15 gennaio 2010

Il dovere del testamento biologico: per il diritto di vivere "bene"?

il mio intervento al convegno sul testamento biologico dell'ottobre scorso, con gli interventi di Mario Melazzini, presidente AISLA, l'associazione dei malati di SLA, il mio compagno di partito Ignazio Marino, Salvatore Usala e Paolo Castaldi, il primario di rianimazione dell'Ospedale Marino organizzatore del 10 convegno nazionale di anestesia e rianimazione.

Il testamento biologico viene comunemente visto come lo strumento che ogni persona sceglie per garantirsi una buona morte. Ma dal punto di vista dei gravissimi, può essere uno strumento per garantire alle persone in situazione estrema una vita di qualità? Per chi, come Melazzini o Usala e tante altre persone in situazione estrema che magari non possono rappresentarsi da sole e rischiano di ritrovarsi soli alla morte dei loro genitori, il testamento biologico deve garantire il diritto per vivere, per vivere bene con adeguati supporti e risorse dello Stato.
Non certo tagliando il fondo per la non autosufficienza a livello nazionale o mille euro al mese ai progetti personalizzati in Sardegna, diminuendo il sostegno...


Nessun commento: