31 gennaio 2011

Espa - Diana (Pd): «Per quanto i malati psichiatrici resteranno nelle celle?» Unione sarda 31 gennaio

Per quanto tempo una struttura sanitaria destinata a ospitare i detenuti dovrà accogliere invece i malati psichiatrici? Se lo chiedono i consiglieri regionale Giampaolo Diana e Marco Espa che hanno inviato un'interrogazione con richiesta di risposta scritta all'assessore regionale della Sanità Antonello Liori. 
Il servizio psichiatrico del Santissima Trinità, infatti, viene ospitato nel reparto realizzato nello stesso ospedale per accogliere i detenuti, e ancora non utilizzato per il suo scopo originario, come documentato nei giorni scorsi da L'Unione Sarda. 
Lo spostamento di quel reparto nella struttura carceraria doveva essere provvisoria ma in realtà da almeno un mese i malati vengono ospitati nella struttura. Per questa ragione, i due consiglieri del Pd definiscono «sicuramente inappropriato» l'adattamento di una degenza in quella che è una "cella" per un detenuto. E chiedono «quali motivazioni abbiano indotto di ritenere idonea una struttura carceraria quale postazione di accomodamento di pazienti affetti da disturbi mentali e per quanto tempo ancora si ritenga di dover mantenere i pazienti in tale struttura e quali azioni urgenti si intendano intraprendere per riattivare le strutture idonee, all'altezza di un qualunque servizio sanitario regionale o nazionale, affinché i pazienti possano trovare accoglienza nei reparti sanitari loro appropriati, come ad esempio i posti letto dei servizi sperimentali di Cagliari e Quartu». 

31/01/2011

leggi qui il testo integrale

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Molto esplicito, ancora una volta, il messaggio dis-culturale e diseducativo da parte di persone che non hanno una minima coscienza del valore della dignità dell'essere umano. Chi già è sofferente per la lacerazione indicibile legata al proprio disagio psichico, è costretto ad avvertire il segno di una bruciante marcatura a fuoco che lo separi anche nella sofferenza dal "malato comune": esattamente ciò che la sensibilità di Basaglia riuscì a cogliere e a denunciare con forza, attraverso la sua azione civile e politica, le cui ragioni costituiscono oggi i principi di fondo dell'azione mondiale dell'OMS. Ma qui noi, attraverso chi ci rappresenta, abbiamo bisogno di distinguerci, per ritrovare una strana e cupo sentimento di peculiarità di persone autoctone,"controcorrente" (vedi anche campo nomadi, moschea ecc., anche in fatto di civiltà: le conquiste civili infatti non ci riguardano: in fondo "I Diversi" devono essere sempre marcati e transennati, per sentirci miseramente vivi e sani.
Grazie, Marco, per avere ancora una volta sostenuto le ragioni di chi non ci sta. Aldo Lotta

aldo lotta ha detto...

Molto esplicito, ancora una volta, il messaggio dis-culturale e diseducativo da parte di persone che non hanno una minima coscienza del valore della dignità dell'essere umano. Chi già è sofferente per la lacerazione indicibile legata al proprio disagio psichico, è costretto ad avvertire il segno di una bruciante marcatura a fuoco che lo separi anche nella sofferenza dal "malato comune": esattamente ciò che la sensibilità di Basaglia riuscì a cogliere e a denunciare con forza, attraverso la sua azione civile e politica, le cui ragioni costituiscono oggi i principi di fondo dell'azione mondiale dell'OMS. Ma qui noi, attraverso chi ci rappresenta, abbiamo bisogno di distinguerci, per ritrovare una strana e cupo sentimento di peculiarità di persone autoctone,"controcorrente" (vedi anche campo nomadi, moschea ecc., anche in fatto di civiltà: le conquiste civili infatti non ci riguardano: in fondo "I Diversi" devono essere sempre marcati e transennati, per sentirci miseramente vivi e sani.
Grazie, Marco, per avere ancora una volta sostenuto le ragioni di chi non ci sta. Aldo Lotta