22 luglio 2011

Marco Espa: cosa ho detto ieri in merito alla mia interpellanza sui tagli alle politiche sociali dati dalla manovra Tremonti

il testo l'interpellanza è qui

N. 242/A - ESPA - BRUNO - MELONI Valerio - CORDA - LOTTO - MANCA - COCCO Pietro - AGUS - PORCU - SOLINAS Antonio - MARIANI contro la politica di tagli prevista dalla recente manovra Tremonti per le politiche sociali, per reclamare al Governo nazionale misure economiche e finanziarie in tal senso e sulla necessità inderogabile di dare attuazione al regime finanziario regionale e sull'attivazione immediata del conflitto di attribuzioni con lo Stato anche per promuovere adeguatamente il welfare in Sardegna.
(Discussa il 21/07/2011 - Insoddisfatto)


PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Espa per illustrare la sua interpellanza.

ESPA (P.D.). Grazie, Presidente. Io, con i colleghi del centrosinistra della Commissione sanità, più altri colleghi, ho posto un'interpellanza al Presidente della Regione e all'Assessore della sanità e politiche sociali, che immagino sia stato convocato da lei, Presidente Lombardo, e vedo ovviamente assente per poterci dare conto e poter rispondere ai quesiti che noi poniamo in questa interpellanza, l'Assessore Liori è assente.. Speriamo che, visto che manca anche il Presidente Cappellacci, l'onorevole La Spisa possa dirci qualcosa, e che non ci dica che purtroppo non può rispondere a nulla. Noi abbiamo fatto questa interpellanza perché, sulla scorta anche delle cose che sono state appena dette prima dal mio Capogruppo, si sta aprendo un'emergenza sulla povertà che colpisce e colpirà la Sardegna in questi prossimi anni, in questi prossimi due anni, molto derivata dall'ultima manovra che è stata approvata dal Governo, della cosiddetta manovra Tremonti. Sappiamo benissimo che è stato fatto tutto con spirito di responsabilità, ci si è mossi cercando di avere una posizione bipartisan sui tempi, però, sul merito, io chiedo cosa aspettiamo a cercare di partire, parlando di sociale e di politiche sociali, proprio dalla questione dei soldi, ovverosia dal recupero delle nostre risorse che Roma non ci dà, quelli che noi abbiamo, più di 500 milioni di euro che sono nostri. Perché dico questo quindi? Perché la situazione proprio per noi, Regione Sardegna, e soprattutto per i nostri sindaci, sta per diventare pericolosissima. Non entro nel merito adesso della notizia del giorno dei ticket, della questione dell'euro, un euro di ticket. Io dico che potremmo permetterci tanti lussi se avessimo il diritto dei nostri soldi riportati in Sardegna. Cosa sarebbero 10 milioni di euro se noi potessimo avere a disposizione le risorse che sono nostre? Quindi, non entro nel merito del ticket, perché fare ticket vuol dire che si ha la spesa senza controllo, si ha paura, questo è quello che noi crediamo rispetto alla sanità, come sta andando il governo della spesa sanitaria in Sardegna. Non lo diciamo solo noi, lo dicono forze politiche che oggi sono assenti qui per motivi politici, lo dicono altre forze politiche di maggioranza che anche da poco hanno contestato una visione sulla spesa sanitaria rosea, cosiddetta, qualcuno si è messo gli occhiali rosei cercando di vedere rosa quello che invece è molto nero. L'atteggiamento della manovra che è stata fatta in questo momento, in particolar modo da Tremonti, ma anche nella precedente manovra finanziaria, io dico due dati, perché il tempo è breve, ma due dati li voglio dire. Voglio ricordare che il fondo nazionale delle politiche sociali - che non sono spese sanitarie, mentre noi abbiamo fatto la scelta di pagarci le spese sanitarie per fortuna, io ormai posso dire per fortuna, sul sociale noi prenderemo delle botte spaventose - è passato da 2 miliardi e 500 del 2008 a 538 milioni di quest'anno, un taglio dell'80 per cento. La manovra di bilancio del 2011 ha cancellato totalmente il fondo per la non autosufficienza nazionale, passando dai 400 milioni di euro del 2010 a zero euro del 2011. Quindi, ricordo che la Sardegna da sola, con una tradizione che è iniziata nel 2000 ed è continuata con i governi del centrosinistra, in cui sono stati raddoppiati i fondi, e sta in qualche maniera, forse con qualche taglio, continuando adesso, stanzia 160 milioni di euro. Il Governo nazionale zero, e quindi la Sardegna quest'anno prenderà 15 milioni in meno da parte del Governo nazionale sul fondo per la non autosufficienza. Queste sono alcune delle cose. Ricordiamo poi, per chi ha caro il tema della famiglia, ne abbiamo parlato e sto per andare a concludere, la storia che è successa con il fondo per la famiglia, nazionale. Ricordate che l'onorevole Giovanardi ha detto: "Mi dimetto, se portate il fondo da 150 milioni di euro a 25 milioni di euro, questa è la fine".

Devo concludere, ma chiedo che questo Consiglio, per evitare i grandi tagli di risorse che non arriveranno in Sardegna, i poveri poi se li troveranno prima di tutto i sindaci, perché arriveranno migliaia e migliaia di persone in difficoltà, non solo alla Regione, io dico cosa aspettiamo a convocare un Consiglio regionale a Roma?

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Espa per dichiarare se è soddisfatto della replica della Giunta.

ESPA (P.D.). Sì grazie, io ovviamente, Assessore, non posso che dichiararmi insoddisfatto veramente perché nessuna risposta è venuta dalla Giunta in merito a questa vicenda che riguarda moltissimo le risorse della Sardegna.

Io ho qui i dati che ci vengono dati dagli Uffici, noi ricordiamo che i soldi che arrivano dallo Stato rispetto al fabbisogno, che è di 326 milioni di euro, è solamente di 26 milioni di euro, lo dico per dire che quest'anno sono stati tolti altri 15 milioni di euro alle risorse per le politiche sociali.

Io, Assessore, la prego di interessarsi della vicenda, visto che il suo collega manca, perché questa cosa si ripercuoterà fortissimo nei confronti dei sardi. Perché i tagli, ripeto, 24 miliardi di tagli previsti nei prossimi due anni, 24 miliardi delle politiche sociali saranno una mazzata che arriveranno anche in Sardegna. Delle politiche sociali anche gestite direttamente dallo Stato si parla di pensioni, si parla degli assegni di accompagnamento che verranno stravolti, si parla di impostare un welfare caritatevole dove i comuni saranno spinti a trovare risorse attraverso iniziative volontaristiche, al volontarismo, quindi a trovare risorse per i comuni attraverso il volontarismo, creare uno schema sul quale i diritti non c'entreranno più niente, c'entrerà assolutamente il fatto che le persone che hanno delle difficoltà si devono arrangiare. O si arrangiano attraverso la Regione, o si arrangiano attraverso i comuni, oppure sarà una situazione come quella che sarà drammatica nella scuola, dove qualcuno nel Governo immagina per esempio di privatizzare il servizio pubblico, ad esempio, degli insegnanti di sostegno. Su questa cosa alla fine saranno le famiglie a pagare, e le famiglie che non potranno pagare ovviamente rimarranno senza servizio, creando una scuola pubblica di serie A e una scuola pubblica di serie B. Quindi, Assessore, io la invito veramente a prendere in mano la situazione, non perché manca il suo collega, ma perché è una cosa che la riguarderà, perché poi, quando arriveranno le persone e in questi due anni si farà una vera e propria, io credo, macelleria sociale, bisognerà stare attenti, perché poi ogni euro sarà veramente importante per creare un maggior benessere ai cittadini. Comunque, veramente, l'insoddisfazione è totale, ma questo non dipende forse neanche da lei.

 

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