata da politiche senza respiro, dal disinteresse nei confronti delle periferie, dall’assenza di un’adeguata politica sulla casa e sui servizi e, quindi, spero che il sindaco sappia cogliere l’importanza che avrà il museo nuragico per la nostra città e indirizzi nella giusta direzione la sua maggioranza».
- L’imponenza di un museo per chiudere i conti con gli anni bui della speculazione edilizia?
«Occorrerebbe anche una strategia complessiva, con il marketing urbano integrato insieme alle politiche di sviluppo della città. Ma è una visione strategica che il centrodestra non ha minimamente mostrato di avere. Anzi, continua a infierire sulla città».

Una piazza dedicata a Nanni Loy, un omaggio alla sua carriera


la proposta in Consiglio Comunale di Marco Espa

L'Unione Sarda 23 settembre 2007


Una piazza per Nanni Loy. La proposta arriva dal consigliere comunale Marco Espa, che ha presentato una mozione in consiglio, tuttora in attesa di essere approvata. Così come per Falcone e Borsellino, i politici cagliaritani vogliono così omaggiare uno dei più grandi registi italiani, al quale in città è stato intitolato solamente il cineteatro dell'Ersu alla casa dello studente. «Loy è uno degli esponenti più importanti della cultura regionale e ritengo sia stato trascurato dalla toponomastica sarda, da qui la mia proposta, probabilmente facilitata anche dalla mia passione per la produzione audiovisiva». Nanni Loy, nato a Cagliari e scomparso a Fregene di Fiumicino nel 1995, è famoso per aver introdotto in Italia la candid-camera nella serie Specchio segreto (1965). Come regista ha realizzato una serie di film che si collocano a pieno titolo nella commedia all'italiana, sempre improntati ad una satira amara e pungente ("Il padre di famiglia", "Cafè Express", "Mi manda Picone"), sconfinando in vere e proprie opere di denuncia sociale come "Detenuto in attesa di giudizio" e "Sistemo l'America e torno". «La sua produzione, e soprattutto Specchio Segreto, realizzato più di 40 anni fa», continua Espa, «erano all'avanguardia per l'epoca, non solo dal punto di vista cinematografico, ma anche per l'analisi dei costumi e della società italiana». (fe.fo.)

14 settembre 2007

Lunedi al Caesar di Cagliari per il PD. Ci saremo con Soru e con Veltroni

Dopo la definizione dei tre candidati alla segreteria regionale del Partito democratico sardo inizia un momento di vera partecipazione democratica: sarà la prima volta che un Segretario di partito verrà eletto direttamente dai cittadini che si riconoscono in questo percorso. Come sapete io sostengo Walter Veltroni e Renato Soru.
Mi piace ricordare che questa sarà una competizione tra alleati e che tutti speriamo in un clima sereno.
Per questo abbiamo pensato con alcuni amici di Progetto Sardegna e dei DS presenti nelle istituzioni a vario livello di promuovere una manifestazione per iniziare ad entrare nel merito delle questioni e per saperne un po' di più di ciò che si legge nei giornali.
Per questo vi invito numerosi Lunedi prossimo 17 settembre alle ore 19 al Caesar Hotel di Cagliari per un incontro che vedrà interventi, oltre quello di Renato Soru, anche di Vittorio Pelligra.

Il popolo zingaro a Cagliari - Comunicato stampa

IL FILM INCHIESTA DI MARCO ESPA SUL POPOLO ZINGARO A CAGLIARI DA OGGI ONLINE SU YOUTUBE
(PER LA VISIONE CLICCA NEI LINK SOTTORIPORTATI)
Come contributo al dibattito e alla conoscenza dei fatti è da oggi on line su You Tube il film inchiesta girato interamente a Cagliari "Il valore della diversità: domande al popolo zingaro" (30 min), con la regia di Marco Espa (capogruppo dell'Ulivo in Consiglio Comunale a Cagliari) dove in maniera cruda e senza nessun sentimentalismo si da voce diretta agli zingari che rispondono direttamente alle domande ricorrenti come l'accattonaggio, il furto, i bambini, il lavoro, i diritti, il nomadismo ecc. Oltre alle famiglie zingare sono intervistati anche zingari docenti universitari in Spagna e sociologi Rom residenti in Francia.
Girato in gran parte negli anni '90 in cui i bambini morivano di freddo e morsicati dai topi nei campi cagliaritani e fa capire come poco o nulla sia cambiato in città sul fronte dell'integrazione e come l'attuale campo sosta, costruito con i fondi regionali della legge Tiziana, sia stato un fallimento proprio da un punto di vista progettuale.
"Molto importante e positivo il disegno di legge regionale bipartisan presentato in Consiglio Regionale - dichiara Marco Espa - una grande opportunità per il Comune di Cagliari per l'integrazione e la sicurezza di tutti.
Gli zingari appartengono ad un unica razza, come tutti: quella umana"
LA PRIMA PARTE DEL FILM
LA SECONDA PARTE
LA TERZA PARTE

9 settembre 2007

Veltroni e Soru: i miei candidati per la guida del PD Nazionale e Sardo

E' il momento delle scelte e anch'io mi sono schierato: dopo aver firmato per la candidatura di Walter Veltroni , ho firmato con piacere per quella di Renato Soru.
Vediamo quali e quanti saranno i candidati in Sardegna: mi aspetto una vivace ma serena campagna di ricerca dei consensi. Non dimentichiamoci che siamo protagonisti di un fatto storico: i cittadini eleggeranno per la prima volta il segretario del più grande partito del centrosinistra...
Mi è piaciuta la lettera di Soru a Antonello Cabras che si conclude nel modo migliore: con amicizia.
Questo è lo spirito delle primarie: non nemici ma alleati anche se competitori.
Aggiornamenti nei prossimi giorni.

1 settembre 2007

Primarie del PD in Sardegna: un candidato? c'è unità. Più candidati? c'è democrazia

E' quello che ha detto a Nuoro il 29 agosto Paolo Fresu (coordinatore dei comitati per Veltroni per la Sardegna) che si dimostra così non solo il più grande artista sardo contemporaneo vivente ma anche una persona molto positiva... e in politica non è facile!



Io c'ero, a sostegno della candidatura di Veltroni: è stato un incontro inaspettatamente fuori dalle regole, schietto, sincero, uno di quegli incontri senza astio ne guerre nascoste ma dove i protagonisti hanno detto la verità, quello che pensavano, anche Cabras, Soro e Soru.
Il merito secondo me è tutto di Paolo Fresu, del suo modo pacato di unire, rappresentato dalla sua performance finale dove con una nota della sua tromba ha "circondato" tutti i presenti: in un momento dove le cose potrebbero anche trasformarsi in una guerra senza quartiere, Paolo può rappresentare una grande risorsa par tutti, per fare in modo che le primarie siano un momento di confronto tra alleati, non una dimostrazione muscolare di nessuno contro nessuno...
Affidiamo a Fresu più responsabilità anche per le primarie del segretario regionale?

25 agosto 2007

L’ho già detto e lo ripeto: occorre un clima sereno...

....questo dice Siro Marrocu nelle pagine della Nuova Sardegna di oggi. Quanto sono d'accordo!

Non entro nel merito delle decisioni interne dei DS (almeno fino al 15 ottobre quando DS e Margherita e PS non esisteranno più...!)
Mi chiedo: a cosa servirebbe far scoppiare la rissa?
Per questo giudico molto positive le dichiarazioni di questi giorni del capogruppo dei DS in Consiglio Regionale, in particolare il suo appello a scelte unitarie basate sullla prosecuzione di un percorso di rinnovamento.
Il PD ha un senso se c'è un reale rinnovamento (e ringiovanimento, dico io) della classe dirigente e dei metodi del nuovo partito, basati su contenuti prima che su assetti di qualsiasi natura.
E' quello che sostiene Walter Veltroni a livello nazionale, e che sostengo. Dobbiamo tutti essere conseguenti, credo.

24 agosto 2007

Finalmente a Cagliari il Parco di Tuvixeddu (comunicato stampa)

Finalmente il Parco di Tuvixeddu: la delibera della Giunta regionale apre una grande possibilità per il Comune di Cagliari. Che il Sindaco non se la faccia sfuggire.

Nasce un grande parco ambientale e fioccano le polemiche: un non senso.

Il passo è compiuto: la delibera della giunta apre uno scenario di rilancio archeologico e turistico nel cuore della città.

Ma è importante capire che ruolo ora vuole svolgere l'amministrazione della città, nel momento in cui appare sempre più evidente che l'accordo di programma su Tuvixeddu (giusto o sbagliato che fosse, secondo noi era sbagliato) era in contrasto con la sensibilità ambientale e culturale sempre più estesa nella Regione e a Cagliari, come giustamente Legambiente ha sottolineato. L’Ulivo è stato il primo in Consiglio comunale a sollevare il problema. Ricordiamo non solo l’azione della giunta Soru ma anche la presa di posizione del presidente della Provincia Graziano Milia e del Ministro Rutelli.

Ci sarà solo contrapposizione? Assisteremo di nuovo a imbarazzanti conferenze stampa dove la giunta di centrodestra si siede al tavolo dei contestatori della regione insieme ai privati (che hanno diritto a difendere i loro interessi, ma non sono la pubblica amministrazione)?

Noi speriamo proprio di no. Il sindaco dovrebbe, a nostro avviso, essere il più felice per questa deliberazione della Regione: in questo modo si promuove un parco di enorme valore storico-culturale nella città da lui governata ed è curioso che un'amministrazione che ha fatto del ruolo di Cagliari nel Mediterraneo un suo cavallo di battaglia non colga la straordinaria attrattiva che può esercitare la più grande necropoli punica del Mediterraneo; né si può pensare che sia sufficiente salvare le tombe e costruirci tutt'intorno una corona di palazzi. Oggi Cagliari ha la straordinaria opportunità di ridisegnare completamente il proprio futuro: le grandi aree dismesse grazie all'accordo fra la Regione e il ministero della Difesa, possono rappresentare quello che per Milano e per Torino hanno rappresentato Bicocca o il Lingotto. Ripensare Cagliari, per una classe dirigente che voglia essere tale non è soltanto un problema urbanistico; significa ripensare la città a partire dalle sue risorse umane, contrastando il suo spopolamento e invecchiamento; significa fare una politica di sviluppo che ricomponga le fratture fisiche ma anche sociali, economiche e ambientali. Noi crediamo che si possa aprire una bella stagione per Cagliari. In alleanza tra istituzioni, non in contrapposizione.

Marco Espa

Capogruppo del Gruppo Ulivo al Comune di Cagliari

22 agosto 2007

Partito Democratico: Soru o ....?


Una prima riflessione a caldo.
Dopo la partecipata assemblea di ieri a Santa Cristina (c'ero anch'io con alcune amiche e amici) qualcuno si chiede cosa faranno i DS e la Margherita contro Soru.
Mi chiedo: perchè contro?
Ieri Soru ha dato la sua disponibilità a confrontarsi concretamente sui contenuti del futuro PD sardo. Non ha parlato ne di assetti ne di posizioni legate alle appartenenze o alle provenienze.
Mi sembra un'ottima cosa, un bell'inizio. Prima di tutto i contenuti, a me da sempre molto a cuore. E' una posizione che condivido molto e che spero permei tutte le candidature che ci saranno da adesso in poi.
Personalmente poi spero che tutte le candidature anche in Sardegna siano trasversalmente contaminate, con spirito ulivista, cosi come accade sul livello nazionale con Veltroni (che io sostengo) la Bindi (che conosco personalmente e gode di tutta la mia stima politica e istituzionale), Letta (ha fatto benissimo a candidarsi, arricchisce il dibattito con un tocco generazionale), con tutti gli altri candidati e non siano espressione di questo o di quel partito.
Ho sentito le dichiarazioni al TG3 Sardegna di Antonello Cabras (che annunciava altre candidature), mi sembrano molto serie e che tendono a svelenire il clima, se ce ne fosse bisogno.
Anche le dichiarazioni di Antonello Soro mi sono sempre sembrate costruttive, ne condivido molti aspetti, in particolare per ciò che ha dichiarato a Giorgio Melis (per leggerle clicca qui)

Comunque...ben vengano tante candidature, sempre ricordandosi di due cose:

  1. è una competizione tra alleati, non tra avversari
  2. parliamo prima di tutto di contenuti

Dare la propria disponibilità spero serva proprio a questo, a definire il partito che vogliamo in Sardegna.
A me piacerebbe molto partecipato e "sociale" ma.... ne riparliamo un'altra volta.

21 agosto 2007

Cosa avevo detto di Soru candidato segretario del PD in Sardegna

il 18 agosto 2007 avevo scritto
.....sulla candidatura di Renato Soru a segretario Regionale del PD? Per adesso non vedo fioccare candidature per questo ruolo. Comunque non credo si possa dire “siccome non si è candidato Prodi non si deve candidare Soru” è Prodi che ha scelto di non candidarsi, mica gli è stato impedito.… il gioco ad escludere non serve, come ha insegnato l’esperienza delle primarie a Cagliari.

Ricordiamoci che la sfida delle primarie è o deve essere una positiva sfida tra alleati, non tra avversari. La guerra non serve a nessuno.

E’ una decisione che ovviamente in ultima analisi spetta a Soru, come a chi deciderà di candidarsi per quel ruolo. Personalmente credo che la candidatura del presidente (se deciderà di candidarsi) sia un’ottima cosa di per se (sono convinto tra l’altro che sia Veltroni che la Bindi (con Parisi) che Letta la vedano favorevolmente) che potrebbe servire a rafforzare il centrosinistra in Sardegna....

18 agosto 2007

Eutanasia: una riflessione

IL BETILE? UN VERO GIOIELLO, MOTORE DI SVILUPPO PER TUTTA LA CITTA’



IL BETILE? UN VERO GIOIELLO, MOTORE DI SVILUPPO PER TUTTA LA CITTA’

e primo passo per l’abbattimento del muro di Berlino che esiste di fatto tra Cagliari e il quartiere Sant’Elia.

32 MILIONI DI EURO PER LA RIQUALIFICAZIONE URBANA DI SANT’ELIA NON LI AVEVA MAI STANZIATI NESSUNO, ED E’ UN RISULTATO PER NIENTE DOVUTO MA UNA CONQUISTA CHE CI APPARTIENE, DA NOI CONSIGLIERI DELL’ULIVO GIA’ PARTITO DEMOCRATICO, A RENATO SORU, A CARLO MANNONI A TUTTO IL CENTROSINISTRA REGIONALE.

CREDO CHE CAGLIARI SIA “INSULTATA” PIUTTOSTO DA POLITICHE SENZA RESPIRO COME LE FAMOSE BS3 CON ASTERISCO, L’ABBANDONO DELLE PERIFERIE, LA MANCANZA DI UNA POLITICA COMUNALE DEL CENTRODESTRA SULLA CASA PER TUTTI, ANCHE PER IL CETO MEDIO(E NON SOLO DI CHI PUO’ PAGARE 4000 EURO AL METRO QUADRO) IN CITTA’.

Ho Grande rispetto per il parere personale dell’amica segretaria provinciale della Margherita Valentina Sanna ma devo intervenire perché queste politiche (lo dico con orgoglio) sento che appartengano a tutto l’Ulivo cagliaritano.

Come è noto il gruppo Comunale dell’Ulivo in consiglio comunale a Cagliari ha un parere pubblico totalmente diverso. Credo che anche il segretario cittadino della Margherita (che rappresenta ufficialmente il partito in città) abbia un parere molto diverso.

Dico questo perché.. l’ho già detto in pubblico, non solo in Consiglio comunale ma anche nelle manifestazioni pubbliche organizzate dal gruppo dell’Ulivo. Le abbiamo tenuto a Cagliari il 27 novembre scorso al t hotel con 500 persone e a Sant’Elia, in oratorio voglio sottolineare, a Gennaio, con la partecipazione di più di 300 abitanti del quartiere che hanno applaudito con convinzione l’esposizione dei progetti di riqualificazione insieme al Presidente Soru e all’assessore Carlo Mannoni, con uno strepitoso successo di pubblico.

Le politiche di riqualificazione urbanistica ci appartengono: il Betile, la riconquista delle servitù militari, la salvaguardia ambientale di tuvixeddu, i 32 milioni di euro investiti per la casa a sant’elia la manifattura tabacchi sono conquiste della capacità di governo del presidente Soru, della giunta regionale e di tutto il centrosinistra regionale, ma anche dell’Ulivo cagliaritano.

Il betile è il riscatto di sant’elia, il primo passo verso l’integrazione della zona più emarginata di cagliari. Il contenitore (il betile) sarà probabilmente più importante del contenuto e attirerà centinaia di migliaia di visitatori. Sarà un bene architettonico in un contesto ambientale irripetibile: sarà un investimento strategico, anche guardando a esperienze già realizzate in altre città. Pensiamo per esempio a Bilbao, una città che dopo una fase di declino legato alla crisi delle sua economia industriale, ha ricostruito una propria vocazione e un percorso di crescita e di nuova immagine internazionale. Non c’è dubbio che il rilancio di Bilbao abbia trovato una rappresentazione, a livello locale e internazionale, nell’immagine del museo Guggenheim realizzato da Frank Gehry, una delle architetture contemporanee più note in tutto il mondo. Una grande opera architettonica – e un sapiente marketing urbano – hanno riscattato Bilbao dal rischio di marginalizzazione e declino; perché Cagliari non dovrebbe cogliere le opportunità rappresentate dalla valorizzazione dei suoi gioielli architettonici e dalla realizzazione del betile che non potra’ che essere motore di sviluppo?
Il problema è che occorre una strategia complessiva, all’interno della quale il marketing urbano sia integrato nell’insieme delle politiche di sviluppo di una città come Cagliari. Una strategia che dal 2001 la Giunta Floris non ha minimamente mostrato di avere.

Sulla candidatura di Renato Soru a segretario Regionale del PD? Per adesso non vedo fioccare candidature per questo ruolo. Comunque non credo si possa dire “siccome non si è candidato Prodi non si deve candidare Soru” è Prodi che ha scelto di non candidarsi, mica gli è stato impedito.… il gioco ad escludere non serve, come ha insegnato l’esperienza delle primarie a Cagliari.

Ricordiamoci che la sfida delle primarie è o deve essere una positiva sfida tra alleati, non tra avversari. La guerra non serve a nessuno.

E’ una decisione che ovviamente in ultima analisi spetta a Soru, come a chi deciderà di candidarsi per quel ruolo. Personalmente credo che la candidatura del presidente (se deciderà di candidarsi) sia un’ottima cosa di per se (sono convinto tra l’altro che sia Veltroni che la Bindi (con Parisi) che Letta la vedano favorevolmente) che potrebbe servire a rafforzare il centrosinistra in Sardegna.

Marco Espa

Capogruppo dell’Ulivo in Consiglio Comunale