Alcune
riflessioni in merito ai dati della applicazione del Fondo per la non
autosufficienza e della legge 162 in Sardegna - anno 2013 -
A cura di
Marco Espa, Consigliere regionale della Sardegna, membro della 7° Commissione
Consiliare Sanità e politiche sociali
AGGIORNAMENTO DATI AGOSTO 2013
Prima versione: 30 aprile 2013
Prima versione: 30 aprile 2013
Per tutti gli interessati
Vi
sottopongo qui di seguito alcuni studi ed elaborazioni che ho fatto attingendo
alla possibilità di accesso agli atti ufficiali della Regione Sardegna ( e in
questo caso ai dati grezzi, piano per piano epurati ovviamente da qualunque
riferimento a dati personali) sui progetti personalizzati di cui alla legge
162, in qualità di consigliere regionale, che mi permette di condividere con
voi alcuni ragionamenti. Pubblico anche una serie di slide con dati (in corso
ancora di elaborazione e perfezionamento) che derivano dallo studio dei dati
reali dei precedenti esercizi.
I dati consegnatimi sono completi al 98% (al momento della consegna, mi è stato detto, mancavano infatti ancora pochissimi piani da caricare sul file) e ci permettono comunque di supportare ragionamenti oggettivi, al di là di qualunque possibile scostamento statistico ragionevole. Ringrazio la struttura dell’Assessorato alla Sanità e politiche sociali per la preziosa collaborazione.
I dati consegnatimi sono completi al 98% (al momento della consegna, mi è stato detto, mancavano infatti ancora pochissimi piani da caricare sul file) e ci permettono comunque di supportare ragionamenti oggettivi, al di là di qualunque possibile scostamento statistico ragionevole. Ringrazio la struttura dell’Assessorato alla Sanità e politiche sociali per la preziosa collaborazione.
Anno 2013:
ecco i dati
Tabella 1 – Dati
riepilogativi Piani 2012 annualità 2013
Piani
|
Nuovi 2013
|
||
<
65 anni
|
13.707
|
2.465
|
|
>
65 anni
|
22.467
|
6.905
|
|
TOT
|
36.174
|
9.370
|
|
Piani in
corso
|
rinunce
2013
|
||
<
65 anni
|
1.580
|
||
>
65 anni
|
4.969
|
||
TOT.
26803
|
6.549
|
||
Finanziamento
piani nuovi
|
Finanziamento
3 mesi proroga
|
Finanziamento
9 mesi 2013
|
Fabbisogno
reale 2013 - previsione
|
€ 18.541.282
|
€ 23.713.632,76
|
€ 75.054.202
|
€ 117.295.566
|
Rispetto
all’anno precedente i piani sono cresciuti di meno del 10%, in particolare sono
saliti di numero i piani per gli anziani rispetto a quelli al d sotto dei 65
anni. La spesa complessiva non varia in modo particolare rispetto all’anno
precedente. Tutte le paure che i più disinformati pronosticavano ovvero piani
crescessero in maniera esponenziale con una spesa fuori controllo sono
completamente smentite dai fatti.
Tabella 2 - Piani
Legge 162 - Alcune classificazioni significative
Piani
< 18 anni
|
(8,6%
)
3133
|
tra i 19 e
64 anni
|
11238
|
Bambini
(0-3
anni)
|
(0,06%) 240
|
Progetti di Vita Indipendente ( piani di persone che vivono sole
o con un nucleo familiare di due persone (>18 < 65 anni)
|
(14,8%) 5361
|
Progetti
per gravissimi >= 80 punti
|
(4,7%)
1706
|
Progetti
per gravissimi >= 80 punti < 65 anni
|
(8%)
1106
su 13.707
|
Progetti
per gravissimi >= 80 punti >65 anni
|
(2,6%
) 600
su 22.467
|
In tabella 2
si dimostra come alcuni problemi strumentalmente sollevati da vari soggetti
fortemente impreparati, seppur autorevoli, sono privi di senso. Come è noto,
c’era stata la richiesta di espungere i bambini gravemente disabili da zero a
tre anni (e qualcuno, giustamente, si era opposto di rupe tarpea). Le richieste
di bambini da zero a tre anni rappresentano SOLO lo 0,06% del totale
complessivo.
Un’altra (assurda) richiesta era stata quella di espungere coloro che erano in situazione di gravità tale da essere allettati o in situazioni di gravità estrema (sopra gli 80 punti) e di lasciarli alla tradizionale assistenza domiciliare, privandoli di una personalizzazione e progettualità dell’intervento. Anche qui i dati dimostrano che i piani totali per le persone in questa situazione sono il 4,7% del totale, anche qui un valore comunque basso, al di la della non condivisione della proposta che, visti gli obbiettivi della legge, sfiora il ridicolo, cioè togliere a chi è più grave tra i gravi.
Un’altra (assurda) richiesta era stata quella di espungere coloro che erano in situazione di gravità tale da essere allettati o in situazioni di gravità estrema (sopra gli 80 punti) e di lasciarli alla tradizionale assistenza domiciliare, privandoli di una personalizzazione e progettualità dell’intervento. Anche qui i dati dimostrano che i piani totali per le persone in questa situazione sono il 4,7% del totale, anche qui un valore comunque basso, al di la della non condivisione della proposta che, visti gli obbiettivi della legge, sfiora il ridicolo, cioè togliere a chi è più grave tra i gravi.
Tabella 3 - Piani
Legge 162. Report punteggi minimi rilevati - Allegato B Scheda salute
punti
|
n°piani
|
0
|
(0,8%) 289
|
1
|
(0,4%)
142
|
2
|
(0,4%) 166
|
3
|
(0,6%)
205
|
TOT.
|
(2,2%)
802
|
Nella
tabella 3 sono illustrati i numeri di coloro che hanno zero o bassissimo
punteggio nella scheda salute. Con la legge finanziaria 2012 il Consiglio
Regionale aveva chiesto di verificare tutti i piani che nella scheda salute
avessero punteggio zero o fino al massimo di 5 punti.
L’assunto è, infatti, che è difficile comprendere come possano essere considerati disabili gravi persone che hanno zero nella scheda salute e come questi possano aver avuto la certificazione di disabilità grave.
Per questo ci vogliono i controlli esercitati direttamente dalla Regione, ma a tutt’oggi il consiglio regionale non è stato edotto se i controlli sono stati fatti e che esito abbiano avuto.
quindi, si ai controlli. Gli abusi vanno colpiti.
L’assunto è, infatti, che è difficile comprendere come possano essere considerati disabili gravi persone che hanno zero nella scheda salute e come questi possano aver avuto la certificazione di disabilità grave.
Per questo ci vogliono i controlli esercitati direttamente dalla Regione, ma a tutt’oggi il consiglio regionale non è stato edotto se i controlli sono stati fatti e che esito abbiano avuto.
quindi, si ai controlli. Gli abusi vanno colpiti.
Ma no! ai
luoghi comuni che circolano spesso in ambienti politici ma anche professionali,
ovvero che nella 162 ci sono “molti” abusivi. La parola molti è usata in
maniera fortemente ignorante: non ci si confronta con i dati e si cerca di
influenzare politiche regionali che riguardano la vita e il sostegno delle
persone con una faciloneria e impudenza che spesso lascia stupefatti.
La tabella 3 dimostra che se anche tutti i casi che nella scheda salute fossero considerati “abusivi” si tratterebbe di poco più del 2%. Da eliminare ma veramente un esigua minoranza.
L’applicazione della legge, per il suo meccanismo intrinseco che attribuisce poche risorse a chi ha basso punteggio nella scheda salute, rimane fortemente sana: per questo, ribadisco, fanno impressione gli ignoranti che parlano di spesa fuori controllo o di molti abusi, probabilmente con altri fini, mettendo a rischio i diritti di più di 30 mila persone che hanno bisogno del sostegno della legge come dell’aria e non che questa venga denigrata con incompetenza.
La tabella 3 dimostra che se anche tutti i casi che nella scheda salute fossero considerati “abusivi” si tratterebbe di poco più del 2%. Da eliminare ma veramente un esigua minoranza.
L’applicazione della legge, per il suo meccanismo intrinseco che attribuisce poche risorse a chi ha basso punteggio nella scheda salute, rimane fortemente sana: per questo, ribadisco, fanno impressione gli ignoranti che parlano di spesa fuori controllo o di molti abusi, probabilmente con altri fini, mettendo a rischio i diritti di più di 30 mila persone che hanno bisogno del sostegno della legge come dell’aria e non che questa venga denigrata con incompetenza.
La Regione
Sardegna ha, nel periodo 2004/2009, aumentato in maniera importantissima gli
investimenti nelle politiche sociali. Come si può vedere dalla Tabella n. 4 la
spesa procapite è passata dai 101,3 euro del 2004 ai 199,1 euro del 2009 con un
incremento del 96,5%, il primo in Italia.
La domanda
di molti osservatori, è quella di sapere se i maggiori investimenti sul sociale
in Sardegna sono serviti per deistituzionalizzare le persone con disabilità
grave e favorire una svolta con la loro permanenza nel proprio domicilio e
territorio, presso la propria comunità o percorsi di vita indipendente in luogo
dell’internamento.
Le nostre elaborazioni sui dati Istat sembrano confermare questo processo positivo: la Sardegna nel 2009 spende 77 euro procapite per i servizi alle persone con disabilità, seconda regione in Italia: di queste ben 72 euro sono interamente destinate a percorsi di sostegno personalizzato e coprogettato di cui alla legge 162/98 e al progetto “Ritornare a Casa – programma per promuovere l’uscita dagli istituti delle persone con disabilità grave”, incompatibili nell’applicazione originale della Regione Sardegna con qualunque forma di istituzionalizzazione.
La tabella 6 descrive questo processo virtuoso nel corso degli anni.
D’altra parte, oltre all’importantissimo risparmio sulla spesa sanitaria il risparmio nella spesa per le strutture è significato dall’indicatore che vede la Sardegna destinare solo il 14,4% del proprio bilancio sociale in strutture, che la vede nella classifica ultima regione in Italia (dati Istat). Questa volta ultimo è bello.
Le nostre elaborazioni sui dati Istat sembrano confermare questo processo positivo: la Sardegna nel 2009 spende 77 euro procapite per i servizi alle persone con disabilità, seconda regione in Italia: di queste ben 72 euro sono interamente destinate a percorsi di sostegno personalizzato e coprogettato di cui alla legge 162/98 e al progetto “Ritornare a Casa – programma per promuovere l’uscita dagli istituti delle persone con disabilità grave”, incompatibili nell’applicazione originale della Regione Sardegna con qualunque forma di istituzionalizzazione.
La tabella 6 descrive questo processo virtuoso nel corso degli anni.
D’altra parte, oltre all’importantissimo risparmio sulla spesa sanitaria il risparmio nella spesa per le strutture è significato dall’indicatore che vede la Sardegna destinare solo il 14,4% del proprio bilancio sociale in strutture, che la vede nella classifica ultima regione in Italia (dati Istat). Questa volta ultimo è bello.
Tabella 4 - Incremento
della spesa dei Comuni per le politiche sociali (confronto 2004-2010)
REGIONI
RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE
|
spesa pro-capite 2004
|
spesa pro-capite 2009
|
spesa pro-capite 2010
|
incremento % 2004 2010
|
Sardegna
|
101,3
|
199,1
|
220,4
|
117,6%
|
Puglia
|
39,4
|
54,7
|
63,2
|
60,4%
|
Isole
|
73,2
|
107,4
|
110,1
|
50,4%
|
Friuli-Venezia Giulia
|
148,9
|
215,1
|
222,6
|
49,5%
|
Lazio
|
102,4
|
140,5
|
146,6
|
43,2%
|
Basilicata
|
44,5
|
63,0
|
63,1
|
41,8%
|
Campania
|
37,0
|
53,9
|
52,0
|
40,5%
|
Sud
|
38,1
|
50,9
|
53,1
|
39,4%
|
Liguria
|
103,8
|
139,5
|
142,3
|
37,1%
|
Abruzzo
|
51,9
|
62,3
|
67,5
|
30,1%
|
Centro
|
103,6
|
131,5
|
134,7
|
30,0%
|
Italia
|
92,4
|
116,3
|
117,8
|
27,5%
|
Umbria
|
77,5
|
95,4
|
95,9
|
23,7%
|
Lombardia
|
104,6
|
123,5
|
126,5
|
20,9%
|
Veneto
|
94,7
|
113,8
|
113,5
|
19,9%
|
Nord-ovest
|
111,9
|
133,2
|
134,1
|
19,8%
|
Nord-est
|
135,2
|
162,9
|
161,5
|
19,5%
|
Toscana
|
116,1
|
136,9
|
137,3
|
18,3%
|
Emilia-Romagna
|
148,3
|
180,1
|
173,3
|
16,9%
|
Piemonte
|
124,1
|
148,6
|
143,6
|
15,7%
|
Marche
|
93,2
|
107,2
|
107,7
|
15,6%
|
Sicilia
|
64,0
|
77,0
|
73,5
|
14,8%
|
Trentino Alto Adige /
Südtirol
|
257,8
|
262,2
|
267,0
|
3,6%
|
Calabria
|
26,9
|
25,5
|
25,8
|
-4,1%
|
Molise
|
43,2
|
35,9
|
38,1
|
-11,8%
|
Valle d'Aosta / Vallée
d'Aoste
|
344,6
|
269,3
|
283,4
|
-17,8%
|
Ancora:
cliccando qui www.marcoespa.it/file/sito/filesito_20_2388472.pdf
potete scaricare le bozze di uno studio che tiene conto dei dati degli ultimi
anni. In particolare segnalo le tabelle dove viene dimostrato che non è vero
che il finanziamento del Fondo per la non autosufficienza (voluto, devo dire,
dalla giunta di centrosinistra e confermato anche dalla giunta di centrodestra)
toglie risorse alle altre politiche sociali. Una vera bufala detta anche questa
volta da persone ignoranti – che ignorano o che sono interessate a soluzioni
istituzionalizzanti – a tutti i livelli.
PERCHE’
DICONO IL FALSO COLORO CHE SOSTENGONO CHE LA LEGGE 162 TOGLIE RISORSE ALLE
ALTRE POLITICHE SOCIALI
Tabella 5 - Raffronto
Anni 2004 / 2009 (valori in euro per abitante)
Disabilità
|
Famiglie e
minori
|
Anziani
|
Povertà,
disagio adulti
|
Multiutenza
|
Spesa
pro-capite (b)
|
||
Sardegna
2009
|
77,4
|
47,8
|
34,4
|
30,7
|
6,6
|
199,1
|
|
Sardegna
2004
|
23,2
|
38,2
|
23
|
8,5
|
5,4
|
101,1
|
|
differenza
2004/2009
|
233,6%
|
25,10%
|
49,80%
|
260,70%
|
21,70%
|
96,90%
|
|
Sud 2009
|
8,3
|
22,8
|
9,2
|
5,5
|
3,3
|
50,9
|
|
ITALIA 2009
|
25,1
|
46,4
|
23,6
|
9,7
|
7,3
|
116,3
|
(Nota del 15
maggio 2013) in ogni
caso con l’approvazione dell’odg seguente, le risorse dei piani personalizzati
sono state messe fuori dal Patto di stabilità, ad evitare qualunque equivoco.
Ordine del
Giorno approvato – riqualificazione della natura della spesa dei capitoli
SC05.0681, SC05.0673, SC05.0677, SC05.0629 del bilancio della Regione autonoma
della Sardegna lo trovi cliccando qui http://www.consregsardegna.it/XIVLegislatura/Ordini%20del%20giorn/odg097.asp
Qui si legge
inoltre un indicatore di qualità rispetto alla personalizzazione e
domiciliarietà degli interventi a sostegno delle persone con disabilità grave:
ben 72,67 euro procapite ad abitante della Sardegna su un totale di 77,4 sono
destinati a percorsi che escludono in ogni caso l’istituzionalizzazione (sempre
nostre elaborazioni su dati ISTAT 2012).
Questa
tendenza, l’investimento in euro pro-capite, viene confermata anche dai dati
del 2010:
Disabili
|
Famiglie e
minori
|
Anziani
|
Povertà,
disagio
adulti e senza fissa dimora |
Multiutenza
|
Spesa
pro-capite (b)
|
|
Sardegna 2010
|
87,3
|
54,3
|
38,7
|
29,5
|
8,4
|
220,4
|
Tabella 6 - Spesa
dei Comuni in Sardegna dedicata agli interventi in ambito domiciliare per
persone con disabilità
Anno
|
Totale
finanziamento
|
Spesa pro
capite in euro
|
2004
|
21.998.500
|
13,16
|
2005
|
29.245.763
|
17,49
|
2006
|
40.003.630
|
23,93
|
2007
|
58.746.276
|
35,14
|
2008
|
96.126.988
|
57,50
|
2009
|
121.490.577
|
72,67 (su 77,4)
|
Un'altra
parte che segnalo sono i primi dati sullo studio dei caregiver in Sardegna,
dove si dimostra che il valore non monetario del lavoro gratuito di assistenza
sfiora il mezzo miliardo di euro, a fronte di una spesa pubblica di circa 116
milioni.
Tabella 7 - U.S.A.
: lo studio della Family Caregiver Alliance su valore “forza lavoro”
caregiver
Valore
forza lavoro non pagata
caregivers
(negli Stati Uniti d’America)
|
306
miliardi di dollari
|
Totale
caregivers
|
44 milioni
|
Valore
procapite di ogni caregiver
|
6954
dollari
|
Tabella 8 - I
nostri primi dati dello studio sui caregiver in Sardegna – L.162 e Ritornare a
casa motore di sviluppo?
Euro
investiti - fondi regionali 2011 per piani 2012
|
€
110.000.000
|
Euro
rientro pubblico (IVA, IRPEF, INPS) alla fiscalità generale - Stima
|
€ 45.122.000
|
tot. Piani
finanziati
|
€ 33.354
|
tot. Piani
finanziati
|
€ 33.354
|
media
stipendio mensile lavoratori (in euro)
|
€ 566
|
Tabella 9 - Il
nostri primi dati dello studio sui caregiver in Sardegna – La non autosufficienza
motore di sviluppo
Valore
forza lavoro non pagata caregivers
(in
Sardegna)
|
€
497.000.000
|
Totale
caregivers
|
€ 75.244
|
Valore
“lavoro” non pagatodi ogni caregiver
|
€ 6.605
|
Posti
lavoro part-time
|
€ 15.000
circa
|
Risorse
monetarie mobilitate (pubbliche e private)
|
€
180.000.000
|
Rientro
euro fiscalita gener.
|
€
60.000.000
|
Infine,
ricordiamo che la spesa (o meglio dire gli investimenti per la legge 162 e per
il ritornare a casa, sono di prevenzione alla spesa sanitaria per le persone
non autosufficienti. La tabella 10 si commenta da sola…
Tabella 10- La L.162/98 modello Sardegna
fa risparmiare la spesa pubblica?
Estrazione
piani 162 con sopra 34 punti scheda salute, ad altissimo carico assistenziale
(es. autismo gravissimo, distrofici gravi, allettati,gravissimi traumi
cerebrali)
|
|||
Anno 2010
piani totali L.162 : 31.000 circa
|
|||
N.piani
|
Costo
medio L.162
|
Totale
costo complessivo
|
|
>
65 anni
|
4527 piani
|
3.712
|
€
16.807.213
|
<
65 anni
|
2124 piani
|
9.400
|
€
20.177.382
|
Se gli
stessi piani fossero inseriti in RSA costerebbero:
|
Costo
sanitario RSA (40%) per persona
|
||
>
65 anni
|
22.046
|
€
99.802.242
|
|
<
65 anni
|
22.046
|
€
46.825.704
|
|
NB: I casi con scheda salute sopra i
34 punti, per la loro gravità, avrebbero diritto di accedere alle RSA
|
Presto altri
dati, commenti e approfondimenti.
Marco Espa
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