24 giugno 2009

Alluvione: arrivano i rimborsi per i beni immobili dei cittadini di Capoterra

Comunicato di Marco Espa del 24 giugno 2009:

ieri il dipartimento della Protezione Civile preposto al risarcimento dei danni per i beni immobili dei cittadini di Capoterra ha firmato il primo provvedimento di rimborso per le famiglie duramente colpite ad ottobre.
Una buonissima notizia. Credo che l'impegno e le pressioni mie e di tutti in maniera bipartisan stiano per portare al definitivo risultato, per i diritti e per il bene dei cittadini di Capoterra.
Però è assolutamente necessario che la Giunta regionale rafforzi con una adeguata task force di personale, anche provvisorio, l'ufficio preposto alla alla liquidazione dei risarcimenti. Anche Pirri Monserrato e gli altri 64 comuni della Sardegna non devono aspettare. Il commissario straordinario ha tutti i poteri per prendere decisioni immediate, cosi come fece il suo predecessore nei giorni successivi all'alluvione, facendo arrivare i primi risarcimenti in tempi record.

Per Capoterra il tutto dovrebbe svolgersi in 3 fasi:


1) Pagamento acconto 50% contributo beni immobili per tutti, tranne coloro che
non hanno verifiche in corso relativamente al primo contributo
(determinazione firmata oggi)
2) Pagamento beni mobili per coloro che per errore hanno avuto
importo errato o nessun importo (determinazione ancora da firmare)
3) Pagamento beni immobili compensati per coloro che hanno avuto
accreditato un primo contributo errato (determinazione ancora da firmare, credo entro le prossime due settimane)

Appena le risorse arriveranno materialmente al Comune (ci vorrà qualche giorno per il passaggio alla ragioneria regionale che emette il mandato in favore del Comune), questo dovrà tempestivamente procedere ai pagamenti ai singoli aventi diritto.

Ora ricordo ancora che bisogna pensare a quella che io giudico la vera emergenza. La messa in sicurezza del rio San Girolamo.

Espa e' infatti il primo firmatario, assieme agli onorevoli Gianvalerio Sanna e Porcu, di una proposta di legge per "Interventi strutturali per la messa in sicurezza dell'area interessata agli eventi alluvionali nel comune di Capoterra", che prevede risorse in favore dei territori colpiti per 40 milioni di euro. Il consigliere del Pd chiede che il progetto di legge sia subito esaminato dalla commissione competente e portato in aula. "La messa in sicurezza del Rio San Girolamo e' ancora un'emergenza", evidenzia Espa. "L'autunno 2009 viene aspettato con angoscia da tutta la popolazione della mia comunita'. Sono coinvolte migliaia di persone che temono, in mancanza di grandi opere, il ripetersi delle inondazioni. La legge va approvata e i lavori devono iniziare subito"

Leggi qui l'articolo di oggi su l'Unione Sarda

19 giugno 2009

Sanità 2008: disavanzo record o la migliore gestione dell'ultimo decennio?

Dichiarazione degli On. Marco Espa (Vicepresidente), On.. Pierluigi Caria e On. Valerio Meloni componenti della settima Commissione Sanità in Consiglio Regionale del Partito Democratico.

Leggiamo oggi con un certo stupore le domande che il PDL fa al proprio assessore rispetto al presunto disavanzo regionale in Sanità per il 2008.

Ci domandiamo quali siano le fonti di informazione dalle quali il PDL ha desunto i dati relativi al deficit di 180 milioni per il 2008: ufficialmente il nuovo direttore generale dell'assessorato alla Sanità insieme all'assessore Liori hanno dichiarato che il saldo presunto delle spese per l'anno 2008 era in negativo di 110 milioni di euro.

La prima cosa che constatiamo è che il dato reale è impossibile da determinare, dal momento che la maggior parte delle aziende sanitarie non ha a tutt’oggi approvato i bilanci consultivi per l’anno 2008.

Oggi, per mezzo di una interrogazione il centrodestra, com’è sua consuetudine, fa “disinformazione” e cerca di occultare la verità, una verità – fatta da documenti ufficiali - che ci dice che le risorse disponibili per il ripiano dei bilanci della sanità per il 2008 trovano riscontro nella deliberazione n°. 71/16 del 16.12.2008:

Accantonamenti per oneri contrattuali disponibili :
Sul capitolo. SC 05.0020 dell’UPB S05.01.001 del Bilancio Regionale 2008 pari a 13.557.926,70 Euro;
tavolo tecnico Stato - Regione del 21-01-2009 per risorse da incassare :
seconda rata di finanziamento piano di rientro accordo Stato-Regioni somme a disposizione da inserire in Bilancio Cap. SC 05.0006 anno 2009 a saldo di impegni di esercizi decorsi da ripartire tra le ASL per 54.778.273,00 Euro ;
risorse da incassare a saldo del tavolo tecnico Stato - Regione del 21.01.2009 da inserire nel Bilancio 2009 pari a 8.604.848,00 Euro.
Nel Bilancio 2008 sul Cap. SC 05.0010 risultano somma da ripartire fra le Aziende Sanitarie Locali pari a 8.000.000,00 Euro .
Risultano quindi a disposizione un totale di risorse pari a 84.941.047,70 Euro.

La verità è dunque che, di fronte a spese per un totale di meno 110 milioni di euro, il centrodestra, come abbiamo documentato sopra, si dimentica di mettere in campo positivamente gli accantonamenti previdenti che il centrosinistra ha lasciato in virtuosa eredità al governo attuale: quasi 85 milioni di euro!
Il disavanzo presunto totale, stando alle cifre ufficiali fornite dall'Assessore Liori in Commissione sanità, sarebbe di soli 25 milioni di euro, ovvero la migliore gestione finanziaria degli ultimi 10 anni in campo sanitario.
E’ evidente pertanto che le perdite reali del Sistema Sanitario Regionale sono decisamente irrisorie , questo a dimostrazione che il lavoro svolto dall’assessore alla sanità della Giunta Soru e dalla sua maggioranza di centro- sinistra ha portato ad un riordino del sistema nonostante l’aumento della spesa e quindi la capacità di aver recuperato maggiori risorse per il sistema sanitario, dovuto all’incremento dei servizi sanitari offerti ai cittadini sardi.

Pierluigi Caria
Marco Espa
Valerio Meloni

13 giugno 2009

ALLUVIONE CAPOTERRA: ESPA (PD) SUBITO RIMBORSI E PDL IN AULA

(AGI) - Cagliari, 12 giu. - "E' passato un mese dall'approvazione della Finanziaria regionale 2009 ma ancora i cittadini di Capoterra, Monserrato, Pirri e di tutte le localita colpite dall'alluvione l'anno scorso non hanno ancora visto e non hanno notizie sui tempi di rimborso per i danni subiti per i beni immobili". Lo denuncia il consigliere regionale del Pd, Marco Espa, la cui casa a Frutti d'oro subi' danni nell'evento calamitoso del 22 ottobre scorso. "Le persone si sono indebitate per portare avanti i lavori di ristrutturazione delle proprie case, per non abbandonare il territorio, per continuare a vivere in una prospettiva di speranza", spiega Espa. "Ma adesso in molti non ce la fanno piu': ogni giorno ricevo decine di telefonate di cittadini aventi diritto che hanno bisogno dei rimborsi come l'aria per vivere. Altri invece non possono ancora iniziare i lavori per mancanza di risorse. E non ci sono ancora notizie sicure", afferma l'esponente dell'opposizioni, appellandosi ufficialmente al commissario straordinario per l'emergenza alluvione "di dare il via ai pagamenti, subito, entro pochi giorni". "Il Commissario straordinario ha tutti i poteri straordinari per far correre la macchina amministrativa", sottolinea Espa, in riferimento al presidente della Regione, Ugo Cappellacci. "Ricordo come il suo predecessore, Renato Soru, tenacemente in soli 10 giorni dall'approvazione dalla legge, nell'incredulita' di tutti, fece arrivare i primi rimborsi ai cittadini. Sta ora al presidente Cappellacci, con un atto di volonta', non farsi fermare da lacci e lacciuoli che puo' superare in un momento, dando ordini e mezzi alla struttura deputata". Espa e' il primo firmatario, assieme ai compagni di partito Gianvalerio Sanna e Chicco Porcu, di una proposta di legge per "Interventi strutturali per la messa in sicurezza dell'area interessata agli eventi alluvionali nel comune di Capoterra", che prevede risorse in favore dei territori colpiti per 40 milioni di euro. Il consigliere del Pd chiede che il progetto di legge sia subito esaminato dalla commissione competente e portato in aula. "La messa in sicurezza del Rio San Girolamo e' ancora un'emergenza", evidenzia Espa. "L'autunno 2009 viene aspettato con angoscia da tutta la popolazione della mia comunita'. Sono coinvolte migliaia di persone che temono, in mancanza di grandi opere, il ripetersi delle inondazioni. La legge va approvata e i lavori devono iniziare subito".(AGI) Red-

12 giugno 2009

Legge sulle intercettazioni: un fatto grave per il paese

Vi metto in evidenza l'intervento della mia amica Letizia De Torre, parlamentare del PD, che credo ben riassume lo stato d'animo per una riforma che giudichiamo pericolosa. Il testo integrale cliccando nel link sotto. Marco Espa
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La Camera, dopo aver concluso l’esame degli ordini del giorno, ha approvato ieri il disegno di legge recante “norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali. Modifica della disciplina in materia di astensione del giudice e degli atti di indagine. Integrazione della disciplina sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche”. Il provvedimento passa ora all’esame dell’altro ramo del Parlamento. Spero vi faccia piacere conoscere il mio intervento che ho svolto in aula a proposito della discussione sulla fiducia.

"Molti interventi che mi hanno preceduto hanno evidenziato in modo esaustivo contraddizioni e danni che la modifica delle norme sulle intercettazioni recherà al Paese:

• riguardo la sicurezza, ed in particolare la lotta a gravi fatti di criminalità, dagli omicidi alla pedofilia, dalle truffe alla tratta degli essere umani, rendendo difficile l’individuazione dei colpevoli • riguardo il diritto al processo giusto poiché il giudice dichiarando ‘evidenti indizi di colpevolezza’ emetterà di fatto un primo giudizio; • riguardo il diritto all’informazione perché difficilmente l’editore correrà il rischio di sanzioni e farà pressione sul proprio direttore per limitare al minimo le notizie. Non mi soffermo quindi ulteriormente su queste gravi ricadute che, peraltro, si commentano da sé, mi pongo invece 3 domande di fondo: 1. è giusto che uno Stato produca leggi che peggiorano il Paese? Che in questo caso aggravano l’insicurezza e ledono diritti costituzionali dei cittadini? 2. quale è la motivazione che spinge il Governo Berlusconi a produrre il presente ddl ritenuto così determinante da porre la 19° fiducia? 3. e, se la motivazione è la tutela del diritto alla privacy dei decisori politici, esiste realmente questo spazio di privacy che giustifichi i danni citati al Paese? Parto dalla terza domanda. Quando una persona è chiamata a servire il bene pubblico, diventa essa stessa una persona pubblica, qualcuno, cioè, che per un periodo della propria vita (per le famiglie reali ciò vale di generazione in generazione) dà se stesso alla propria gente e lo fa, lo deve fare, col consenso della propria famiglia perché in questo periodo non può avere, due vite, una per sé (totalmente avulsa dai propri doveri pubblici) ed una in cui esercita il potere per la collettività (peggio ancora se per i propri interessi). Una persona pubblica è tale se il suo progetto di vita, i fondamenti del suo pensiero, le modalità della sua azione, i mezzi che utilizza per esercitare il suo potere … sono pubblici, sono civici, sono parte del bene comune a cui si deve dedicare. Detto in altre parole egli deve cominciare col essere, poi con fare e solo dopo col parlare del bene collettivo. Inoltre in democrazia, in cui la sovranità spetta al popolo, il politico deve continuamente rendere conto del suo operato ed è dunque essenziale la veridicità delle sue affermazioni. Nasce da qui il valore imprescindibile della trasparenza: quando si opera nel palazzo pubblico immaginarlo di vetro e quando si è nella propria casa continuare ad essere rappresentante e custode dei valori del proprio popolo o della propria città. Le norme sulle intercettazioni, quindi, non possono essere pensate a tutela della privacy della persona pubblica. E’ ovvio che deve essere tutelata la libertà di azione politica, la riservatezza dei dati dei cittadini, i limiti alla vita di relazione scelti con la propria famiglia … E’ ovvio che devono essere date nei modi e nei tempi giusti notizie di stato e quelle sulle varie trattative e sull’agenda … ma al di là di queste ed altre cose ovvie NON vi possono essere spazi in ombra con cui e in cui il politico esercita il potere. Nello stesso modo, e con le stesse ovvietà, la persona pubblica deve porsi davanti al potere giudiziario: con l’umiltà, le fatiche, talvolta anche le umiliazioni che sono parte della vita di un politico e che come nessun altra cosa lo possono rendere vicino alle sofferenze del proprio popolo. Oggi invece questa logica pubblica è quotidianamente ribaltata (si potrebbero fare centinaia di esempi al giorno in ambito nazionale e locale) a scapito del bene e dell’etica di un Paese. Non esiste, dunque, uno spazio ‘privato politico’ del politico. Dunque è bene migliorare il codice ai fini della coesione e della sicurezza del Paese, ma non è giustificabile questa modifica peggiorativa del codice di procedura penale per proteggere spazi d’ombra che non devono esistere per chi ha una funzione pubblica. Per dirla con Norberto Bobbio: 'il governo della cosa pubblica in pubblico”'.

Il PD, l’IDV e l’UDC hanno scritto una lettera al Presidente della Repubblica che può essere letta sul sito del PD nella pagina “così muore la giustizia”.

On. Letizia De Torre

4 giugno 2009

SCUOLA: ESPA (PD), INTERPELLANZA SU TAGLI E CHIUSURE ISTITUTI


(AGI) - Cagliari, 4 giu - La situazione della scuola in Sardegna colpita da tagli del personale e chiusura di istituti nei piccoli centri approda in Consiglio Regionale. Il consigliere del Pd Marco Espa, con il capogruppo Mario Bruno e i colleghi Pierluigi Caria, Giuseppe Cuccu, Valerio Meloni e Antonio Solinas, ha presentato un'interpellanza presentata per l'inserimento all'ordine del giorno dei lavori dell'Aula per discutere "i gravi problemi che a brevissimo potrebbero colpire migliaia di personale docente e non docente, oltre ad impedire agli studenti con disabilita' sardi la frequenza regolare nelle scuole di ogni ordine e grado". "Credo che il testo della nostra interpellanza sia chiaro piu' di ogni dichiarazione - dichiara Marco Espa - Aggiungo solo che davanti alle preoccupazioni degli studenti, alla mobilitazione dei docenti e dei loro sindacati che denunciano le conseguenze nefaste della riforma Gelmini sull'occupazione, la protesta degli enti locali, in particolare dei piccoli centri che vedono possibile la chiusura dell'unico presidio educativo dello Stato nei loro territori e alla denuncia delle famiglie e delle loro associazioni che vedono a rischio i percorsi di eccellenza inclusivi per gli alunni con disabilita', chiediamo un forte intervento in primo luogo della Giunta regionale e di tutto il Consiglio a salvaguardia del sistema educativo scolastico sardo, anche con l'apertura di una vertenza nei confronti del Governo nazionale. Con l'applicazione della riforma, e' del tutto inconfutabile che si va incontro dopo piu' di vent'anni ad una riduzione del 'tempo scuola': rivedremo di nuovo le scuole utilizzate poche ore al giorno, come avveniva quando noi eravamo studenti, con tutte le conseguenze di carattere sociale per un mondo che nel frattempo e' cambiato". (AGI) Red/Sol

No ai tagli nella scuola! Interpellanza in Consiglio Regionale

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
QUATTORDICESIMA LEGISLATURA

INTERPELLANZA ESPA, BRUNO, CARIA, CUCCU, MELONI Valerio, SOLINAS Antonio sulla drammatica situazione dei tagli del Governo per la Scuola pubblica in Sardegna e per le possibili conseguenze discriminatorie nei confronti degli studenti sardi con disabilità.
I SOTTOSCRITTI,
PREMESSO che a seguito della drastica riduzione delle cattedre annunciata dal nuovo regolamento Gelmini per il prossimo anno scolastico 2009/2010, un migliaio di insegnanti precari storici della Sardegna rischiano di restare esclusi dagli incarichi annuali di insegnamento;

considerato che, come rilevato dalle dichiarazioni del Direttore Scolastico Regionale Armando Pietrella nell’audizione alla Commissione Consiliare competente, ai numerosi pensionamenti per il prossimo anno non corrisponderanno altrettante immissioni in ruolo dei docenti aventi diritto, e che si manterrà pertanto una situazione di precariato che non sarà stabilizzato;
considerata la mobilitazione dei sindacati della Scuola che denunciano, tra l’altro, più di 2.200 posti a rischio tra personale docente e ATA in Sardegna già dall’inizio del prossimo anno scolastico e le conseguenze per oltre 500 docenti soprannumerari che saranno costretti improvvisamente a cambiare sede di servizio peggiorando le loro condizioni di lavoro e di vita, con maggiori costi da sostenere;
considerato che la richiamata riduzione delle cattedre, e il previsto aumento del numero di studenti per classe, il possibile accorpamento delle classi e chiusura di scuole, la riduzione del tempo pieno, oltre alla perdita delle opportunità di lavoro per gli insegnanti precari, rischia di determinare un preoccupante deterioramento della qualità della scuola, con gravi minacce per i diritti essenziali dell'istruzione pubblica in Sardegna, oltre che generare enormi disagi agli alunni stessi e alle loro famiglie, riporterebbe la Scuola Sarda indietro di qualche decennio attraverso la incontestabile riduzione del “tempo scuola”;
costatato che il richiamato aumento del numero di studenti per classe, dell'accorpamento e della chiusura di scuole potrebbe avrebbe effetti devastanti in particolare per i piccoli centri dell'Isola, che sarebbero così privati di un servizio essenziale di progresso e sviluppo per il territorio, molto spesso l’unica presenza locale delle istituzioni; e che già si manifestano i primi accorpamenti “automatici”, basati su un mero calcolo numerico e non sull'offerta formativa proposta alle famiglie, che vedono la composizione di classi molto numerose con la compresenza di più alunni con disabilità;
considerato che in modo particolare nei piccoli centri si è a rischio di conseguenze discriminatorie e non inclusive per gli alunni con disabilità, circa 4500 in Sardegna nelle scuole di ogni ordine e grado, che hanno oggettive difficoltà negli spostamenti in un Comune diverso da quello di residenza e che sarebbero pertanto a rischio dispersione, con la reale possibilità che la chiusura dei plessi nei piccoli centri possa significare l’impedimento, per le situazioni più gravi, della stessa frequenza scolastica e la negazione del costituzionale diritto allo studio;
rilevato che la situazione sull’attribuzione del sostegno scolastico agli alunni con disabilità deve rispondere alle esigenze effettive espresse e documentate che devono essere soddisfatte per garantire pienamente il diritto allo studio, anche con il rapporto 1:1, come già stabilito dalle numerose sentenze dei Tribunali Ordinari della Sardegna prima e dai TAR e Consiglio di Stato oggi, che ribadiscono la necessità di attente valutazioni caso per caso, nonostante il rapporto medio nazionale, al fine di garantire nel rispetto della Costituzione il “pieno soddisfacimento delle effettive esigenze rilevate” (Ordinanza del Consiglio di Stato del 24 febbraio 2009);
rilevato che la drammatica situazione degli insegnanti precari e la tensione generalizzata del mondo scolastico sono aggravate in Sardegna dall’inerzia della Giunta regionale di affermare subito con forza ed efficacia di fronte al Governo nazionale la peculiarità evidente della situazione sarda, non solo culturale ed identitaria ma legata anche alla distribuzione della popolazione e alla difficile viabilità;
considerato che è dovere del Ministero della Pubblica Istruzione quello di garantire il diritto allo studio di tutti i cittadini attraverso l’impiego dell’organico qualificato e dei finanziamenti necessari alle Scuole per migliorare la qualità dell’offerta formativa, in rete con tutti gli attori istituzionali coinvolti ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, Ministero della Salute, Regioni, Aziende Sanitarie, Provincie, Comuni;
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione per sapere:
1) quali iniziative intendano assumere per affrontare e sostenere le rivendicazioni degli insegnanti precari al fine di assicurare la loro stabilizzazione occupazionale nell'ambito della riqualificazione del sistema scolastico e formativo della nostra Regione;
2) se intendono procedere con la massima urgenza all’apertura di una vertenza con il Governo nazionale al fine di assicurare il diritto allo studio dei giovani sardi attraverso l'adozione di un piano generale per la riqualificazione del sistema regionale della pubblica istruzione, che impedisca la chiusura delle Scuole, anche nei piccoli centri;
3) sempre nella citata vertenza che sia tutelato il diritto allo studio degli studenti con disabilità sardi, attraverso provvedimenti il più possibile rispondenti alle reali esigenze di ciascuno e non rispondenti a meri calcoli ragionieristici, perchè non si rischi di fare passi indietro sui diritti essenziali acquisiti, affinché non si creino gravi discriminazioni e si garantiscano pari opportunità per tutti.
Cagliari, 3 giugno 2009

2 giugno 2009

No alla schedatura dei Sinti italiani

Scrivi anche tu al Presidente della Repubblica contro una legge che porterà ad una schedatura su base etnica per i Sinti italiani. Vai in questa pagina e compila il modulo con i dati richiesti. Nello spazio oggetto inserisci “no alla schedatura”. Nello spazio testo inserisci l’appello che trovi qui sotto.



Egregio Presidente, chiedo il suo intervento sul Parlamento per lo stralcio degli articoli 36 e 44 del ddl n. 733 in discussione in Parlamento.

L’approvazione degli articoli 36 e 44 del ddl n. 733 modificherebbe la legge anagrafica del 1954 e ciò porterebbe di fatto ad una “schedatura etnica” per i Sinti italiani e complicherebbe i percorsi di interazione sociale.

Nell’articolo 36 del disegno di legge n. 733 per la modifica della legge 24 dicembre 1954, n. 1228 si parla esclusivamente di “immobili”, implicitamente escludendo a priori dal poter ottenere l’iscrizione anagrafica per chi vive in roulotte, in camper, in una carovana o una casa mobile (beni mobili). Inoltre, si pone come requisito essenziale per l’ottenimento dell’iscrizione anagrafica nel luogo dove si vive, le condizioni igienico-sanitarie ai sensi delle vigenti norme sanitarie.

Chi sarà colpito da questa norma? Le famiglie sinte italiane che vivono nei cosiddetti “campi nomadi”, le famiglie sinte italiane che vivono in terreni privati e le famiglie dello spettacolo viaggiante. Ma non solo perché anche tantissime famiglie Rom italiane vivono in case mobili o in roulotte.

Migliaia di Cittadini italiani rischieranno di perdere non solo il diritto di voto ma tutta una serie di diritti legati indissolubilmente all’iscrizione anagrafica (i documenti come la patente di guida, le licenze per le attività lavorative, l’assistenza sanitaria,…).

Inoltre con l'articolo 44 si prevede l'istituzione, presso il ministero degli Interni, di un registro nazionale per le persone senza dimora. Oltre a far intuire finalità di controllo, il registro rischierebbe di separare l'iscrizione anagrafica dagli abituali luoghi di vita, con effetti imprevedibili sul reale accesso ai servizi da parte dei Sinti italiani. Un esempio? Se una famiglia sinta italiana di Venezia dovesse avere qualsiasi tipo di problema, dovrà rivolgersi ai servizi sociali della sua città o direttamente a Roma?

Inoltre, non è da sottovalutare la dizione che sarà scritta sulle Carte d’Identità: “senza fissa dimora”. Questa dizione limiterà in maniera notevole le possibilità di vita sociale e lavorativa. Infatti, con tale dicitura sulla Carta d’Identità sarà difficile anche solo ottenere una tessera per noleggiare dei video ma soprattutto sarà ancor più difficile trovare lavoro. Come per altro già succede in alcuni casi.

Di fatto con l’approvazione degli articoli 36 e 44 la stragrande maggioranza dei Sinti italiani e non solo saranno cancellati dai luoghi di residenza e saranno tutti inseriti in un unico registro nazionale.

Per queste ragioni chiedo il Suo intervento per evitare questa discriminazione che separerà i Cittadini italiani a seconda della tipologia abitativa.


Per maggiori approfondimenti: http://sucardrom.blogspot.com/

15 maggio 2009

Buona notizia sugli effetti della mozione contro la chiusura della sede del Formez di Cagliari


Una buona notizia. Sugli effetti della mozione contro la chiusura della sede del Formez di Cagliari approvata dal Consiglio comunale con primi firmatari Marco Espa e Claudio Tumatis

Il Formez di Cagliari ha inviato ai Consiglieri comunali di Cagliari una lettera per informarli che, di concerto con il Dipartimento della Funzione Pubblica, la nuova Direzione Generale del Formez ha sottoscritto un impegno per la Sede di Cagliari fino al 31 dicembre 2014, scongiurando così la paventata chiusura già annunciata alla stampa dal Ministro Brunetta.

“Sono felice ” dichiara Marco Espa, consigliere regionale e comunale del PD e primo firmatario, insieme a Claudio Tumatis, della mozione unitaria contro la chiusura del Formez di Cagliari “che l’istanza del Consiglio comunale di Cagliari al Ministro della Pubblica amministrazione e dell’Innovazione abbia avuto un ruolo positivo nel definire le scelte del Governo”.

“La chiusura del Formez sarebbe stata un evento disastroso per tutta la Sardegna” conclude Espa “invece il nostro intervento unitario di tutto il Consiglio ha mostrato la volontà della prima istituzione cittadina: che la sede Formez di Cagliari, vera antenna formativa di eccellenza, possa continuare a svolgere il suo ruolo fondamentale nella consulenza, assistenza e fornitura di servizi alle principali Amministrazioni sarde ,ad esportare in altre nazioni del mediterraneo buone prassi nelle procedure e, altro elemento importantissimo, che sia garantito il lavoro a 21 dipendenti, a oltre 40 collaboratori, tutti qualificati e con un’alta professionalità, e ad almeno 5 imprese di servizio impegnate nella gestione e funzionamento della sede”.

Cagliari 14 maggio 2009

Leggi l'articolo sull'Unione sarda
Leggi la lettera del Formez

14 maggio 2009

Cagliari - Lavoro vero dentro il carcere: prima volta

Carlo Tedde, presidente di Confcooperative, ha voluto fortemente questo progetto imprenditoriale, superando tutte le difficoltà. Complimenti, una buona prassi da copiare!
Marco Espa
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Istituto minorile di Quartucciu inaugura il progetto sperimentale nazionale Mitico

Finora nei centri per i minori solo laboratori «pur ottimi» che devono far passare il tempo

La nuova Sardegna giovedi 14 maggio 2009
di Alessandra Sallemi
CAGLIARI. Per tre anni ci hanno creduto tutti i giorni alla bontà della rivoluzione di far lavorare sul serio i ragazzi detenuti nel carcere minorile di Quartucciu: con stipendio, orari, regole e la qualità del servizio da rendere al committente vero, privato, un bilancio da far quadrare. L’istituto di Quartucciu ha cercato una soluzione per i ragazzi non più minori ma non ancora adulti mentre il ministero elaborava il «Progetto Mitico». Ieri a Quartucciu il progetto nazionale è stato avviato ufficialmente con la prima attività: lavanderia industriale messa su da Confcooperative e consorzio Solidarietà.
Al lavoro ci sarà un solo ragazzo sardo, gli altri sono extracomunitari come quasi tutti i 18 ospiti di Quartucciu. «Mitico» è l’acronimo di «misure trattamentali inserimento e creazione occupazione»: un progetto pilota impegnativo varato dal dipartimento giustizia minorile grazie a una entusiasta rete di esperti esterni e soprattutto con l’indispensabile collaborazione degli agenti di polizia penitenziaria davvero protagonisti dell’operazione perché la lavanderia è stata costruita dentro l’istituto, a spese di una cella. Ogni giorno arriveranno pacchi di biancheria da lavare inviata dalla Nivea spa e, nei tempi stabiliti, i pezzi dovranno essere riconsegnati. La novità del progetto sta nella produzione di un lavoro vero e con un partner che è un imprenditore classico (il leader nell’isola della lavanderia industriale, Martino Ferraguti, modenese ormai sardo): come ha efficacemente spiegato il direttore del centro di giustizia minorile di Firenze, Giuseppe Centomani, finora nelle carceri dei minori hanno funzionato i laboratori anche ottimi di apprendistato, dove si «imparavano cose che raramente, dopo il carcere, fruttavano loro un lavoro». «Era un modo per far passare il tempo, dove le attività venivano condizionate dalle necessità della vita carceraria. Qui, invece, c’è un cambiamento del paradigma: la lavanderia dovrà funzionare secondo logica industriale e rispondere alle esigenze del committente. Lavorare sviluppa una competenza psico-sociale: ci sono le visite sanitarie da fare, bisogna chiedere un libretto del lavoro, c’è un contratto nazionale di lavoro da conoscere». Insomma, le attività non sono più «di cartone» e il progetto è così importante che Wilma Mazzecco di Welfare Italia, rete «specializzata nel creare network sociali di alta qualità», ieri ha spiegato di «aver già in agenda incontri coi ministri della giustizia Alfano e del lavoro Sacconi per aggiustare le norme al fine di sostenere questi detenuti una volta usciti dal carcere: perché possano continuare a lavorare».
L’«evento nazionale» dell’avvio del Progetto Mitico si è tenuto ieri nell’aula magna dell’istituto con gli autori materiali dell’operazione: tanti e tutti fondamentali. Regista della mattinata è stato Sandro Marilotti, direttore del centro per la giustizia minorile della Sardegna: «Per la prima volta l’impresa entra in un carcere minorile e il dipartimento ha voluto che l’inaugurazione del Progetto Mitico si tenesse qui a Quartucciu». Carlo Tedde è il presidente del consorzio Solidarietà e presidente provinciale di Confcooperative (il cui direttore è Virginio Condello): le due entità che «tutti i giorni per tre anni - come ha sottolineato Jhonny Dotti di Welfare Italia - hanno lavorato per raggiungere questo risultato». Marilotti ha fatto un elenco: i soldi per i locali dentro il carcere li ha messi il ministero della giustizia, le apparecchiature sono state comprate con un contributo (robusto) della Fondazione Banco di Sardegna, un altro sponsor generoso è stato il comune di Quartucciu. Il sindaco Pier Paolo Fois: «Nel 1993-94 feci volontariato qui nell’istituto, mi sono convinto della necessità di dare strumenti ai ragazzi perché la permanenza qui fosse una crescita e non una decrescita. Così il comune ha stabilito un rapporto di collaborazione costante con questa struttura». Il saluto del dipartimento della giustizia minorile sono stati portati da Rosalia Di Chiara: «Noi siamo stati altalenanti nel dire sì a questo progetto e l’iter è stato farraginoso, ma voi avete fatto miracoli: è di grande impatto consegnare ai ragazzi una forza professionale spendibile nel mondo del lavoro». Paola De Cesari di Luoghi per Crescere, altra formazione sociale nazionale: «Sono emozionata, dare corpo a tanti luoghi dove crescere in un carcere è una sfida nella sfida di creare questi posti. Ed è importante sottolineare l’assunzione del rischio: da parte dei ragazzi di riuscire, da parte dell’imprenditore di credere in noi». Carlo Tedde ha voluto ringraziare Ferraguti: «Coraggioso a credere di potersi affiancare a un progetto sociale». Il direttore del carcere Giuseppe Zoccheddu: «La realizzazione della lavanderia che partirà da lunedì è l’esempio di come può funzionare bene una buona sinergia. Abbiamo tre laboratori: pelletteria, falegnameria e giardinaggio-erbe officinali, speriamo di farli diventare lavoro». I ragazzi lasceranno il carcere, la lavanderia però funzionerà sempre: con altri ragazzi o con giovani del consorzio Solidarietà. L’ex procuratore dei minori Angioni ha elogiato l’iniziativa, così l’ex presidente del tribunale Ferrero e l’arcivescovo monsignor Mani, che ha tagliato il nastro inaugurale.
Un ufficiale dei carabinieri aveva pensato di prendere la parola: per dire che anche i «cattivi», i rappresentanti delle forze dell’ordine che portano qui i ragazzi, credono davvero nel lavoro come via maestra verso la crescita e credono nel «valore rieducativo delle misure alternative al carcere».

9 maggio 2009

ESPA (PD) SU FINANZIARIA E ALLUVIONE: “ BUONE NOTIZIE PER GLI ABITANTI DI CAPOTERRA, PIRRI MONSERRATO E DELLE ZONE ALLUVIONATE DI TUTTA LA SARDEGNA”

Approvata la legge finanziaria 2009 che ha visto, all'interno del suo articolato, due importanti emendamenti per complessivi 31 milioni di euro (uno della giunta regionale, votato dall'opposizione e inerente la messa in sicurezza del territorio e l'altro dell'opposizione, con primo firmatario Marco Espa che prevede risorse aggiuntive per gli indennizzi alle persone colpite), si sblocccano immediatamente i meccanismi per i rimborsi ai privati cittadini. L'assessore La Spisa, in risposta a Marco Espa ha annunciato lo sblocco dei rimborsi con la spendita immediata di 56 milioni di euro per indennizzare i cittadini di tutti i comuni della Sardegna con danni ai beni immobili, il ristoro per i cittadini che non avevano ancora avuto il contrubuto per i beni mobili di prima necessità e un primo acconto ai comuni per le spese sostenute.


“E' una buona notizia - dichiara Marco Espa - abbiamo solo fatto il nostro dovere verso i cittadini, un impegno unitario di tutto il Consiglio, come abbiamo già detto i rimborsi ai danni subiti dai cittadini non hanno colore politico, siamo orgogliosi come opposizione di aver dato il nostro tenace contributo perchè il comissario straordinario per l'alluvione avesse le somme a disposizione per soddisfare coloro che oramai si erano indebitati nel ripristinare le loro case e che aspettano con ansia le risorse, a partire dai cittadini di Capoterra..


Riteniamo significativa anche il nostro emendamento approvato dal consiglio sulla velocizzazione dei lavori di ripristino che potranno essere effettuati 24 ore su 24.


Ora Cappellacci proceda con velocità nei pagamenti, come aveva fatto il suo predecessore Soru. Noi vigileremo su questo, niente intoppi burocratici.


Ora possiamo pensare adesso a reperire le risorse per finanziare il disegno di legge da me presentato insieme all'ex assessore all'urbanistica Gianvalerio Sanna e al consigliere Porcu sulla definitiva messa in sicurezza del bacino del rio san Girolamo, che interessa la sicurezza di 10mila persone che non possono ovviamente essere delocalizzate. “(se vuoi leggere il disegno di legge clicca qui)


Dopo la finanziaria di ieri, le somme per gli interventi post alluvione sono state garantite per quasi 100 milioni di euro dalla Regione; solo per 7 milioni dallo Stato centrale, ciò pare incredibile. La proporzione dovrebbe essere inversa. Berlusconi dona 150 milioni di euro a Catania per risanare i suoi debiti mentre il Rio san Girolamo, se non messo subito in sicurezza , in autunno rischia di creare nuovi grandi disastri.

Il presidente della Regione alzi la voce in difesa di tutti i sardi, noi Consiglio insieme ai parlamentari sardi prepariamo un disegno di legge nazionale per avere giustizia e ottenere risorse che mettano in sicurezza le zone più pericolose del nostro territorio scempiato da amministratori che non hanno saputo dire di no alla richiesta di lottizzazioni..


Marco Espa

Consigliere Regionale della Sardegna

PD - Partito Democratico

8 maggio 2009

Sta accadendo qualcosa di grave in Italia

E’ questo il motivo che ha spinto i deputati del PD ad incontrare i promotori della Campagna nazionale contro il razzismo, l’indifferenza e la paura dell’altro. Alla Camera è stata posta l’ennesima fiducia: stavolta sul decreto legge Disposizioni in materia di sicurezza pubblica: quello che definisce il reato di clandestinità, l’obbligo di denuncia da parte di pubblici funzionari (dunque anche medici o presidi), la conseguente espulsione la cui decisione spetta ai ‘giudici di pace’ finora rivolti alle nostre tristi, ma ordinarie, querelle quotidiane; quello che rende più stringenti i requisiti per l’ottenimento della cittadinanza a seguito di matrimonio, per i ricongiungimenti familiari e per le rimesse in patria; quello dell’ “Accordo di integrazione” (integrare significa “inserire in un contesto già definito”, non una conoscenza reciproca) per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno con un sistema di crediti non ancora precisati; quello del registro nazionale delle persone che non hanno fissa dimora, della riduzione da un anno a sei mesi dopo la scadenza del permesso di soggiorno per la cancellazione dall’anagrafe; quello del prolungamento della permanenza fino a sei mesi nei CPT; quello dei 200 euro per la concessione della cittadinanza, oltre ai 70 euro attuali per le sperse relative al rilascio del permesso di soggiorno. Quello delle ronde. Il PD ha preso l’impegno di una mobilitazione per contrastare questo razzismo crescente e per farlo non solo dentro il Parlamento, ma innanzitutto dentro e insieme alla società, dicendo cosa c’è da dire senza calcoli di consens o. Abbiamo cominciato a farlo. Come per esempio nei quattro editoriali ("la colpa di esistere", "forti coi deboli", "vietato ai minori", "casa, dolce casa") di Andrea Sarubbi che vi invito a leggere. Dall’incontro con i promotori della campagna contro il razzismo, emergeva che la crisi economica e la perdita di posti di lavoro ci inducono a dire “beh, poveretti gli immigrati quando sarà passata la crisi andrà di nuovo meglio anche per loro”, che insomma almeno un po’ di indifferenza alberga dentro ciascuno di noi. E che quindi ciascuno di noi deve reagire. Questa terribile crisi - che no, non è solo psicologica, come il Presidente del Consiglio va dicendo, ma è anzi reale e mette in evidenza chi è povero non se la caverà da solo e chi, al con trario, è ricco ne uscirà senza fatica - questa crisi non ci deve lasciare più poveri nell’anima. Sarà stata una crisi utile se da essa ne usciremo migliori, avendo cambiato i paradigmi dell’economia e della finanza, ma anche avendo fatto nuove scelte di vita mettendo al primo posto i valori portanti, adottando stili di consumo che non siano di danno ad altri, agendo con giustizia (che significa anche avere comportamenti di legalità), condividendo quanto abbiamo: beni, idee, tempo, spazi e tanto altro per costruire una vera comunità. Reagire, insomma, al clima generale di soffusa intolleranza che ci avvolge soporiferamente, subdolamente, quasi senza che ce ne accorgiamo. A Roma, in quartiere bene della Capitale, sono stata testimone di un atto di violenza impensabile da parte di adolescenti italiani verso una donna, solo per il fatto che era rumena. Queste manifestazioni violente sempre più frequenti da parte di gi ovanissimi verso chiunque considerino “diverso” vengono sollecitate da questo clima. Anche perchè quando i giovani si lasciano andare a comportamenti negativi di gruppo, non hanno davanti a loro alcun freno che finora arrivava da valori di convivenza condivisi e dall’esempio e dalla voce della società adulta che per decenni si è adoperata a costruire una pacifica convivenza nel Paese ed ha fermamente condannato ogni violenza. Per questo, presenterò un ordine del giorno in Aula che chieda al Governo di avviare una campagna rivolta ai bambini e agli adolescenti che – in modo intelligente e vicino al linguaggio delle nuova generazioni - condanni ogni forma di razzismo, qualsiasi espressione di intolleranza, qualunque manifestazione di prepotenza e sopraffazione e affermi, al contrario, valori importanti quali: esperienze positive di aggregazione, l’accoglienza ai più deboli, la scelta della non violenza, val ori che invertano la preoccupante tendenza ad imitare gli eroi negativi o dei ‘duri intolleranti’ e siano via via in grado di veicolare modelli positivi. Questa campagna costituirà una sfida e una verifica anche per noi adulti. E scrivo questa newsletter non solo per mettervene al corrente, ma per rinnovare con voi l’impegno ad essere costruttori – costi quello che costi – di una società in cui siamo tutti uguali, membri dell’unica famiglia umana.

Letizia de Torre - Parlamentare del PD

24 aprile 2009

G8: SARDEGNA, CENTROSINISTRA "CAPPELLACCI RIFERISCA IN AULA"

(AGI) - Cagliari, 24 apr. - I gruppi di opposizione in Consiglio regionale hanno presentato stamane una richiesta congiunta per la convocazione straordinaria dell'Aula sullo spostamento del G8 da La Maddalena a L'Aquila annunciata ieri dal premier Silvio Berlusconi dopo la riunione del Consiglio dei ministri nella citta' colpita dal terremoto dei primi del mese. "La decisione assunta a tre mesi dalla data fissata per il vertice", si legge nella richiesta di Pd, Idv, Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori, primi firmatari i capigruppo Mario Bruno, Adriano Salis e Luciano Uras, "genera sconcerto e smarrimento non solo nelle imprese e maestranze, che a tutt'oggi operano nel contesto dei luoghi designati per l'evento, ma nell'intera comunita' sarda". Secondo il centrosinistra, "il G8 a La Maddalena rispondeva a un disegno assai piu' complesso che, senza nulla togliere alle esigenze di prestare ogni necessaria e utile iniziativa per le popolazioni colpite dal terremoto dell'Aquila, esprimeva l'esigenza di un rilancio dell'economia maddalenina e del nord Sardegna, piu' in generale in ragione del superamento delle condizioni di dipendenza dell'economia militare derivante dalla presenza degli Americani". L'opposizione ritiene "indispensabile" che il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, il quale stamane sulla questione incontrera' a Roma il premier Berlusconi, "illustri la situazione al parlamento sardo e indichi dettagliatamente lo stato dei lavori e delle condizioni logistiche al momento in atto a La Maddalena". In Aula il centrosinistra si aspetta che Cappellacci riferisca anche sulle ragioni e le ripercussioni dello spostamento del G8, "valutato che le ragioni di ordine economico addotte assai poco rilevano davanti all'ingente necessita' di finanziamenti per la ricostruzione delle aree terremotate". (AGI) Red- (Segue)
(AGI) - Cagliari, 24 apr. - "Non si pone in dubbio il principio di solidarieta' nazionale nei confronti delle comunita' colpite dal terremoto, per le quali la Sardegna sta facendo e fara' ogni possibile sforzo", sottolineano Bruno, Uras e Salis. "Il tema e' quello del rispetto della dignita' di tutti, quello dell'Autonomia della Regione, prima di tutto, che viene vilipesa e umiliata dalle estemporanee decisioni del presidente del Consiglio". "Mentre tutto cio'", proseguono i tre capigruppo della minoranza, "si somma alla cancellazione dei fondi per la Sassari-Olbia, ai problemi della chimica e dei comparti industriali sardi in crisi, il presidente del Consiglio non ha minimamente posto in discussione il finanziamento inutile e inopportuno per il ponte sullo Stretto e tante altre non priorita' che dimostrano ancora una volta la visione padronale e utilitaristica del governo di fronte ai bisogni dell'intero Paese". "Il necessario dibattito consiliare consentira' di far luce e approfondire i fatti e le decisioni assunte dal governo", auspicano i firmatari della richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio regionale, "ma dara' pure inizio alla verifica del tasso di autonomia che caratterizzera' il profilo politico del centrodestra in Sardegna nei prossimi anni".(AGI) Red-

8 aprile 2009

Sardegna/ Cagliari, polemiche in Comune per opuscolo su galateo - di Apcom

l Pd: anche opuscoli come questi sono politiche sociali?
Cagliari, 8 apr. (Apcom) - Come apparecchiare la tavola, mangiare il pesce o assistere alla messa e con modernissime indicazioni su come effettuare il baciamano, su come sia 'chic' l'utilizzo di zuppiere antiche e candelabri la sera e su come, al contrario, sia da cafoni dire 'salute' all'amico che starnutisce. Consigli contenuti in un opuscoletto pubblicato dall'assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Cagliari dal titolo "Gala e Teo", dedicato, per l'appunto, al galateo. Una pubblicazione cha ha suscitato una dura presa di posizione da parte del gruppo consiliare del Partito Democratico all'opposizione nell'assemblea civica. "Tralasciando di rimarcare quanto sia inutile, anacronistico e inadeguato tale volumetto rispetto all'attuale condizione giovanile - hanno scritto in una nota i consiglieri comunali del Pd, Goffredo Depau e Marco Espa - ci preme invece ripetere e sottolineare che tale iniziativa è stata finanziata con risorse del Comune di Cagliari e che, pertanto, avrebbe dovuto avere finalità sociali". "E' incredibile - hanno proseguito i due esponenti dell'opposizione - che in una situazione di crisi economica come l'attuale, rilevanti risorse della collettività vengano sottratte alle politiche sociali per promuovere iniziative di dubbia utilità e di auto-promozione di dirigenti e assessori.Purtroppo tale iniziativa si inserisce in un quadro di spese dell'amministrazione comunale che tende a considerare politiche sociali gli opuscoli propagandistici, le festicciole, le gite scolastiche e quant'altro. Tutto, ovviamente, rigorosamente finalizzato all'autopromozione del dirigente e dell'assessore". "E' offensivo impegnare fondi in tali iniziative - hanno concluso Depau ed Espa - mentre in città vi sono drammatiche emergenze sociali e a livello nazionale è fortissimo il disagio a causa dei 'tagli' alla pubblica istruzione, dei licenziamenti, della crisi economica. I 50 milioni previsti dal bilancio previsionale per le politiche sociali devono essere spesi per tali finalità e non per sostenere la carriera politica di assessori e di dirigenti del Comune di Cagliari".

7 aprile 2009

«Cagliari - Il metrò sotterraneo è inutile e costoso»

«Il metrò sotterraneo è inutile e costoso»

Perché la spesa sia corretta 130mila passeggeri al giorno

«Un solo intervento non risolve il problema del traffico urbano»

MAURO LISSIA - La Nuova Sardegna 7 aprile 2009

CAGLIARI. L’Università boccia i 18 chilometri di metro sotterranea per i quali il Comune vorrebbe spendere 451 milioni: secondo i docenti del Crimm, il Centro ricerche modelli di mobilità del dipartimento d’Ingegneria del territorio, rappresentano «un intervento sovradimensionato rispetto alla domanda reale». Perchè la spesa sia giustificabile dovrebbero usarla 20 mila passeggeri all’ora anzichè gli attuali 2500.
I cinque docenti - Elisabetta Cherchi, Paolo Fadda, Gianfranco Fancello, Italo Meloni e Mario Olivari - attaccano il progetto sulla base di dati e di riferimenti scientifici, partendo da una premessa: «I fenomeni complessi, come dimostrano tutti gli studi in tutto il mondo, non si risolvono con un singolo intervento ma con una pletora di interventi, che agendo sinergicamente sulle varie componenti del fenomeno concorrono al raggiungimento di obbiettivi comuni».
La nota del Crimm non lascia spazio a dubbi: «Le analisi quantitative, gli studi e i piani che all’interno dell’università sono stati elaborati dimostrano che la domanda di mobilità che si sviluppa ogni giorno nell’area cagliaritana non presenti livelli quantitativi tali da giustificare la presenza di un metro sotterraneo».
La conferma è nei numeri: «Il metro sotterraneo Avg (Authomatic Vehicle Guide) è un tipo di sistema di trasporto collettivo di massa che viaggia su sede propria esclusiva, protetta, interamente in galleria, che può arrivare a soddisfare anche più di 20 mila passeggeri per ora per senso di marcia sull’itinerario su cui insiste». Il metro Avg «consente di realizzare frequenze elevatissime» e quindi «considerando che ogni convoglio trasporta mediamente 300-400 passeggeri in un’ora, Avg può trasportare 18.000-24.000 passeggeri per ora e per senso di marcia». Secondo i docenti del Crimm «se non si raggiungono tali valori di traffico non ha alcun senso logico realizzare sistemi di questo tipo. Non è corretto utilizzare questi sistemi con frequenze dell’ordine di cinque minuti che ridurrebbero la capacità a 3600-4800 passeggeri all’ora, in linea con le esigenze della città, ma che potrebbero essere mantenute anche dagli autobus su corsie riservate o da altri sistemi». Secondo il Crimm «un’altra prerogativa dei metro Avg è che consentono di soddisfare una domanda concentrata temporalmente, con forte concentrazione nell’ora di punta, per raggiungere i livelli di flusso adatti al sistema». Cagliari però non sembra averne bisogno: «La città (160 mila abitanti) e la sua conurbazione (almeno altri 100 mila) non presentano una configurazione insediativa capace di generare flussi di traffico di questo valore, caratterizzandosi con insediamenti diffusi ed estensivi e nessuna forte concentrazione spaziale di attività. La popolazione residente in un raggio di 500 metri di percorso pedonale dalle stazioni individuate non supera i 90 mila abitanti, mentre quella rientrante nei trecento metri, il percorso medio accettato dagli utenti per raggiungere a piedi la fermata, è di appena 60 mila abitanti e 28 mila addetti».
Secondo i docenti «solo il 30% degli abitanti si sposta nella fascia di punta del mattino, la maggior parte utilizza l’auto privata. Facendo due calcoli aggregati e sommari si evidenzia come gli spostamenti raggiungono valori molto inferiori a quelli necessari per giustificare un tale sistema».
Gli spostamenti potenziali calcolati sulla popolazione servita risultano pari a circa 3000 passeggeri all’ora. Questo valore rapportato al giorno corrisponde a circa 20 mila passeggeri ed all’anno quattro milioni e mezzo (su 13,2 km di linea), un dato in linea con quanto annualmente il Ctm dichiara di trasportare su un bacino di circa 335 mila abitanti e sull’intera sua rete di 480 chilometri e 29 linee (38 milioni di passeggeri all’anno) comprese quelle extraurbane (Decimo, Assemini ed Elmas) e le stagionali per il Poetto». Quindi «per giustificare il metro Avg la domanda giornaliera di 20 mila passeggeri dovrebbe essere concentrata in un’ora, in un giorno dovrebbero viaggiarci 130 mila passeggeri ed in un anno circa 30 milioni di persone, l’80% di quelle che il Ctm dice che viaggiano su tutta la sua rete (480 km contro i 13,2 km del metro sotterraneo proposto)». Il carico totale di passeggeri potenziali calcolato all’ora di punta «è stato stimato in circa 2500 passeggeri, quantità - è scritto - notevolmente inferiore a quella soddisfabile con il metro (20 mila)».

5 aprile 2009

ESPA (PD) SU ALLUVIONE E FINANZIARIA REGIONALE 2009

ESPA (PD) SU ALLUVIONE E FINANZIARIA REGIONALE 2009: “DOPO IL DISEGNO DI LEGGE PRONTI I NOSTRI EMENDAMENTI ALLA FINANZIARIA. C'E' BISOGNO DI UN URGENTE IMPEGNO UNITARIO DEL CONSIGLIO REGIONALE PER RISANARE LO STATO DI DEGRADO DI CAPOTERRA E DELLE POPOLAZIONI COLPITE” DEVE ESSERE IL COMMISSARIO STRAORDINARIO UGO CAPPELLACCI. ANCHE IL GOVERNO NAZIONALE STANZI RISORSE ADEGUATE, NON BRICIOLE COME HA FATTO FINO AD OGGI.

(Cagliari 4 APRILE 2009) – “Sono pronti i nostri emendamenti alla Finanziaria 2009 per risolvere immediatamente le situazioni di grave disagio in seguito all'alluvione del 22 ottobre scorso che hanno colpito le nostre comunità e me personalmente. A distanza di oltre cinque mesi purtroppo io e altri abitanti della mia zona non possiamo ritornare a vivere nelle nostre abitazioni”

Marco Espa, colpito personalmente dall'alluvione a Frutti d'oro, consigliere regionale del PD e primo firmatario (insieme all'On. Gianvalerio Sanna) del recentissimo disegno di legge dal titolo “Interventi strutturali per la messa in sicurezza dell'area interessata agli eventi alluvionali nel comune di Capoterra (clicca qui)” che prevede risorse in favore dei territori colpiti per 40 milioni di euro, annuncia la strategia che dovrebbe portare in tempi brevissimo le risorse necessarie per riprestinare una vita il più normale possibile per le popolazioni duramente colpite.

“Tre sono i problemi principali e urgenti:

Fogne. Ho chiesto formalmente alla ASL nei giorni scorsi le analisi delle acque del Rio San Girolamo e spero che nei prossimi giorni vengano prodotti i risultati. Dobbiamo scongiurare i rischi legati alla precaria situazione degli scarichi a mare: l'impressione di noi abitanti sul territorio è che il rio San Girolamo rimane una fogna a cielo aperto che con l'avvicinarsi del caldo può rivelarsi un vero pericolo per la salute pubblica. E' necessario inoltre monitorare le falde freatiche che approvvigionano di acqua potabile i quartieri. I primi lavori sono in corso ma c'è bisogno di ulteriori risorse perchè questi vengano effettuati giorno e notte, per accorciare i tempi.

La messa in sicurezza del Rio San Girolamo. L'autunno 2009 viene aspettato con angoscia da tutta la popolazione della mia comunità. Sono coinvolte migliaia di persone che temono, in mancanza di grandi opere, il ripetersi delle inondazioni. I lavori devono iniziare subito. Per questo in attesa dell'approvazione del nostro disegno di legge ci sarà in finanziaria un emendamento che stanzi le risorse per iniziare subito i lavori.

Un finanziamento straordinario per il comune di Capoterra per risolvere il problema sociale degli sfollati che vivono ancora in albergo e risanare e riinfrastrutturare il territori delle frazioni colpite come Rio san Girolamo, Poggio dei Pini e Frutti d'oro.”




Il pacchetto degli emendamenti prevede primi interventi per 19 milioni di euro.

“Ci vuole un impegno responsabile ed unitario e bipartisan di tutto il Consiglio Regionale insieme al governo della Regione, a cominciare dai consiglieri regionali espressione del territorio, la situazione richiede immediati provvedimenti.

“Chiederemo – conclude Marco Espa - che la gestione degli interventi debba essere affidata direttamente al Commissario Straordinario per l'emergenza alluvione, il Presidente Ugo Cappellacci, e non agli assessorati. Come sappiamo ha tutti i poteri per far eseguire i lavori anche in deroga alle norme vigenti. E' una situazione straordinaria che va affrontata con procedure straordinarie. Il Presidente inoltre pretenda dal governo nazionale nuove risorse, voglio ricordare che ad oggi, davanti a stanziamenti regionali voluti dalla precedente giunta per 50 milioni di euro, il Governo ci ha concesso l'elemosina di soli 6 milioni di euro”.


Marco Espa

2 aprile 2009

ALLUVIONE CAPOTERRA: PDL PD, 40 MLN PER MESSA IN SICUREZZA (AGI)

ALLUVIONE CAPOTERRA: PDL PD, 40 MLN PER MESSA IN SICUREZZA
Il disegno di legge su www.marcoespa.it
(AGI) - Cagliari, 2 apr. - Prevede una dotazione di 40 milioni di euro la proposta di legge depositata oggi dai consiglieri del Pd Marco Espa e Gianvalerio Sanna, su "Interventi strutturali per la messa in sicurezza dell'area interessata agli eventi alluvionali nel comune di Capoterra" "Vorrei che in tempi brevi, cittadini associazioni, esperti e gli amministratori locali esaminassero il testo e eventualmente lo emendassero in senso piu' favorevole", spiega Espa, fra i danneggiati dall'alluvione del 22 ottobre scorso. "Importante e' procedere con urgenza alla sua discussione in commissione e poi in aula." "Non dobbiamo piu' aver paura quando piove", aggiunge il consigliere regionale, sottolineando l'importanza della messa in sicurezza del rio San Girolamo, "e' estremamente urgente far uscire gli abitanti del nostro territorio dall'emergenza anche psicologica e dall'angoscia che un simile evento possa ripetersi, e nel contempo risanare un territorio molto degradato e anche, vista la situazione fognaria, a rischio per il caldo che si approssima a venire". Altro punto del progetto di legge qualificante e' l'informazione per la popolazione. Secondo i proponenti, bisogna che tutti siano informati in tempo reale su cosa succede durante eventi atmosferici rilevanti anche atteraverso un sistema costante di sms lanciati dai ripetitori e che giungano dei cellulari di chiunque si trovi nell'area del territorio di Capoterra. Nel frattempo va fatto (art. 2) un serio piano di protezione civile comunale che preveda momenti di educazione, formazione, informazione della popolazione, comunicazione con le piu' moderne tecnologie a portata di tutti. La proposta, inoltre, prevede un finanziamento straordinario al comune di Capoterra per interventi di ripristino nelle aree comuni condominiali private (strade, marciapiedi, impianti) molto danneggiate, come Frutti d'Oro, Poggio dei Pini e rio San Girolamo. Alla fine del percorso il bacino del rio san girolamo dovra' diventare un parco, un'idea lanciata dall'Associazione 22 ottobre presieduta da Antonio Sau e costituita dopo gli eventi alluvionali. Lo prevede l'articolo 3 della proposta di legge. (AGI) Red-

Consiglio Regionale: Marco Espa eletto vicepresidente della Commissione Sanità e Politiche sociali


Beh... una bella responsabilità....!!!
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La composizione delle Commissioni consiliari del Consiglio Regionale della Sardegna

Cagliari, 2 aprile 2009 – Insediate le Commissioni consiliari. Presiedute dalla Presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, si sono svolte questa mattina le riunioni di insediamento delle otto Commissioni di merito del Consiglio e sono stati eletti i rispettivi uffici di presidenza.

Settima Commissione (Sanità e Assistenza sociale): Presidente, Felicetto Contu (Udc); Vice Presidente, Marco Espa (Pd); Segretari, Onorio Petrini (Pdl) e Giovanni Mariani (Idv).

Componenti: Gianvittorio Campus (Pdl), Rosanna Floris (Pdl), Domenico Gallus (Pdl), Giorgio Locci (Pdl), Alberto Randazzo (Pdl), Pierluigi Caria (Pd), Valerio Meloni (Pd), Sergio Obinu (Udc), Franco Meloni (Riformatori); Osservatore, Paolo Luigi Dessì (Psd’Az)



Prima Commissione (Autonomia): Presidente, Mario Floris (Misto); Vice Presidente, Tarcisio Agus (Pd); Segretari, Antonello Peru (Pdl) e Giulio Steri (Udc).

Componenti: Gianvittorio Campus (Pdl), Gabriella Greco (Pdl), Antonio Pitea (Pdl), Edoardo Tocco (Pdl), Gianvalerio Sanna (Pd), Renato Soru (Pd), Michele Cossa (Riformatori); Osservatori, Paolo Maninchedda (Psd’Az) e Adriano Salis (Idv).

Seconda Commissione (Politiche comunitarie e diritti civili): Presidente Silvestro Ladu (Pdl); Vice Presidente Ben Amara (Comunisti-La Sinistra-Rosso Mori); Segretari, Rosanna Floris (Pdl) e Pierluigi Caria (Pd).

Componenti: Simona De Francisci (Pdl), Sisinnio Piras (Pdl), Teodoro Rodin (Pdl), Giuseppe Luigi Cucca (Pd) Gavino Manca (Pd), Sergio Obinu (Udc), Francesco Mula (Riformatori); Osservatori: Christian Solinas (Psd’Az), Giovanni Mariani (Idv).

Terza Commissione (Programmazione e Bilancio): Paolo Maninchedda (Psd’Az); Vice Presidente, Francesca Barracciu (Pd); Segretari, Renato Lai (Pdl) e Adriano Salis (Idv).

Componenti: Mario Diana (Pdl), Giorgio Locci (Pdl), Pietro Pittalis (Pdl), Carlo Sanjust (Pdl), Mario Bruno (Pd), Chicco Porcu (Pd), Franco Sabatini (Pd), Roberto Capelli (Udc), Giorgio Oppi (Udc), Pierpaolo Vargiu (Riformatori), Luciano Uras (Com. La Sin. RM), Angelo Francesco Cuccureddu (Misto) n

Quarta Commissione (Assetto del Territorio e Urbanistica); Presidente Matteo Sanna (Pdl); Vice Presidente, Cesare Moriconi (Pd); Segretari, Oscar Cherchi (Pdl) e Luigi Lotto (Pd).

ComponentiEugenio Murgioni (Pdl), Antonello Peru (Pdl), Ivano Stochino (Pdl), Gavino Manca (Pd), Sergio Milia (Udc), Franco Meloni (Riformatori), Carlo Sechi (Com-La Sin-RM), Giacomo Sanna (Psd’Az); Osservatori, Daniele Cocco (Idv).

Quinta Commissione (Agricoltura): Presidente, Mariano Contu (Pdl);Vice Presidente Daniele Cocco (Idv); Segretari, Francesco Mula (Riformatori) e Pietro Cocco (Pd).

Componenti: Ignazio Artizzu (Pdl), Gabriella Greco (Pdl), Sisinnio Piras (Pdl), Paolo Terzo Sanna (Pdl), Luigi Lotto (Pd), Antonio Solinas (Pd), Nello Cappai (Udc), Claudia Zuncheddu (COM-La Sin-RM), Efisio Planetta (Psd’Az).

Sesta Commissione (Industria): Presidente Nicolò Rassu (Pdl); Vice Presidente, Marco Meloni (Pd); Segretari, Edoardo Tocco (Pdl) e Giampaolo Diana (Pd).

Componenti: Antonio Pitea (Pdl), Teodoro Rodin (Pdl), Alessandra Zedda (Pdl), Pietro Cocco (Pd), Giorgio Oppi (Udc), Pietrino Fois (Riformatori), Paolo Luigi Dessì (Psd’Az), Massimo Mulas (Misto); Osservatore, Giovanni Mariani (Idv)



Ottava Commissione (Diritto allo studio, formazione, sport e spettacoli): Presidente Attilio Dedoni (Riformatori); Vice Presidente, Massimo Zedda (Comunisti-Sinistra sarda-Rosso Mori); Segretari, Alessandra Zedda (Pdl) e Antonio Solinas (Pd).

Componenti: Salvatore Amadu (Pdl), Simona De Francisci (Pdl), Carlo Sanjust (Pdl), Gian Franco Bardanzellu (Pdl), Giuseppe Cuccu (Pd), Valerio Meloni (Pd), Andrea Biancareddu (Udc), Christian Solinas (Psd’Az); Osservatore, Daniele Cocco (Idv).

27 marzo 2009

Convegno a Latina "Democrazia e città" con Marco Espa



CONVEGNO

DEMOCRAZIA E CITTA'

tra rappresentanza e partecipazione

Intervengono:
DANIELA ROPELATO (Università Firenze)
“PARTECIPAZIONE E QUALITA’ DEMOCRATICA”

MARCO ESPA (Consigliere Regionale PD Sardegna)
“VIDEO PROIEZIONE-ESPERIENZA”

CARLO CEFALONI (Ass. “Teresio Olivelli”)
“PARTECIPAZIONE E ASSOCIAZIONISMO”

Moderatrice: Nicoletta Zuliani

28 MARZO ORE 17,30
Sala Conferenze - Teatro Comunale – Latina

24 marzo 2009

Scuola Riva a Cagliari: quale futuro?


Marco Espa, Consigliere regionale e comunale del PD, insieme ad Andrea Scano, Vicepresidente della Commissione Pubblica Istruzione del Comune di Cagliari, ha presentato recentemente un’interrogazione sulla preoccupante situazione in cui versa, ormai da anni, la storica scuola Riva di Cagliari.
“La scuola ha patito anni di completo abbandono a causa di problemi tra il Comune e le imprese appaltatrici dei lavori di ristrutturazione” spiegano “sono state così tante le sospensioni dei lavori, che si è addirittura formato un comitato spontaneo di genitori per protestare sulle condizioni disastrose dello stabile e per chiedere alle istituzioni maggiore attenzione nei confronti dei bambini, della loro istruzione elementare e di un edificio storico come appunto quello di Piazza Garibaldi”.
“Sembra che il Comune di Cagliari non sia interessato a tutelare e conservare un ruolo di spicco ad una scuola storica e importante come il Riva, a cui, oltretutto, il quartiere di Villanova è legato e affezionato.” Proseguono Espa e Scano“Quest’anno, infatti, in nome dell’ennesima ristrutturazione, tutti i bambini dell’istituto Riva sono stati spostati all’istituto Sacro Cuore”.
“La ragione di ciò risiede probabilmente nel fatto che, anche senza dichiararlo apertamente, il Comune ha deciso di trasformare l’istituto Riva in asilo nido aziendale. Infatti nel 2007 la Giunta ha richiesto finanziamenti alla Regione per realizzare un asilo nido aziendale nella scuola Riva”.
“L’obiettivo dell' interrogazione è proprio quello di fare chiarezza su una spiacevole situazione che dura ormai da troppi anni. Vogliamo sapere per quale ragione si è deciso di privare Villanova della storica scuola elementare di quartiere e soprattutto se è vero che il l’istituto Riva chiuderà definitivamente i battenti per trasformarsi in asilo nido aziendale del Comune di Cagliari”.